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Re: Crisi di identità: casse, cassoni e cassine
Inviato: 08 mar 2011, 20:21
da stereosound
nullo ha scritto:
Cosa è che fa la differenza? Come è meglio procedere in una sperimentazione e perché?
Bisognerebbe dimostrarlo in qualche modo...ma la differenza la fa la minor problematica di errori e difetti nei piccoli box!
A proposito di mini casse...
Re: Crisi di identità: casse, cassoni e cassine
Inviato: 08 mar 2011, 20:24
da nullo
Max, quali errori e difetti?
Re: Crisi di identità: casse, cassoni e cassine
Inviato: 08 mar 2011, 20:31
da dueeffe
UnixMan ha scritto:poi c'è sempre chi al Graal ci crede. E quindi passa la vita a cercarlo invano...

Gli è, caro Paolo, che risulta sin troppo facile sentenziare in rete.
Perchè non ci sfidiamo per bene in un ambiente idoneo e "grande" (ti sta bene il Pagani? Altrimenti dimmi tu...) e vediamo un pochino cosa sappiamo fare (oltre a chiacchierare "allegramente", ovvero a dar fiato alla "bocca", comodamente, da una tastiera di casa)?
Puoi anche scegliere il pubblico.
Le ciarle da lavandaia mi hanno stufato (e "stanno a zero").
Altro che Graal.
FF
P.S.
L'invito è esteso anche agli altri "comites".
P.P.S.
Così accontentiamo anche AnSalotto, che ti ritiene un genio assoluto.
Re: Crisi di identità: casse, cassoni e cassine
Inviato: 08 mar 2011, 20:43
da stereosound
nullo ha scritto:Max, quali errori e difetti?
Cerchiamo di andare per gradi se possibile...
Sappiamo che il cabinet è un espediente necessario ma deleterio per poter utilizzare un altoparlante indipendentemente dalla tipologia di caricamento.
Lo spostamento del pistone ,che già di suo produce distorsioni di non linearità per le deformazioni del cono,provoca vibrazioni spurie delle strutture costituenti il cabinet.
Se le dimensioni fisiche del cabinet sono limitate,nel caso di piccoli diffusori,la banda di suoni emessa sarà spostata su frequenze medio-alte e con bassissima intensità...come penso
sia ben immaginabile...è come se dovessimo far oscillare una corda di violino rispetto ad una di un contrabbasso (esempio banale ma ,credo,significativo).
Il difetto di emissione si moltiplica inoltre aumentando le vie...una via ha meno inconvenienti di un due che ha meno inconvenienti di un tre(in pratica aumentando il num. di vie aumentano gli errori di riproduzione).
Piccoli woofer , a prescindere dalla loro capacità di scendere in basso, sono meno esenti da errori di trasduzione( vedi velocità di risposta e minor inerzia per spegnere un eventuale impulso di pilotaggio nel tempo,distorsione minore per deformazione ridotta dell'equipaggio mobile,meno fenomeni di break-up,maggiore estensione in frequenza ). ecc.
Re: Crisi di identità: casse, cassoni e cassine
Inviato: 08 mar 2011, 20:54
da dueeffe
stereosound ha scritto:nullo ha scritto:Max, quali errori e difetti?
Cerchiamo di andare per gradi se possibile...
Sappiamo che il cabinet è un espediente necessario ma deleterio per poter utilizzare un altoparlante indipendentemente dalla tipologia di caricamento.
Lo spostamento del pistone ,che già di suo produce distorsioni di non linearità per le deformazioni del cono,provoca vibrazioni spurie delle strutture costituenti il cabinet.
Se le dimensioni fisiche del cabinet sono limitate,nel caso di piccoli diffusori,la banda di suoni emessa sarà spostata su frequenze medio-alte e con bassissima intensità...come penso
sia ben immaginabile...è come se dovessimo far oscillare una corda di violino rispetto ad una di un contrabbasso (esempio banale ma ,credo,significativo).
