PP 300B: bias?

Progetti, domande e idee sparse sull'autocostruzione delle elettroniche
walge
new member
Messaggi: 39
Iscritto il: 26 giu 2006, 01:50
Località: Italy

Messaggio da walge »

Dunque aggiungo ulteriori considerazioni cosi' da rispondere agli ultimi quesiti postati anche da Titano. Tra l'altro vorrei chiedergli se ha da inviare un circuito di principio relativo al circuito che egli ha descritto.
Non riesco a comprendere bene il concetto della compensazione in regime dinamico dello stadio di uscita.
In realta' lo stadio di uscita e' perfettamente bilanciato.
Se ragioniamo in presenza di componenti ottimali , in classe A1 ( perche' di questo stiamo parlando adesso, per la AB1 e' quasi simile) la corrente che circola nello stadio finale, in ogni valvola 300B, e' perfettamente indentica come valore assoluto e sfasata di 180° come argomento, quindi non c'e' niente da compensare.
In realta' e' necessario intraprendere un'opera di selezione delle valvole finale, sempreche sia certificato che il t.u. abbia i due semi primari perfettamentre identici come Rdc e come L. Verificato cio' la selezione preventiva delle 300B gia' aiuta, in piu' si potrebbe adottare un metodo semplice per verificare se effetivamente la coppia di valvole interessata sia adeguata; in questo caso il fixed bias aiuta molto.
L'ottimale sarebbe avere un set di misura con analizzatore di spettro ma ce la si puo' cavare anche con un buon tester digitale (meglio sarebbe averne due). Per semplicita' facciamo finta che sia acceso solo lo stadio finale, regoliamo il negativo di ogni griglia alla tensione di progetto (-75Vdc e 75mA, piu' o meno), poi andiamo a verificare con il tester che ai capi degli anodi delle 300B, quindi agli estremi del t.u. che ci sia 0 Vdc; se cosi' e' il circuito e' perfettamente bilanciato e le correnti che scorrono nei due primari sono uguali ( ma opposte).
Per toglierci i dubbi possiamo "sbandare " la tensione di bias, p.e., di +/-30 V passando da -45 a -105 Vdc a step di 5 volt misurando sempre ai capi del trasformatore; se in questa fase il risultato e' sempre di 0 volt, lo stadio si puo' considerare bilanciato ele 300B ottimamente accoppiate. Attenzione, e' necessario anche valutare le eventuali differenze che si potrebbero rilevare; se ogni semiprimario ha 100 ohm di Rdc, 5mA di differenza tra le due valvole significano 0,5V di differenza di tensione, un valore da considerare accettabile anche perche' significherebbe il 7% circa di sbilanciamento tra le due valvole.
Piccola considerazione sui c.c.s.; mi riesce difficile ( ma e' un mio punto di vista) mischiare un circuito, anche semplice, a ss in un sistema che di natura e' disarmante in termini di semplicita'. E in ogni caso tutta la corrente dello stadio da li' passerebbe, bah!!
Alcune considerazioni sui t.u. che continuo a considerare il vero punto debole del progetto.
Per quanto riguarda i Lundhal, mi sono riletto le specifiche e devo dire il trasformatore e' il medesimo sia per p-p che per s.e.. Variando il collegamento dei terminali di varia la configurazione; rimangono le perplessita'.
Per i Sowter devo dire che almeno il costruttore inserisce alcuni valori importanti, come il rapporto di trasformazione, i valori di induttanza del primario e del secondario e il valore di induttanza di perdita (molto importante) a cio ' si aggiunge ( come gia' detto) il fatto di avere il secondario con quattro avvolgimenti separati cosi' da impostare il migliore accoppiamento al carico.
Per Lucignolo: ho letto l'articolo. Direi che la persona coinvolge sopratutto gli ampli con feedback dove e' ragionevole che accada cio' che e' descritto, mentre fa solo un accenno nel caso di assenza.
Nel finale che costruii avevo implementato un deviatore a tre posizioni ( no feedback, 6dB e 12dB). Nota: tutti coloro che hanno questo apparecchio lo sentono senza feedback.
Dovrei riprenderne uno e misurarlo seguendo le indicazioni descritte nell'articolo, pero' mi ci vorra' del tempo. Ricordo bene che l'andamento della distorsione era buono.
Personalmente lo considero un aspetto non rilevante quanto lo sforzo nell'ottimizzare tutto il circuito fino alla soglia del clipping; anche perche' e' necessario registrare come l'amplificatore si comporta ai differenti livelli. E qui la strumentazione diventa necessaria.
Per il momento finisco qui. A breve vorrei parlare dello stadio driver.
Sto preparando anche il post per l'altro thread.

