Ciao Gabriele!
Ho ragionato cosi' e vi dimostro che ho le idee confuse.
Impongo 0,01A di Ic (corrente di collettore)
Impongo 6V come tensione di collettore.
Dunque. Partiamo da cosa richiediamo a questo stadio. Io richiederei un guadagno in tensione di circa 3-4, e la miglior linearità possibile, giusto? I BJT non sono dei componenti particolarmente lineari, così di per sè: l'idea è quindi in questi stadi di massimizzare il guadagno, in modo tale da "bruciarne" un po' nella retroazione serie rappresentata dalla resistenza di emettitore.
La tensione di emettitore deve essere 1/10 della tensione di emettitore.
Quindi tensione di emettitore 0,6V (E' giusto ragionare cosi?)
La soluzione esatta di questo circuito implica di buttare giù qualche equazione di secondo grado, poichè per trovare Rc devi conoscere Re, e viceversa, non parliamo poi del partitore in base.
Applichiamo quindi in partenza un po' di "guessing", come la chiamano gli anglofoni, cerchiamo cioè di capirci a occhio sull'ordine di grandezza delle cose che cerchiamo.
Per massimizzare il guadagno, una corrente "furba" è 1mA: ti permette di tenere alta Rc, senza sacrificare la linearità (occhio che questi BJT qui sono fatti per andare anche a 50uA, se fosse per questo, basta saperli far andare: nota le curve caratteristiche nel datasheet che ti ho passato, il fondoscala è 1.5mA e non 15mA

Immaginalo come fosse una ECC83).
Ci serve ora una grandezza fondamentale che caratterizza il bjt all'intorno del suo punto di lavoro, ovvero la transconduttanza gm.
gm = Ic / Vt
dove Vt è la tensione termica della giunzione PN, fortemente dipendente dalla temperatura, prendiamola come il valore standard di 25mV.
Ci viene un valore di 40mA/V, o più propriamente 40mS (S = Siemens, vera unità di misura della conduttanza).
La resistenza di carico risulta essere Rc = 6V / 0.01A = 600 ohm.
La resistenza di emettitore risulta essere Re = 0,6V / 0,01A = 60 ohm
Diciamo che con 1mA di Ic, una Rc che può andare bene è 4.7k. Perchè non i 6k di (Vcc - Vc)/Ic? Perchè così, già sapendo che la tensione Ve non sarà trascurabile rispetto alla Vc, massimizziamo la Vce a vantaggio della linearità.
Sfruttiamo la formula approssimata del guadagno dello stadio:
Av = -gmRl / (1+ gmRe)
Facciamo l'approssimazione che il carico al collettore corrisponda con la Rc, in quanto ciò che ci attaccherai (lo stadio successivo) avrà una resistenza d'ingresso molto più elevata della nostra Rc.
Imponendo un guadagno di circa 3, ricaviamo che Re è circa 1.5k, da cui Ve = 1.5V (non trascurabile come già avevamo detto).
Queste "intuizioni alla buona", molto approssimate (e affinabili in pratica oppure con l'aiuto del simulatore) già ci danno almeno "l'intorno" in cui dovremmo muoverci per le varie grandezze in gioco, limitando il lavoro di progetto ad un lavoro di "affinamento" e non di creazione da zero dei valori dei componenti. Di solito chi ha esperienza, su queste cose, non applica nemmeno un metodo del genere, perchè già immagina su che valori si andrà a parare per le resistenze.
Ora, finalmente, e solo ora, applichiamo la legge di Kirchhoff (due h, non è un errore

) alla maglia d'ingresso.
Qui però dobbiamo fare una piccola manovra sfruttando il teorema di Thevenin: guarda lo schemino che c'è su
questa tabellina riassuntiva, a pagina 1, la figura in basso a sinistra.
Lì è stato ridotto il partitore di tensione ad un generatore equivalente di Thevenin. La Rth non è altro che il parallelo di R1 e R2 (come le chiami tu), e Vth è ignoto in realtà.
Buttiamola giù sta equazione:
Vth - Ib*Rth - Vbe - IeRe = 0
dove Ib = Ic/beta (circa 1.5uA per un BC550C, beta circa 600), Ie = Ic + Ib (ossia praticamente Ic).
Per risolvere anche questo nodo bisogna capire Rth più o meno che dimensioni ha. Posto che nel partitore facciamo scorrere almeno 100 volte la corrente di base (tanto è un bjt ad alto beta), capiamo che la somma R1 + R2 dovrà essere circa 50k.
Siccome Vb = Ve + Vbe, ci aspettiamo che anche Vth sia grosso modo simile a Vb, da cui ricaviamo Vth = 2.2V. Rispetto a Vcc, questo è in rapporto circa 1/6, tenendo fissa la somma di R1 + R2 a 50k dei valori di partenza potrebbero essere R1 = 39k e R2 = 6.8k.
Si poteva procedere anche in un altro modo: posto Ipartitore = 200uA, per ottenere Vb = 2.2V serve R2 = 10k (siccome Ib <<< Ipartitore) e R1 circa 47k, valori non molto lontani a quelli ricavati prima, per cui sappiamo che ci dovremmo muovere qui intorno.
Bene, abbiamo tutto insomma

Per ora però basta scrivere, che qua fa troppo caldo. Vado a mangiarmi un gelato!
Edit: vedo solo ora la risposta del buon Piergiorgio. Ha un metodo un po' diverso dal mio, in fondo il "tirare a indovinare" questi valori di resistenza è sicuramente qualcosa di un po' "soggettivo" e sicuramente ha molto a che fare con l'esperienza (e sono sicuro lui ne abbia molta più di me).
L'unica nota che mi sento di fare è sull'ordine di grandezza della Ic, Plovati pensa a pilotarci un carico, io pensavo di pilotarci il secondo stadio (l'inseguitore di emettitore, come aveva descritto Gabriele), ecco spiegata la Ic così diversa. Adesso vado sul serio a mangiarmi un gelato, e la gatta da pelare delle Rin e Rout se la cucca Plovati
Edit bis: viva lo stato solido. Parliamone, e gettiamo le basi tra di noi per condividere qualche bel progettino: basta con l'egemonia termoionica, mi son pure cambiato la firma per par condicio
Ciao!
Giaime Ugliano
http://giaime.altervista.org