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Inviato: 19 set 2006, 04:44
da rossdt
E' vero che abbiamo il vantaggio di poter utilizzare una capacità in meno, ma non corriamo il rischio che i tubi invecchiando vadano a modificare la polarizzazione dello stadio più a valle? Mi sono posto il problema perche ho notato che l'accoppiamento diretto è scarsamente utilizzato nelle realizzazione di amplificatori commerciali.
Che ne pensate?
Grazie.

Alessandro.

Inviato: 19 set 2006, 14:52
da vexator
il mio attuale ampli (http://digilander.libero.it/giovannidef ... tor2A3.htm), sul primo stadio ha l'accoppiamento DC. Non ho provato sullo stesso progetto l'accoppiamento AC, quindi non saprei dirti la differenza.
Ovviamente, quello che dici è giusto, il bias dei due tubi dipende da entrambi, i due punti di lavoro non sono indipendenti. Ma, le caratteristiche elettriche della valvola cambiano con un forte invecchiamento, quando si "esaurisce".

ciao,

Giovanni De Filippo

MEMENTO AVDERE SEMPER

Inviato: 19 set 2006, 15:17
da plovati
Accoppiamento diretto su quanti stadi? Con o senza possibilità di selezionare le valvole?
Queste sono le domande che contano per decidere "accoppiamento diretto si o no".


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Piergiorgio

Inviato: 19 set 2006, 15:21
da gluca
Se consideriamo (come di fatto è) lo SRPP come uno stadio ad accoppiamento diretto ... direi che gli ampli commerciali ne sono pieni.

Cmq si i problemi possono esserci se salta il driver, ma ad esempio l'aikido dovrebbe essere immune grazie all'aggiunta di un paritore resistivo e credo che anche il monkey di Loesch sopravviva in questo caso.

Ciao
Gianluca

---------> DISCLAIMER: ooops credo di aver detto una fesseria ... scusate <---------

Inviato: 19 set 2006, 18:29
da gionni
Molti ampli commerciali utilizzano l'accoppiamento diretto: A. R.; C. J., Sonic Frontiers; Aloia ... Il più delle volte tra stadio pre e driver. Ho fatto la prova, con un ampli autocostruito, accoppiando direttamente il driver e la finale ed anche tramite R C. L'accoppiamento diretto è sonicamente preferibile.

Inviato: 19 set 2006, 18:48
da rossdt
Accoppiamento diretto su quanti stadi? Con o senza possibilità di selezionare le valvole?
Queste sono le domande che contano per decidere "accoppiamento diretto si o no".
Direi su uno stadio, ad esempio tra pre e driver. Supponiamo anche di poter selezionare le valvole. Il punto è il seguente: il produttore vende un ampli dove all'interno due stadi sono accoppiati in DC. Non dovrebbe avere il timore che possa succedere qualcosa che possa alterare la polarizzazione dei tubi? A volte basta anche una variazione di 1V del punto di riposo per mandare all'aria tutto. E' possibile stabilire un tempo di vita delle valvole all'interno del quale possiamo stare tranquilli?
Grazie.

Alessandro.

Inviato: 19 set 2006, 18:54
da plovati
Direi su uno stadio, ad esempio tra pre e driver. Supponiamo anche di poter selezionare le valvole. Il punto è il seguente: il produttore vende un ampli dove all'interno due stadi sono accoppiati in DC. Non dovrebbe avere il timore che possa succedere qualcosa che possa alterare la polarizzazione dei tubi? A volte basta anche una variazione di 1V del punto di riposo per mandare all'aria tutto. E' possibile stabilire un tempo di vita delle valvole all'interno del quale possiamo stare tranquilli?
Grazie.
Originariamente inviato da rossdt - 19/09/2006 :  13:48:49
Più che altro il timore (fondato) del costruttore è che il proprietario si metta a cambiare tubi a casaccio. Un accoppiamento diretto tra due soli stadi con una circuitazione studiata opportunamente (ad esempio le variazioni della tensione di filamento vanno tenute in conto, cosa che il SRPP autocompensa) non ha grossi problemi. Dura quanto le valvole, 10mila ore diciamo se usate in condizioni datasheet compatibili e con valvole di buona qualità.


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Piergiorgio

Inviato: 19 set 2006, 19:17
da rossdt
Molto interessante. Qualcuno si sente di poter spiegare cosa si intende per circuitazione studiata opportunamente? Ad esempio come tenere conto della variazione della tensione di filamento.
Grazie.