A presto

Walter Gentilucci

P.s= ho una copia del libreo originale W.E. con le specifiche precise della 300B, cerchero' di metterlo sullo scanner e postarlo.
Avatar utente
Giaime
sostenitore
Messaggi: 3513
Iscritto il: 17 nov 2005, 01:51
Località: Italy
Contatta:

Messaggio da Giaime »

Non riesco a comprendere bene il concetto della compensazione in regime dinamico dello stadio di uscita.
E' impossibile trovare due valvole finali IDENTICHE ;)
Piccola considerazione sui c.c.s.; mi riesce difficile ( ma e' un mio punto di vista) mischiare un circuito, anche semplice, a ss in un sistema che di natura e' disarmante in termini di semplicita'.
Questa è filosofia, non è elettronica...
E in ogni caso tutta la corrente dello stadio da li' passerebbe, bah!!
Originally posted by walge - 18/06/2007 : 22:49:10
E quindi? Il problema dove sarebbe? :grin: Ne passasse anche la metà, anche un ottavo. Volendo tu la Rk la bypassi, e perchè non bypassare il CCS? Non cambierebbe niente in termini dinamici... in termini statici avresti il bilanciamento assoluto, che unitamente all'alta induzione primaria avrebbe una bella ripercussione sulla risposta in basso...

PS c'è anche da capirsi se uno usa un pozzo di corrente sotto entrambi le 300B, con i catodi virtuali uniti, oppure uno specchio di corrente.

Ciao!
Giaime Ugliano
Giaime Ugliano
Avatar utente
Luc1gnol0
sostenitore
Messaggi: 4025
Iscritto il: 09 nov 2006, 22:58
Località: Italy

Messaggio da Luc1gnol0 »

Non riesco a comprendere bene il concetto della compensazione in regime dinamico dello stadio di uscita.
In realta' lo stadio di uscita e' perfettamente bilanciato.
Non ho la tua esperienza (quindi potrei benissimo sostenere aria fritta, lo dico a tuo beneficio e di chi ci legge), tuttavia, per limitata che è la mia, mi sembra di poter dire che fai un affidamento piuttosto importante sulla qualità dei tubi e la loro costanza dei parametri nel tempo. Il setup di misura che descrivi mi sembra vada bene in sede di costruzione dell'ampli e di verifica dello stesso: ma cosa succede, per es., quando l'ampli è in mano ad un utente, dopo 2-3000 ore di funzionamento, o quando uno o entrambi i tubi sono prossimi ad esaurirsi (quando?)? Non parlo (solo) di affidabilità (mi aspetto che i tuoi prodotti siano già ampiamente curati sotto questo aspetto), ma principalmente di funzionamento (delle cose). Hai voglia di approfondire le tue asserzioni?
Se ragioniamo in presenza di componenti ottimali , in classe A1 ( perche' di questo stiamo parlando adesso, per la AB1 e' quasi simile) la corrente che circola nello stadio finale, in ogni valvola 300B, e' perfettamente indentica come valore assoluto e sfasata di 180° come argomento, quindi non c'e' niente da compensare.
Come punto di partenza, vorrei consigliare la lettura di un paper di Lynn Olson di circa tre-quattro anni fa, intitolato Loop Distortion.
Piccola considerazione sui c.c.s.; mi riesce difficile ( ma e' un mio punto di vista) mischiare un circuito, anche semplice, a ss in un sistema che di natura e' disarmante in termini di semplicita'. E in ogni caso tutta la corrente dello stadio da li' passerebbe, bah!!
Beh, per quel che ne so, l'idea di "sinkare" un elettrodo con un generatore di corrente costante non è né nuova, né precipua dello stato solido: le induttanze sono state utilizzate almeno dagli anni venti al posto dei semi-conduttori (ovviamente sono meno efficienti) per i sistemi telefonici e di sonorizzazione dei cinema.
Se vuoi puoi dare uno sguardo a un PP come il WE43A, che aveva un CCS sull'anodo (realizzato appunto con un'induttanza), e ad altri interessanti circuiti Western Electric di prima della seconda guerra mondiale, sempre sul sito di Lynn Olson, nell'articolo Rosetta Stone.
Qualcosa di analogo a questo documento è apparso non molto tempo fa anche su CHF (ora non ricordo la firma).
Dovrei riprenderne uno e misurarlo seguendo le indicazioni descritte nell'articolo, pero' mi ci vorra' del tempo. Ricordo bene che l'andamento della distorsione era buono.
Grazie Walter: personalmente spero tu possa trovare il tempo ed il modo di farlo, ritengo sarebbe davvero utile e formativo verificare a mezzo secolo di distanza quegli studi.
P.s= ho una copia del libreo originale W.E. con le specifiche precise della 300B, cerchero' di metterlo sullo scanner e postarlo.
Originariamente inviato da walge - 18/06/2007 : 22:49:10
Solo per risparmiarti l'eventuale lavoro: se fosse il datasheet della 300A del 1936, lo si può trovare anche sul noto sito di Frank Philipse; prova prima a confrontarlo, magari.

