eliazebe ha scritto:Domanda, quali sarebbero i problemi che crea la Dc sui filamenti, o le precauzioni da prendere?
Il problema è proprio l'alimentatore in se. Il raddrizzamento della AC, specie se con filtro ad ingresso capacitivo, produce quantità enormi di rumore ad ampio spettro, che va' ad insozzare il mondo intero. Rumore che (ovviamente) è tanto maggiore quanto più sono alte le correnti in gioco.
Se è realizzato in modo appena decente, lo stabilizzatore filtra abbastanza efficaciemente le componenti a frequenza più bassa del rumore condotto verso i filamenti, ma è scarsamente efficace con quelle a freq. più alte. Ed ovviamente nulla può contro il rumore irradiato e quello condotto "all'indietro" verso il TA, che da qui va a sporcare tutte le altre alimentazioni che fanno capo allo stesso TA (nonché viene ulteriormente irradiato attraverso il campo disperso).
Per di più, la maggior parte degli stabilizzatori integrati più comuni sono piuttosto rumorosi di per se stessi e ci mettono anche del loro.
Se ci pensi un attimo, in un IHT l'interfaccia filamento/catodo costituisce un condensatore di piccola capacità (esattamente quanto di solito c'è scritto nel data-sheet del tubo). Per la 50/60Hz la Xc di Ckf è talmente alta che in pratica non c'è nessun accoppiamento. Ma, al salire della frequenza, la Xc diminuisce. Per il rumore ad alta frequenza è praticamente un corto-circuito. Quindi il rumore te lo ritrovi tutto in ingresso al tubo e, grazie alle inevitabili non-linearità, per effetto di IM parte del rumore (anche RF) te lo ritrovi "traslato" in banda audio.
Per alimentare in DC senza fare danni devi usare TA separati e preferibilmente montare gli alimentatori in contenitori separati.
Utilizzare esclusivamente raddrizzatori con diodi Schottky per evitare il rumore da reverse-recovery.
Dopo il raddrizzatore, utilizzare esclusivamente
filtri ad ingresso induttivo per evitare i veloci picchi di corrente caratteristici degli alimentatori con filtro ad ingresso capacitivo. Quei picchi costituiscono un potentissimo rumore ad ampio spettro e passano attraverso TA, diodi, condensatore di ingresso del filtro e relativi cablaggi, andando ad inquinare ogni cosa.
Infine, utilizzare preferibilmente regolatori a basso rumore ed ampio spettro. Molto meglio i vecchi banali circuiti a discreti con Zener + darlington che i moderni regolatori integrati, basati sul NFB con op-amp che hanno un prodotto gain-bandwidth ridicolo. Col che il regolatore integrato non filtra più praticamente nulla già a pochi KHz.
Fare tutto ciò significa pesi, ingombri e soprattutto costi considerevoli. Non farlo significa far suonare male l'apparecchio (quantomeno peggio che se si fossero accesi i filamenti in AC).
Non c'è alcun bisogno di regolare la tensione dei filamenti. Quella deve semplicemente essere quella prevista, entro le tolleranze. Che sono ben più abbondanti di quelle della tensione di rete. Un TA con una "regolazione" decente ed un paio di fili strettamente attorcigliati tra loro è tutto quel che serve per accendere i tubi. Diodi e bacherozzi vari lasciali stare, ci farai qualcos'altro dove siano utili.
Questo è quanto. Poi, come si suol dire, lega l'asino...
eliazebe ha scritto:
Per quanto riguarda il TA avrà la presa centrale...non ho capito bene però dove devo collegarla, io di solito la collego a massa.
Inoltre non ho capito cosa intendi per un TA per ogni tubo...io in questo schema utilizzerò 4 tubi, se devo fare un alimentazione separata per ogni tubo ho bisogno di 4 TA e 8 Induttanze....

non credo sia il caso....
parlavo dei filamenti!!!
È il TA dei filamenti che deve avere la presa centrale (3,15V - 0 - 3,15V). La presa centrale la devi collegare a due prese di un partitore tra l'anodica e massa, da cui ricavi appunto due tensioni. Tali tensioni devono essere leggermente superiori (di poche 10ine di volts) alle tensioni (DC) presenti rispettivamente sui catodi dei tubi "bassi" e su quelli dei tubi "alti".
In questo modo il catodo è negativo rispetto al filamento ed i (pochi) elettroni comunque emessi dal filamento stesso vengono respinti dal catodo (cioè il "diodo" parassita filamento-catodo è polarizzato inversamente e non conduce neanche quel poco che farebbe se fosse polarizzato direttamente).
eliazebe ha scritto:
RESISTENZA GRID STOPPER
[...]
non credo, ma non sono sicuro, che li passi il segnale...
come sarebbe a dire? quella è proprio sull'ingresso principale del tubo e di li non passerebbe il segnale? Certo, normalmente la corrente che ci scorre è bassissima e l'uscita dipende (quasi esclusivamente) dalla d.d.p. Vgk ma, nondimeno, anche la Rg resta un componente "sensibile".
Sulla tecnologia, ti consiglio di sperimentare per trovare il "tuo" equilibrio. In generale, per grandi linee (e probabilmente con eccezioni, quindi prendi la cosa "con il beneficio d'inventario"), le R a strato metallico tendono verso un suono più freddo e radiografante mentre quelle al carbone verso uno più morbido e caldo. Ma l'effetto sul suono delle diverse tipologie cambia anche con la "posizione" nel circuito.
eliazebe ha scritto:CONDENSATORI C4 e C5
Ottimo, allora anche la resistenza che c'è li dev'essere buona....
non ci sono componenti buoni o cattivi.

Ci sono componenti più o meno adatti per un dato impiego.
Cmq, NO, su quelle R il segnale "non dovrebbe" passarci, appunto perché il segnale dovrebbe richiudersi interamente attraverso l'ultimo condensatore di filtro dell'alimentazione.
(hai presente come girano le correnti in un circuito? prova a disegnare i vari loop di corrente sullo schema!)
eliazebe ha scritto:Altra cosa, i diodi dove li devo mettere per disaccoppiare i canali?
te l'ho già detto, in serie alle R di cui sopra. Ovviamente con i catodi dal lato dove sono i condensatori.
eliazebe ha scritto:E quelli non sono in serie al segnale???
vedi sopra...