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Inviato: 30 ago 2006, 02:23
da rusval
Ciao Mauro,
è vero, la questione "corrente" mi sta molto a cuore :p

Sono daccordo che la Re e la Le limitino la corrente massima circolante, tuttavia quest'ultima può essere anche maggiore (nel valore di picco) di quello desumibile dalla Re. In effetti è il sottoprodotto del fatto che l'impedenza presentata dall'altoparlante è complessa (reattiva) e quindi la richiesta di corrente di picco può essere maggiore rispetto a quanto desumibile da Re. A pag 221 del libro di D.Self c'è un esempio di quanto dico. Con segnali particolarmente cattivi la corrente istantanea richiesta può anche arrivare ad essere 2,5 volte quella richiesta dall'impedenza nominale (8ohm). Se pensi che la Re di un altoparlante da 8ohm oscilla fra 5,5 e 6,5 ohm...

Non contento ho replicato l'esempio utilizzando il modello dettagliatissimo di Valerio Maglietta (vedi CHF 71 e seguenti) e viene fuori la stessa cosa. Ovviamente il valore rms obbedirà a "certe" leggi, ma noi non sentiamo spl rms (perlomeno non con una costante di integrazione tanto ampia, e se devo dire la mia non sono neanche poi tanto sicuro che vi sia da parte dell'orecchio una integrazione tanto tanto spinta nel tempo...) ma spl istantanei e quindi siamo interessati alla corrente istantanea.

Mi ripeto: c'è qualche limite da parte di un amplificatore alimentato da generatore di tensione ideale nell'erogazione istantanea di corrente?

Ciao!
Valerio

Inviato: 30 ago 2006, 04:38
da riccardo
[omissis]..... qui` e` la principale differenza nei nostri modi di pensare... per me un sistema di riproduzione sonora e` destinato alla soddisfazione dei nostri sensi, per cui l'aspetto "percettivo" e` l'unica cosa che conta veramente... per te sembra invece che si tratti della progettazione di un sistema di misura destinato ad un computer... ;) :D

Prima di tutto mi complimento con i partecipanti alla discussione per il dibattito interessantissimo.

Ma non è per questo che intervengo.

Vorrei puntare l'attenzione sulla frase quotata, ma NON per riferirmi a chi l'ha scritta, ma piuttosto al contenuto che mi è capitato di leggere decine e decine di volte sistematicamente.

Vorrei non vederla più scritta da NESSUNA parte, in quanto assolutamente priva di senso.

Sappiamo di poter pilotare consciamente o inconsciamente, onestamente o surrettiziamente, delle componenti distorsive fino a colorare e alterare il suono come più ci piace. E fin qui non c'è nulla di male.

Ma usare questa formula dialettica come nel superstizioso medio evo si agitava la croce contro la presunta strega non porta alcun ragionamento a una soluzione brillante, verificabile, riproducibile.
In questo modo, usando queste parole, non facciamo altro che tentare di imporre alcune discutibili soggettività, il cui difetto principale è quello di sfuggire a ogni comune possibilità di verifica.
Di fatto, la si usa o come "commodus discessus" per interrompere una discussione di cui non si comprendono più gli sviluppi, oppure la si agita come un'arma facendosi forti delle stesse limitazioni che affliggono gli "astanti" cercandone la solidarietà..

Nessuna delle due cose è educata e tantomeno è auspicabile.

Sono certo che ne sapremo fare a meno in futuro, anche se gradualmente..perchè l'abitudine è dura a morire.....


Saluti

R.R.

Inviato: 30 ago 2006, 04:46
da UnixMan
Ragazzi, la discussione sta` diventando veramente interessante... grazie a tutti! :)

Purtroppo, con i miei tempi non riesco a starci dietro, e sono in ritardo pauroso con le risposte. :(

Originally posted by mauropenasa - 28/08/2006 : 16:09:52

Paolo, con i grafici hai dimostrato solo che Res dissipa una potenza in funzione della ampiezza di risposta della cella risonante, cosa evidente già alla osservazione dei plot iniziali della velocità del cono.
Sarebbe importante stabilire se è vero che essa possa variare e in che entità, prima di gridare al miracolo.
si`, ma anche che la potenza trasdotta (supposta la "resistenza acustica" costante) e` tanto piu` insensibile alle risonanze proprie del trasduttore quanto piu` si va` verso il pilotaggio in corrente...
Sarebbe importante stabilire se è vero che essa possa variare e in che entità, prima di gridare al miracolo.
Resta il problema del fatto che Res, o per meglio dire la frazione di Res che rappresenta propriamente "l'uscita acustica" del sistema, a pensarci bene non e` affatto costante e tantomeno una semplice resistenza...

