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Anatomia di uno stadio finale - guasto amplificatore

Inviato: 15 lug 2015, 14:58
da cherub
Buongiorno a tutti.

Gradirei l'aiuto di qualcuno per affrontare la ricerca del guasto che ho su un mio amplificatore (per chitarra).
Lo scopo non è semplicemente quello di risolvere il problema risparmiando soldi per un tecnico, vorrei proprio capire l'anatomia del circuito.
Ho provato a studiare già qualcosina per i fatti miei, ma più di un tanto non riesco.
Vi prego di non soffermarvi troppo sulla mia ingenuità, che non ho operato nella maniera migliore lo so già da me.. ;)

Trattasi di un amplificatore roland Jazz Chorus 77, la cui amplificazione finale è composta da due canali da 40w ciascuno, di cui uno che riporta problemi.

Lo schema elettrico è al seguente link

http://oi58.tinypic.com/263i8.jpg
263i8.jpg
Cronologia della mia odissea:

- un giorno, dopo appena 5 minuti di funzionamento a discreto volume (con lieve distorsione nel segnale di uscita), avverto odore di componenti bruciati, lo chassis è molto caldo.

- aprendolo, trovo R134 bruciata, non conosco lo stato dei due finali, Q28 e Q25, so solo che accidentalmente col tester li ho definitivamente uccisi (50 Hz sul cono di quel canale).

- sostituisco R134 e i finali Q28 e Q25 ma c'è sempre distorsione, l'ampli non suona come dovrebbe.

- sostituisco anche Q29 e Q30. L'ampli suona come dovrebbe, ma solo a basso volume, aumentando di livello Q25 scalda. Come un pirla suono un po' finchè Q25 va in corto (di nuovo 50Hz sul cono), rilevo l'interruzione della resistenza di potenza R136.

- sostituisco sia R136 che R126 e i finali Q 28 e Q25. Accendo, subito e senza nemmeno suonare un attimo i finali vanno in corto (di nuovo 50Hz sul cono).

Senza i finali Q 28 e 25 il suono che esce sul cono è (ovviamente) basso e molto distorto.

Provvederò a sosituire tutti i transistor della sezione finale, però vorrei acquisire qualche nozione in più sull'anatomia dello stadio finale.

Innanzi tutto non ho ancora capito bene che funzioni hanno Q23, Q24, Q22, Q33 e Q32.

Le resistenze sono state tutte verificate e riportano i valori corretti.

Qualcuno può dare una dritta a questo povero ignorante?

Vi ringrazio.

Re: Anatomia di uno stadio finale - guasto amplificatore

Inviato: 15 lug 2015, 20:05
da trini
cherub ha scritto:.... che funzioni hanno Q23, Q24, Q22, Q33 e Q32.
Q23-Q24: differenziale di ingresso; Q22: VAS; Q33-Q32: prepilota? in configurazione darlington( almeno mi sembra).
cherub ha scritto:Provvederò a sosituire tutti i transistor della sezione finale...
E' la cosa da fare a questo punto; solo che dovrai anche fare alcune misure sulla alimentazione e rilevare le tensioni nel canale funzionante, prima di dare tensione al canale riparato e vedere se corrispondono.
Il fatto che le res misurino giusto ad amplificatore spento potrebbe non essere completamente tranquillizzante.
Poi qualche domanda: quanti anni ha questo ampli? Quanto è stato usato? Cioè quante ore di lavoro ha sulle spalle? Quanto scalda normalmente? Se ha più di dieci anni e/o molte ore di lavoro e in più lavora "caldo", farei piazza pulita di C68,59,85,86 e li sostituirei, perchè gli elettrolitici comunque invecchiano. Darei anche un occhiata a C88-89, sono dimensionati troppo al pelo, come tensione di lavoro. Se poi il trasformatore non è settato per 240 V, ma per 220 V( faccio una ipotesi), sono oltre il pelo!! :lol:

Hope this helps.