Il difetto di emissione si moltiplica inoltre aumentando le vie...una via ha meno inconvenienti di un due che ha meno inconvenienti di un tre(in pratica aumentando il num. di vie aumentano gli errori di riproduzione).
Piccoli woofer , a prescindere dalla loro capacità di scendere in basso, sono meno esenti da errori di trasduzione( vedi velocità di risposta e minor inerzia per spegnere un eventuale impulso di pilotaggio nel tempo,distorsione minore per deformazione ridotta dell'equipaggio mobile,meno fenomeni di break-up,maggiore estensione in frequenza ). ecc.
Vieni anche tu.
Ci conto!
Salutoni,
FF
Re: Crisi di identità: casse, cassoni e cassine
Inviato: 08 mar 2011, 21:01
da nullo
Max, avanti, avanti...
Alcune problematiche relative al cabinet sono risolvibili, massa , forma e gli impediamo di vibrare.
Avviciniamo i centri di emissione, togliamo le diffrazioni.
Abbiamo meno energia in ambiente e la controlliamo meglio.
Emissione puntiforme più vicina con diametri piccoli e baffle opportunamente sagomato e ridotto all'osso?
Come lo scegliamo lo AP?
... e il carico?
Sto cercando un altro paio di cassine, per verificare cosa succeda al variare della tipologia di carico ed aver modo di metterle a confronto.
PS
Fabio, le sfide in un'altra discussione, qui si dovrebbe parlare di altro.
Re: Crisi di identità: casse, cassoni e cassine
Inviato: 08 mar 2011, 21:04
da dueeffe
nullo ha scritto:
PS
Fabio, le sfide in un'altra discussione, qui si dovrebbe parlare di altro.
Ok caro.
Tolgo il disturbo.
FF
P.S.
Poi, quando volete...
(proviamo a vedere a cosa portano le "amabili" e "dotte" chiacchiere. Se del caso, naturalmente)
Re: Crisi di identità: casse, cassoni e cassine
Inviato: 08 mar 2011, 21:50
da nullo
dueeffe ha scritto:nullo ha scritto:
PS
Fabio, le sfide in un'altra discussione, qui si dovrebbe parlare di altro.
Ok caro.
Tolgo il disturbo.
FF
P.S.
Poi, quando volete...
(proviamo a vedere a cosa portano le "amabili" e "dotte" chiacchiere. Se del caso, naturalmente)
Guarda che al solito fai tutto da solo, c'è interesse alla cosa, non al machismo.
Hai da dire?.. e dillo santi numi!
Con Paolo trovati per un duello rusticano, che non ce ne frega niente dei battibecchi.
Se organizzi un evento, la cosa è interessante, ma fallo per incuriosire e, al limite, per risolvere dei dubbi. Non ce bisogno di dimostrare chi ce l'ha più meno grosso, siamo tutti adulti e vaccinati, non dobbiamo cambiare la testa alla gente e non siamo in missione per conto di Dio.
Re: Crisi di identità: casse, cassoni e cassine
Inviato: 08 mar 2011, 22:20
da berga12
Re: Crisi di identità: casse, cassoni e cassine
Inviato: 08 mar 2011, 23:31
da mau749
nullo ha scritto:Max, avanti, avanti...
Alcune problematiche relative al cabinet sono risolvibili, massa , forma e gli impediamo di vibrare.
Avviciniamo i centri di emissione, togliamo le diffrazioni.
Abbiamo meno energia in ambiente e la controlliamo meglio.
Emissione puntiforme più vicina con diametri piccoli e baffle opportunamente sagomato e ridotto all'osso?
Come lo scegliamo lo AP?
... e il carico?
Sto cercando un altro paio di cassine, per verificare cosa succeda al variare della tipologia di carico ed aver modo di metterle a confronto.
PS
Fabio, le sfide in un'altra discussione, qui si dovrebbe parlare di altro.
Alla fine ti sei risposto da solo, Roberto: fullrange "piccoli" = baffle ridotto o riducibile all'osso, emissione puntiforme, centri di emissione coincidenti, meno energia in ambiente e quindi più controllabile.