Infatti, il modello che hai postato rappresenta abbastanza bene un altoparlante... sospeso nel vuoto!

Nel qual caso ovviamente l'uscita acustica e` nulla ed Res rappresenta solo le perdite meccaniche nel traduttore.

Se consideriamo un modello piu` completo, lasciando Res a rappresentare le sole perdite meccaniche (ed in effetti mi pare che, di solito, quello e` il significato attribuito ad Res: temo che parte della confusione e delle incomprensioni in questi ultimi post sia nata proprio da questo...), in parallelo ad Res dobbiamo aggiungere il circuito equivalente relativo all'interazione con l'aria (cioe` la vera e propria uscita acustica del sistema).

Questo lo possiamo modellare con una generica impedenza Za, la cui composizione esatta e` un bel guazzabuglio... visto che e` un sistema multirisonante (risonanze proprie del diffusore, dell'ambiente, etc) e x di piu` ad occhio e croce direi anche non lineare (e` molto piu` "facile" far espandere un gas piuttosto che comprimerlo, se non vado errato...).

Quello che pero` si puo` dire con certezza e` che Za non e` costante, essendo variabile innanzitutto con la frequenza oltre che con un gran numero di altri fattori.

E allora?

Beh, fino a prova contraria io resto della mia idea, cioe` che "a naso", verosimilmente la cosa piu` importante resta la quantita` di energia trasferita all'aria in dt, cioe` la potenza acustica prodotta.

E questa, indipendentemente dalla complessita` e variabilita` di Za, resta sempre uguale alla potenza attiva assorbita da Za stessa (cioe` il solito v*i*cos(fi)).

Quindi, quello che un sistema "ottimale" di pilotaggio dovrebbe cercare di fare e` cercare di mantenere la potenza attiva assorbita da Za quanto piu` possibile linearmente proporzionale a (Vin)^2, indipendentemente da tutti gli altri fattori (risonanze proprie del trasduttore, effetti termici su Re, variazioni di Le, ...).

Ora non ci resta che capire come dovrebbe essere fatto un "amplificatore" per avere o quantomeno approssimare un comportamento del genere... :)

In ogni caso, gli unici documenti significativi sugli altoparlanti (che non sono di White, non mi risulta sia uno specialista di queste cose...) ribadiscono la rilevanza di Re (resistenza serie della bobina) nelle THD e non di Res.
Mauro, mi sa` che proprio non riusciamo a capirci... chi e` che ha mai detto che Res e` il problema?! Ma, vedi sopra, credo che il problema fosse che avevamo in mente cose diverse... tu avevi in mente le perdite meccaniche, io il carico (l'impedenza) acustico, cioe` l'uscita del sistema.

Ovvio poi che Re, o meglio le sue variazioni x effetto termico sono un problema, specie nel caso di pilotaggio in tensione (e, se pure in misura minore, direi anche nel caso di pilotaggio in potenza).
Hawksford dimostra con misure strumentali che un pilotaggio in corrente riduce di parecchi dB la THD, specie nei Woofer in zona di massima distorsione, e lui dimostra che ciò accade a causa dell' inibizione degli effetti di Re e Le sul circuito, non per un presunto lavoro di stabilizzazione di potenza di Res...
se ci pensi bene, sono solo due modi diversi di vedere la stessa cosa: se inibisci l'effetto delle variazioni di Re, "stabilizzi" anche la potenza sul carico acustico. Una cosa non contraddice affatto l'altra.
Ma perchè ogni volta che io pongo questioni tecniche mi si dice che io ho un approccio sbagliato con il problema ?
Se argomento di audiofilia litigo con tutti, se la butto sul tecnico sbaglio perchè devo regolarmi con le orecchie invece che con gli strumenti.... boh....
che vuoi farci, cosi` e` la vita... :D