Ciao, Trini

Re: Anatomia di uno stadio finale - guasto amplificatore

Inviato: 16 lug 2015, 09:37
da cherub
innanzi tutto grazie per aver risposto :up:
trini ha scritto:quanti anni ha questo ampli? Quanto è stato usato? Cioè quante ore di lavoro ha sulle spalle? Quanto scalda normalmente? Se ha più di dieci anni e/o molte ore di lavoro e in più lavora "caldo", farei piazza pulita di C68,59,85,86 e li sostituirei, perchè gli elettrolitici comunque invecchiano.
l'ampli ha circa 26, forse 27 anni. ha lavorato, tenuto bene ma ha lavorato. in genere non scalda particolarmente, non freddo ma neanche caldo da destare attenzione. è nel suo, diciamo.

ad ogni modo accolgo il consiglio di sostituire gli elettrolitici. vi dirò, a sto punto, con transistor e condensatori nuovi, mi conviene sostituire tutto lo stadio e mi metto l'anima in pace.

se invece mi sforzo di capire i dubbi rimangono, ad esempio: visto che quasi tutti gli elettrolitici (nello stadio finale) sono connessi a massa, in caso di rottura di questi mi aspetterei una reazione più "violenta", tipo segnale che sparisce del tutto più che suonare male o surriscaldamento di uno o l'altro transistor.

ho letto che Q29 e Q30 potrebbero avere la funzione di limitare la corrente nei finali, sbaglio? se si, perché allora hanno lasciato che uno dei due si surriscaldasse fino alla rottura?

provando a studiare qua e là su internet ho visto che questo stadio finale non ha diodi, che generalmente negli altri schemi si trovano prima dei finali. perché? ci sono componenti che sostituiscono la loro funzione nel "mio" circuito?

mi confermate che questo finale lavora in classe AB?

differenziale di ingresso: non c'è pagina web che sia riuscita a farmi capire come funzioni e che senso abbia. ho letto che sottrae il segnale in uscitta a quello in entrata, il che per me non ha alcun senso. perché mai bisogna fare una cosa del genere? che rabbia quando non capisco :@

faccio una fatica boia a capire come funzionano questi finali, ho sempre lavorato con operazionali che mi risultano molto più facili.. ;( ci vorrebbe una spiegazione "da macellaio" per farmi capire ste cose. la cosa grave è che sono un perito elettrotecnico.
trini ha scritto:dovrai anche fare alcune misure sulla alimentazione e rilevare le tensioni nel canale funzionante, prima di dare tensione al canale riparato e vedere se corrispondono.
pensavo di sostituire tutti i componenti senza montare i finali ed effettuare misure e fare la comparazione con i due canali, se tutto risulta ok poi monto i finali (vorrei evitare di continuare a bruciare transistor, che poi devo aspettare una settimana per riaverli). sbaglio?

Re: Anatomia di uno stadio finale - guasto amplificatore

Inviato: 16 lug 2015, 21:40
da trini
cherub ha scritto:ho letto che Q29 e Q30 potrebbero avere la funzione di limitare la corrente nei finali....
Mi sembra che siano i piloti e non delle protezioni. Che non ci sono, o sono implementate in un modo che non riconosco.
cherub ha scritto:differenziale di ingresso: non c'è pagina web che sia riuscita a farmi capire come funzioni e che senso abbia. ho letto che sottrae il segnale in uscitta a quello in entrata, il che per me non ha alcun senso. perché mai bisogna fare una cosa del genere?
Ahem, ad un ingresso arriva il segnale da amplificare, nell'altro la controreazione, esattamente come in un integrato tipo dal 741 in avanti.
cherub ha scritto:l'ampli ha circa 26, forse 27 anni. ha lavorato....
Un quarto di secolo, anzi di più e magari non ha mai fatto service. :o Credo ci voglia una "profonda" revisione :wink: . A questo punto, visto che è un buon oggetto e molto avanti per il suo tempo, tanto da essere ancora "attuale", minimo come impostazione di utilizzo( almeno, da chitarrista, ho visto che ha i canali con finali e altoparlanti separati per effetti e chorus/pulito a la Gilmour) se non anche sonora,io cercherei una "seria" assistenza Roland e glielo darei da revisionare completamente. Se poi non trovi un buon laboratorio "musical instruments oriented"( so che oggi non è facile), allora farai la riparazione in casa.
Forse in laboratorio costerà di più, solo che avrai un ampli che sarà ricostituito allo stato di nuovo o quasi e quindi più affidabile.

