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Inviato: 12 ott 2007, 02:20
da ungern
AVVERTIMENTO: a causa dei contenuti, questo post è riservato ad un pubblico adulto. Se ne sconsiglia la visione ad onniscienti, sapientoni ed in particolare a coloro che hanno il vizio di urlare "follia pura!" quando qualcosa non rientra nei loro schemi mentali.


un confratello mi ha raccontato che nel suo ampli Yamamoto i condensatori di accoppiamento sono dei poliqualcosa della IllinoisCap, infilati in contenitori di ebano e resinati. E ciò mi ha riportato alla memoria quanto avevo letto in rete, circa la modifica "meccanica" dei condensatori (soprattutto elettrolitici, anche di rango quali blackgate, cerafine ecc), eliminando l'involucro esterno ed inglobando il C "nudo" dentro contenitori di legno. Tutti quelli che lo hanno provato, riferiscono miglioramenti stupefacenti (dopo quel lavoraccio...).

Opinioni, idee, esperienze circa questo genere di modifiche?

Il confratello, epicureo come pochi, ha comunque felicemente sostituito gli originali abarthizzati con dei VH cap teflon dal costo proibitivo.

buon divertimento,
armando

Inviato: 12 ott 2007, 02:33
da mariovalvola
FOLLIA PURA!!! :D :D :D

appunto per questo m'interessa. Non ho mai fatto prove.... a mia discolpa, uso troppo spesso vecchi carta e olio. Nel contenitore d'ebano riuscirei anche a metterlo, ma il pcb ? dovrei trasferirlo e poi rimetterlo. Un lavoraccio davvero cane. Quando uso merce normale, uso componenti mundorf. (vanno discretamente anche così)....
Non saprei . Mi spieghi com'è nata ?

Mario Straneo

Inviato: 12 ott 2007, 03:02
da ungern
FOLLIA PURA!!! :D :D :D

appunto per questo m'interessa. Non ho mai fatto prove.... a mia discolpa, uso troppo spesso vecchi carta e olio. Nel contenitore d'ebano riuscirei anche a metterlo, ma il pcb ? dovrei trasferirlo e poi rimetterlo. Un lavoraccio davvero cane. Quando uso merce normale, uso componenti mundorf. (vanno discretamente anche così)....
Non saprei . Mi spieghi com'è nata ?

Mario Straneo


Originally posted by mariovalvola - 11/10/2007 :  21:33:30
Azz! vuoi dirmi che ho trovato uno dei tre o quattro esperimenti audio che ancora non hai fatto??
credo cmq che sia meglio provare questo gioco con dei C un po' più asciutti dei PIO... :D
anche se potrebbero beneficiarne lo stesso, magari bloccandoli integri in un contenitore che li isola ulteriormente dall'esterno.

qui c'è una descrizione molto dettagliata:
http://www.dhtrob.com/projecten/elna1_en.htm

buondivertimento,
armando

Inviato: 12 ott 2007, 03:12
da plovati
Opinioni, idee, esperienze circa questo genere di modifiche?


Originally posted by ungern - 11/10/2007 :  21:20:30
Duelund. Era allergico alla plastica in qualsiasi forma per ragioni soniche. I suoi condensatori sono avvolti in una specie di fibra naturale a metà tra la fibra di cocco e il sughero. Dalle foto non si capisce bene..


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Piergiorgio

Inviato: 12 ott 2007, 03:56
da riccardo
L'hi fi è l'unico fiume con milioni di sponde.
Che idea geniale, mettere nelle canne di legno i condensatori!
Dico geniale giusto perchè qualche thread indietro, si narra dell'altrettanto geniale effetto (dico, altrettanto) ottenuto avvolgendo dei cavi di alimentazione in , nell'ordine, Numetal, calza metallica, teflon, polietilene, e via discorrendo.
La prima domanda che mi viene è: considerando che la maggior parte dei non polarizzati a film hanno case plastico, come mai gli elettrolitici li faranno di metallo?
Fra i condensatori, gli elcap sono quelli capaci di immagazzinare le maggiori quantità di energia. I tantalio elettrolitici, ma solo per piccole capacità sono resinati. DOmando ancora, oltre alle vibrazioni, esisteranno anche effetti magnetici, elettrici, elettromagnetici e elettrostatici...
Che succede dentro al legno? Gli avvolgimenti capita che si facciano laschi? Che ne è di ESL, ESR

Saluti

R.R.
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Atomo e vuoto sono in noi
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Inviato: 12 ott 2007, 03:57
da ungern
Opinioni, idee, esperienze circa questo genere di modifiche?


