E possibilmente lascia perdere l'alchimia...

)
Ciao,
Paolo.
Originally posted by UnixMan - 14/08/2009 : 03:03:14
I Grandi Maestri dell'Esoterismo (rarissimi, invero, in mezzo ad un "mare" di ciarlatani...ed anche questo è un bene, perchè è richiesta la capacità di discernimento) di tutte le epoche hanno speso diverso tempo, cercando di far intendere ai più la "famosa frase": "
osserva la Natura".
L'osservazione della Natura avviene attraverso i sensi.
L'uomo non ha a disposizione altri mezzi, per interagire, per indagare, per conoscere...
Gli input sensoriali vengono poi elaborati dal cervello.
Quindici o venti anni or sono (non saprei più indicare precisamente quanto tempo sia passato, chiaramente...), ricordo di aver intrapreso una discussione con uno di quegli amici "artisti" (di cui sopra parlavo).
Succedeva spesso al "piccolo caffè" (e succede ancora), denominato il "caffè degli artisti" (e per questo magari "evitato" da una certa "cerchia", che preferisce gli altri bar, più "classici", più largi, magari anche molto più "chic" o "trendy").
Si parlava di
colori.
Ed io, fiero, sfoggiavo l'atteggiamento "tecnicista" (simile a quello che si osserva sovente nell'ambito hi-fi, ieri come oggi).
"
I colori non esistono", dicevo...
Sono radiazioni elettromagnetiche.
Lunghezza d'onda, frequenza...
L'uomo le traduce e le vede come colori, ma è un artifizio, un inganno.
La realtà, la fisica, dicono che sono radiazioni elettromagnetiche.
Perfettamente misurabili. Non si discute.
Il resto è falsità, inganno, suggestione, interpetazione...
"Pipino dopo la valle" mi rispose:
"
non solo i colori esistono, ma possiamo anche miscelarli, per ottenere tonalità e sfumature praticamente infinite".
A quel punto mi fu chiaro che non avesse capito.
Parlavo di scienza, io...di fisica!!!
E quello invece si raffigurava i suoi bei tubetti di colori, per dipingere.
Era ovvio che avesse torto. Magari per ingoranza o per "deformazione professionale".
Così oggi ragionano certi nostri scienziati dell'hi-fi.
Con la stessa "certezza scientifica" che avevo io a venti anni.
Fortunatamente c'è stata evoluzione, in me...
Ripensandoci oggi, è chiaro che "Pipino dopo la valle" non avesse concezione di alcune "certezze" elementari della realtà fisica.
Però...
...però questo non inficiava minimamente il fatto che avesse ragione.
Cosciente o meno che fosse, di certi ragionamenti.
L'unica realtà che l'uomo può conoscere è quella dovuta alle informazioni che arrivano dai sensi ed alla loro successiva elaborazione del cervello.
La mera realtà fisica, fatta di frequenze dello spettro "visibile" o "invisibile", non è conosciuta (e non può esserlo) come tale.
L'unica realtà "vera" (cioè conoscibile, "vivibile", creatrice di emozioni e di reazioni) è fatta di colori.
Quando mio figlio mi porta un telecomando, perchè non funzionante, una delle prime cose che verifico è l'emissione da parte del led.
Led infrarossi...non riusciamo a vederli.
Ho la fotocamera digitale sempre a portata di mano. La accendo e...miracolo!
Nel display LCD si vede il led, che si accende.
La fotocamera è sensibile anche all'infrarosso.
Si, ma..."che colore è" l'infrarosso?
Il display lo mostra bianco.
Perchè proprio bianco?
Per la realtà fisica (quella che non conosciamo e non possiamo conoscere) quella radiazione non è così dissimile da quella della cosiddetta luce visibile.
Per l'uomo, invece, c'è una differenza sostanziale.
A parte questo, quale realtà andrà a tentare di rappresentare (a mo' di "icona", o fac-simile, o "quel che volete voi") quella fotocamera, dal momento che è sensibile anche ad una radiazione a noi "estranea" (almeno nella percezione visiva)?
Ai tempi che furono, la tecnica fotografica in bianco e nero poteva vantare pellicole con diversa sensibilità cromatica.
Ortocromatiche, pancromatiche...
Forse che per alcune di esse si notava qualche "mancanza"?
Qualcuna di esse è mai stata considerata meno "hi-fi"?
Eppure ad una di quelle pellicole manca un bella porzione di spettro "fisico" delle frequenze...
L'altra annovera ciò che non dovrebbe...
"Risposta in frequenza"...stesso discorso che per i nostri "scienziati" (dal fare "ottocentesco").
Essi la "misurano" e la vogliono "completa" (rispetto a cosa? alla sensazione umana che gli strumenti di misura non conoscono?) e "lineare" (de che??).
La vogliono "estesa".
Ritenendola "condicio sine qua non" per un ascolto (termine con il quale si "confondono", rispetto alla riproduzione della musica ed alla sensazione) "realistico".
Un po' come per la presunta dinamica, o la "pressione", realistica...
Realistico...
Per soddisfare una realtà fisica che non conosciamo?
(Cosa ci importa degli aspetti estranei, perciò inutili?)
Piuttosto che indagare le molteplici impicazioni dell'unica realtà conosciuta, che è quella sensoriale, emozionale ecc. ?
La realtà che conosciamo è molto diversa da quella fisica...
Bisogna studiare.
Molto.
Non lo fanno?
Va bene!
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"You can get more with a kind word and a gun than you can with a kind word alone."
(Al Capone)