Inviato: 23 feb 2007, 08:20
Apro questo nuovo 3d per cercare di proporre e raccogliere qualche parere su questa famigerata NON INVARIANZA
che sembra essere diventata tanto di moda nelle recenti discussioni.
Direi che possiamo premettere intanto che:
Ogni sistema fisico reale (cioè non ideale), intendendo il sistema come: un fenomeno causa (o ingresso),
un fenomeno effetto (o uscita) ed un insieme di elementi che li correlano,
non è generalmente LINEARE, non è generalmente INVARIANTE, è generalmente CAUSALE.
Causa di NON iNVARIANZA sono ad esempio tutte le forme di disturbo, aleatorie o meno, che intervengono
in maniera additiva, moltiplicativa, non lineare, a modificare l'effetto in maniera non dipendente
esclusivamente dalla causa IN SENSO STRETTO.
Il solo fatto che esistono fonti di rumore o disturbo, fa si che un sistema non sia più INVARIANTE.
Molti sistemi reali però, sono molto ben approssimati da modelli di tipo INVARIANTE, più, eventualmente,
una qualche sorgente di rumore ADDITIVO.
Se poi la dinamica dell'effetto (uscita) dipendente dalla causa (ingresso), è DOMINANTE rispetto a quella
dipendente dal rumore, il sistema viene considerato praticamente INVARIANTE.
In questo caso il criterio ed i parametri secondo i quali viene definito questo "DOMINANTE" costituiscono
la discriminante fondamentale.
Alcuni sistemi reali non possono essere utilmente approssimati con modelli INVARIANTI.
Possiamo ora considerare il sistema fisico composto da una catena di riproduzione sonora che lavora
in un ambiente chiuso, oppure da parti di questa.
Il sistema completo include nell'accezione più generale tutti gli elementi fisici che formano l'ambiente,
gli elementi strutturali dell'ambiente stesso e quelli esterni ad esso collegati.
Se includiamo nel sistema gli organi di percezione dell'ascoltatore nonchè gli organi ed i processi di
elaborazione della percezione sonora, allora semplicemente il sistema non è più un sistema fisico in senso
stretto.
Non ha più un significato rigoroso parlare di linearità o invarianza quando l'effetto è la sensazione
sonora elaborata dal cervello umano.
Poichè però è anche (e soprattutto) questo che ci interessa, cerchiamo di estendere il concetto di sistema
in maniera da includere anche questi importanti elementi.
Se facciamo questa generalizzazione, allora vediamo che sicuramente ne gli organi ne i processi di percezione ed elaborazione sonora sono approssimabili con modelli LINEARI o INVARIANTI.
Questo fatto ha conseguenze importantissime che è assolutamente fondamentale tener presente ed investigare ed
in questo senso i recenti "clamori" attorno alla non invarianza sono assolutamente giustificati.
Mi si permetta tuttavia di dire che il problema è noto ...da tempo!
Quello che tuttavia è importante sottolineare è che questo elemento è stato sicuramente un pò troppo trascurato
nel definire le linee e gli orientamenti per la progettazione dei sistemi di riproduzione ed in questo senso
- torno a dire - ben venga che se ne parli con la giusta enfasi.
L'importatnte però - come al solito - è che se ne parli in termini tecnicamente e concettualmente precisi e
corretti!
Per esempio, secondo me, se togliamo dal sistema l'ascoltatore e consideriamo come effetto il campo
delle onde acustiche in uno o più punti dello spazio, il sistema torna ad essere strettamente fisico e
dovrebbe essere ben approssimato da un modello INVARIANTE, giusto?
No perchè leggendo quà e là per i fora si trova scritto di tutto, di parti invarianti e parti non invarianti,
che la parte invariante per alcuni sembrerebbe arrivare solo fino alla membrana degli altoparlanti o cose del genere,
mentre il resto della propagazione acustica sarebbe - chissa perchè - NON INVARIANTE... mah...!
Allo stesso modo, ritengo che abbiano poca attinenza i paragoni che spesso trovo proposti, con sistemi
STRETTAMENTE FISICI e NON INVARIANTI, come quelli legati alla propagazione delle onde elettromegnetiche
in un collegamento radio-mobile (ma anche fisso) satellitare o terrestre...