--- --- ---
Ciao, Luca
--- --- ---
Ciao, Luca

"Necessity is the plea for every infringement of human freedom. It is the argument of tyrants; it is the creed of slaves"
walge
new member
Messaggi: 39
Iscritto il: 26 giu 2006, 01:50
Località: Italy

Messaggio da walge »

Rispondo dividendo per punti:

1) E' assolutamente necessaria la selezione!!!!
Stiamo parlando di un p-p con la valvola piu' lineare del mondo e poi non cerchiamo di ottenere i massimi risultati, ma scherziamo?
Di 300B ne ho masticate parecchie e la qualita' si vede subito; tutt'ora ci sono finali che stanno lavorando da anni dove il bias viene controllato due volte l'anno e, spesso, nemmeno viene toccato. E' il caso? No.
Tanto per chiarire ai seguenti link ci sono alcune schermate con Sofia:
a)http://www.multitask.it/2A3/audiofaidate/E88CC.BMP
http://www.multitask.it/2A3/audiofaidate/E88CC.doc
si tratta di una E88CC Siemens gold pin (la inserisco tanto per spiegare il concetto), sono plottate le due sezioni, se si nota, viene disegnata una sola linea per ogni curva, in realta' le due sezioni sono talmente simili che si sovrappongono!!!!.
Questa valvola garantisce 10.000 ore di lavoro e vi garantisco che dopo 2.000-3.000 ore, se rifacciamo il test, il risultato e' simile.
Entro la fine di Giugno (spero) mi arriveranno altre 300B e dovro' fare una selezione ulteriore, oltre a quella chiesta al costruttore (in questo caso JJ), cosi' potro' postare i risultati degli accopiamenti.
A cio' si deve aggiungere che lo scostamento, per esempio, del 5% e' facilmente recuperabile con il bias fisso senza alterare alcunche' in regime dinamico.
2) riguardo l'articolo di Olson, non lo conoscevo lo sto leggendo e poi ne riparliamo.
3) per quanto riguarda il ccs rimango della mia opinione (filosofia? forse), in ogni caso vedro' di riparlare di questo con misure reali che comprendono una comparazione tra il metodo classico e con ccs; con un po' di tempo dovrei impostare un piccolo muletto.
4) confermo che come avro' a disposizione un finale p-p 300B lo misurer0 velocemente.
5) in effetti il link fa vedere la 300A, molto simile alla 300B e il documento e' il medesimo.

X Giaime:
mi spieghi come diavolo lavora in regime dinamico un ccs in serie all'anodo se lo bypassi con un condensatore?
Mi spieghi cosa diavolo c'entra l'alta induzione al primario in termini statici? Cosa significa? In p-p non c'e nessuna induzione in assenza di segnale!!!!!
Attendo con ansia le tue risposte.

A presto

Walter Gentilucci
walge
new member
Messaggi: 39
Iscritto il: 26 giu 2006, 01:50
Località: Italy

Messaggio da walge »

Dimenticavo di inserire le curve della 6H30, di cui si era parlato come driver per il p-p di 300B, valvola che ultimamente sto usando e che trovo molto interessante.
http://www.multitask.it/2A3/audiofaidate/6H30.doc
Si nota una buona eguaglianza dei due triodi; la linearita' e' valida ; stranamente quando si va verso le tensioni piu' negative c'e' un discostamento piu' evidente tra le sezioni. Il segno giallo che ho inserito e' quello che ritengo sia un buon punto di lavoro.
Credo sia una valvola adeguata per il pilotaggio, come sfasatore, della 300B.
Penso che in long tail si possa raggiungere un guadagno di circa 8-10 con ampio swing e una impedenza di uscita relativamente bassa.

Saluti

Walter Gentilucci
Avatar utente
Luc1gnol0
sostenitore
Messaggi: 4025
Iscritto il: 09 nov 2006, 22:58
Località: Italy

Messaggio da Luc1gnol0 »

mi spieghi come diavolo lavora in regime dinamico un ccs in serie all'anodo se lo bypassi con un condensatore?
Perdonate se mi "intrometto" in "quest'altra parte" della risposta di walge, ma credo di aver in parte fuorviato il discorso CCS con l'esempio degli schemi WE, che sono attinenti ma affatto centrati (rispetto al thread).