Originally posted by ungern - 11/10/2007 :  21:20:30
Duelund. Era allergico alla plastica in qualsiasi forma per ragioni soniche. I suoi condensatori sono avvolti in una specie di fibra naturale a metà tra la fibra di cocco e il sughero. Dalle foto non si capisce bene..


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Piergiorgio


Originally posted by plovati - 11/10/2007 :  22:12:04
mi si dice che nei circoli audio della "problematicità" dell'impiego della plastica ne abbia parlato per prima... suspence... ... L'audiophile di monsieur Hiraga. Tanto per cambiare.
Comunque, la rimozione della plastica mi pare solo una parte della storia. Ho l'impressione che dipenda molto anche dal miglioramento delle caratteristiche meccaniche.

Duelund: un altro confratello assicura essere il miglior C per crossover mai provato. il problema è che una coppia costa 560 USD.
Solo Mario può permetterseli: lui paga la metà! :D :D :D

armando

Inviato: 12 ott 2007, 04:38
da Giaime
Sono talmente democratico che mi batterò fino alla morte perchè voi abbiate la possibilità di parlare dei condensatori nel contenitore di ebano :)

:D :twisted: 8)

Ciao!
Giaime Ugliano

Inviato: 12 ott 2007, 13:31
da Luc1gnol0
Sono talmente democratico che
Originariamente inviato da Giaime - 11/10/2007 : 23:38:07
Ti batterò fino alla morte... nel contenitore di ebano...

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Ciao, Luca

Inviato: 12 ott 2007, 13:56
da MBaudino
L'hi fi è l'unico fiume con milioni di sponde.

Originariamente inviato da riccardo - 11/10/2007 :  22:56:20
A me sembra piuttosto quel laghetto in mezzo al parco, visto in migliaia di film USA degli anni 60, sulle sponde del quale le famiglie vanno a passare la domenica. Chi prepara il picnic, chi gioca con il pallone, chi fa le barchette di carta, chi cambia ogni domenica un pezzo della sua barchetta, chi usa la barchetta con cui il nonno conquisto' la nonna, chi pesca a fondo, chi a riporto, chi con l' elastico, chi amoreggia, chi studia in solitudine, chi chiacchera con le amiche, chi si smarrona per 0,1 dB, chi cerca il lato oscuro della forza e chi cerca l' interazione debole.
Senza nessuna offesa per gli intenti e l' impegno di ognuno, soprattutto per chi lo fa per lavoro o ne ha fatto un elemento centrale dei propri interessi, la mia impressione è che non sia ancora ben chiaro dove passi la corrente dell' acqua.
Mauro

Inviato: 12 ott 2007, 14:17
da Luc1gnol0
Opinioni, idee, esperienze circa questo genere di modifiche?
Originariamente inviato da ungern - 11/10/2007 : 21:20:30
Esperienze: nessuna; opinioni, idee: poche e confuse; passiamo ai preconcetti: voglio sperare che il sig. Cees Piet, che chiede 50 euro per alloggiare un condensatore ELNA del costo di pochi euro in un tubetto di legno così lavorato, si sia almeno lavato le mani prima di cominciare.
I giapponesi, notoriamente tra i primi ed i più attivi a provvedere all'autocostruzione dei componenti passivi (e non solo, basta pensare agli IC Satri), hanno spesso adottato precauzioni "estreme", come il digiuno completo a partire da qualche giorno prima dell'inizio delle lavorazioni sui condensatori, per non contaminarne con residui di cibo i materiali. Il fu Hiroyasu Kondo, una persona che peraltro di condensatori "speciali" se ne intendeva abbastanza, li definiva "freak".
Ricordo che anche in Italia abbiamo avuto la descrizione di pratiche ancora più radicali, come per es. il cd. "super condensatore" a mica e foglie d'argento, proposto sulle pagine di CHF una quindicina d'anni fa da persone del calibro (se non ricordo male) di Marzio, Jelasi, Bersani, Camorani e Chiomenti, che peraltro mi pare abbiano abbandonato tale pratica.