Il caricamento? Dipende dallo specifico trasduttore in genere backhorn in varie salse (Jerico, Hedlund, Chang, ecc.) o linea di trasmissione "pura" o sistemi risonanti tipo TQWT o ML TQWT alla M.J. King, o non convenzionali (helix, ecc.) più raramente bass reflex perché di solito i parametri non consentono allineamenti ottimali.
Non dirmi che "tiro acqua al mio mulino" perché le specifiche le hai dettate tu.
Ciao
Re: Crisi di identità: casse, cassoni e cassine
Inviato: 08 mar 2011, 23:50
da nullo
Hobbit non pare concorde, la sua esperienza col piccolo due vie G, pare un recupero, rispetto al monovia.
Io rimango sintonizzato per suggerimenti e approfondimenti, intanto mi sto ripassando tutti i cd, per capire cosa succeda con le piccole. Passo da momenti di particolare soddisfazione a qualche momento meno felice per ora, ma il bilancio è sostanzialmente positivo. Vedo anche di prenderne un altro paio da vivisezionare per giocarci.
Con calma proverò anche il monovia ( poco convinto per ora).
Poi vedo di mettere assieme i cocci per trovare una sintesi fra le varie esigenze, può darsi che torni ad un piccolo tre vie, come mi stabilizzi sul micro a due vie o non impazzisca del tutto e finisca col monovia.
Re: Crisi di identità: casse, cassoni e cassine
Inviato: 09 mar 2011, 00:09
da hobbit
L'esperienza di molti è che diffusori tipo ls3/5a o possano far raggiungere livelli di soddisfazione eccezionali tanto che per molti questo diffusore è diventato definitivo. Si ritorna da capo, quante note basse vogliamo in ambiente? La sospensione pneumatica su litraggio medio-piccolo è valida? Sembrerebbe di sì altrimenti le BBC sarebbero frutto della fantasia. 1, 2, 3, .... vie boh, all'inizio prima di cambiar idea 100 volte ero convinto che il 2 vie fosse il compromesso giusto, ma ora ho meno certezze.
Re: Crisi di identità: casse, cassoni e cassine
Inviato: 09 mar 2011, 00:42
da UnixMan
nullo ha scritto:Se organizzi un evento, la cosa è interessante, ma fallo per incuriosire e, al limite, per risolvere dei dubbi. Non ce bisogno di dimostrare chi ce l'ha più meno grosso,
volevi dire il diffusore, vero?
BTW, non vedo proprio cosa ci sarebbe da confrontare o dimostrare. Forse che non è vero che individui diversi hanno abitudini, gusti e preferenze diverse? Allora spiegatemi perché c'è chi (come me) non riesce ad interessarsi all'ascolto se non c'è una immagine più che buona e chi invece preferisce addirittura impianti mono!
Forse a qualcuno riesce difficile accettarlo, ma qui in fondo hanno ragione tutti. E tutti torto, se credono di aver ragione in assoluto ed in generale, anche per gli altri. C'è a chi piacciono le mele e a chi le pere... può chi preferisce le une dire a chi preferisce le altre che si sbaglia?
Re: Crisi di identità: casse, cassoni e cassine
Inviato: 09 mar 2011, 07:00
da stereosound
dueeffe ha scritto:stereosound ha scritto:
Cerchiamo di andare per gradi se possibile...
Vieni anche tu.
Ci conto!
Salutoni,
FF
Grazie per l'invito ma non so se posso dato che il mio lavoro mi dà poco tempo libero.
Bella l'ultima frase in greco del "sermone del monte"....
Re: Crisi di identità: casse, cassoni e cassine
Inviato: 09 mar 2011, 07:34
da stereosound
nullo ha scritto:Max, avanti, avanti...
Alcune problematiche relative al cabinet sono risolvibili, massa , forma e gli impediamo di vibrare.
Avviciniamo i centri di emissione, togliamo le diffrazioni.
Abbiamo meno energia in ambiente e la controlliamo meglio.
