E qui mi sento di commentare. Non per fare il bacchettone o il moralista assoluto, ma credo di poter dire qualcosa in merito a ragion veduta.
Premesso che quando ero in Italia me ne andavo in giro per le autostrade in moto e macchina a velocita’ ben oltre il limite. Ho fatto viaggi nei quail la lancetta del contachilometri era piu’ spesso ben sopra la linea dei 200 che sotto…
Qui in Australia la multa e’ matematica. Se superi i limiti di velocita’, ti puo’ andare bene una volta, magari due se sei fortunatissimo, ma alla terza ti arriva una bellissima fotografia a casa. E non esistono ricorsi dai giudici di pace e leggi aggiro; puoi fare ricorso e se riesci a dimostrare che dovevi correre per motivi veramente seri e documentati te la tolgono, altrimenti l’importo raddoppia a titolo rimborso spese e perche’ hai fatto perdere tempo alle istituzioni.
Non e’ nazismo, ma civilta’.
Mi sono adeguato subito a questo modo di vivere tra la gente. Il fatto che tutti rispettano i limiti (compresi i 100km/h in autostrada che in qualcuna e’ il limite massimo), a parte rendere le strade piu’ secure, rende la circolazione piu’ fluida ed il traffico a livelli tollerabilissimi. Guidare tra casa e ufficio negli orari di punta non e’ stressante e nevrotico come nelle grandi citta’ Italiane (io poi vivevo a Roma!).
Il rispettare i limiti e le regole ait ail vivere quotidiano ed il bene collettivo.
Lo so che l’Australia ha 20 milioni di abitanti contro i 56 in Italia ed una superfice 25 volte quella Italiana, ma Perth aveva 1 milione di abitanti nel 2000 ed oggi sono un po’ piu’ del doppio!
Come se il problema di questo paese fossero i 10km/h in più o in meno e non che i rapinatori ci entrano in casa quando vogliono, che a Napoli sembra scoppiata la guerra ecc ecc...
Armando, mi sento di dissertire da quanto dici. Il limite di velocita’ e’ la trasgressione a portata di tutti. Le infrazioni, per quanto piccole, sono la stessa cosa.
Non rispettare le regole della strada e’ solo il primo passo per non accettare le altre regole del vivere la collettivita’. Non rispettare una precedenza cosi’ come un limite, e’ una violenza verso il prossimo, verso gli altri. Dopo un po’ l’illecito diventa lecito, si parte dalla strada per poi andare su tutto il resto, da evadere le tasse (che e’ un furto verso gli altri, quelli che le pagano) a compiere un piccolo furto (anche solo una caramella) etc.
Parli della Guerra di Napoli. In questi giorni fanno vedere spesso servizi da Napoli: tra tutte le moto e motorini che passano nei vari servizi, avete mai visto un casco? Ecco Napoli e’ un ottimo esempio di quanto sto’ cercando di esprimere. Li’ le regole sono state riscritte poiche’ quelle che dovrebbero essere in vigore in tutto il paese, li’ non si usano piu’.
Senso civico, rispetto reciproco, queste sono le cose che mancano alla stragrande maggioranza degli Italiani. Ci si lamenta con lo stato, con la polozia con…, con… e con, ma mai con se stessi. Ci si lamenta che le citta sono sporche e che il comune non interviene, ma nessuno si fa problemi nel buttare una cartaccia perterra, nNessuno che si rimbocca le maniche e dice: “Bhe’, questa la raccolgo io”.
Scusa lo sfogo Armando e scusatemi tutti, ma vivo qui a Perth da quasi 4 anni ed il pensiero dell”Italia mi fa arrabbiare e basta. Mi fa rabbia pensare che il paese piu’ bello del mondo sia rovinato dalla mentalita’ dei suoi propri abitanti. Sono scappato da tutto e da tutti, non ce la facevo piu’ a vedere un paese in rovina nel menefreghismo di tutti, buoni solo a lamentarsi e criticare. Ho fatto una scelta vigliacca lo so, ma avendo girato e vissuto parecchio in giro per il mondo, avevo visto che esistono modi migliori di vivere, che si puo’ vivere meglio e sto cercando di darep per il momento, un presente migliore ai miei figli. Basterebbe un piccolo impegno e di amore per le cose comuni da parte di tutti.
Se tutti in Italia iniziassimo a rispettare i limitio di velocita’, per quanto ridicoli e limitativi, credo che sarebbe un grande primo passo verso un vivere migliore. Non risolvera’ la Guerra di Napoli ne blocchera’ i rapinatori che entrano nelle case, ma sarebbe l’inizio del rispetto delle regole che ci siamo dati per il rispetto reciproco del vivere la collettivita’.
Scusate la lungaggine.
Ciao
Marco