Tutto questo per dire che non conosco le tecniche di costruzione degli elettrolitici, per cui non capisco bene se l'operazione di apertura, e le successive lavorazioni con carta di riso, lacca (voglio sperare abbia almeno usato una Moser C37 da liuto) e colla, e la successiva messa in funzione per un tempo più o meno prolungato privo del contenitore metallico ed a contatto con materiali estranei alla originale struttura, possano perlomeno modificare, se non appunto danneggiare la struttura e le prestazioni del condensatore così come in origine pensate dal costruttore (nel caso di specie il sig. ELNA, mica mr. Pizza&Fichi).

Mi sovviene al momento un solo dubbio (esplicito), riguardo al cambio di materiale dell'involucro: i condensatori sono caratterizzati da una temperatura massima di funzionamento, e che io sappia carta e legno non sono dei conduttori di calore buoni quanto l'alluminio. Per lo meno, non ho mai visto dissipatori in carta/colla/legno/lacca, ma sempre in metallo, negli amplificatori a stato solido o negli impianti di riscaldamento. La minore dissipazione di calore per convezione verso l'ambiente esterno, è dunque un effetto di tale pratica? Se si, di quale portata?

Per tirare qualche filo, personalmente mi aspetto come possibilissimi degli effetti da questo genere di modifiche: tuttavia in quale senso? Dalle esperienze riportate non mi è affatto chiaro, qualche ulteriore input sarebbe apprezzato.

Vieppiù, se le ragioni di un siffatto trattamento fossero da ricondursi alla modificazione delle caratteristiche meccaniche del dispositivo, per quel poco che ho appreso in questi mesi credo che lo smorzamento con blue-tack o piombo, e la sospensione a frequenza subsonica sarebbero molto più indicati nel caso del condensatore: ulteriori "coperchi" che suonano (come?), personalmente li lascerei confinati nell'ambito dell'ambrosino CCI.

Spero che Armando non me ne voglia se, anche con il tono, esprimo più dubbi che consigli.

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Ciao, Luca

Inviato: 13 ott 2007, 01:39
da ungern
Opinioni, idee, esperienze circa questo genere di modifiche?
Originariamente inviato da ungern - 11/10/2007 : 21:20:30
------------SNIP---------------------
Spero che Armando non me ne voglia se, anche con il tono, esprimo più dubbi che consigli.

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Ciao, Luca


Originally posted by Luc1gnol0 - 12/10/2007 :  09:17:25
Caro Luca,
i tuoi dubbi sono in buona parte anche i miei. Solo più consapevoli e fondati, data la mia inferiore preparazione scientifica. Quello che mi colpisce è che svariate persone, autocostruttori sofisticati quasi sempre privi di interesse economico, riportano risultati positivi da questo procedimento. E che nessuno abbia esperienze contrarie.

In ogni caso, fammi credito della capacità di apprezzare eventuali argomentazioni dissenzienti (purchè non contengano urla quali "follia pura" e "dalla logica" ; ) ) per quello che sono: un contributo a migliorare la mia scarsa conoscenza.
ciao
armando

Inviato: 17 ott 2007, 14:25
da MBaudino
L' ebano dove lo hai trovato?
Mauro

Inviato: 17 ott 2007, 17:41
da aiacel
Ma quel tizio del link che descrive la procedura per abarthizzare i condensatori mi sembra alquanto approssimativo. Unisce cose buone a errori pacchiani: ad esempio usa una colla neoprenica per incollare la carta di riso, quando invece, tutti sanno, che va adoprato il catarro di cammello. ; )

A parte gli scherzi, mi sembra una pratica che faccia più male che bene perchè il rischi di risaldare su circuito un componente che a causa di una "limatina" di troppo non è più un condensatore sono alti . Poi se la vostra 300B Mullarad straselezionata durante l'eclisse solare del valore di 500euro il carato fa il botto....non prendetevele con nessuno.
Potrei trovare giustificabile tale pratica esclusivamente per ragioni estetiche, ma lo dico con profonda invidia verso coloro i quali possono permettersi una casa così bella che un solo condensatore commerciale ne riduca il valore.

