L'aggeggio sembra interessante (anche se tropo misterioso imho

)
va` beh, ogni bel gioco dura poco...

e` ora di svelare il mistero... che in realta` non ha nulla di misterioso.
Si tratta di una semplice rielaborazione del mio vecchio "giocattolo" con DF variabile (un banale NIGC modificato con NFB misto tensione+corrente) che avevo fatto a suo tempo per sperimentare "uditivamente" l'effetto di differenti DF. Stavolta ho eliminato i trimmer e rivisto la rete di NFB per ottenere, oltre ad un miglior bilanciamento delle impedenze viste dagli ingressi dell'op-amp quantomeno in DC, l'effetto che ho un po` pomposamente battezzato "neverclip".
In pratica ho dimensionando la rete di NFB in modo che, in corrispondenza alla tensione di ingresso che produrrebbe la max tensione di picco possibile sull'uscita "aperta" (in questo caso ~32V), con l'uscita in corto-circuito produca una corrente pari a quella max erogabile dal chip senza clipping.
In questo modo, l'unico modo per "mandare in crisi" l'ampli e` eccedere con il volume oltre quella che e` la max "potenza di targa" sul carico nominale... ovvero in questo caso circa 15Wrms su 8ohm.
Se non si eccede questo limite (che con diffusori di sensibilita` appena decente in ambienti normali non e` neanche poi cosi` stringente...) l'ampli resta sempre e comunque lineare indipendentemente dal comportamento del carico (ecco perche` "never clip"), comportandosi come un generatore di corrente controllato in tensione laddove il carico dovesse scendere ad impedenze molto basse e come un generatore di tensione laddove il carico salisse ad impedenze molto elevate.
Questo e` un'altro vecchio "pallino" che avevo in testa da tempo... avendo a che fare con carichi complessi come sono i diffusori (tanto piu` se a piu` di una via) e segnali complessi quanto imprevedibili come sono quelli musicali, l'unico modo per essere sicuri di non avere sorprese e` NON fare alcuna assunzione sul comportamento del carico ed assicurarsi quindi che l'amplificatore sia in grado di gestire normalmente e senza scomporsi minimamente qualsiasi situazione, incluse quelle piu` estreme e, almeno apparentemente, improbabili (quindi anche casi limite come corto circuito e circuito aperto e magari con bruschi passaggi dall'uno all'altro).
Con il semplice espediente di cui sopra, il gioco e` fatto. Ovviamente si paga un prezzo: il DF "nominale" (nominale perche` il DF cosi` come anche l'effettiva impedenza di uscita variano dinamicamente con il carico), potenza max e capacita` di erogazione di corrente dell'ampli sono strettamente legati e non si possono ottenere DF elevati e potenze elevate allo stesso tempo... a meno di non fare un ampli capace di erogare correnti da centrale ENEL!
(questo pero` IMHO non e` un grosso problema perche`, come nel caso degli ampli a tubi, la potenza "max" e` pienamente sfruttabile e quindi in realta` ne basta ben poca).
Sara` un caso ma, sebbene abbia i suoi difetti, se non si esagera con il volume, all'ascolto l'oggetto in questione ha un suono incredibilmente "liscio" e privo di qualsiasi "indurimento", "ingolfamento" o "confusione". Insomma, ad un ascolto distratto potrebbe essere perfino scambiato per un valvolare! ; )
Anzi, probabilmente proprio a causa del suo maggior difetto -i bassi decisamente "poco controllati"- certi detrattori dei tubi lo scambierebbero senza dubbio per un valvolare... (peccato che invece i miei veri valvolari NON abbiano alcun problema di controllo dei bassi, ma questa e` un'altra storia! ; ) )
BTW, lo smorzamento decisamente scarsino in questo caso e` legato ai soli 4A di cui sono capaci i 3875 che avevo a disposizione; sono sicuro che con una 20ina di A ottenibili e.g. da un paio di 3886 messi in parallelo (in configurazione HCP) si potrebbe portare il DF ad un livello piu` che sufficente a far svanire completamente il problema...
Mi interessa però avere qualche dritta su come hai fatto i grafici: sembra che siano di Microcap , che ho anch'io e che vorrei imparare ad usare meglio.
Come si fa a fare un'analiso col carico "stepped"?
Originally posted by andypairo - 04/01/2008 : 10:49:24
si`, sono fatti con MicroCAP... anche se vorrei passare ad usare LTSpice (o SwitcherCAD III che dir si voglia) che, oltre a non avere le limitazioni della demo di MC, se non altro funziona molto meglio sotto Linux (alla LT non hanno purtroppo realizzato una versione Linux nativa ma, almeno, sono stati cosi` gentili da introdurre delle ottimizzazioni specifiche per farlo funzionare al meglio con Wine). Pero`, prima di scoprire SW3 avevo preso una certa dimestichezza con MC e, si sa`, una volta imparato qualcosa, la pigrizia di non ricominciare tutto da capo...
BTW: fare analisi stepped con MC e` facilissimo: basta aprire il dialog relativo (dopo essere entrato in una modalita` di analisi ci si arriva attraverso i menu` o direttamente con il tasto F11) e specificare che cosa si vuole far variare... si puo` fare stepping su qualsiasi cosa: elementi simbolici, parametri dei componenti, temperatura, etc, nonche` specificare i valori di stepping in vari modi, inclusa una lista esplicita dei valori da usare.
Poiche` un esempio vale piu` di mille parole, se vuoi ti mando in pvt qualche .cir...
Ciao,
Paolo.