La volontà politica non può, di punto in bianco, superare la debolezza dei singoli individui che per avidità, interesse, paura, non intendono avversare direttamente e localmente il problema.
Ecco, il solo accenno alla "volontà politica" mi fa scattare la reazione di Nanni Moretti nel film Palombella Rossa: ma come parli?
La debolezza dei singoli è la stessa delle istituzioni. Le istituzioni sono deboli perchè la gente è debole, priva di mezzi informazione tempo disponibilità speranza. Non c'è necessariamente avidità e paura, molto più spesso rassegnazione di fronte al fallimento di qualsiasi iniziativa.
La capitale italiana della mafia, di tutte le mafie, è Milano. Gli addetti ai lavori conoscono bene questa situazione. Il cantiere della Fiera Rho-Pero è stato un gigantesco boccone spartito dal racket e dai caporali alla luce del sole. Fiera tuttora non finita e che crea grossi intasamenti ogni volta che si apre una esibizione. L'unica struttura fieristica europea dove si devono percorrere chilometri o piedi dai parcheggi o dall'arrivo della metropolitana..
E ora si vuole a tutti i costi l'Expo! La cosa più incredibile è che gli stessi sindaci del milanese che si oppongono da anni alla Pedemontana, sono entusiasti dell'Expo.
Alto argomento attuale: Malpensa. A che pro difenderla? Gli stessi difensori che illo tempore hanno imposto lo stop ai voli notturni per non disturbare i quatto gatti di Case Nuove. Gli stessi che non silurano un colossale incompetente come Fossa.
Malpensa la si potrebbe tranquillamente e senza rimpianti chiudere del tutto, potenziando i collegamenti tra Linate e Orio con veri hub quali Zurigo, Francoforte e Heatrow.
Cosa fare, o almeno io che non voglio Malpensa che non voglio L'Expo che voglio la pedemontana, cosa posso fare? I politici e gli amministratori eletti hanno deciso in senso contrario.
La gente, l'opinione pubblica, è convinta dai mass media o da interesse a breve della ragionevolezza e necessità di queste scelte a mio avviso scellerate.
E tu stesso, Riccardo, probabilmente, su questi argomenti mi daresti torto. Quindi, gli informati, i partecipi che tu stesso vorresti a illuminata salvaguardia della correttezza della
res publica cosa potrebbero fare? Quando gli stessi (supposti) illuminati non sono neppure d'accordo tra loro e perdipiù piuttosto che confrontare i dati e gli scenari possibili si dilaniano in guerre di potere o (peggio) di sterile supremazia intellettuale?
Per inciso vezzo e vizio tipico della sinistra italiana, che si è conformata su Moravia piuttosto che Silone.
Il compimento perfetto della democrazia, con strumenti conoscitivi e decisionali potenzialmente accessibili a tutti, per sommo paradosso pare rappresentare la nemesi stessa della democrazia.
Chi potrebbe fare la differenza non sarà mai eletto perchè poco populista e chi ha capacità e merito non passa l'ostruzionismo dei mediocri.
Che spazio c'è per i singoli individui se il quadro è questo?
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Piergiorgio