Perchè per quanto riguarda la praticabilità dell'idea, il mitico Luca è decisamente scoraggiato?? In che senso, non crede sia una buona idea??
Originariamente inviato da morandyferrari - 11/10/2006 : 20:25:57
Un altra autorevole risposta:
In base alle mie conoscenze escludo nella maniera più tassativa e categorica che un giovane ingegnere possa lavorare nel mondo dell'Hi Fi come dipendente...a meno che non sia un"fallito" e si accontenti di raccogliere le briciole dal pavimento.
Nelle aziende italiane in genere non ci sono ingegneri ma solo dei gran praticoni, qualche volta in senso positivo, altre volte in senso negativo. Questo in generale. Poi ci sono anche alcune aziende in cui operano ingegneri. Ma sono i padroni, i titolari o comunque soci con grosse
quote. Un paio di esempi: il titolare di una nota fabbrica di diffusori, è
ingegnere, ma è il proprietario con almeno il 50% delle quote; in un altra fabbrica di elettroniche, il progettista è dottore, ma è anche il proprietario e padrone assoluto. Conosco anche se non direttamente pochissimi altri esempi, ma siamo sempre lì, il dottore titolare e dipendenti in numero di alcune unità.
Le dimensioni delle aziende di Hi Fi in termini di dipendenti sono di alcune unità, al massimo della decina, con alcune eccezioni. La RCF ai suoi tempi arrivava all'ordine del centinaio ma aveva un solo ingegnere, con diversi periti nell'ufficio tecnico. Da diversi anni non ne so più nulla.
Cioè, so che esiste sotto altro nome, ma non conosco più nessuno.
Le fabbriche di altoparlanti, alcune, sono arrivate all'ordine del centinaio. Ciò ad esempio avveniva alla Ciare ai tempi quando la frequentavo (oggi non so). Ma c'era un solo laureato, il dottor Giannini, ma era il proprietario, padrone assoluto (grandissimo personaggio, assolutamente straodinario per qualità tecniche ed umane). Ho frequentato aziende di 140 dipendenti, ma nessun dottore o ingegnere. I padroni erano gran praticoni, ma nel senso positivo della parola. Oggi in alcune aziende che fabbricano altoparlanti ci lavorano alcuni ingegneri, non so quanti come dipendenti e quanti come consulenti. Ma tieni presente che fanno solo professionale e car audio, la Hi Fi, nel panorama delle cose che contano, letteralmente non esiste. Eppoi, come pensare di accaparrarsi uno dei pochissimi posti disponibili?
Legge economica generale: per mantenere un ingegnere con le sue pretese e le sue giuste aspirazioni di carriera l'azienda deve avere certe dimensioni.
Se non ci sono queste dimensioni l'ingegnere deve essere lui stesso l'azienda. In altre parole l'ingegnere deve crearsela lui stesso l'azienda, non può essere dipendente.
In una fabbrica di condensatori qui vicino ci lavorò qualche anno fa, non mi ricordo se per sei mesi o un anno, un giovane ingegnere, molto in gamba. Aveva progettato e realizzato dei condensatori super costosi per uso audio. La fabbrica aveva, ed ha, dipendenti sull'ordine del centinaio. Lui stesso mi disse: vede, (essendo molto giovane mi dava del lei) questa fabbrica non ha possibilità di darmi uno stipendio superiore a quello di un operaio, ed io ho già offerte con orizzonti infinitamente più estesi. Per questo "devo" andarmene.
Dove qualche altro ingegnere si trova è nel settore dell'audio
professionale/industriale. C'è almeno un esempio di azienda italiana del
settore dove lavorano alcuni ingegneri, fabbricano amplificatori in classe "D" a decine di migliaia. Ma quella non è alta fedeltà come la può intendere un appassionato.
A proposito di questa parola ti posso dire, a margine, che tra noi che facciamo il mestiere di costruttori c'è una sola cosa su cui esiste la unanimità: non assumere mai uno che è appassionato di
alta, ti fa perdere solo tempo.
Spero che queste considerazioni possano essere utili al tuo amico.
Bart. (Aloia)
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Piergiorgio