Emissione puntiforme più vicina con diametri piccoli e baffle opportunamente sagomato e ridotto all'osso?
Come lo scegliamo lo AP?
... e il carico?
Sto cercando un altro paio di cassine, per verificare cosa succeda al variare della tipologia di carico ed aver modo di metterle a confronto.
Bene!...se avviciniamo i centri acustici,come è d'obbligo in una piccola cassa,l'emissione si avvicina molto al puntiforme con l'accortezza però di scegliere il taglio dell'eventuale due vie in maniera oculata. Per esperienza( avuta in precedenza) le sospensioni pneumatiche sembrano andare un po' meglio(qui la semplicità si coniuga con la qualità).
L'utilizzo di woofer di piccolo diametro,diciamo 6/8" massimi, sembra essere la condizione di miglior equilibrio globale(abbastanza sperimentata).
Infine le dimensioni del box con i rapporti tra le tre grandezze( forse potrebbe anche entrare in gioco il cosiddetto rapporto "aureo" per chi ci crede) ed i materiali utilizzati... masselli di legno molto duro o wafer in alternativa.
Meglio inserire un buon sub se si hanno necessità di maggiore energia ed estensione in basso che non aumentare la dimensione del woofer: diventerebbe controproducente. Un solo Ap di medio diametro se è costretto a riprodurre tutto lo spettro lo fa con qualche piccolo sacrificio e limitazione.
Non vorrei fare della... tautologia!
Re: Crisi di identità: casse, cassoni e cassine
Inviato: 09 mar 2011, 08:34
da mau749
nullo ha scritto:
......
Con calma proverò anche il monovia ( poco convinto per ora).
Poi vedo di mettere assieme i cocci per trovare una sintesi fra le varie esigenze, può darsi che torni ad un piccolo tre vie, come mi stabilizzi sul micro a due vie o non impazzisca del tutto e finisca col monovia.
Ti giro pari pari un PM inviato a Giorgio (echo)
"Per venire al nocciolo della questione, dai vari interventi si sta evidenziando come ci sia un ingiustificato preconcetto contro i fullrange, soprattutto quelli piccoli, dando per scontato che siano quasi dei giocattoli e non possano rispondere ai requisiti di "alta fedeltà" talmente abituati come siamo a vederli utilizzati nelle portiere delle nostre auto e dunque classificati come prodotti di "serie B".
Se costoro "liberassero la mente" ed ascoltassero senza condizionamenti probabilmente si ricrederebbero così come è accaduto a me, che pur dai "cassoni" venivo.
Si renderebbero conto dei molti pregi e dei pochi difetti ( che pur ci sono, ben inteso) di questi componenti, soprattutto se impiegati in un progetto che non voglia "scimmiottare" diffusori diversi, ad esempio con il caricamento reflex che quasi mai è il più adatto, solo per (sperare) di avere bassi "bum bum".
Il problema probabilmente è tutto nella cultura d'ascolto, nell'idea che, chi non ha frequentazioni assidue ai concerti acustici, si è fatta di come "dovrebbe" suonare uno strumento e di conseguenza un diffusore.
Chi ascolta un timpano a 30 metri di distanza in un auditorium il "colpo allo stomaco" non lo sente...!"
Lo stesso Giorgio, che pure ai fullrange è abituato (che belli quei suoi Coral!) si è dovuto ricredere sulle possibilità "sonore" dei piccoli largabanda: siamo stati un'intera serata al Bottom ad ascoltare con attenzione le mie piccole backhorn con il Fostex FE 126 (5" !!!) che suonavano il primo concerto per pianoforte ed orchestra di Chopin (lang Lang) e dunque musica abbastanza impegnativa e non il classico quartetto d'archi decisamente più facile in termini di impatto.
Con questo non voglio dire, sia chiaro, che i miei siano i migliori diffusori al mondo, ci mancherebbe! ma pur in quel contesto decisamente poco ottimizzato e con amplificazioni assolutamente di pregio ma comunque diverse dalle mie abituali e parlo del Ciclotron di Mario (triodopentodo) ed il S.S.O.P.T di Paolo (Unix Man), lasciavano chiaramente intravvedere le loro potenzialità in termini di immagine, coerenza ed estensione.