Inviato: 17 ott 2007, 20:59
da MBaudino
Ho preso un Philips KO 151. Il modello non è adatto, per via di una strozzatura della carcassa di alluminio vicino ai piedini. Ma di questi ne ho tanti.
68 micro nominali (63,5 misurati a 900 Hz), 400 VL, 105°.

Ho preso un dremel con dischetto da taglio.
In un minuti ho aperto la carcassa ed estratto il condensatore. Con una guida per il condensatore il lavoro sarebbe venuto pulito, ma anche così il taglio è avvenuto senza problemi e senza minimamente incidere le armature. Rimisurata, la capacità è sempre quella. Messo a 350V, non capita nulla.

Insomma, aprirli è una cosa facile facile, pulita pulita, veramente rapida.

Adesso è in stufa a 105° per vedere se l' elettrolita cola.

La strada per i condensatori in ebano, con reofori rigorosamente mercurio :D , è aperta.

Mauro

PS
30 minuti a 105° e 60' a 140: non è capitato nulla, apparentemente. L' elettrolita non sgelifica o comunque non cola. Purtroppo non ho pesato prima, per cui non posso valutare eventuali evaporazioni (non credo però esistano liquidi volatili).
Misurata la capacità a caldo: 66 micro.
Dopo raffreddamento, sempre 63.5 micro, come da chiuso.

Dove si trova la carta di riso?

Inviato: 18 ott 2007, 00:04
da Luc1gnol0
Dove si trova la carta di riso?
Originariamente inviato da MBaudino - 17/10/2007 : 15:59:00
Penso che forse tu possa trovarne in piccole quantità nei negozi che trattano articoli da decoupage, o anche arredamento "orientaleggiante" (sai: fengshui - scritto bene? -, "etnico", etc.).

EDIT: qualche nota di cultura.

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Ciao, Luca

Inviato: 18 ott 2007, 00:18
da MBaudino
Grazie. :)
Dal tuo link, leggo che la carta <<...realizzata col gampi è forte e lucida come una perla, morbida al tocco e odorosa di fieno, resiste all’umidità e agli insetti dannosi>>

Dovrebbe venire dei condensatori perfetti per la musica folk. :)
Ciao Mauro

Inviato: 18 ott 2007, 01:16
da ungern
Ho preso un Philips KO 151. Il modello non è adatto, per via di una strozzatura della carcassa di alluminio vicino ai piedini. Ma di questi ne ho tanti.
68 micro nominali (63,5 misurati a 900 Hz), 400 VL, 105°.

Ho preso un dremel con dischetto da taglio.
-------------BIG SNIP--------------
Dove si trova la carta di riso?


Originally posted by MBaudino - 17/10/2007 :  15:59:00
sei un grande! :) :) :) :)

Inviato: 18 ott 2007, 04:47
da MBaudino
sei un grande!

Originariamente inviato da ungern - 17/10/2007 :  20:16:20
Ma no....! c'è veramente voluto piu' tempo a trovare un adattatore Schuko per il Dremmel che a tagliare il condensatore.
Domani vado dal mio pusher di essenze a cercare i legnetti; non ha sicuramente l' ebano (lo avevo già cercato per un altro uso),ma aveva il bambu. La vernice 'naturale' c'è, cere ne ho a iosa di tutti i tipi, manca la carta. Ho un amico che dice di essere esperto di cucina jap e relativi fornitori locali, parto da lui sulla base delle indicazioni di Luca.
Provo a preparare i 9 cap che mi servono e vi mando le foto.

x Aiacel. Condivido tutte le tue osservazioni, tuttavia....
Se un elettrolitico sull' alimentazione va in corto: o salta il fusibile o alla peggio un induttanza o se proprio va male il trasformatore di alimentazione. Le lampadine non vedo che conseguenze possano avere.