BTW, tanto per non fraintendere, in non ho mai detto che non si debbano usare gli strumenti; ho detto solo che le misure non devono (dovrebbero) essere fini a se stesse (e portare, come spesso capita, a sistemi dalle misure tanto strepitose quanto orribile e` il suono che producono...) ma al contrario usate in funzione dell'ascolto, cercando correlazioni tra quello che "si vede" e quello che si sente, sempre tenendo bene a mente qual'e` lo scopo finale dei nostri sforzi... :)

P.S.: ovviamente sto` parlando in generale, non era una critica personale nei tuoi confronti... ma il mondo purtroppo e` pieno di sistemi che dichiarano prestazioni strumentali fantastiche e poi suonano da schifo.
ah, dimenticavo, la cose delle "trappole" di Paolo...
Guarda che di gente che emula tranquillamente un sistema termoionico, negli anni, se ne sono succeduti non pochi. Il problema è che se manca la psicologia, puoi emulare quello che vuoi, non attacca. Una vota si diceva che "non c'è più sordo di chi non vuol sentire".
vogliamo fare un po` di prove in doppio cieco? io sono pronto a scommettere... ;)

indubbiamente, di audiofili "feticisti" e` pieno il mondo, ma questo non vuol dire che tutti lo siano. Personalmente conosco molti audiofili che sarebbero piu` che felici se potessero avere un sistema a stato solido dal costo "umano" che suona meglio di grossi, pesanti e co$to$i ampli a triodi (e magari poter rimpiazzare i grossi sistemi a tromba utili per ottimizzarne le prestazioni con piu` snelli sistemi attivi in cassa chiusa...). Me compreso, ovviamente. Guarda caso, in fondo lo scopo di questo thread e` proprio quello!



Ciao,
Paolo.

Inviato: 30 ago 2006, 05:16
da plovati
Quello di White è l'esempio più famoso, grazie alla entusiastica riscoperta di Hiraga mi sembra, ma ci sono altri esempi di reazione mista tensione-corrente (se li ritrovo li posto) forse anche precedenti.
interessante... attendo con ansia di vederli... :p

Originariamente inviato da UnixMan - 28/08/2006 :  23:53:59
Una azienda che ne aveva fatto un cavallo di battaglia era la Pye LTD, che ha affrontato il problema della riproduzione acustica con mentalità prettamente ingegneristica (era un'azienda che produceva apparati per radar, abituata ai servocontrolli). Quei pochi che li hanno potuti ascoltare ne parlano bene. Ad esempio due schemi:

Immagine

Immagine

Poi mi dicono che c'era l'eta-beta di Aloia di cui non ho lo schema e che non conosco, se qualcuno lo ha non si faccia problemi a postarlo.

_________
Piergiorgio

Inviato: 30 ago 2006, 07:03
da UnixMan
non sara` per caso che contano entrambe? (daltronde, come giustamente dice Piergiorgio a=dv/dt, forza e velocita` non sono indipendenti...) e che magari, in particolare, quel che conta e` la quantita` di energia trasferita nell'unita` di tempo, cioe` per l'appunto proprio la potenza attiva?
Abbiamo ragione entrambe su questo punto, ma tu prendi un granchio sulla potenza. Come giustamente dice Piergiorgio, una concezione di potenza costante non può prescindere dal mantenere costante la Ztotale, quindi modulare Rg in funzione della Zint istantanea del sistema a valle, variazione che per inciso non dipende da Res ma dalle componenti reattive del sistema, e questo concetto mi pare che non passi.
non direi, il concetto mi e` chiaro. E` che forse non ci siamo capiti su cos'e` che si vuole controllare. Spero che dopo il post precedente, con l'introduzione di "Za" la mia posizione sia piu` chiara.

mmmh... ora che ci penso c'e` da dire che ho introdotto un po` di confusione aggiuntiva: sono partito dall'ipotesi "generica" di pilotaggio in potenza per finire a parlare in effetti di se e come si possa fare per mantenere il piu` "costante" (proporzionale al quadrato di Vin) possibile la potenza acustica (cioe` la parte reale o attiva che dir si voglia della potenza assorbita da Za), alternando in maniera forse non troppo chiara discorsi sull'una e sull'altra cosa.

