Inviato: 25 ago 2006, 17:34
Salve a tutti,
apro un nuovo thread per chiudere il lungo OT in cui siamo sconfinati alla fine di quello su
"Trasformatori, alimentazioni & suono.":
http://www.audiofaidate.org/forum/viewtopic.php?t=662&whichpage=3
Nel corso della discussione, che si e` "allargata a ventaglio" su un gran numero di questioni diverse, tra le altre cose siamo finiti a discutere della possibilita` di "pilotare in potenza" gli altoparlanti, utilizzando cioe` al posto del "solito" amplificatore di tensione un "servocontrollo" che, anziche` produrre una tensione di uscita proporzionale alla tensione di ingresso, produce ('forza" nel carico) una potenza di uscita proporzionale al quadrato della tensione in ingresso, cioe`:
Pout=K*(Vin)^2
Su un carico puramente resistivo questo produrrebbe esattamente gli stessi effetti di un comune amplificatore in tensione:
Pout=(Vout)^2/R
ma, per definizione (se abbiamo un ampli in tensione ~ ideale) Vout = K*Vin (con K costante), per cui:
Pout=(K*Vin)^2/R
=> Pout = K'*(Vin)^2
Ma un altoparlante NON somiglia affatto ad un carico resistivo, ma piuttosto ad una relativamente complessa rete RLC con risonanze multiple ed e` quindi fortemente reattivo.
Se pilotato "in tensione" (od "in corrente"), in generale la potenza "reale" assorbita (e quindi, in prima approssimazione, quella convertita in potenza acustica) non e` affatto proporzionale al quadrato di Vin.
Questo fatto ha molte possibili implicazioni...
Per quanto ne so`, il primo a suggerire l'importanza del pilotaggio in potenza ed alcune delle sue conseguenze e` stato, nel lontano 1952, Stanley White con il suo "White Powtron Amplifier":
http://www.cosmos2000.org/audio/
http://www.stan-white.org/
Ciao,
Paolo.
apro un nuovo thread per chiudere il lungo OT in cui siamo sconfinati alla fine di quello su
"Trasformatori, alimentazioni & suono.":
http://www.audiofaidate.org/forum/viewtopic.php?t=662&whichpage=3
Nel corso della discussione, che si e` "allargata a ventaglio" su un gran numero di questioni diverse, tra le altre cose siamo finiti a discutere della possibilita` di "pilotare in potenza" gli altoparlanti, utilizzando cioe` al posto del "solito" amplificatore di tensione un "servocontrollo" che, anziche` produrre una tensione di uscita proporzionale alla tensione di ingresso, produce ('forza" nel carico) una potenza di uscita proporzionale al quadrato della tensione in ingresso, cioe`:
Pout=K*(Vin)^2
Su un carico puramente resistivo questo produrrebbe esattamente gli stessi effetti di un comune amplificatore in tensione:
Pout=(Vout)^2/R
ma, per definizione (se abbiamo un ampli in tensione ~ ideale) Vout = K*Vin (con K costante), per cui:
Pout=(K*Vin)^2/R
=> Pout = K'*(Vin)^2
Ma un altoparlante NON somiglia affatto ad un carico resistivo, ma piuttosto ad una relativamente complessa rete RLC con risonanze multiple ed e` quindi fortemente reattivo.
Se pilotato "in tensione" (od "in corrente"), in generale la potenza "reale" assorbita (e quindi, in prima approssimazione, quella convertita in potenza acustica) non e` affatto proporzionale al quadrato di Vin.
Questo fatto ha molte possibili implicazioni...
Per quanto ne so`, il primo a suggerire l'importanza del pilotaggio in potenza ed alcune delle sue conseguenze e` stato, nel lontano 1952, Stanley White con il suo "White Powtron Amplifier":
http://www.cosmos2000.org/audio/
http://www.stan-white.org/
Ciao,
Paolo.