Ciao, Trini

PS: se ha 27 anni, allora quasi sicuramente ha il trasformatore cablato per 220V, verifica e fallo riarrangiare (o riarrangialo) per 240V. Sostituisci di ufficio C88-89 con condensatori da almeno 63V lavoro, dovrebbero entrarci senza problemi.
Ovviamente non sto a parlare di marchi e serie dei condensatori perchè dopo 27 anni ,anche se esistono ancora( dubito), non saranno fatti più "come una volta" e quindi il timbro un po' varierà. Questo lo hai messo in conto, si? :sweat:

Re: Anatomia di uno stadio finale - guasto amplificatore

Inviato: 17 lug 2015, 12:16
da cherub
trini ha scritto:mio cercherei una "seria" assistenza Roland e glielo darei da revisionare completamente. Se poi non trovi un buon laboratorio "musical instruments oriented"( so che oggi non è facile), allora farai la riparazione in casa.
Forse in laboratorio costerà di più, solo che avrai un ampli che sarà ricostituito allo stato di nuovo o quasi e quindi più affidabile.
purtroppo ho già speso un bel po' per prenderlo, visto il valore che ha preso nel tempo.. e l'ho pagato tanto proprio perché in perfette condizioni estetiche e funzionante (sia nella prova, sia nel mese successivo all'acquisto). ma un bel giorno ha deciso di farmi ciao ciao. non posso permettermi un'assistenza che mi costerebbe quanto una discreta percentuale del valore dell'oggetto. :sad: tra l'altro pur apprezzando il fatto di avere un bel pezzo di storia tra le mani devo dire che non l'ho preso tanto per il valore collezionistico quanto per le sue caratteristiche che non sono così facili da trovare (gran suono pulito anche a volumi notevoli, trasportabilità, doppia equalizzazione sugli alti (introvabile su quasi tutti gli ampli), il chorus più bello mai esistito, medie in primo piano con i coni da 10"..), però per dirla in altre parole se esistesse una produzione attuale avrei optato per quest'ultima, non avevo la fissa del vintage (contrariamente alle chitarre d'annata per cui sbavo :lol: ). per cui non me la sento neanche di sacrificarmi troppo per avere la figata con tutti i componenti di annata (di cui magari non avvertirei neanche così tanto il vantaggio - per esperienza, visto il clone di Boss OD-1 autocostruito che tuttora uso pur possedendone uno originale).

tornando alla riparazione - ieri per eliminare il problema in modo radicale ho provveduto a sostituire diversi componenti: tutti gli elettrolitici e i transistor (nello stadio finale) sono nuovi. rimangono vecchie le resistenze, i condensatori non polarizzati e il diodo D22, per i quali ho fatto un'attenta verifica del loro funzionamento. una volta staccati ho verificato per curiosità anche i vecchi condensatori elettrolitici, di cui solo uno destava sospetto. da 10uF misurava 8uF, ma non so se ciò era sufficiente a giustificare il problema; poi bisogna vedere sotto tensione.. i transistor come detto prima sono tutti nuovi quindi non mi pongo neanche più il problema. Sostituisco anche la mica tra i finali e il dissipatore (un foglio era bucato :swear: ).

Lunedì dovrebbero arrivarmi i nuovi finali, vediamo che combina, anche perché veramente non saprei più a che santo appellarmi!!
trini ha scritto: PS: se ha 27 anni, allora quasi sicuramente ha il trasformatore cablato per 220V, verifica e fallo riarrangiare (o riarrangialo) per 240V. Sostituisci di ufficio C88-89 con condensatori da almeno 63V lavoro, dovrebbero entrarci senza problemi.
confermo, il trasformatore è cablato per 220V, provvederò a cablarlo per 240V. anche se non mi sarei mai preoccupato perché con tensione più alta a parità di potenza ho corrente più bassa quindi in genere tendo a stare più tranquillo, mi farebbe più paura al contrario. però vedo che me lo consigli come lavoro prioritario quindi un pensiero su ce lo faccio..