Come diresti tu, troppa carne al fuoco... :D e` un mio difetto, o se vogliamo una caratteristica dei miei contorti schemi mentali. :)
La mia sensazione è che Piergiorgio abbia colto in modo preciso cosa sia un pilotaggio in potenza, a prescindere da Res, mentre tu Paolo ti sia un pò "incaponito" su questa componente con un concetto di "potenza attiva" abbastanza forviante. Già in un circuito semplice come quello mio, noterai che di potenze attive e reattive ve ne sono non poche, e dissipano tutte il loro controbuto energetico.
mi sono incaponito su questo discorso perche`, magari mi sbaglio, ma IMHO la potenza attiva e` la cosa che piu` di ogni altra e` in proporzione diretta con la potenza acustica generata che potrebbe essere in qualche modo controllata "dal lato elettronica".

Provo a spiegarmi: la maggior parte della potenza fornita dal nostro amplificatore e` potenza reattiva; questa provoca forti trasferimenti di energia tra ampli e diffusore e viceversa e di conseguenza anche perdite (e vari effetti collaterali) in tutti gli elementi resistivi del circuito, ma NON da` alcun contributo alla potenza acustica.

Viceversa, la potenza attiva (tolte le inevitabili perdite negli elementi "resistivi" Re ed Res) rappresenta proprio l'energia trasferita all'aria!

Quindi, se si considerano Re ed Res costanti (sappiamo che soprattutto la prima non lo e`, ma in questo caso non possiamo farci molto), pilotando a potenza attiva costante otteniamo che la potenza acustica e` funzione lineare del quadrato della tensione di ingresso indipendentemente dalle risonanze meccaniche nonche` delle non linearita` proprie del trasduttore!

Le uniche fonti di non linearita` restano le variazioni di Res (perdite meccaniche), probabilmente trascurabili, e quelle -piu` importanti- dovute agli effetti termici su Re. Ma queste, se pur maggiori che nel caso di pilotaggio in corrente (in cui si annullano del tutto), sarebbero comunque minori che nel caso del pilotaggio in tensione.

Visto poi che, a differenza del pilotaggio in corrente, verosimilmente il pilotaggio in potenza potrebbe essere applicato anche a molti dei diffusori esistenti, mi pare ce ne sia abbastanza per considerare la cosa interessante...

Come evidenziato anche dai ragionamenti di Piergiorgio, gli elementi compensabili con Rg dai circuiti che cita sono la Ztot del sistema, non la Rtot. Questo perchè è evidente che un circuito legato a semplici relazioni V/I non è in grado di rispondere alle sole componenti in fase, quindi si dovrebbe definire come una amplificazione in "potenza apparente".
vero, ed infatti stavamo parlando contemporaneamente di cose diverse. Mea culpa di nuovo per la scarsa chiarezza che ha creato confusione.

BTW, anche un sistema in "potenza apparente", nonostante i suoi limiti potrebbe avere i suoi punti di forza ed essere preferibile rispetto ad uno in tensione.

In effetti, a naso sospetto che uno dei problemi maggiori del pilotaggio in tensione sia proprio il sovrasmorzamento dell'altoparlante che ne rallenta la risposta impulsiva, e forse e` proprio questa in definitiva la causa del suono "piatto" che associo invariabilmente a sistemi con alti DF.

Io ritengo però che oltre a questi sistemi si possa andare solo con tecniche molto più sofisticate non basate su NFB delle grandezze in gioco.
stop... che fai, lanci il sasso e nascondi a mano? penserai mica di poter accennare certi discorsi e cavartela senza dirci che cosa hai in mente, vero? :D

avanti, spara!
DF=1 o no:
Mi pare assodato che non possa funzionare su scala universale.
Facciamo i diffusori adatti a questo elemento ?
cerrrto!