Giaime parla di bypassare Rk, tipica notazione per le resistenze di degenerazione di catodo, per cui a me pare chiaro che si riferisca al pozzo di corrente (generatore di corrente costante, CCS) posto sul catodo.
Un esempio di schema con il CCS posto sul catodo, potrebbe essere questo push-pull di 1624:

Immagine

Se non ricordo male il principio di funzionamento di un CCS catodico, usare un singolo pozzo di corrente, su entrambi i catodi di uno stadio push-pull, cambierebbe il funzionamento dei due tubi che, pur lavorando in controfase, non lavorerebbero più in parallelo, ma in serie.
Il vantaggio della configurazione dovrebbe essere (personalmente non l'ho mai sperimentata, e peraltro dubito che io possa giudicare con cognizione di causa certe soluzioni, per quella che è la mia limitata formazione tecnica) che l'altissima impedenza in regime dinamico garantita dal CCS, garantisca a sua volta il bilanciamento dinamico ottimale delle correnti nei due tubi. Il suo contrappasso, severo, dovrebbe aversi nel momento in cui si verifichi la transizione alla classe AB: in questo caso, il bilanciamento delle correnti AC tra i due rami verrebbe a mancare, e lo stadio finale distorcerebbe brutalmente.
Su questo aspetto (e del cd. "recovery time" della topologia) si inserisce la questione del bypass del CCS catodico: in questa situazione creerebbe infatti un loop atto a fornire un percorso per le correnti AC.

Questo detto male ed in generale: ed in ogni caso spero e credo che sul punto, oltre che magari Giaime, voglia intervenire titano (o qualcuno degli altri fan delle soluzioni con CCS). :)
Mi spieghi cosa diavolo c'entra l'alta induzione al primario in termini statici? Cosa significa? In p-p non c'e nessuna induzione in assenza di segnale
Originariamente inviato da walge - 19/06/2007 : 22:52:04
Al di là della confusione (evidente? apparente?) tra bilanciamento statico, bilanciamento dinamico, etc (su cui interverrà chi deve, se vuole, per chiarire), a me sembra, dal senso del discorso, che si tratti di un banale lapsus digiti, e che abbia scritto induzione in vece di induttanza (primaria).

--- --- ---
Ciao, Luca
--- --- ---
Ciao, Luca

"Necessity is the plea for every infringement of human freedom. It is the argument of tyrants; it is the creed of slaves"
titano
sostenitore
Messaggi: 1069
Iscritto il: 07 ott 2005, 22:35
Località: Italy

Messaggio da titano »

Walter grazie per l'intervento.
Rispondo dividendo per punti:
1) E' assolutamente necessaria la selezione!!!!
Stiamo parlando di un p-p con la valvola piu' lineare del mondo e poi non cerchiamo di ottenere i massimi risultati, ma scherziamo?
Di 300B ne ho masticate parecchie e la qualita' si vede subito; tutt'ora ci sono finali che stanno lavorando da anni dove il bias viene controllato due volte l'anno e, spesso, nemmeno viene toccato. E' il caso? No.

.....

Questa valvola garantisce 10.000 ore di lavoro e vi garantisco che dopo 2.000-3.000 ore, se rifacciamo il test, il risultato e' simile.
Entro la fine di Giugno (spero) mi arriveranno altre 300B e dovro' fare una selezione ulteriore, oltre a quella chiesta al costruttore (in questo caso JJ), cosi' potro' postare i risultati degli accoppiamenti.
A cio' si deve aggiungere che lo scostamento, per esempio, del 5% e' facilmente recuperabile con il bias fisso senza alterare alcunche' in regime dinamico.
Su questo punto non posso che essere solo parzialmente concorde. Tu agisci a livello diverso da quello di molti altri esseri umani...per i quali fare una stretta selezione di un quartetto di 300B utilizzando sofia è semplicemente improponibile, sia per questioni di prezzo che di tempo.
Detto questo, per quanto stretta possa essere la selezione, non credo che fare affidamento solo su di essa sia la sola strada percorribile per far funzionare bene uno stadio finale in push pull. La selezione per quanto stretta non tiene conto delle inevitabili variazioni delle caratteristiche dei dispositivi, delle asimmetrie dovute all'interazione tra gli stadi, delle imperfezioni presenti nel trasformatore ecc.
Sono convinto che utilizzando alcune soluzioni poco democratiche si possa forzare un bilanciamento statico e soprattutto dinamico addirittura migliore di quello ottenibile con la sola selezione, trasformando un amplificatore del tipo in analisi da push pull a differenziale.
2) riguardo l'articolo di Olson, non lo conoscevo lo sto leggendo e poi ne riparliamo.
3) per quanto riguarda il ccs rimango della mia opinione (filosofia? forse), in ogni caso vedro' di riparlare di questo con misure reali che comprendono una comparazione tra il metodo classico e con ccs; con un po' di tempo dovrei impostare un piccolo muletto.

