ordini di grandezza riportati sugli assi sono sensibilmente diversi per le leghe di ferro-cobalto rispetto a tutti gli altri materiali (Fe-Si, permalloy in varie salse e percentuali, amorfo, leghe nanocristalline).
Originariamente inviato da Luc1gnol0 - 30/11/2007 : 18:50:49
Niente Davide contro Golia. Confronto quindi non con FeSi ma con microcristallino, che dovrebbe essere un amorfo leggermente rinvenuto.
Già.
Già però il Namglas 1, rispetto al Namglas 4 di cui alleghi le curve, esibisce un andamento diverso, meno "eclatante", mentre le varie leghe a base di nichel poi hanno un andamento decisamente più "gibboso" (e su un intervallo di induzione molto più limitato), ed il loro costo non è poi lontanissimo da quello delle leghe di cobalto.
Comunque, per sgombrare il campo da equivoci eventualmente polemici, sto brancolando nel buio: meno male che ho chiesto, invece che crogiolarmi nella falsa sicurezza della mia ignoranza misconosciuta.
Senza avere nessuna motivazione tecnica a supporto, preferisco questo tipo di andamento, con la permeabilità (a freq. costante) molto stabile al variare dell' induzione. Forse è ina cosa poco importante, forse no. Se dalla tua ricerca otterrai anche informazioni in questo senso, ti prego di comunicarmele.
Non credo potrò aiutarti, ho difficoltà a formalizzare le eventuali specifiche richieste ad un abbozzo di capitolato, se mi passi il modo di dire, figuriamoci se posso inferirne qualcosa da comunicare a chicchessia.
Tralasciando i trasformatori interstadio, sostanzialmente, cos'è un trasformatore d'uscita (o d'ingresso)? Un mezzo per adattare l'impedenza, mi rispondo: tutto qui? Se fosse tutto qui, cosa dovrebbe fare? Mi viene in mente che, in un intorno di frequenze centrato sulle tre decadi audio, dovrebbe trasferire tutta l'energia fornita dal generatore sul carico, e senza presentare variazioni di carico (di suo) al generatore (i tubi). Ma, se davvero così fosse, quasi tutti i trasformatori di segnale, con le loro elevatissime resistenze degli avvolgimenti, dovrebbero avere qualche problema ad avvicinarsi all'ideale. Tu che ne dici?
Il datasheet MagMet non fornisce quindi informazioni sulla permeabilità del materiale a induzioni veramente basse. Quanto basse? 1G, 10G, 50G? Nel mio pensiero - o nella mia fantasia- la permeabilità dovrebbe essere quanto piu' costante possibile, almeno per una sessantina di dB al di sotto dell' induzione massima a cui sarà fatto lavorare il nucleo. Lasciandosi dei margini per contenere la distorsione, penso almeno 70 dB sotto la saturazione. Questo dovrebbe aiutare ''anche'' a mantenere costante l' induttanza del primario al variare del livello elettrico del segnale ed in questo senso il microcristallino sembrerebbe preferibile al cobalto. Al variare della frequenza la permeabilità del cobalto è piu' stabile di quella del microcristallino; tuttavia il fatto che l' induttanza primaria diminuisca con la frequenza mi sembra perfettamente accettabile in un applicazione tipo TU PP o Parafeed, dove quello che conta è la reattanza del primario
Per quel che ho potuto appurare, neanche Metglas o Hitachi Metals forniscono quei valori per i loro vetri metallici (fa molto più "Star Trek" di amorfo o nanocristallino), confermano solo la loro altissima permeabilità (iniziale e massima), superiore a tutte le altre leghe ferromagnetiche ma non a quelle amorfe al cobalto (che però presentano valori di induzione di saturazione risibili, tipici di leghe dolci come il mumetal).
Che l'andamento della permeabilità possa influire sulla distorsione, quando per es. la reattanza del primario passasse ad essere da 20 a 50 volte la resistenza equivalente, mi sembra questionabile, soprattutto in uno stadio d'uscita a triodi o a pentodi adeguatamente controreazionato. Perché il vantaggio delle leghe speciali è tutto lì, elevare molto sopra il canonico 8 tale rapporto. O mi sbaglio?
Il vantaggio del cobalto potrebbe essere, sempre in un PP o Parafeed, il poter mettere poco rame, come giustamente hai osservato. La motivazione però non la vedo tanto nel ridurre le perdite quanto nella possibilità di avere al contempo anche un migliore comportamento sul lato acuti. Le perdite nel rame sono naturalmente importanti, tuttavia non gli attribuisco l' importanza che ad. es. gli assegna il Nardi.