Se si interrompe, ce ne sono tantissimi nelle varie celle del filtro che sarebbe impossibile accorgersene.
Se ad interrompersi è invece il primo C in un filtro di un alimentatore ad ingresso capacitativo ( pessima scelta a monte, questa), la tensione crolla e l' induttanza successiva si mette a vibrare come un assattanata. Se ne accorgono anche i vicini. Si spegne l' elettronica e si sostituisce.

Se ad interrompersi è un bypass catodico, il guadagno crolla e la Rout si impenna. Poco male, si sente e si provvede.
Se va in corto un bypass catodico sono effettivamente cazzi; ma se uno è così matto da fare un cap rivestito in legno, a maggior ragione non dovrebbe usare la polarizzazione automatica. Orrore. Ognuno paga per i suoi errori :D
Non userei cap taroccati sulla alimentazione fissa della polarizzazione di griglia, effettivamente questo è un punto critico.

SOno abbastanza convinto che serva a poco, tutto il giochetto. Forse a nulla. Poco piu' utile del piombo o del blu tack attorno ai cap. Però ci si può divertire con poco.
Ciao Mauro

Inviato: 18 ott 2007, 05:12
da Luc1gnol0
SOno abbastanza convinto che serva a poco, tutto il giochetto.
Originariamente inviato da MBaudino - 17/10/2007 : 23:47:04
Forse è il caso che le prove d'ascolto le faccia Armando, o che tu non le faccia tutto da solo. Che dici?

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Ciao, Luca

Inviato: 18 ott 2007, 11:52
da aiacel
SOno abbastanza convinto che serva a poco, tutto il giochetto.
Originariamente inviato da MBaudino - 17/10/2007 : 23:47:04
Forse è il caso che le prove d'ascolto le faccia Armando, o che tu non le faccia tutto da solo. Che dici?

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Ciao, Luca


Originally posted by Luc1gnol0 - 18/10/2007 : 00:12:43
Le prove d'ascolto non le dovrebbe fare Armando ma perlomneo una 30ina di persone così da poter fare una statistica consistente. E il tutto col metodo col doppio cieco: occorre preparare du ampli identici, uno con condensatori normali e uno con condensatori abarthizzati. Gli amplificatori messi in due identiche scatole in modo che risultino visivamente identici. Un operatore (primo cieco), che DEVE essere ignaro di quale delle due ha i condensatori in legno accende a turno l'ampli che dovrà riprodurre stesso brano con sstessa sorgente e stessi diffusori. La platea che vede solo due scatole identiche (secondo cieco) scriverà quale dei due preferisce.
Si ritirano le cartelle e si redige le statistica.

Non conosco metodi attendibili diversi dal doppio cieco. Fidarsi del giudizio di una persona (per quanto Armando possa essere bravo e il suo orecchio lupesco) è privo di significato. Per non parlare del giudizio di chi se l'è anche costruito. Conoscete il detto "ogni scarrafone è bello a mamma soja" ?

In effetti i raduni di autocostruttori potrebbero essere utilizzati non solo per mettere in mostra i propri lavori ma anche per fare queste sperimntazioni. Penso che sarebbe più divertente e costruttivo per tutti.

Concludo con una considerazione su queste pratiche giapponesi. Estremizzare le cose fa parte della loro cultura. Si pensi alla cerimonia del te dove anche i movimenti i gesti e le parole sono sterotipati. Un gesto mal eseguisto rende per loro il te una esperienza spiacevole esattamente quanto confonderne le foglie con quelle dell'insalta. Posso essere d'accordo con loro che tutto quanto partecipi a rendere l'esperienza più o meno coinvolgente, ma queste sono argomentazioni più da psicoanalisi che da psicoacustica. Personalmente ritengo le che la miglior musica la ascolto quando la mia signora mi sta facendo un pom...o eppure giuro che l'impianto stereo è sempre lo stesso :D