Ha ragione Arge

. Fare un impianto galvanico è una cosa complicata; ancora di piu' gestirlo. Ma ha anche torto Arge

, nel senso che nel tuo caso è sufficiente arrivare a fare delle ramature decorose su piccoli pezzi, senza particolari specifiche che non siano l' evitare che la ramatura si stacchi dopo poco giorni.
Cominciamo dalle brutte notizie. La ramatura galvanica è sul volume che mi manca.
La buona è che qualche ricetta la da anche il vecchio Turco (Ricettario Chimico); molto vecchia ma adatta allo scopo.
Cominciamo con l' escludere la ramatura chimica; i bagni sono instabili e complessi; difficilmente riusciresti a procurarti tuttte le sostanze necessarie.
Quindi ramatura galvanica.
Esistono tre principali famiglie di bagni, in ordine di importanza:
- bagni al fuoborato. Molto rapidi, sono quelli in voga attualmente. Scartiamoli perchè il fluoborico è difficile da trovare e pericoloso.
-bagni al cianuro: sono gli storici bagni, usati da sempre. Ottima aderenza, basse tensioni superficiali ecc. Di trovare il cianuro non se ne parla, di usarlo neppure. Scartati
- bagni all' acido solforico. Sono usati essenzialmente per elettroformatura (fare oggetti in rame utilizzando la corrente). Questi ci devono piacere per forza, perchè non ci sono alternative.
Comunque direi che sono piu' che accettabili per l' uso.
La ricetta seguente avrà almeno un ottantina di anni:
solfato di rame 200-250 grammi/litro
acido solforico 66°Be 30-60 grammi/litro
temperatura 20-50 °C
ddc: 2-10 A/dm2
Migliora aggiungendo una delle seguenti sostanze, a scelta:
urea 0,05-0,1 g/L (uso agrigolo)
tiourea 0,005-0,01 g/Litro
colla da falegname 0,05-0,1 g/L
melassa 1-4 mL/L
Poi io agiungerei 0,1 mL/L di tensioattivo.
Domani ti converto le dosi in termini di prodotti commerciali.
Es., è inutile usare l' acido solforico a 66°Be (sturacessi) che è pericoloso -molto pericoloso- da diluire. Si può usare quello da batterie, mettendone di piu'.
Il problema dei vari additivi indicati è che sono assolutamente instabili nel bagno e in pochi giorni si degradano. Dovrai aggiungerne altri in seguito, ma poi arrivi ad ''inquinare'' il bagno.
Per il tensioattivo, i detergenti da cucina sono assolutamenti instabili. Comunque meglio di niente. Ogni tanto, butterai una manciata di carboni attivi nel bagno per levare gli organici, poi filtrerai.
Per ddc si intende la densità di corrente, cioè gli amper per dm2 che dovrai far passare. Questi amper (dati in genere da 2-5 Vdc) varieranno in funzione della temperatura del bagno e (soprattutto) dalla distanza fra anodo (in rame) e catodo (lamiera).
Trascuriamo decapaggio ecc.
L' area è di 2X 1x3= 6 dm2. La ddc la scegliamo al minimo (2A/dm2 -viene meglio il lavoro): ti servirà un alimentatore 2-5V in grado di fornire 12-15A. Dovrai disporre una cortina di anodi (es 3 per lato) in modo che ogni punto della lamiera sia abbastanza equidistante dagli anodi.
Per il momento sospendo. Tu dimmi se ti quadra tutto e se pensi di continuare. Se continui ad essere intenzionato, risolviamo i problemi step by step (farò anche io le stesse tue prove dallo sgrassaggio in poi, così vedrò i risultati in diretta).
Ciao Mauro
PS: la soluzione migliore è andare in un azienda galvanica e chiedere se ti vendono 10 litri di bagno al solfato.