BTW, in effetti a pensarci bene non e` il DF (cosi` come definito) a dover essere = 1, ma e` piuttosto lo smorzamento effettivo degli altoparanti (tenendo quindi conto di Re + eventuali altri elementi serie nel cross-over nel caso di sistemi multivia passivi) che dovrebbe essere =1 (smorzamento critico). Rg = Z - Re - Zx

Quindi, IMHO in generale direi che il DF "ideale" dovrebbe essere leggermente superiore ad 1, tipicamente dell'ordine di poche unita`... guarda caso, giusto il regno dei migliori valvolari!
Poi che che se ne dica, esistono molti di più ampli "tradizionali" in tensione in circolazione che il contrario, per cui bisogna chiedersi cosa accade quando si invertono i problemi di interfacciamento...
questo non sarebbe un grosso problema, se si ha un ampli con alto DF basta aggiungere una resistenza in serie...
Credo che di fondo ci sia un bel blog:
O stabiliamo che un altoparlante distorce e decidiamo di farlo distorcere di meno (con l'elettronica), ed allora ci possiamo rifare a molte esperienze passate in merito e costruire una cassa attiva ben studiata, oppure ragioniamo in termini di "differenza di ascolto". Le 2 cose sono molto diverse.
non sono affatto daccordo... secondo me la via del sistema attivo e` quella da percorrere e, se si fanno le cose per benino tenendo in debito conto le impressioni di ascolto, si ottiene un sistema che suona meglio.

Ben studiata e bensuonante non sono -o per meglio dire non dovrebbero essere- termini antitetici.

Il problema diventa tale quando per "ben studiato" si intende qualcosa progettato secondo canoni prestabiliti senza che si abbia alcuna certezza su quale e quanta rilevanza effettiva abbiano, rispetto all'ascolto, i parametri che si cerca di ottimizzare in fase di definizione e messa a punto del progetto.

E` proprio questo genere di presunzione (ed in un certo senso di "arroganza") che ha portato al cattivo suono della maggior parte dei sistemi commerciali (e non) ed ha spinto alla nascita dell'audio "esoterico" fino ad arrivare per alcuni al rifiuto "in toto" della tecnica per buttarsi in braccio all'empirismo piu` sfrenato. Ed il problema e` che, dal punto di vista del buon suono, ad oggi hanno vinto di gran lunga gli (alcuni) "esoteristi".

Se vogliamo fare progressi reali sarebbe ora di riportare un po` di scienza nell'audio, ma per farlo bisogna avere la modestia di accettare il dato di fatto che certe convenzioni e convinzioni sedimentate da decenni sono insufficienti e/o errate e spesso fuorvianti nell'ottica dell'obbiettivo da raggiungere.

Riallacciandomi al discorso sulle impressioni di ascolto, ad esempio IMHO uno dei parametri piu` sottovalutati e` la risposta ai transienti; si fa` un gran parlare di parametri "statici" come risposta in frequenza, THD, etc, che hanno senso solo in regime stazionario e si dimentica che da un lato la musica e` un susseguirsi di transienti in cui i regimi stazionari non esistono e dall'altro e` proprio ai transienti che l'orecchio/cervello e` piu` sensibile... il parametro fondamentale di valutazione di un sistema audio dovrebbe essere probabilmente la risposta all'impulso, di certo non la THD.
Dando per assodato (ed io a questo non mi omologo...) che non ci si deve scandalizzare per una THD di un diffusore del 5% in gamma bassa, con aggiunta di un altro 5% (termoionico con TU non reazionato) per l' ampli, dove finiscono i pochi punti di riduzione
5% di THD dell'ampli? tanto i miei Williamson che l'ultima versione del "powertotem" hanno < 0.1% ad 1W e meno dell'1% a piena potenza, e nessuno dei due ha alcuna forma di NFB globale, tantomeno a cavallo del TU. 8)

BTW: ti e` mai venuto in mente che in determinate condizioni si potrebbe avere cancellazione armonica tra ampli e diffusori (specie se monovia), per cui magari tassi di distorsione relativamente elevati composti (quasi) esclusivamente da armoniche pari di basso ordine (com'e` tipicamente il caso dei SET) potrebbero risultare vantaggiosi sul piano della distorsione complessiva? :o

IMHO il problema e` che ci sono troppi pregiudizi e preconcetti, da una parte e dall'altra... :x



Ciao,
Paolo.

