stereosound ha scritto:UnixMan ha scritto:
Ora, il suono fisico prodotto da un impianto audio è un dato oggettivo (e quindi misurabile).
Ritengo,se mi permetti ,che la definizione di "suono", così come penso sia intesa dalla maggioranza, in sè porti anche una componente soggettiva anche se di questo non ci si rende conto in modo consapevole.
vedi che avevo ragione? le parole sono importanti...
Ancora più importante è definire esattamente ed in modo non ambiguo il significato dei termini che si utilizzano.
stereosound ha scritto:Cioè vale a dire che il termine suono non è riconducibile al valore di una misura fisica dato che lo stesso non è rappresentabile con una grandezza...
non per caso, proprio per evitare ambiguità di questo tipo, come puoi vedere nel quote ho specificato "suono fisico" (cioè onde acustiche). Diversamente in genere specifico "suono percepito".

Di solito lo faccio sempre, quantomeno laddove non risulti ovvio dal contesto.
Questa è la prima distinzione da fare, ed è fondamentale. Il suono fisico è (ovviamente) oggettivo e misurabile. La percezione che abbiamo dello stesso è estremamente soggettiva e sostanzialmente imprevedibile.
In seguito dovremo introdurre anche una ulteriore distinzione tra percezione soggettiva e percezione "oggettiva".
stereosound ha scritto:Quando affermiano di ascoltare dei suoni,senza accorgercene,commettiamo un errore...trasferiamo,attraverso una valutazione soggettiva(sintesi percettiva), quelle che sono sensazioni derivanti dal percepire grandezze fisiche misurabili nel nostro concetto individuale che poi definiamo SUONO.
direi che è corretto. Tenendo conto che le grandezze fisiche che influenzano tale sintesi non sono
solo quelle acustiche: le informazioni che concorrono a comporre la valutazione/sintesi soggettiva del "suono" (percepito) provengono da tutti i sensi, non solo dall'udito. Nonché, cosa importantissima e fondamentale, dalla memoria: tutti gli stimoli sensoriali sono valutati ed identificati confrontandoli con quelli di cui si ha avuto esperienza (memorizzati) in precedenza.
E non basta ancora, perché la valutazione soggettiva del suono (così come di qualsiasi altra percezione sensoriale) dipende anche da una infinità di altri fattori variabili di natura sia fisica/fisiologica che psicologica: stato di salute, attenzione, stanchezza, umore, suggestioni varie, ecc.
Ad esempio, a fronte dello stesso campo acustico (suono fisico) prodotto da un dato strumento musicale, un appassionato od un professionista di quello strumento non sente (percepisce) lo stesso "suono" di chi al contrario lo sente per la prima volta in vita sua.
Oppure, quando uno stesso individuo riascolta più volte una stessa registrazione (anche se lo fa' nelle stesse identiche condizioni, cioè il suono fisico non cambia) non la percepisce mai esattamente come la volta precedente. Questo perché la memoria stessa delle percezioni precedenti altera quella attuale. Imagino che tutti avrete notato che quando ascoltiamo un brano già noto, la nostra mente "anticipa" quello che sta' per sentire (che si aspetta di sentire) un attimo dopo. Buona parte della percezione ce l'abbiamo già in testa prima ancora che ci arrivi dai sensi, cioè prima ancora che ciò che "sentiamo" (percepiamo a livello cosciente) esista fisicamente (è proprio questo meccanismo che richiama la nostra attenzione quando ciò che percepiamo attraverso i sensi non concorda con quanto di aspettavamo di percepire).
Tutto ciò senza contare il fatto, ancora più evidente, che ogni volta che "osserviamo" una qualsiasi realtà fisica tendiamo a prestare attenzione ad alcuni particolari piuttosto che ad altri. Persone diverse che assistono ad uno stesso "evento" ne hanno percezioni che possono essere anche completamente diverse. Questo appunto (anche) perché, in ogni dato istante, ognuno presta attenzione ad aspetti e particolari diversi di quello che è l'evento complessivo (fisico, oggettivo). Inevitabilmente, da ciò risultano percezioni diverse.
Esempio banale: due persone che si trovano ad essere vicine pur essendo sedute a due tavoli diversi di un qualche locale affollato. Trascurando le inevitabili differenze legate alla posizione leggermente diversa, il campo acustico cui sono soggetti è (circa) uguale (medesima realtà fisica). Eppure i due possono benissimo seguire conversazioni diverse (ed è quanto mai probabile che sia proprio così) per cui la loro percezione di quello stesso evento fisico è completamente diversa!
Lo stesso accade anche quando uno stesso individuo "osserva" più volte (in tempi diversi) una stessa realtà fisica (ad es. una fotografia, un video, una registrazione audio, ecc).