Re: Anatomia di uno stadio finale - guasto amplificatore

Inviato: 18 lug 2015, 14:34
da trini
cherub ha scritto:...l'ho pagato tanto proprio perché in perfette condizioni estetiche e funzionante (sia nella prova, sia nel mese successivo all'acquisto). ma un bel giorno ha deciso di farmi ciao ciao
Scusa, mi sa che la personcina ]:) che te lo ha venduto, qualcosa subodorava. Magari aveva sentito una certa perdita di potenza che tu non potevi verificare.
cherub ha scritto:....se esistesse una produzione attuale avrei optato per quest'ultima, non avevo la fissa del vintage
E avresti fatto bene; un ampli vintage, se lo si vuole usare, o viene ricondizionato come si deve, quindi lasciando perdere possibili variazioni di timbro, o diventa un soprammobile. Prima o poi rimetterò le mani nel mio Fender twin reverb( comprato usato e riparato) che ha solo 50 anni( circa!!).
cherub ha scritto:contrariamente alle chitarre d'annata per cui sbavo :lol:
Tipo Les Paul custom comprata a S. Francisco nel '74? :?: :rock:
cherub ha scritto: ...da 10uF misurava 8uF, ma non so se ciò era sufficiente a giustificare il problema
No, non era sufficiente, però si sarebbe dovuto sapere il suo valore da nuovo.
cherub ha scritto: Sostituisco anche la mica tra i finali e il dissipatore (un foglio era bucato :swear: ).
Non te ne sei accorto subito? O si è rotta nel rimontaggio e ha provocato il corto che ha seccato i transistor di ricambio? Lo so, è facile dirlo adesso, solo che questi "piccoli" particolari vanno sempre controllati accuratamente e rinnovati al minimo sospetto.
cherub ha scritto:....anche se non mi sarei mai preoccupato perché con tensione più alta a parità di potenza ho corrente più bassa quindi in genere tendo a stare più tranquillo, mi farebbe più paura al contrario.
Non riesco a comprendere cosa vuoi dire.
I condensatori di livellamento C88-89 sono specificati nello schema 3300uF/50V, mentre la tensione nominale del secondario è 33,5 V. Quindi dopo il raddrizzamento dovrebbero vedere circa 47 V(il margine è veramente esiguo, anche pensando a componenti di pregio) e questo rispettando il valore nominale della tensione di rete. Se aumenti la tensione al primario del 20% circa avrai un aumento anche di quella secondaria, magari non del 20%, ma tale da oltrepassare le caratteristiche di targa dei cap e questo non è bene perchè un ulteriore aumento della tensione di rete(sempre possibile), potrebbe portare alla prematura e improvvisa dipartita dei condensatori e, con loro, di "molto" della circuitazione dell'ampli.
E' vero che il valore di tensione a carico è dato di 40 V, questo però significa che tutto è stato progettato un po' al limite; se l'affidabilità a breve termine non è compromessa, quella a lungo termine direi di si. Io non rischierei anche l'altro canale e ricablerei il trasfo come prima cosa. Poi,vista anche l'età, sostituirei C88-89 con componenti da almeno 63 V, come già detto.

Ciao, Trini

P.S. Non riesci a procurarti una resistenza di potenza da 8 ohm, per evitare di dare randellate agli altoparlanti?

Re: Anatomia di uno stadio finale - guasto amplificatore

Inviato: 19 lug 2015, 10:37
da cherub
trini ha scritto: Scusa, mi sa che la personcina ]:) che te lo ha venduto, qualcosa subodorava. Magari aveva sentito una certa perdita di potenza che tu non potevi verificare.
ormai è fatta.. ma sinceramente non credo ci fosse malafede.. ci siamo pure scambiati i contatti facebook..
cherub ha scritto: Sostituisco anche la mica tra i finali e il dissipatore (un foglio era bucato :swear: ).
trini ha scritto: Non te ne sei accorto subito? O si è rotta nel rimontaggio e ha provocato il corto che ha seccato i transistor di ricambio? Lo so, è facile dirlo adesso, solo che questi "piccoli" particolari vanno sempre controllati accuratamente e rinnovati al minimo sospetto.
si me ne ero accorto subito, ma non me ne sono curato più di un tanto perché avevo problemi più gravi, i piloti erano fusi, quindi usciva un suono assurdo anche coi finali nuovi, in quel caso non li avevo nemmeno attaccati al dissipatore... la quasi totalità delle prove sono state fatte coi finali staccati dal dissipatore, evidenziando problemi a monte.. quello della mica è una cosa di cui mi preoccupo ora proprio perché a monte so che dovrebbe essere tutto ok. d'altronde chi è che accendendo e sentendo gracchiare e distorcere tutto si preoccupa della perfetta dissipazione di calore? sarebbe stato bello se il problema fosse stata la mica.. :worried:
trini ha scritto: Quindi dopo il raddrizzamento dovrebbero vedere circa 47 V
oh mamma, perchè?? :sweat:
perchè si alza la tensione raddrizzandola? ne ho costruiti di raddrizzatori, ma la tensione era sempre quella! non capisco..
trini ha scritto:Se aumenti la tensione al primario del 20% circa avrai un aumento anche di quella secondaria, magari non del 20%, ma tale da oltrepassare le caratteristiche di targa dei cap e questo non è bene perchè un ulteriore aumento della tensione di rete(sempre possibile), potrebbe portare alla prematura e improvvisa dipartita dei condensatori e, con loro, di "molto" della circuitazione dell'ampli.