Inviato: 30 ago 2006, 07:24
da UnixMan
I meccanismi di generazione di THD nel cono non sono (secondo me e secondo i produtturi di altoparlanti, che però non sono White... :twisted: ) per nulla associabili alle cose che caldeggia Paolo, ma a tutte le deformazioni meccaniche del sistema.
per la verita` io non ho mai parlato dei meccanismi di distorsione... mi sono limitato ad analizzare i flussi di energia/potenza che "attraversano" il trasduttore.
Ma siccome abbiamo scoperto che sia le sospensioni che l'aria mutano di massa facilmente, opponendo un lavoro variabile al sistema in funzione di qualche parametro che ci illustrerà Paolo, le mie conoscenze si fermano....
non mi sembra proprio di aver detto neanche simili assurdita`, chi ha mai parlato di masse che mutano!? :evil:

io pensavo ad esempio al fatto che l'aria in ambienti chiusi ha la strana tendenza a formare risonanze, assorbendo quantita` diverse di energia in funzione della frequenza, alle variazioni di impedenza nell'interfaccia cono/aria...



Ciao,
Paolo.

Inviato: 30 ago 2006, 07:52
da UnixMan
A mio avviso usare la Res per imbastire un discorso è un pò fuorviante. Mi spiego: la Res è la trasformata "elettrica" tramite il quadrato del fattore motore di una grandezza puramente meccanica, vale a dire la Rms (smorzamento meccanico delle sospensioni).

Originally posted by rusval - 29/08/2006 : 16:36:26
qui` tutto nasce da un precedente post di Mauro, dove in Res "inglobava" anche la parte relativa all'impedenza acustica. Mea culpa che non ho pensato subito a dividere le perdite meccaniche dall'uscita acustica, creando confusione.
Piuttosto, concentriamoci su un altro aspetto. Nei testi di fisica l'oscillatore smorzato viene trattato quasi sempre con forzamento sinusoidale e a regime. Nella Musica le condizione a regime quasistazionario non credo si instaurino tanto facilmente.
sante parole... ;)
Ora, a prescindere dal tipo di pilotaggio, chiediamoci: posta una forma d'onda qualunque (purché limitata in banda audio) in ingresso all'amplificatore, è possibile ottenere all'uscita la corrente istantanea (in modulo e forma, ovvero dinamica e banda) richiesta? Ci sono cause di "reticenza" da parte dell'amplificatore ad erogarla? Si parla tanto di slew rate e lo riferiamo sempre alla tensione. Non capisco, è un controsenso!
no, non puoi prescindere dal pilotaggio! Hai dei picchi di corrente perche` stai pilotando in tensione; se stessi pilotando in corrente, avresti dei picchi di tensione!

(come dicevo, altro vantaggio del pilotaggio in corrente: e` molto + facile gestire picchi di tensione piuttosto che di corrente...)

Il motivo dei picchi ovviamente sta` nel fatto che stai accelerando una massa, e questo richiede energia, e quindi potenza...

In realta`, vista la mia sensibilita` alle questioni riguardanti i transitori, questa tua affermazione mi da` da pensare... bisognerebbe riflettere un attimo sull'andamento di potenza attiva e reattiva in corrispondenza di questi picchi e capire quindi come si comporterebbe un sistema controllato "in potenza attiva" ed uno in "potenza apparente" in queste condizioni.


Ciao,
Paolo.

Inviato: 30 ago 2006, 08:03
da UnixMan
Dato che Re ed Le si trovano in serie a questo gruppo di trasformazione, il massimo picco di corrente che questa situazione può generare sarà equivalente alla corrente inducibile in Re dalla tensione istantanea prodotta dall'ampli. dato che mediamente Re ha un valore elevato, non sarà fisicamente possibile che il sistema richieda correnti istantanee più elevate di quelle grossomodo "nominali".
altro grosso punto a favore del pilotaggio in corrente, direi...


Ciao,
Paolo.

Inviato: 30 ago 2006, 08:30
da UnixMan
Open OT:
[omissis]..... qui` e` la principale differenza nei nostri modi di pensare... per me un sistema di riproduzione sonora e` destinato alla soddisfazione dei nostri sensi, per cui l'aspetto "percettivo" e` l'unica cosa che conta veramente... per te sembra invece che si tratti della progettazione di un sistema di misura destinato ad un computer... ;) :D
[omissis]

Vorrei puntare l'attenzione sulla frase quotata, ma NON per riferirmi a chi l'ha scritta, ma piuttosto al contenuto che mi è capitato di leggere decine e decine di volte sistematicamente.