X Giaime:
mi spieghi come diavolo lavora in regime dinamico un ccs in serie all'anodo se lo bypassi con un condensatore?
Mi spieghi cosa diavolo c'entra l'alta induzione al primario in termini statici? Cosa significa? In p-p non c'e nessuna induzione in assenza di segnale!!!!!
Attendo con ansia le tue risposte.
Vediamo quali dovrebbero essere questi metodi per forzare il bilanciamento. Il ccs che tu, come altri amanti del vintage (scusa questa era per PG :-P), trovi non congruente con i sistemi a tubi a mio avviso va trattato per quello che è, un semplice sistema elettronico basato su componenti discreti, categoria alla quale io ascrivo anche le valvole, perfino quelle a riscaldamento diretto.
Predi questa introduzione per quella che è, solo uno scambio di vedute amichevole per capire con chi si sta interloquendo.
Ora, vedendo i pozzi di corrente come componenti, se li trovo vantaggiosi non ho alcuna remora ad utilizzarli. Nel caso specifico possono tornare assai utili per cercare di bypassare il problema selezione dei componenti e per rendere lo stadio di uscita differenziale al fine di sfruttarne alcune peculiarità (autobilanciamento dinamico con conseguente diminuzione della distorsione totale).
I metodi per utilizzare un pozzo di corrente in uno stadio finale sono diversi e parziale scopo della presente realizzazione è testarne i differenti comportamenti. Inoltre, come fatto da Lynn Olson nei suoi amplificatori, ho intenzione di valutare anche la connessione Ultrapath (o Western Electrics, o alla “Ugliano”, che dir si voglia).
Vediamo come si può utilizzare un ccs per cercare di chiarire i dubbi e le incomprensioni nate in questa discussione (tenete conto che le possibili configurazioni già le avevo nomiate ad inizio 3d…):

1) polarizzazione “automatica” con un ccs per ramo, ovviamente bypassato, al posto delle classiche resistenze catodiche. In questo caso il grosso vantaggio risiede nella possibilità di inchiodare le correnti di polarizzazione dei due rami bilanciandole perfettamente. Vantaggio non di poco conto che permetterebbe, in presenza di un trasformatori di uscita simmetrico, di posizionare “lo zero” di incrocio in un punto fisso, minimizzando in questo modo i cicli di magnetizzazione del nucleo, che spesso vengono additati come la principale causa di mancanza di microdettaglio negli stadi asimmetrici se confrontati con gli stadi asimmetrici. Il bypass può essere realizzato in diversi modi, non necessariamente verso massa. Prima di creare l’ennesimo caso di stato, penso sia bene che prepari qualche schema di connessione a cui appoggiarsi per continuare le nostre elucubrazioni. Che dite?
2) Polarizzazione automatica o mista con un singolo ccs connesso al comune dei catodi. Esistono tre diverse scelte in questa configurazione: bypass verso massa, bypass “ultrapath”, ccs non bypassato. Il primo caso non è a mio avviso di alcun interesse e ricade, con molti svantaggi, nella categoria del punto 1 quanto a principio di funzionamento. Il secondo metodo lo rimando al punto tre. Veniamo al caso a mio avviso di maggior interesse, utilizzato nel dpa300B e l’unico che rende lo stadio finale un differenziale puro. In questo caso attraverso il ccs passa tutta la corrente di polarizzazione dei due rami. Impostata questa il ccs permette al potenziale catodico di “flottare” fino a trovare il proprio naturale equilibrio al fine di sposare le caratteristiche impostate di Ia e Vp. Questo avviene perfettamente nel caso riportato al punto 1, ma in questa situazione l’inevitabile diversità nella Gm del Mu dei due dispositivi renderebbe impossibile un bilanciamento “perfetto” (Allen parla di differenze >1mA tra i due rami). Ecco che nasce la necessità di aggiustare la situazione utilizzando una polarizzazione mista. Penso che ora sia chiaro perché insisto tanto su questo punto. In questo modo, come detto, è possibile ritrovare un perfetto bilanciamento dei due rami. La cosa è fattibile anche utilizzando una resistenza al posto del ccs…il pozzo di corrente fa la stessa cosa ma col vantaggio di rendere più preciso il bilanciamento e di fornire bassa impedenza statica ed elevatissima impedenza dinamica. Quest’ultima serve, in questa configurazione (la stessa dello stadio finale del “Tabor” di Gary Pimm, riportato da Luca), a forzare il bilanciamento in regime alternato proprio grazie al fatto che i catodi vedono una altissima impedenza verso massa. In questo senso i catodi sono liberi di “muoversi” la fine di bilanciare le eventuali differenze nel gain dei dispositivi finali o derivante da un non perfetto bilanciamento dello swing di tensione proveniente dallo stadio di ingresso. Ora, la differenza di guadagno in uno stadio differenziale si manifesta come una differenza nel differenziale presente tra griglia e catodo di ogni tubo. Mi pare di ricordare un esempio fatto da Gary Pimm discutendo di questi argomenti, nel quale diceva che se uno dei due tubi ha un mu del 10% più basso di quello dell’altro, allora il voltaggio presente tra griglia e catodo di quest’ultimo è il 10% più basso di quello a mu minore. In pratica il ccs lascia i tubi liberi di bilanciare autonomamente questa situazione, impedendo che i loop di segnale si chiudano verso massa e lasciando i catodi liberi di “muoversi” al fine di mantenere le correnti totali (Dc e Ac) costanti nel loop locale che comprende i tubi e il trasformatore. Questo comportamento dovrebbe rendere minima la distorsione di incrocio e rendere virtualmente inutile la selezione dei tubi. Ovviamente è molto meglio selezionare i dispositivi, ma resta il dubbio che usando questo sistema i risultati siano potenzialmente superiori. Ci sono poi considerazioni sulla reiezione ai disturbi di alimentazione in modo comune, veramente ottima in questo caso. Gli svantaggi ovviamente ci sono e sono molteplici. Per prima cosa qualunque sia la corrente di polarizzazione (anche 10mA…) lo stadio lavorerà sempre in classe A1, con potenza di uscita al 25% massimo della dissipazione totale dello stadio. Non sarà mai possibile entrare in classe AB. Semplicemente lo stadio clipperà come se fosse asimmetrico. In tal caso, come giustamente puntualizzato da Luca, il problema grosso è la valutazione del recovery time, difficilmente valutabile sulla carta con questi dispositivi.
3) Ultrapath: in questo caso il principio di funzionamento è praticamente l’opposto di quanto accade col solo ccs. Lo stadio funziona come differenziale fin tanto che i due rami sono perfettamente bilanciati. Appena si presenta uno sbilanciamento nel guadagno di uno delgi stadi dell’amplificatore, la differenza di tensione ai catodi non viene più trattata come nel caso precedente lasciando che essi si muovano al fine di mantenere costante le correnti che circolano tra i due rami, ma essa viene compensata attraverso il loop più breve possibile, che si chiude su uno dei due rami attraverso il condensatore e uno dei due primari. In pratica la presenza del condensatore lavora per mantenere fissa la polarizzazione catodica (leggi tensione ai catodi), relegando le asimmetrie in loop quanto più possibile locali. In questo modo è possibile uscire anche dalla classe A pura e sforare in AB. La presenza del condensatore, oltre a formare un punto di ingresso per il ripple di alimentazione che dovrebbe essere utile al fine di migliorare la reiezione ai disturbi di alimentazione.