E' vero che il valore di tensione a carico è dato di 40 V, questo però significa che tutto è stato progettato un po' al limite; se l'affidabilità a breve termine non è compromessa, quella a lungo termine direi di si. Io non rischierei anche l'altro canale e ricablerei il trasfo come prima cosa. Poi,vista anche l'età, sostituirei C88-89 con componenti da almeno 63 V, come già detto.
ok, questo mi è chiaro. sarà fatto, darò il benservito ai due bomboloni :up:
trini ha scritto:P.S. Non riesci a procurarti una resistenza di potenza da 8 ohm, per evitare di dare randellate agli altoparlanti?


ormai il più è stato fatto, se monto i due finalini nuovi e comincia a fare ciocchi strani lo prendo e lo caccio giù da un dirupo. :x :devil: ;( :grin: ..... ci aggiorniamo.

Re: Anatomia di uno stadio finale - guasto amplificatore

Inviato: 19 lug 2015, 17:51
da trini
cherub ha scritto:oh mamma, perchè?? :sweat:
perchè si alza la tensione raddrizzandola? ne ho costruiti di raddrizzatori, ma la tensione era sempre quella! non capisco.
Aehm, se hai un secondario di 10 V AC, per dire, e raddrizzi la tensione alternata con un raddrizzatore a onda intera, come nel tuo ampli, la tensione in uscita raddrizzata avrà un valore, in prima approssimazione, di 10*sqrt2, cioè 10*1,41= 14,1V. O no?
Peraltro ho visto che lo schema riporta "secondary winding rating(DC)", quindi, se si riferiscono alla continua( non ho mai visto questo tipo di specifica per un TA),allora il secondario del TA dovrebbe essere 28V AC: il dimensionamento dei cap come tensione di lavoro risulta sufficiente. Se puoi misura la tensione al secondario con il TA scollegato dal circuito, così ci togliamo ogni dubbio.

cherub ha scritto: ...la quasi totalità delle prove sono state fatte coi finali staccati dal dissipatore..
Capisco apprensione, fretta e noia dello smonta e rimonta, solo che non è bello |( .

Ciao, Trini

Re: Anatomia di uno stadio finale - guasto amplificatore

Inviato: 19 lug 2015, 18:29
da cherub
trini ha scritto: Peraltro ho visto che lo schema riporta "secondary winding rating(DC)", quindi, se si riferiscono alla continua( non ho mai visto questo tipo di specifica per un TA),allora il secondario del TA dovrebbe essere 28V AC: il dimensionamento dei cap come tensione di lavoro risulta sufficiente. Se puoi misura la tensione al secondario con il TA scollegato dal circuito, così ci togliamo ogni dubbio.
collegato al circuito se non mi ricordo male avevo misurato proprio 33,5V al secondario, quindi potrebbe essere effettivamente 28 V scollegato, ad ogni modo farò la prova per togliermi il dubbio.

perdonami l'ignoranza, la formula che hai indicato proprio non la ricordavo. :shake: grazie per la dritta.

