Inviato: 26 dic 2007, 21:37
Pensavo di menzionare questo disco: Getachew Mekuria and The Ex, titolo Moa Anbessa **, LIVE, nel 3d dedicato ai doni festivi.
Invece all'ascolto pacato mi si è andato a accendere un corto circuito.
Descritto in breve (ma non vi sto dicendo niente, preferirei che a esprimersi sul cd sia Filippo, maggior e indiscusso conoscitore di musica africana) Il Mekuria è un sassofonista Eritreo, anziano, capace di esprimere, col suo suono polveroso e sofferto, piuttosto profondamente le sonorità "genetiche" (non so, a me vengono in mente pastori al sole e sulle montagne del corno d'africa). Gli Ex, olandesi, esprimono un suono esplosivo, ben chiaramente derivato dai fermenti punk della fine degli anni 70, quasi al confine tra i primi Police, lo Ska, Sioxie, i Television, (e qui aiutatemi che non mi ricordo) ben caratterizzato ritmicamente, anzi, caratterizzato profondamente da ritmiche formidabili.
Insomma, il disco è del 2007. (Terp Records)
E dov'è il cortocircuito? Beh, c'è un disco che ricorre alle radici della mia scarsa cultura musicale.
Ed è il Remain in Light dei Talkin Heads, inciso nel 1980.
La caratteristica assolutamente esplosiva di quella incisione è la base ritmica, ossessiva, costante, strutturata in monoritmi incrociati in una serratissima poliritmia, che scorre uniforme, e sulla quale crescono linee melodiche e cantati tribali, in modo da "costruire" dei pezzi su livelli sovrapposti e molto complessi. Io credo che non si possa fare a meno di descrivere quel particolare disco un capolavoro, anzi, un caposaldo culturale fondamentale della musica di oggi.
Byrne, dei Talkin, all'epoca fece bene presente di essersi dedicato a uno studio molto profondo della musica africana, e di aver intriso e costruito il disco su quella base sperimentale (con Eno, vedasi pure My Life in the Bush of Ghosts...).
Ora, il disco di Mekuria & the Ex costituisce al contempo un antenato e un figlio di quanto introdotto dai Talkin nel mondo culturale occidentale.
E' un antenato perchè ritmica e sax (i sax) sono entrambi, a loro modo, precedenti a quanto sviluppato dai Talkin. Mekuria perchè canta una storia con dei suoni che sono certamente antichi, e come tali sono costruiti nella loro composizione (imho). Gli Ex sviluppano con maestria un fermento creativo direttamente risalente, come dicevo, al 1977. Paradossalmente, il connubio esiste e ha spazio discografico proprio per il lavoro svolto in passato da Byrne e Eno. La world music e la musica Etnica nascono con loro, imho.
Non entro nel merito dei gusti personali. E' mia intenzioni segnalarVi quelle che sono radici condivise, dalle quali si intuisce chiaramente quanto lento sia il variare del gusto, malgrado la velocità apparente alla quale sembra lanciata la società. La società civile, non il marciume della società istituzionalmente intesa.
** grazie Giaime. Scusate, per gli altri.
Saluti
R.R.
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Atomo e vuoto sono in noi
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Invece all'ascolto pacato mi si è andato a accendere un corto circuito.
Descritto in breve (ma non vi sto dicendo niente, preferirei che a esprimersi sul cd sia Filippo, maggior e indiscusso conoscitore di musica africana) Il Mekuria è un sassofonista Eritreo, anziano, capace di esprimere, col suo suono polveroso e sofferto, piuttosto profondamente le sonorità "genetiche" (non so, a me vengono in mente pastori al sole e sulle montagne del corno d'africa). Gli Ex, olandesi, esprimono un suono esplosivo, ben chiaramente derivato dai fermenti punk della fine degli anni 70, quasi al confine tra i primi Police, lo Ska, Sioxie, i Television, (e qui aiutatemi che non mi ricordo) ben caratterizzato ritmicamente, anzi, caratterizzato profondamente da ritmiche formidabili.
Insomma, il disco è del 2007. (Terp Records)
E dov'è il cortocircuito? Beh, c'è un disco che ricorre alle radici della mia scarsa cultura musicale.
Ed è il Remain in Light dei Talkin Heads, inciso nel 1980.
La caratteristica assolutamente esplosiva di quella incisione è la base ritmica, ossessiva, costante, strutturata in monoritmi incrociati in una serratissima poliritmia, che scorre uniforme, e sulla quale crescono linee melodiche e cantati tribali, in modo da "costruire" dei pezzi su livelli sovrapposti e molto complessi. Io credo che non si possa fare a meno di descrivere quel particolare disco un capolavoro, anzi, un caposaldo culturale fondamentale della musica di oggi.
Byrne, dei Talkin, all'epoca fece bene presente di essersi dedicato a uno studio molto profondo della musica africana, e di aver intriso e costruito il disco su quella base sperimentale (con Eno, vedasi pure My Life in the Bush of Ghosts...).
Ora, il disco di Mekuria & the Ex costituisce al contempo un antenato e un figlio di quanto introdotto dai Talkin nel mondo culturale occidentale.
E' un antenato perchè ritmica e sax (i sax) sono entrambi, a loro modo, precedenti a quanto sviluppato dai Talkin. Mekuria perchè canta una storia con dei suoni che sono certamente antichi, e come tali sono costruiti nella loro composizione (imho). Gli Ex sviluppano con maestria un fermento creativo direttamente risalente, come dicevo, al 1977. Paradossalmente, il connubio esiste e ha spazio discografico proprio per il lavoro svolto in passato da Byrne e Eno. La world music e la musica Etnica nascono con loro, imho.
Non entro nel merito dei gusti personali. E' mia intenzioni segnalarVi quelle che sono radici condivise, dalle quali si intuisce chiaramente quanto lento sia il variare del gusto, malgrado la velocità apparente alla quale sembra lanciata la società. La società civile, non il marciume della società istituzionalmente intesa.
** grazie Giaime. Scusate, per gli altri.
Saluti
R.R.
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Atomo e vuoto sono in noi
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