C’è molto da aggiungere, nel pomeriggio vedo di postare qualche schema di concetto delle varie connessioni, cosi parliamo degli eventuali vantaggi e svantaggi.
Per ora, attento commenti a quanto scritto.


PS: Grazie per i plot della 6h30. Lo stadio di ingresso in realtà sarà un cascode differenziale, molto simile allo stadio di ingresso di questo schema

Marco
Marco
titano
sostenitore
Messaggi: 1069
Iscritto il: 07 ott 2005, 22:35
Località: Italy

Messaggio da titano »

Ehmmm...scusate, non mi ero accorto della lunghezza dell'intervento. Spero si capisca qualcosa :oops:

Marco
Marco
Avatar utente
Luc1gnol0
sostenitore
Messaggi: 4025
Iscritto il: 09 nov 2006, 22:58
Località: Italy

Messaggio da Luc1gnol0 »

Per ora, attento commenti a quanto scritto.
Originariamente inviato da titano - 20/06/2007 : 11:10:07
Non è un commento, solo uno spunto (per me) suggestivo.

La linearità di un'elettronica può essere valutata non solo in termini di tensione e di distorsione armonica: tralasciando un approccio radicale e fondante riguardo i suoni musicali (che non ha mai goduto di buona sorte, almeno qui), mi limito ad un aspetto meramente elettrotecnico, quello propugnato dal ns. caro "estinto", pardon, assente, Mauro Penasa, da Graham Maynard, e compagnia.

Escludendo per mia comodità il caso Ultrapath (su cui non c'ho mai capito una beneamata mazza... oddio, non solo su questo :( ), vorrei dunque riguardare gli (asseriti) effetti bilancianti delle correnti dell'alta impedenza dinamica fornita dal CCS con riferimento (badate bene, probabilmente sto prendendo una colossale cantonata) all'interfacciamento con il carico, e la forza controelettromotrice.

A tal rispetto, la linearità viene messa in relazione con l'andamento del modulo e della fase del fattore di smorzamento, direttamente dipendente dalla back-EMF: a parte l'influenza del particolare andamento sulla "percezione" (Mauro Penasa ha più volte sostenuto che la preferenza soggettiva di molti - piacevolezza - verso le tecnologie valvolari si dovrebbero ad un particolare andamento del modulo del DF proprio delle caratteristiche e del funzionamento degli stadi d'uscita a tubi termoionici), i test di iniezione inversa stabilirebbero una correlazione tra la linearità (in senso lato) o fedeltà dell'insieme ampli-diffusori, con l'andamento delle rotazioni di fase del DF: minori le rotazioni, maggiore la linearità/fedeltà. Semplificando con l'accetta e sempre se non ricordo male. :oops:

Menno van der Veen, nei suoi scritti sui moderni amplificatori push-pull a valvole, ha a sua volta definito un "fattore di qualità", o misura, se vogliamo per certi aspetti analogo, chiamandolo DDFD, distorsione del fattore di smorzamento dinamica.