Alessandro.

Inviato: 19 set 2006, 19:45
da Giaime
Non dimentichiamo anche una cosa che Broskie cita spesso (aridaje), ossia prevedere un qualche sistema per non rompere niente se incautamente l'utente fa funzionare l'amplificatore senza una o più valvole.

Ad esempio immaginiamo un catodo a massa collegato in DC con un inseguitore: se tolgo il primo tubo, la griglia dell'inseguitore vede l'intera tensione anodica...

Saluti termoionici


Giaime Ugliano

http://giaime.altervista.org

Inviato: 19 set 2006, 20:04
da rossdt
Non dimentichiamo anche una cosa che Broskie cita spesso (aridaje), ossia prevedere un qualche sistema per non rompere niente se incautamente l'utente fa funzionare l'amplificatore senza una o più valvole.


Potresti inviarmi il link?
Grazie.

Alessandro

Inviato: 19 set 2006, 20:17
da Giaime
Non ho un link specifico, ricordo dell'analisi che face in qualche risposta alle mail ad un amplificatore estesamente accoppiato in continua, con le 6S33S mi pare. Dovrei cercarlo tra i meandri di TubeCAD...

Saluti termoionici


Giaime Ugliano

http://giaime.altervista.org

Inviato: 19 set 2006, 20:51
da rossdt
Non importa, al limite lo cercherò io, grazie. Invece sarebbe interessante come ho già detto capire cosa si intende una circuitazione studiata opportunamente.
Grazie.

Alessandro

Inviato: 19 set 2006, 21:28
da gluca
Mi sono ritrovato lo schema monkey di Thorsten Loesch giusto per riprendere l 'esempio citato


Immagine


In questo circuito l'accoppiamento diretto "robusto" e la rottura del driver non è catastrofico.

Ciao
Gianluca

---------> DISCLAIMER: ooops credo di aver detto una fesseria ... scusate <---------

Inviato: 19 set 2006, 23:17
da Giaime
Secondo me c'è qualche errore nello schema. La 437 ha 36mA, corrente che necessariamente deve passare per la R da 25ohm sul catodo, ma al posto di fare V = I*R = 0.9V, fa 2V. Mistero.

EDIT: ho sbagliato, lasciate perdere...

Saluti termoionici


Giaime Ugliano

http://giaime.altervista.org

Inviato: 19 set 2006, 23:27
da rossdt
In realtà se guardi bene sono gli 80 mA della 300B che alla fine vanno sulla resitenza da 25 ohm per cui il conto torna. In parte (36 mA) vanno a finire sull'altra valvola mentre la rimanente scende attraverso la resistenza da 3,9 kohm.

Alessandro.

Inviato: 19 set 2006, 23:43
da Giaime
Ho dormito decisamente poco stanotte, troppo poco. Scusatemi tutti... :oops: :? :evil:

Saluti termoionici


Giaime Ugliano

http://giaime.altervista.org

Inviato: 20 set 2006, 13:56
da plovati
Non importa, al limite lo cercherò io, grazie. Invece sarebbe interessante come ho già detto capire cosa si intende una circuitazione studiata opportunamente.
Grazie.

Originally posted by rossdt - 19/09/2006 :  15:51:22

Quando il filamento è sottoalimentato, gli ossidi emittenti elettroni sono meno caldi e gli elettroni stessi hanno quindi una velocità iniziale minore.
Sarà minore quindi anche la corrente (corrente = elettroni /secondi = elettroni * velocità) e quindi i parametri elettrici ad essa legati quali la transconduttanza.
Per una valvola come la 6SL7 e tutte quelle del genere ad esempio una variazione del 20% della tensione di filamento equivale a 0,2V di variazione di tensione di catodo e quindi ad una Vgk diversa di 0,2V.
Per compensare questa variazione ci sono diverse tecniche, una delle quali è usare un SRPP.

Estratto da un libro molto chiaro e completo sull'argomento in arrivo in biblioteca. Danilo potresto postare qui il link all'articolo heater_voltage_variation, quando lo hai caricato?

PS: http://www.audiofaidate.org/articoli/heater_voltage.pdf
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Piergiorgio

Inviato: 25 set 2006, 19:43
da Giaime
Non importa, al limite lo cercherò io, grazie.

Originally posted by rossdt - 19/09/2006 : 15:51:22
Trovato:

http://www.tubecad.com/2005/September/blog0054.htm



Saluti termoionici


Giaime Ugliano

http://giaime.altervista.org