Inviato: 20 feb 2006, 15:57
Mi spiace di continuare a rompervi le scatole con i miei dubbi sui TU.
Rileggendo l' articolo di Crowhurst in:
http://www.audiofaidate.org/materiale/2 ... rafoII.pdf
l' autore affronta il tema delle geometrie degli avvolgimenti, uno...dieci... mille interfacciamenti. Perfetto.
Poi nella terza pagina, colonna di destra,secondo paragrafo l' autore fa un affermazione che ha demolito le mie 'granitiche' certezze (poche e distratte letture). Ovvero, in sintesi dice:
<< .. un TU progettato per pilotare un diffusore convenzionale vedrà un carico induttivo, per cui l' induttanza dispera del TU sarà relativamente ininfluente nel definire la risposta in frequenza. Anche la piu' semplice disposizione geometrica comporterà un induttanza dispersa molto piccola se confrontata con l' induttanza della bobina del diffusore usato come carico. E' piu' importante prestare attenzione alla riduzione della capacità dell' avvolgimento primario, per quanto sia richiesto un minimo di capacità se si utilizzano tetrodi e pentodi; l' utilizzo del piu' semplice degli avvolgimenti non è svantaggioso>>
Il mio inglese è modesto, ma penso di aver tradotto correttamente.
Sulle riviste, i vari autori contamporanei esaltano invece gli avvolgimenti multisezionati, fino ai 'leggendari' TU Jap avvolti nelle notti di luna piena con non meno di 112 sezioni.
Avendo lacune (cioè non sapendolo proprio) sui valori delle induttanze degli altoparlanti attuali e non avendo potuto fare confronti a orecchio fra finali uguali ma con TU a numero di sezioni crescenti, qualche dubbio me lo sono fatto venire.
Se l' autore ha ragione, il sezionamento influenza solo le misure su carico resistivo e non il comportamento su carichi reali? Conviene quindi fermarsi a 2-3 sezionamenti per avvolgimento, usare parecchio isolante magari a bassa costante dielettrica ed eventualmente frazionare su piu' gole l' avvolgimento in modo da meglio distribuire la capacità?
Oppure dai tempi dell' articolo tale affermazione è stata contraddetta da altri autori (che non siano Ciro Marzio)? Oppure sono semplicemente cambiati i diffusori?
Voi cosa ne pensate e, se avete fatto prove-come immagino-, cosa avete sentito?
Prometto per almeno 2 giorni di non seccare piu' nessuno con i miei dubbi sui 'ferri'
Buona settimana
Mauro
PS: questa affermazione <<per quanto sia richiesto un minimo di capacità se si utilizzano tetrodi e pentodi>> cosa vuole dire?
Rileggendo l' articolo di Crowhurst in:
http://www.audiofaidate.org/materiale/2 ... rafoII.pdf
l' autore affronta il tema delle geometrie degli avvolgimenti, uno...dieci... mille interfacciamenti. Perfetto.
Poi nella terza pagina, colonna di destra,secondo paragrafo l' autore fa un affermazione che ha demolito le mie 'granitiche' certezze (poche e distratte letture). Ovvero, in sintesi dice:
<< .. un TU progettato per pilotare un diffusore convenzionale vedrà un carico induttivo, per cui l' induttanza dispera del TU sarà relativamente ininfluente nel definire la risposta in frequenza. Anche la piu' semplice disposizione geometrica comporterà un induttanza dispersa molto piccola se confrontata con l' induttanza della bobina del diffusore usato come carico. E' piu' importante prestare attenzione alla riduzione della capacità dell' avvolgimento primario, per quanto sia richiesto un minimo di capacità se si utilizzano tetrodi e pentodi; l' utilizzo del piu' semplice degli avvolgimenti non è svantaggioso>>
Il mio inglese è modesto, ma penso di aver tradotto correttamente.
Sulle riviste, i vari autori contamporanei esaltano invece gli avvolgimenti multisezionati, fino ai 'leggendari' TU Jap avvolti nelle notti di luna piena con non meno di 112 sezioni.
Avendo lacune (cioè non sapendolo proprio) sui valori delle induttanze degli altoparlanti attuali e non avendo potuto fare confronti a orecchio fra finali uguali ma con TU a numero di sezioni crescenti, qualche dubbio me lo sono fatto venire.
Se l' autore ha ragione, il sezionamento influenza solo le misure su carico resistivo e non il comportamento su carichi reali? Conviene quindi fermarsi a 2-3 sezionamenti per avvolgimento, usare parecchio isolante magari a bassa costante dielettrica ed eventualmente frazionare su piu' gole l' avvolgimento in modo da meglio distribuire la capacità?
Oppure dai tempi dell' articolo tale affermazione è stata contraddetta da altri autori (che non siano Ciro Marzio)? Oppure sono semplicemente cambiati i diffusori?
Voi cosa ne pensate e, se avete fatto prove-come immagino-, cosa avete sentito?
Prometto per almeno 2 giorni di non seccare piu' nessuno con i miei dubbi sui 'ferri'
Buona settimana
Mauro
PS: questa affermazione <<per quanto sia richiesto un minimo di capacità se si utilizzano tetrodi e pentodi>> cosa vuole dire?