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Inviato: 26 dic 2005, 00:45
da mariovalvola
In questo bellissimo, e sereno pomeriggio di Natale, mi sono ascoltato a volumi ragionevolmente realisitici, il cd di Arvo Part LAMENTATE. (ECM series 1930 4763048)
Se piace il genere, è un capolavoro. Assolutamente consigliato anche agli audiofili (ovvero "coloro che sono disposti a sopportare la musica per ascoltare l'impianto" ) che sono sempre alla ricerca di dischi per valutare i sistemi di riproduzione.
Se non mi hanno sparato i vicini, devo ringraziare il Natale.
p.s. spero che la segnalazione, non venga intesa come pubblicità. Me ne scuso in anticipo
Mario Straneo
Inviato: 14 gen 2006, 04:35
da PPoli
Comprato sulla fiducia.
Con la ferma intenzione comunque, nel caso non fossi riuscito a infilare tutti gli strumenti nelle mie misere cassettine, di venire a "prendere in prestito le tue", che non so bene perchè ma ho il sospetto abbiano un certo margine in più.
Splendido!
Peccato leggermente corto (42 minuti compresa l'introduzione cantata).
Un'avvertenza per chi avrà la fortuna di ascoltarlo: va gustato da cima a fondo senza interruzioni e possibilmente seduti in poltrona (meglio che sul divano) con un buon calice di vino. Staccate rigorosamente il telefono. Se vi chiamano nel bel mezzo di uno dei cambi di volume o sui toni rilassati del piano in evidenza per vendervi l'ennesima linea telefonica o un enciclopedia potreste non rispondere di quello fate.
Se poi trovate un potenziometro per il volume che riesce a fare più di un giro procuratevelo (scherzo), la dinamica è notevole e per apprezzare le parti piane occorre spingere sul volume (per chi non ha casse ad alta efficenza ovviamente).
Assolutamente consigliato anche agli audiofili
Ho capito cosa volevi dire: chi si era finalmente messo il cuore in pace ed era soddisfatto del prorio impianto perchè il disco chitarra e voce di De Andrè sembrava suonare in maniera non ulteriormente perfezionabile, dopo questo si ritrova a dover ricominciare da capo. E' il classico disco capace di allontanare il rimpianto per i soldi spesi in un buon impianto sottraendoli ad altre libidinose attività.
Grazie del consiglio
Inviato: 14 gen 2006, 05:05
da mariovalvola
Sono veramente felice che ti sia piaciuto .
Hai perfettamente ragione: va ascoltato dall'inizio alla fine.
...a presto.
Mario Straneo
Inviato: 14 gen 2006, 05:14
da paride
per quelli come me che si sono chiesti chi sia arvo part e a che genere musicale appartenga lamentate, ho trovato in rete.... saluti paride.
Lamentate - eseguita per la prima volta dal vivo nel 2003 - si compone di una decina di movimenti, indipendenti quanto ad andamento ma logicamente concatenati, nei quali si alternano momenti orchestrali e soli pianistici; la strumentazione non deve far pensare il lavoro come ad un concerto per pianoforte, piuttosto come una sorta di poema sinfonico, soprattutto per il fatto che la musica "descrive" piuttosto che "evocare". Pärt dice che davanti a Marsyas, l'opera di Kapoor che l'ha ispirato, egli ha visto dall'esterno il suo corpo giacere morto, ma ha capito anche di non essere pronto a morire. Da questa impressione è scaturito Lamentate che si configura come una riflessione dell'Uomo di fronte alla sofferenza, una meditazione sulla civiltà, o forse una "lamentazione" sui rischi della modernità scandita da dieci stati d'animo, da dieci atmosfere, dove il pianoforte solista rappresenta l'"Uno". Questa sorta di viaggi interiore si apre con Minacciando, un inizio tellurico e cupo di timpani e ottoni che lascia il posto a Spietato con il suo spaventoso crescendo di pianoforte e orchestra. Di fronte a questa aggressione sonora - metafora della vita - l'Uomo si sente abbandonato e Fragile: appena un sussurro proviene da violini ed ottoni mentre il pianoforte accenna le note di una melodia desolata che presto in Pregando genera la speranza (conosciamo la profonda spiritualità di Pärt) con un movimento orchestrale di largo respiro nel quale ottimamente si inserisce il pianoforte evocando aperture pastorali rasserenanti. Ma l'Uomo è ancora di fronte alla sua Solitudine e instaura un monologo con se stesso, interrotto appena da un leggero accenno degli archi e del flauto fino alla "consolazione" dove la tensione si stempera in un abbraccio orchestrale.
Stridendo, con il secco incedere dei tamburi e degli squilli delle trombe ribattuti percussivamente dal pianoforte, ci introduce in una nuova dimensione dove incombono minacciose presenze che trasmettono una forte inquietudine, mantenuta dagli archi per tutto Lamentabile con la ripetizione della medesima frase, fino a che, Risolutamente, l'Uomo pare prendere una decisione, individuare un punto fermo da cui partire, fino a riconoscersi Fragile e conciliante rispetto alla vita, nella dolcezza della melodia suonata dal pianoforte, quasi una presa di coscienza della realtà, senza retorica e con il dovuto disincanto.
Un opera di grande fascino e rigore, questo Lamentate, che credo si possa annoverare tra le più interessanti del compositore estone e che ne dimostra ancora una volta la profondità filosofica oltre che musicale.
Inviato: 14 gen 2006, 05:22
da mariovalvola
Effettivamente è una delle sue migliori opere. Penso di avere quasi tutto di suo su ecm. Meravigliosa recensione..... grazie
Mario Straneo