Anche i TU sono molto particolari, hanno 2 secondari uno d'uscita e uno "sonda" con lo scopo di rilevare le oscillazioni e le distorsioni dovute ai cambiamenti dinamici del carico (ossia gli altoparlanti) e retroazionarli sul circuito.
Originally posted by GizMo - 05/03/2009 : 15:19:15
...permettimi di dubitarne.
Il secondario per il NFB (cosi` come il primario) e` di necessita` accoppiato tanto al primario quanto al secondario e pertanto risente delle variazioni del carico ne` piu` ne` meno di quanto farebbe una connessione diretta. Non vedo grossi vantaggi nell'usare un secondario separato... anzi, casomai vedo considerevoli svantaggi: infatti, per le inevitabili imperfezioni del TU, l'uscita sul secondario "dedicato" non sara` mai perfettamente "uguale" (proporzionale) ne` al pilotaggio sul primario ne` all'uscita reale sul carico... col che il NFB anziche` correggere gli errori reali non si sa` piu` bene cosa fa`.
caratteristica che sembra essere brevettata a uso asclusivo della Tamura che li produce.
permettimi di dubitarne ancora di piu`... ; )
se non altro perche` l'uso di un secondario separato per il NFB non e` certo una novita`: se cerchi tra gli schemi di apperecchi "vintage" anni '50 - '60 ne trovi quanti ne vuoi. Qualsiasi brevetto in merito (ammesso ci sia stato) verosimilmente sarebbe ormai scaduto.
Se poi la tua affermazione era dovuta alla frase:
Wide band output transformers with third winding for NFB exclusive use
che e` nel datasheet, hai frainteso. L'affermazione "for NFB exclusive use" si riferisce semplicemente al fatto che quel secondario puo` essere usato (se si vuole) esclusivamente per prelevare un eventuale segnale di NFB e non come ulteriore uscita o similoi (per ovvi motivi, ad es. perche` e` presumibile che la sezione del filo sia minima).
Per comodita`, rimetto i link agli schemi di
alimentazione e circuito audio:
Guardandoci bene pero' trovo insolito anche il modo in cui sono collegate le griglie schermo dei pentodi...
si`, quello e` piuttosto interessante. Ottengono un funzionamento del tubo di tipo "ultralineare" facendo pilotare dal driver anche la g2 (con uno swing > di quello della g1, cosi` come deve essere). Con il vantaggio di evitare di passare per il TU e l'ulteriore vantaggio di poter far lavorare la g2 a tensioni inferiori a quelle della placca.
Da notare pero` che NON si tratta di un vero e proprio "ultralineare". Questo infatti implica NFB (la g2 riceve una frazione dell'
uscita del tubo), mentre in questo caso la modulazione della g2 e` ottenuta dal segnale di
ingresso al tubo stesso.
In pratica quindi e` come se qui` ci fosse NFB sul solo segnale utile (l'ingresso) e NON sulla distorsione introdotta dalla finale... paradossalmente, il contrario di quanto in genere si vorrebbe. :o Ma ovviamente in questo caso lo scopo non e` quello di ridurre la distorsione ma piuttosto quello di alterare il funzionamento del tubo (le sue caratteristiche anodiche).
Alla riduzione della distorsione ci pensa (oltre all'anello di NFB globale) il NFB locale placca-griglia (vedi le due R da 470K che formano un partitore con le due R da 33K "centrali" del driver).
I catodi delle driver sono collegati anche alle g2 dei pentodi di ingresso: se non fosse per il condensatore da 2.2u tra le due g2 (che con le R da 100K forma un passa-basso che "taglia" a circa 1.5Hz), ci sarebbe un altro loop di NFB locale ed anche i pentodi di ingresso lavorerebbero in ultralineare! (in questo caso l'ingresso sulla g2 dal catodo del triodo a valle introdurrebbe NFB che agirebbe utilmente tanto sulla distorsione del primo tubo quanto su quella del driver).
Probabilmente, visto che praticamente quasi tutto il guadagno in tensione dell'ampli e` affidato ai pentodi di ingresso, hanno messo il condensatore per lasciare piu` guadagno con cui far lavorare il loop esterno.
In conclusione, concordo con PG... decisamente uno schemino interessante e, una volta tanto, diverso dal solito!
Ciao,
Paolo.