Nardi non è il solo: perseguono un obbiettivo simile Imai ed i suoi accoliti o ex accoliti (in Italia penso forse a Camorani o Chiomenti), ma anche costruttori non artigianali come Tamradio-Tamura (un esempio in senso contrario è invece Bellantoni, o anche Bartolucci prima che incontrasse Chiomenti, ma anche Lundhal non mi pare sia tanto d'accordo col tenere tanto basse le perdite, o meglio, le tiene basse a spese dell'induzione massima a cui sembra far lavorare i suoi ferri).
Non so dire nulla degli altri avvolgitori. Ivo, se ci leggi, batti un colpo!
Un vantaggio citato da tutti i fornitori per il cobalto (ma anche per le leghe di nichel, in una certa - minore - misura) è che le leghe di cobalto tradizionalmente note sono da preferirsi quando il risparmio di spazio e di peso del trasformatore sono requisiti imprescindibili dell'applicazione (tipicamente, avionica), per cui per ora resto colpito dal fatto che a parità di quantità di materiale una lega di cobalto debba offrire maggiori prestazioni (trasformatoriche, direbbe l'ineffabile ing. Chiappetta).
Non ho info per quel che riguarda la distorsione di corrente nei nuclei di cobalto, ne ho idea se sia inferiore o superiore di quella degli altri nuclei e del perchè si origini. Immagino che derivi dagli stessi fenomeni a causa dei quali la permeabilità non risulta costante al variare dell' induzione. Ma sono solo fantasie.
Non so darti conto circa la fondatezza di quelle che chiami fantasie.
Sono ancora, come direbbe forse riccardo, "a: carissimo amico", i.e. all'inizio (della lettera: equivalenti espressioni "al: caro babbo", "a: carissimo", etc).
Stiamo parlando di sostanze cd. ferromagnetiche.
Il ferromagnetismo è la proprietà di alcune sostanze (ferro, nichel, cobalto, appunto), quando sottoposte all’azione di un campo magnetico, di presentare una permeabilità magnetica variabile e proporzionale al campo magnetico stesso.
Come detto nell'altro post, la permeabilità magnetica è la grandezza fisica che esprime l’attitudine di una sostanza a lasciarsi magnetizzare, e se il mezzo è isotropo (presenta dunque proprietà uguali in tutte le direzioni), essa è data dal rapporto fra l’induzione magnetica B ed il campo magnetico H.
Se dunque, per essere ferromagnetiche, le sostanze devono avere - per definizione - una permeabilità variabile, data la mia ignoranza non so dire quanto e/o perchè dB/dH debba essere costante (e/o basso), e se la proporzione ad H debba essere lineare in un conveniente intorno di un dato valore di H.
Piuttosto, sei sicuro che le leghe di cobalto (amorfi di cobalto a parte) abbiano permeabilità elevate??
A me pare che presentino una permeabilità medio bassa, piu' elevata del feSi e inferuire al Ni50 e molto inferiore ai Ni80. E' vero che sopportano induzioni massime molto piu' elevate, ma la permeabilità a me non pare eccezionale (indipendentemente dal fatto che la permeabilità sia importante e da quando sia importante).
Originariamente inviato da MBaudino - 04/12/2007 : 11:24:30
Hai ragione o, come ho detto poco prima, brancolo nel buio in realtà.
Mi cullavo in una falsa raffigurazione, in realtà la permeabilità iniziale e massima delle leghe di cobalto è davvero assai più bassa dei vari amorfi, nanocristallini, ed anche di alcune leghe di nichel.
Quello in cui il cobalto cd. tradizionale dovrebbe invece eccellere, credo debba essere (non è una eccessiva cautela la mia) l'andamento della magnetizzazione M (rectius, di µ*M ove µ è in realtà µ_con_zero, la permeabilità nel vuoto) in funzione del campo magnetico, H:
Solo che poi M dovrebbe essere legato a B ed H dalle seguenti relazioni, per cui non sono affatto sicuro di aver capito cosa ho letto e riportato:
M=kiH
B=µ(1+ki)H
(ki è la suscettività magnetica, cioè la grandezza fisica che misura la tendenza di una sostanza a polarizzarsi magneticamente sotto l’azione di un campo magnetico, µ è da intendersi "nel vuoto").
Aggiorniamoci (Tiziano, esci dall'eremo; Ivo, scrivi in francese; Davide et altri... ?).
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Ciao, Luca