Re: Anatomia di uno stadio finale - guasto amplificatore

Inviato: 22 lug 2015, 21:52
da cherub
aggiornamento:

l'ipotesi di cacciare tutto giù da un dirupo si fa sempre più strada.

oggi ho montato i finali nuovi. quindi, per quanto riguarda il canale incriminato, finali nuovi, tutti i transistor a monte nuovi, tutti gli elettrolitici nuovi, i rimanenti componenti verificati. accendo e... esce un bel suono pulito, niente distorsioni, proprio quello che ci vuole per scoprire che pure la sezione del chorus che ha reso tanto celebre quest'ampli è andata a farsi benedire. ma su questo ci tornerò, il problema principale è ancora lo stesso. i transistor Q25 e Q28 (i finali del solito canale) continuano a scaldare in maniera anomala. non "un po' di più", il che lascerebbe pensare a qualche imperfezione più di tipo meccanico nel sistema di dissipazione, bensì diventano proprio bollenti nel giro di una decina di secondi, se non avessi spento tutto si sarebbero fusi di nuovo come già successo precedentemente. quelli dell'altro canale invece se ne stanno lì come se nulla fosse.

per togliermi un primo dubbio isolo completamente lo stadio, rimuovendo un capo di R103 e di R150, in modo che (alimentazioni a parte) il finale sia del tutto indipendente. niente da fare i due finali scaldano sempre, con e senza il cono collegato, con e senza segnale di input, a qualsiasi volume, anche al minimo.

non c'è verso di capire dove stia il problema. ho verificato nuovamente le saldature fatte da me (non si sa mai), ma niente, tutto collegato nel modo giusto. non so se può essere utile ai fini dell'analisi, ma R126 e R136 (le resistenze da 5watt) non hanno minimamente scaldato mentre i finali tentavano di friggersi.

è assurdo, e la cosa che mi da più fastidio è che continuo ad andare a tentoni perché ogni volta c'è un sintomo diverso.

adesso ho i due finali che indipendentemente dal segnale si surriscaldano nello stesso identico modo (fino a distruggersi, non lo fanno perché stacco prima l'alimentazione), anche se il segnale che esce per quei pochi secondi è corretto, pulito e potente il giusto (provato comunque a volume basso per cautela). da escludere il guasto di altri componenti attivi (tutti nuovi).

non riesco a venirne a capo.

Re: Anatomia di uno stadio finale - guasto amplificatore

Inviato: 23 lug 2015, 06:05
da trini
Beh, un passo avanti è stato fatto: i finali non si sono distrutti all' accensione come già successo ;( .
cherub ha scritto:... R126 e R136 (le resistenze da 5watt) non hanno minimamente scaldato mentre i finali tentavano di friggersi.
Quelle dell'altro canale scaldano? Scaldicchiano? O rimangono anche loro fredde?
Prova a staccarle e verifica il loro valore, oppure cambiale e via. Se non lo hai già fatto, sostituisci anche R135, visto che la sorellina si era bruciata :wink: .
Quando rifarai la prova col finale staccato, metti l'ingresso a massa, cioè cortocircuita R105, così eviti la captazione di segnali indesiderati. In più scollega C87 piuttosto che R150 :wink:

Ciao, Trini

Re: Anatomia di uno stadio finale - guasto amplificatore

Inviato: 23 lug 2015, 07:53
da cherub
trini ha scritto:Quelle dell'altro canale scaldano? Scaldicchiano? O rimangono anche loro fredde?
le resistenze di potenza dell'altro canale scaldano (in modo accettabile) proporzionalmente al volume del segnale di uscita. diciamo che per sentirle calde (assolutamente non roventi) bisogna far sparare l'ampli per bene. a volumi bassi non si avverte alcun riscaldamento.
trini ha scritto: Prova a staccarle e verifica il loro valore, oppure cambiale e via.
sono nuove, visto che quando se ne era bruciata una ho provveduto a sostituirle in coppia. la misura con multimetro (da montate) restituisce il valore desiderato.
trini ha scritto: Se non lo hai già fatto, sostituisci anche R135, visto che la sorellina si era bruciata :wink: .
Anche se misura correttamente i 330 ohm? Non mi costa nulla, per carità, però mi sembra tutto ok..

Provando a fare due ragionamenti, è evidente che i finali vengono attraversati sempre da una corrente piuttosto grossa. ma dove?
Troppa corrente alla base? se distacco le basi dei due transistor dovrebbero rimanere freddi? prove empiriche di questo tipo per isolare il problema ce ne sono? non so più cosa verificare, visto che i componenti appaiono tutti funzionanti/nuovi.

