Ho letto pure la seconda parte.....
A me pare che il sistema è valido per fare buone misure in ambiente non anecoico, elemento chiave della misura. I grafici che mostrano indicano infatti una buona riproducibilità della misura anecoica.
Fin qui siamo in presenza di un ottimo sistema di rilevamento in ambiente, con il vantaggio di poter usare forme di sollecitazione molto simili (o uguali) al suono reale.
Ovviamente sembra scontato che questa tecnica non può prescindere dalla qualità degli strumenti impiegati, per cui resta ad appannaggio degli ambienti molto ben forniti (come quello di Audioreview, appunto...

).
Riguardo la questione delle "differenze" riscontrate a livello di picchi di IMD che si ripetono a terzi d' ottava, cosa che appare/scompare praticamente in tutti gli esempi, seppur con situazioni più o meno plateali, sono abbastanza perplesso.
in primo luogo, la similitudine di ampiezza e distribuzione di tali picchi su diffusori molto molto diversi se fosse accaduta a casa mia la definirei una sorta di "disturbo strutturale" alla misura, più che una "realtà analitica", ma posso sempre sbagliarmi. Di norma le "dinamiche di modo comune" o quelle sempre presenti in una misura se preferiamo, non sono molto attendibili come elemento caratterizzante. Non è che quelle IMD sono un sottoprodotto della tecnica di stimolazione ?
Immagino che questo non sia manco da prendere in considerazione

, ma quando ci sono di mezzo segnali sintetici "finiti" non è sempre elementare stabilire un grado di precisione assoluto....
Secondo luogo, o analisi dell'incompetente:
Scusate, senza entrare nel merito di IMD e relativi spettrogrammi, ma se abbiamo una palese IMD formata da bande laterali scandite da intervalli più o meno regolari che vanno da circa 200 a 500Hz massimo, una volta significava che avevo un "battimento" tra il segnale originario e un segnale spurio, di frequenza pari alla distanza delle bande laterali, per esempio 200Hz di spurie versus 2Khz di fondamentale.
In questo caso, l' uomo della strada, (il Penasa di turno) si pone la convinzione di avere il famoso disturbo a 200Hz che genera IMD, o meglio, che il midwoofer generi questo famoso battimento quando sollecitato a frequenze prossime o multiple di esso.....
Ora, giusto per capire, se togliamo le "frequenze di battimento", ossia quelle che hanno a che fare con i famosi 200Hz, non è scontato che le IMD spariscano ?
Insomma, se non ho "modulanti" è ovvio che non ci sia IMD, mi pare un concetto elementare.....
Se le "modulanti", come pare e come è facile anche attendersi, conoscendo i sistemi dinamici, sono concentrate per lo più sotto i 500Hz, un test che non solleciti il sistema a quelle frequenze darà per forza origine a misure come quelle rilevate. Si dice "la differenza è molta" o maggiore di quella che ci si potrebbe attendere, può darsi....
ciao
Mauro
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