Bene, ora che ho lanciato il sasso spero in numerosi vostri commenti e contributi!
Ciao.
Davide
che sembra essere diventata tanto di moda nelle recenti discussioni.
Direi che possiamo premettere intanto che:
Ogni sistema fisico reale (cioè non ideale), intendendo il sistema come: un fenomeno causa (o ingresso),
un fenomeno effetto (o uscita) ed un insieme di elementi che li correlano,
non è generalmente LINEARE, non è generalmente INVARIANTE, è generalmente CAUSALE.
Causa di NON iNVARIANZA sono ad esempio tutte le forme di disturbo, aleatorie o meno, che intervengono
in maniera additiva, moltiplicativa, non lineare, a modificare l'effetto in maniera non dipendente
esclusivamente dalla causa IN SENSO STRETTO.
Il solo fatto che esistono fonti di rumore o disturbo, fa si che un sistema non sia più INVARIANTE.
Molti sistemi reali però, sono molto ben approssimati da modelli di tipo INVARIANTE, più, eventualmente,
una qualche sorgente di rumore ADDITIVO.
Se poi la dinamica dell'effetto (uscita) dipendente dalla causa (ingresso), è DOMINANTE rispetto a quella
dipendente dal rumore, il sistema viene considerato praticamente INVARIANTE.
In questo caso il criterio ed i parametri secondo i quali viene definito questo "DOMINANTE" costituiscono
la discriminante fondamentale.
Alcuni sistemi reali non possono essere utilmente approssimati con modelli INVARIANTI.
Possiamo ora considerare il sistema fisico composto da una catena di riproduzione sonora che lavora
in un ambiente chiuso, oppure da parti di questa.
Il sistema completo include nell'accezione più generale tutti gli elementi fisici che formano l'ambiente,
gli elementi strutturali dell'ambiente stesso e quelli esterni ad esso collegati.
Se includiamo nel sistema gli organi di percezione dell'ascoltatore nonchè gli organi ed i processi di
elaborazione della percezione sonora, allora semplicemente il sistema non è più un sistema fisico in senso
stretto.
Non ha più un significato rigoroso parlare di linearità o invarianza quando l'effetto è la sensazione
sonora elaborata dal cervello umano.
Poichè però è anche (e soprattutto) questo che ci interessa, cerchiamo di estendere il concetto di sistema
in maniera da includere anche questi importanti elementi.
Se facciamo questa generalizzazione, allora vediamo che sicuramente ne gli organi ne i processi di percezione ed elaborazione sonora sono approssimabili con modelli LINEARI o INVARIANTI.
Questo fatto ha conseguenze importantissime che è assolutamente fondamentale tener presente ed investigare ed
in questo senso i recenti "clamori" attorno alla non invarianza sono assolutamente giustificati.
Mi si permetta tuttavia di dire che il problema è noto ...da tempo!
Quello che tuttavia è importante sottolineare è che questo elemento è stato sicuramente un pò troppo trascurato
nel definire le linee e gli orientamenti per la progettazione dei sistemi di riproduzione ed in questo senso
- torno a dire - ben venga che se ne parli con la giusta enfasi.
L'importatnte però - come al solito - è che se ne parli in termini tecnicamente e concettualmente precisi e
corretti!
Per esempio, secondo me, se togliamo dal sistema l'ascoltatore e consideriamo come effetto il campo
delle onde acustiche in uno o più punti dello spazio, il sistema torna ad essere strettamente fisico e
dovrebbe essere ben approssimato da un modello INVARIANTE, giusto?
No perchè leggendo quà e là per i fora si trova scritto di tutto, di parti invarianti e parti non invarianti,
che la parte invariante per alcuni sembrerebbe arrivare solo fino alla membrana degli altoparlanti o cose del genere,
mentre il resto della propagazione acustica sarebbe - chissa perchè - NON INVARIANTE... mah...!
Allo stesso modo, ritengo che abbiano poca attinenza i paragoni che spesso trovo proposti, con sistemi
STRETTAMENTE FISICI e NON INVARIANTI, come quelli legati alla propagazione delle onde elettromegnetiche
in un collegamento radio-mobile (ma anche fisso) satellitare o terrestre...
Bene, ora che ho lanciato il sasso spero in numerosi vostri commenti e contributi!
Ciao.
Davide