Re: Anatomia di uno stadio finale - guasto amplificatore

Inviato: 23 lug 2015, 12:02
da stereosound
cherub ha scritto:
Provando a fare due ragionamenti, è evidente che i finali vengono attraversati sempre da una corrente piuttosto grossa.
Potrebbe esserci una oscillazione parassita nello stadio finale o prima ,molto sopra la banda audio...
Se hai modificato alcuni collegamenti questa potrebbe essere una causa possibile se la componentistica usata per le sostituzioni è la stessa.

Re: Anatomia di uno stadio finale - guasto amplificatore

Inviato: 23 lug 2015, 13:32
da cherub
stereosound ha scritto: Potrebbe esserci una oscillazione parassita nello stadio finale o prima ,molto sopra la banda audio...
Se hai modificato alcuni collegamenti questa potrebbe essere una causa possibile se la componentistica usata per le sostituzioni è la stessa.
lo stadio finale è isolato, quindi per il momento possiamo escludere ciò che sta a monte. Nell'alimentazione generale non ci sono problemi perché l'altro canale funziona a dovere e l'alimentazione è ovviamente la stessa per entrambi.
Una oscillazione parassita la posso quindi tradurre in una corrente alternata dell'ordine di MHz, suppongo con valori di corrente anche relativamente considerevoli, visto il modo in cui fa friggere i componenti. Bene, come occorre procedere? Cosa potrebbe generare ciò?

Premesso che ho sostituito i componenti senza apportare alcuna modifica. capisco che non sia facile così a distanza tirare delle conclusioni, però stiamo parlando di una manciata di componenti, di cui la metà sono nuovi. eppure il problema è lì, non si scappa. oggi lo faccio completamente nuovo, cambio anche resistenze e i condensatori piccoli. per quel che mi costa..

Re: Anatomia di uno stadio finale - guasto amplificatore

Inviato: 23 lug 2015, 14:04
da stereosound
cherub ha scritto:
...visto il modo in cui fa friggere i componenti. Bene, come occorre procedere?
Si potrebbe sottoalimentare (20-30% della tensione nominale)l'amplificatore mettendo delle R da 10-15 ohm come carico in sostituzione degli AP.
Se disponi di un oscilloscopio puoi leggere,in assenza di segnale in ingresso,cosa c'è ai capi del carico e in altri punti critici dello stadio finale.
In caso contrario è più difficile scoprire la causa...potresti però provare a by-passare l'ingresso dello stadio finale con una piccola capacità o inserire delle ferriti di blocco nei reofori dei componenti attivi sempre dello stadio pilota e finale (basi ed emettitori).
(anche della pasta salda lasciata tra le piste dello stampato può comportare piccole capacità che possono disturbare la stabilità).

cherub ha scritto:
Premesso che ho sostituito i componenti senza apportare alcuna modifica.
Cambiare un percorso è già una modifica...

Re: Anatomia di uno stadio finale - guasto amplificatore

Inviato: 23 lug 2015, 14:32
da cherub
stereosound ha scritto:potresti però provare a by-passare l'ingresso dello stadio finale con una piccola capacità
non mi è chiaro cosa intendi con bypassare l'ingresso. mettere una capacità (ordine dei nF? pF?) tra C60 e? non capisco.. :sad:

Re: Anatomia di uno stadio finale - guasto amplificatore

Inviato: 23 lug 2015, 15:01
da stereosound
Inserisci due condensatori da 100pF tra le basi e massa dei due pilota,inoltre proverei ad eliminare i due condensatori da 150pF(Se ho letto bene!) tra i collettori e le basi degli stessi.