Lo stesso Giorgio, se vorrà, potrà essere decisamente più obbiettivo di me nella valutazione del sistema, non il mio in particolare ma in termini molto più generali, perché è sempre vero che "...ogni scarrafone......."
Ciao
Re: Crisi di identità: casse, cassoni e cassine
Inviato: 09 mar 2011, 08:57
da marziom
i fullrange o sono piccoli... o non sono fullrange.
Re: Crisi di identità: casse, cassoni e cassine
Inviato: 09 mar 2011, 10:33
da nullo
Il problema, Maurizio, sta solo nel prendere coscienza delle problematiche e nel fare o meno un percorso lungo, prima di sentenziare.
Chi ci prova, con calma trova la sua propria misura, figlia di una consapevolezza diversa da chi prova in maniera estemporanea, ho sempre parlato di limiti negli incontri fra chi viene da mondi diversi, se l' intento è quello di piegare gli altri alle proprie idee.
Il discorso che facevo con Fabio, i suoi sistemi non piaceranno mai, a chi non si pone ad osservarli dopo un lungo percorso, ed invece vi ricerca le sensazioni relative alla pressione che ti sbatte. A che serve una tale sfida?
Si devono porre le giuste premesse, cui seguono lunghe ed attente osservazione, poi ci si può sbilanciare a parlare di somme.
Re: Crisi di identità: casse, cassoni e cassine
Inviato: 09 mar 2011, 11:01
da UnixMan
stereosound ha scritto:Bene!...se avviciniamo i centri acustici,come è d'obbligo in una piccola cassa,l'emissione si avvicina molto al puntiforme
il "molto" mi sembra un tantinello azzardato...

sicuramente vai in quella direzione, ma resti comunque ad anni luce di distanza da una emissione puntiforme (che per essere tale dovrebbe essere anche perfettamente sferica ed isotropa).
stereosound ha scritto:le sospensioni pneumatiche sembrano andare un po' meglio
meno risonanze (sia dal lato acustico che da quello elettrico, che implica meno perturbazioni e lavoro più facile per l'ampli), risposta che comincia a calare prima ma molto più gradualmente e lentamente... ha i suoi perché (così come altri sistemi hanno i loro).
stereosound ha scritto:( forse potrebbe anche entrare in gioco il cosiddetto rapporto "aureo" per chi ci crede)
?! non c'è nessuna questione di fede: se parliamo di un parallelepipedo, è dimostrabile matematicamente che il minor numero possibile di risonanze si hanno quando i lati sono tra loro in rapporto "aureo" (questo non vuol dire però che un parallelepipedo "aureo" sia in assoluto la migliore forma possibile).
Re: Crisi di identità: casse, cassoni e cassine
Inviato: 09 mar 2011, 11:55
da mau749
Il mio discorso, Roberto, non voleva sentenziare alcunché ne tantomeno convincere alcuno della bontà delle mie scelte o della loro presunta superiorità rispetto ad altri sistemi.
E' evidente che certe scelte sono pensate, ragionate e "digerite" e questo percorso richiede tempo e molta "sofferenza" nell'analizzare, capire ed infine scegliere appunto.
Se rileggi qualche post precedente ti accorgerai di quanto anch'io fossi scettico nei confronti di questi componenti e del percorso che ho fatto prima di arrivare al punto dove sono.
L'esempio citato di Giorgio voleva solo essere una dimostrazione di come certi tabù, latenti anche in chi certe scelte concettuali le ha già fatte, possano essere sfatati solo con una particolare "libertà mentale" nell'approccio all'ascolto.
Con questo, ripeto, non voglio convincere nessuno ma, sinceramente, affermazioni del tipo: ".....o non impazzisca del tutto e finisca col monovia..." mi fanno pensare immediatamente al film Benvenuti al Sud...
Senza offesa