Sostanzialmente, come noto, la distorsione più bassa si ottiene quando, sul piano delle caratteristiche composite, queste ultime sono tra loro equispaziate, o meglio, risultano in un determinato intorno come rette equidistanti.
Ora, il fattore di smorzamento, secondo quanto riportato da vdV, rappresenta appunto la pendenza delle nuove rette "composite".
Tuttavia tali rette, pur se equidistanti in regime statico (quando intercettano la retta di carico statica rappresentata dalla impedenza offerta dal primario del TU), e quindi rappresentanti in tale regime una condizione di minima distorsione, possono avere delle pendenze differenti.
Questo significherebbe che il DF varii in funzione della potenza d'uscita ed, aggiungo io, dell'andamento dell'ellissi di carico in funzione della forza contro-elettromotrice.
I calcoli di vdV mostrerebbero (io no di certo) che le pendenze dipendono direttamente dalla corrente, ed in particolare che maggiori sono le correnti, più simili tra loro saranno le pendenze delle varie linee.
A tal riguardo mi viene da pensare che un bilanciamento dinamico forzato delle correnti, in linea teorica, dovrebbe contribuire nel senso di minori variazioni del DF, e dunque nel senso di minori rotazioni di fase dello stesso, e dunque ad una maggiore linearità nel senso (lato) poco sopra accennato/introdotto. :oops:

Sperando di non essermi reso troppo "ridicolo", resto in attesa del promesso seguito dei vostri post. :oops:

--- --- ---
Ciao, Luca
--- --- ---
Ciao, Luca

"Necessity is the plea for every infringement of human freedom. It is the argument of tyrants; it is the creed of slaves"
MBaudino
sostenitore
Messaggi: 3266
Iscritto il: 27 ott 2005, 16:29
Località: Italy

Messaggio da MBaudino »

Ciao, Luca


Originariamente inviato da Luc1gnol0 - 20/06/2007 :  12:19:25
Interessante, domenica chiedo in prestito il libro di VdV.

Le poche misure che ho fatto di DF su SE usando un carico reale, indicano una ovvia variazione del DF in funzione di come si comporta il diffusore alla frequenza specifica ed alla tensione specifica. Ma questa è una banalità; quando l' impedenza del diffusore sale ( in funzione della frequenza, del livello del segnale e del regime termico della bobina) il DF ovviamente migliora.

Sia in SE che PP ho notato (su carichi fittizi) variazioni marginali di DF al variare del livello e della frequenza, variazioni però veramente minime (tipo 1.8 a 2).

E' possibile che andando a spasso per l' elissoide del carico reale, esistano combinazioni di frequenza/tensioni tali da variare in maniera piu' significativa il DF. Mi chiedo tuttavia quanto possano valere tali variazioni e quanto possano essere significative. Passare da 3 a 3.3 è molto, ma è significativo ( o hai visto/letto di variazioni maggiori)??? Resto del convincimento (del tutto personale) che sia meglio rinunciare a potenza ed utilizzare TU in grado di dare DF di almeno 6, misurati nei punti di minore impedenza del diffusore. Puoi darmi maggiori info? Mi dai lumi?
Mauro
Avatar utente
Luc1gnol0
sostenitore
Messaggi: 4025
Iscritto il: 09 nov 2006, 22:58
Località: Italy

Messaggio da Luc1gnol0 »

Puoi darmi maggiori info? Mi dai lumi?
Originariamente inviato da MBaudino - 20/06/2007 : 12:48:36
La domanda è retorica, vero!? :D

Mauro, mi dispiace ma non posso darti nulla (se fossi in grado, mi dedicherei a cose più serie, accennate in premessa nell'altro post).
Magari potrebbe, visto che credo sia il maggior esegeta di Menno van der Veen in lingua italiana, il francese Ari Polisois, che è pure iscritto ad AFDT: tuttavia io non credo che ci legga, o almeno, io non ho mai letto un suo intervento qui, per cui...

--- --- ---
Ciao, Luca
--- --- ---
Ciao, Luca

"Necessity is the plea for every infringement of human freedom. It is the argument of tyrants; it is the creed of slaves"
MBaudino
sostenitore
Messaggi: 3266
Iscritto il: 27 ott 2005, 16:29
Località: Italy

Messaggio da MBaudino »

Non era una domanda retorica, ci speravo. Magari ci cazzeggiamo attorno con GLuca ed Andrea, se ne hanno voglia.

