Capisco perfettamente il succo del tuo discorso, Piercarlo, ed in larga parte lo condivido. E' vero, spesso dietro a nomi altisonanti si tratta di polarizzare più meno il dispositivo con una rete più o meno modificata.
Riguardo al XD non ho posizioni precise, devo prendere il tempo di leggere con calma tutto il plico. Diciamo che è chiaro sin dalle prime righe che si ragiona sulla polarizzazione, ed in particolare sulla questione della THD di incrocio. Va chiarito che io credo esista pure "una leggenda" anche su questo tipo di problema, visto che attualmente esistono ampli in classe B che non hanno nulla da invidiare ai migliori classe A, evidentemente si tratta di gestire al meglio la cosa, come succede in fondo per qualsiasi sistema complesso....
Current Dumping:
Io non so cosa ne pensi Aloia o altri. Per la precisione non so manco se si possa considerare il top del top dal punto di vista audiofilo. La cosa certa è che si basa su un principio di "equilibrio" di correnti in un nodo specifico, equilibrio controllato TOTALMENTE da un sistema differenziale. Il segnale di uscita è sempre "funzione" di quello stadio.
Le grandi differenza dai sistemi come il semplice CFP (complementary feedback pair, credo le soluzioni citate da Piercarlo) o altre soluzioni con feedback locale più o meno elaborato, sono molto marcate, ma spesso non vengono colte. In primo luogo qui si tratta di mantenere "situazioni di bilanciamento", che è piuttosto diverso (per non dire completamente diverso) da un concetto di NFB puro e semplice. In secondo luogo queste teorie funzionano a prescindere dalla topologia usata e sono molto efficienti a prescindere dalla natura della THD da controbattere.
Stasis:
Stessa cosa, ma meno complessa e definibile "NFB intelligente". Mentre nel current dumping si ragiona in termini differenziali e di bilanciamento di rete, nello stasis la chiave è: "il sistema in classe A di qualità fornisce al carico una
frazione di corrente al carico. Questa "frazione di corrente" stimolerà un sistema di potenza ad erogare una corrente molto maggiore, (in grado di soddisfare le energie del carico), proporzionale ma maggioritaria rispetto alla corrente del sistema principale. Eventuali variazioni di energia, causate dalla non linearità del sistema di potenza si ripercuoteranno sul nodo di sommatoria delle 2 correnti ( Thevenin e Norton), ed il sistema si auto compenserà di conseguenza. Ecco la chiave di stasis, il nodo di corrente. Infatti esso permette di tenere il sistema di potenza
fuori dalla funzione di trasferimento del ampli principale.
In sintesi lo stasis è strutturalmente identico o molto simile al CFP, ma con la differenza enorme che il CFP sfrutta un NFB locale, mentre lo stasis lavora tenendo il gruppo di potenza fuori dallo stadio amplificatore. In pratica con lo stasis l'ampli di qualità "vede" un carico N volte minore (dove N è il "guadagno di corrente dell current pump") di quello reale....
Piergiorgio,
io credo che al limite si potrebbe aprire dei piccoli angoli di spiegazione di questi brevetti. Io ho sperimentato direttamente tutti questi concetti (ovviamente con opamp....

) ed effettivamente sono molto interessanti. Secondo me il limite di queste situazioni sta nel fatto che sono geniali dal punto di vista tecnico ma "non risolutive" dal punto di vista audiofilo. Esse si pongono il problema di sostituire di fatto le soluzioni costose in classe A con situazioni meno critiche termicamente e più "commerciali". Il problema da sormontare stava nel far distorcere poco il sistema. Attualmente questo problema è molto limitato, mentre io cerco di ragionare su problematiche di interfacciamento o psicoacustiche, più che topologiche....
ciao
Mauro
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