Inviato: 21 feb 2008, 00:35
Ciao a tutti
Mi chiamo Giacomo e sono di Vicenza.
Da qualche mese mi sono riavvicinato al settore dell'autocostruzione, dopo anni di lontananza, ed ho deciso di utilizzare del material che avevo a casa per costruirmi un'amplificatore.
Tale materiale conta, tra l'altro, due dozzine di valvole, una coppia di toshiba 2sc3281, e un paio di trasformatori tra cui uno da 220/24V da 200VA.
In base a ciò ho deciso di realizzare un ibrido in classe A da una diecina di W.
L'unico schema che prevedeva i toschiba come finali è stato il Quasitubo apparso su CHF. Questo finale prevedeva l'alimentazione a batteria, ma non avrei avuto problemi ad implementare un alimentatore.
Tuttavia mi è sorta l'idea di pilotare il transistor finale direttamente con una valvola, escludendo il condensatore di acoppiamento (che sarebbe dovuto essere elettroliico, per via dell'alto valore imposto dalla bassa impedenza d'ingresso dello stadio finale). Tuttavia, cercando nelle riviste e in rete, non son riuscito a trovare implementata una tale soluzione, eccetto che nell'amplificatore Ella: c'è qualche problematica che mi è sfuggita?
Ho comunque iniziato aproggettare lo schema, inserendo un'alimentazione da 31V per lo stadio finale, ottenibili dal trasformatore in mio possesso.
Lo stadio finale è a collettore comune, con resistenza di carico non disaccoppiata.
La base del transistor è collegata direttamente, attraverso una resistenza, al catodo di una valvola.

Inizialmente avevo imposto al BJT una corrente di riposo di 1 A, a cui corrispondeva una corrente di base di 10mA. Quest'ultima risultava troppo elevata per molti tubi di segnale, e troppo bassa per un tubo di potenza (una delle valvole in mio possesso). Le possibilità che avevo (considerati i tubi in mio possesso) erano di impiegare un'E88CC, una ECC82 con le due sezioni in parallelo, o una 6SN7.
Alla fine mi son concentrato sulla prima, perchè meglio si addattava (in quanto a linearità delle curve) all'utilizzo che ne volevo fare.
Nonostante ciò son stato costretto a sollevare il punto di lavoro del BJT, dato che per mandarlo in interdizione avrei dovuto utilizzare il tubo anche in prossimità di corrente anodica pari a zero, dove il funzionamento non è per nulla lineare. Inoltre ho inserito sull'anodo una resistenza da 3650ohm per "inclinare" la retta di carico e rendere il funzionamento più lineare.
Il grafico sottostante mostra le curve dell'E88CC con inserito il punto di riposo (-2,5V) e i due estremi di funzionamento (-0,5V e -4,5V).
La potenza massima vale 1,5W.

Ho realizzato anche un grafico con una tensione d'ingresso di 2V, dove i due estremi di corrente sono abbastanza equidistanti da il valore medio di 11,6 mA.

Ogni canale sfrutterebbe metà E88CC: l'altra metà verrebbe impieganta in uno stadio precedente (ancora da proggettare) per amplificare in tensione il segnale proveniente dalla sorgente.
Avete qualche critica-dritta-consiglio sulla soluzione che ho addottato?
Grazie per l'attenzione e scusate se ho usato qualche termine errato. Se avete domande fate pure.
Mi chiamo Giacomo e sono di Vicenza.
Da qualche mese mi sono riavvicinato al settore dell'autocostruzione, dopo anni di lontananza, ed ho deciso di utilizzare del material che avevo a casa per costruirmi un'amplificatore.
Tale materiale conta, tra l'altro, due dozzine di valvole, una coppia di toshiba 2sc3281, e un paio di trasformatori tra cui uno da 220/24V da 200VA.
In base a ciò ho deciso di realizzare un ibrido in classe A da una diecina di W.
L'unico schema che prevedeva i toschiba come finali è stato il Quasitubo apparso su CHF. Questo finale prevedeva l'alimentazione a batteria, ma non avrei avuto problemi ad implementare un alimentatore.
Tuttavia mi è sorta l'idea di pilotare il transistor finale direttamente con una valvola, escludendo il condensatore di acoppiamento (che sarebbe dovuto essere elettroliico, per via dell'alto valore imposto dalla bassa impedenza d'ingresso dello stadio finale). Tuttavia, cercando nelle riviste e in rete, non son riuscito a trovare implementata una tale soluzione, eccetto che nell'amplificatore Ella: c'è qualche problematica che mi è sfuggita?
Ho comunque iniziato aproggettare lo schema, inserendo un'alimentazione da 31V per lo stadio finale, ottenibili dal trasformatore in mio possesso.
Lo stadio finale è a collettore comune, con resistenza di carico non disaccoppiata.
La base del transistor è collegata direttamente, attraverso una resistenza, al catodo di una valvola.

Inizialmente avevo imposto al BJT una corrente di riposo di 1 A, a cui corrispondeva una corrente di base di 10mA. Quest'ultima risultava troppo elevata per molti tubi di segnale, e troppo bassa per un tubo di potenza (una delle valvole in mio possesso). Le possibilità che avevo (considerati i tubi in mio possesso) erano di impiegare un'E88CC, una ECC82 con le due sezioni in parallelo, o una 6SN7.
Alla fine mi son concentrato sulla prima, perchè meglio si addattava (in quanto a linearità delle curve) all'utilizzo che ne volevo fare.
Nonostante ciò son stato costretto a sollevare il punto di lavoro del BJT, dato che per mandarlo in interdizione avrei dovuto utilizzare il tubo anche in prossimità di corrente anodica pari a zero, dove il funzionamento non è per nulla lineare. Inoltre ho inserito sull'anodo una resistenza da 3650ohm per "inclinare" la retta di carico e rendere il funzionamento più lineare.
Il grafico sottostante mostra le curve dell'E88CC con inserito il punto di riposo (-2,5V) e i due estremi di funzionamento (-0,5V e -4,5V).
La potenza massima vale 1,5W.

Ho realizzato anche un grafico con una tensione d'ingresso di 2V, dove i due estremi di corrente sono abbastanza equidistanti da il valore medio di 11,6 mA.

Ogni canale sfrutterebbe metà E88CC: l'altra metà verrebbe impieganta in uno stadio precedente (ancora da proggettare) per amplificare in tensione il segnale proveniente dalla sorgente.
Avete qualche critica-dritta-consiglio sulla soluzione che ho addottato?
Grazie per l'attenzione e scusate se ho usato qualche termine errato. Se avete domande fate pure.