Polisois è iscritto, ma penso che sia incazzato (ehm, risentito, arrabbiato) con alcuni di noi per alcune osservazioni sulla originalità o meno dei suoi brevetti. E' un peccato. Le persone competenti, in questo piccolo mondo, sono poche, ma -quasi tutte- molto permalose e poco propense a capire che la controparte è uno che si diletta, spinto da passione e curiosità intellettuale. A proposito (anzi, in OT) di progettisti permalosi, oggi ho fatto alterare l' Ingegnere di Latina: chiuso anche il terzo account creato. Chiederò a Roberto di passarmi il bignamino.
Mauro
Avatar utente
Luc1gnol0
sostenitore
Messaggi: 4025
Iscritto il: 09 nov 2006, 22:58
Località: Italy

Messaggio da Luc1gnol0 »

OT
Non era una domanda retorica, ci speravo. Magari ci cazzeggiamo attorno con GLuca ed Andrea, se ne hanno voglia.
Mi dispiace. Per entrambe le cose. :D
Polisois è iscritto, ma penso che sia incazzato (ehm, risentito, arrabbiato) con alcuni di noi per alcune osservazioni sulla originalità o meno dei suoi brevetti.
Non sono al corrente della querelle.
oggi ho fatto alterare l' Ingegnere di Latina
Originariamente inviato da MBaudino - 20/06/2007 : 13:36:35
Almeno il motivo questa volta lo sai?

Con mio dispiacere ho dovuto allinearmi ad un aforisma credo di Paulo Coelho: non perdere tempo con chi non ha piacere di passare del tempo con te. :oops:

/OT

--- --- ---
Ciao, Luca
--- --- ---
Ciao, Luca

"Necessity is the plea for every infringement of human freedom. It is the argument of tyrants; it is the creed of slaves"
MBaudino
sostenitore
Messaggi: 3266
Iscritto il: 27 ott 2005, 16:29
Località: Italy

Messaggio da MBaudino »


Almeno il motivo questa volta lo sai?

Con mio dispiacere ho dovuto allinearmi ad un aforisma credo di Paulo Coelho: non perdere tempo con chi non ha piacere di passare del tempo con te. :oops:


Originariamente inviato da Luc1gnol0 - 20/06/2007 :  13:48:14
OT on
Adotto, con le signore, un approccio analogo a quello citato da Cohelo (molto bello l' Alchimista, mediocre 12minuti e successivi).

Ho definito 'gogliardica' la scelta di Russo di cancellare dal suo sito tutti gli iscritti al ns forum dopo le osservazioni di Plovati; in fondo era una ''simpatica rappresaglia'': fatte le debite proporzioni, colpirne uno per educarne 100. Forse un grande ingegnere -forse-, forse un piccolo ometto -forse-.
Mauro
OT off
Avatar utente
Giaime
sostenitore
Messaggi: 3513
Iscritto il: 17 nov 2005, 01:51
Località: Italy
Contatta:

Messaggio da Giaime »

Ciao Walter! :)
X Giaime:
mi spieghi come diavolo lavora in regime dinamico un ccs in serie all'anodo se lo bypassi con un condensatore?
Mi spieghi cosa diavolo c'entra l'alta induzione al primario in termini statici? Cosa significa? In p-p non c'e nessuna induzione in assenza di segnale!!!!!
Attendo con ansia le tue risposte.

A presto

Walter Gentilucci

Originally posted by walge - 19/06/2007 : 22:52:04
Mi pare che Marco "titano" abbia già chiarito, con il dovuto dettaglio, quanto intendevo. Come hai notato però ho usato un termine impreciso: quando parlavo di induzione volevo dire che nella situazione "perfetta, ideale" dei due semiprimari del TU identici, e con identica corrente, si ha il massimo dell'estensione in basso della risposta (questo per piccoli segnali: come sappiamo poi all'aumentare del segnale l'induzione aumenta, e con essa l'induttanza del primario).

Tra l'altro, caro Marco, forse non ti ho letto con la dovuta attenzione, ma mi sembra che non hai preso in considerazione la possibilità di usare uno specchio di corrente sotto le finali, non tanto un CCS ai due catodi in comune (catodi virtuali, ok). Solo in questo modo, e non con un CCS singolo, staticamente le correnti nei tubi sarebbero identiche (se è questo il risultato al quale si punta). Ovviamente ciò impedisce di sforare in classe AB: quando una valvola si chiude anche l'altra la segue, risultando in clipping e non passaggio in AB.

Ovviamente in questo modo l'impedenza d'uscita del "dispositivo" (inteso come tubo + bjt sotto) schizza a infinito o quasi: bisogna far sì che al piccolo segnale il pozzo di corrente non sia tale, ovverosia bypassarlo (esattamente come in uno degli schemi di Broskie che abbiamo visto ad inizio topic).

E' solo un'idea, non è detto che sia la soluzione migliore nè forse è quello che vuoi tu, però avendo sempre visto CCS "singoli" e pochi current mirror ho pensato fosse il caso di ribadire l'esistenza di questo ammeniccolo :)

Ciao!
Giaime Ugliano
Giaime Ugliano
Rispondi
  • Argomenti simili
    Risposte
    Visite
    Ultimo messaggio