Re: Anatomia di uno stadio finale - guasto amplificatore

Inviato: 23 lug 2015, 17:03
da trini
cherub ha scritto:...oggi lo faccio completamente nuovo, cambio anche resistenze e i condensatori piccoli...
Buona idea. Il problema di un' autoscillazione, come giustamente suggerito da Stereosound, lo avremmo verificato dopo la sostituzione di R135. Infatti C67, C80 e C81 stanno lì per quello e non li toglierei; anche C62 fa la sua parte. Ora bisogna pensare che il danno iniziale abbia rotto qualche componente indietro nello schema, ma quale? O che si sia rotta prima una res o un cap nello stadio di ingresso, VAS e prepilota che poi ha causato il danno finale, solo che se i componenti sono ben dimensionati come tensione di lavoro e potenza sopportabile, sembra improbabile. Esamina bene tutte le resistenze e vedi se qualcuna ti sembra "brunita". A questo punto, però, tanto vale rinnovare tutto. Starei bene attento a selezionare R147(27K) e R142(1K) perchè sono le res che determinano il punto di funzionamento del finale.
Ah, i componenti si misurano fuori dal circuito, purtroppo li devi dissaldare( almeno un reoforo) prima di misurarli.
stereosound ha scritto:(anche della pasta salda lasciata tra le piste dello stampato può comportare piccole capacità che possono disturbare la stabilità).
Si, è importante anche questo pulisci i residui della colofonia( la pasta salda che sta nell'anima del filo di stagno) con alcol isopropilico, se lo hai, o anche della trielina, stando attento a non rimuovere la vernice protettiva dello stampato che dovrebbe esserci; dai anche una occhiata alle condizioni dello stampato soprattutto vicino a Q33, Q32, Q29, Q30, R126,R136. Se vedi che ha cambiato colore, o peggio si è bruciato, la situazione è più ingarbugliata. Se ti sembra che ci sia qualcosa che non va, prova a postare una foto.

Ciao, Trini

Re: Anatomia di uno stadio finale - guasto amplificatore

Inviato: 23 lug 2015, 21:29
da cherub
grazie mille, mi avete dato una bella quantità di informazioni. mi rimetto a lavoro, faccio tutte le prove del caso e vi aggiorno.

per quanto riguarda bruciature sullo stampato direi che dal lato delle piste di rame non sembrano esserci problemi, dal lato dei componenti l'unico punto imbrunito è in corrispondenza di R134 (quella che si è bruciata nel primo guasto), mi sembra comunque che si tratti di un danno piuttosto superficiale, nulla che vada in profondità.. Per il resto tutto OK, anche la successiva interruzione di R136 non ha determinato bruciature.

Ah, giusto per dirla tutta, oggi ho verificato tutte le tensioni di tutti i componenti del finale e le ho comparate con quelle del canale funzionante. Combaciano tutte, eccetto nei finali, dove ci sono variazioni nei piedini "a tensione bassa". tipo 670mV anzichè 620, giusto per dare un'idea ( se non erro punto 16 a confronto con punto 33).

Ma a sto punto non perdo tempo e faccio le verifiche consigliate, che tra l'altro mi aiutano anche a capire meglio come funziona questa parte di circuito.

Ci risentiamo :smile:

Re: Anatomia di uno stadio finale - guasto amplificatore

Inviato: 24 lug 2015, 18:00
da cherub
ho sostituito tutto il sostituibile ma non è cambiato nulla.. ho pulito per bene tutta la scheda controllando millimetricamente ogni traccia di sporcizia ma il risultato è stato lo stesso.. durante una delle ultime prove i finali sono andati nuovamente in corto, bruciando anche le resistenze di potenza e un pilota. la sostituzione del pilota (e ovviamente delle resistenze) non ha portato beneficio, anche coi finali scollegati il pilota comincia a bollire portandosi dietro anche R118,quindi vai a sapere cos'altro è saltato..
Senza dimenticare che la peculiarità di quest'ampli, il chorus, è anch'esso andato a farsi benedire precedentemente.

direi che questo è il colpo di grazia, mi sono definitivamente stufato di impazzire dietro a un "fanta-problema" e di buttare via tempo e soldi in tentativi.
Eventuali soldi per revisioni tecniche sono da destinarsi esclusivamente all'altro ampli (un valvolare da 20 watt) che contrariamente a questo Cess Chorus mi ha sempre servito fedelmente, anche perché quest'ultimo dopo tutta questa odissea non mi fiderei a portarlo nemmeno sul palco della festa con gli amici sul prato.

Venderò i coni per addolcire la pillola, staccherò il traformatore (non si sa mai possa un giorno venirmi utile), il resto è legna da ardere e materiale elettrico di risulta da conferire a discarica.

Grazie comunque per il supporto, alla prossima.