Vorrei non vederla più scritta da NESSUNA parte, in quanto assolutamente priva di senso.


Originally posted by riccardo - 29/08/2006 :  23:38:49
ahem... forse mi sono spiegato male io, o forse hai capito male tu.

Per cominciare, non era affatto una "formula dialettica" per chiudere una discussione, ma semplicemente l'espressione del mio punto di vista su una questione cruciale di approccio al problema. Probabilmente (spero) avrai potuto capire meglio il mio punto di vista e quel che intendevo dire leggendo uno dei miei post successivi.

Poi, nota bene che ho usato il termine "percettivo" e non "soggettivo". La percezione, ancorche` difficilmente quantificabile ed affetta da variabilita` individuali, e` un fatto oggettivo, non soggettivo.

Infine, non si tratta di "taroccare" i sistemi per soddisfare le preferenze personali di qualcuno (beh, nel caso del DIY se si soddisfano le proprie esigenze tanto basta...), ma di realizzare sistemi pensati ed ottimizzati rispetto ai meccanismi percettivi e psicoacustici umani, cosi` come si fa` ad es. per i codec.

Altro che "oscurantismo", quello e` casomai di chi ha la presunzione che tutto ormai e` noto e bisogna restare sulle strade battute... 8)

Close OT.

Ciao,
Paolo.

Inviato: 30 ago 2006, 14:55
da plovati
Sono daccordo che la Re e la Le limitino la corrente massima circolante, tuttavia quest'ultima può essere anche maggiore (nel valore di picco) di quello desumibile dalla Re. In effetti è il sottoprodotto del fatto che l'impedenza presentata dall'altoparlante è complessa (reattiva) e quindi la richiesta di corrente di picco può essere maggiore rispetto a quanto desumibile da Re. A pag 221 del libro di D.Self c'è un esempio di quanto dico. Con segnali particolarmente cattivi la corrente istantanea richiesta può anche arrivare ad essere 2,5 volte quella richiesta dall'impedenza nominale (8ohm). Se pensi che la Re di un altoparlante da 8ohm oscilla fra 5,5 e 6,5 ohm...
Originariamente inviato da rusval - 29/08/2006 :  21:23:13
Ho aperto una discussione dedicata a questo argomento, che mi sembra più generale e merita una discussione più approfondita, per non rischiare di essere perso nella mole della discussione principale:
http://www.audiofaidate.org/forum/viewtopic.php?t=1243
per discussioni e approfondimenti sulla richiesta di corrente dinamica degli altoparlanti, utilizzare questo nuovo link.


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Piergiorgio

Inviato: 30 ago 2006, 16:21
da mauropenasa
Bene, noto che siamo tornati al punto di partenza... :D

La piccola diatriba sul percettivo si chiude da sola, anche perchè mi pare che non mi riguardi per nulla, dato che io alterno di continuo le misure con l'ascolto (quindi sono "omologato" alla concezione di Paolo). Se i risultati possono essere diversi dipende dal fatto che non esistono 2 persone che "percepiscono" la stessa identica sensazione a parità di stimolo acustico, per cui forse "l' arroganza" (di credere di "sentire" meglio degli altri) potrebbe essere più concreta di quella dei cosi detti "tecnocrati"...

Finisco la cosa dei cloni, perchè non mi pare che tu abbia capito:
Guarda che tanto per fare un nome, Carver, il doppio cieco lo fece, e pure in modo scientifico e certificato (uscendone pare vincente, nel senso che non si riusciva a distinguere l' originale), con tanto di commercializzazione successiva.... Non mi pare che il suo modello "T" sia stato poi cosi decantato, in seguito....
Potrei anche buttare li esempio più o meno simili Italiani, ma non vorrei generare polemiche indirette...
Le mie realizzazioni (mi pare che tu ti riferisca a questo) non hanno mai preso ad esempio i suoni che tu citi, e per inciso da molto tempo (già da prima della revA) hanno una loro ben precisa conformazione "acustica", che mira il più possibile ad una trasparenza talvolta raggiunta talvolta solo ambita....
Io potrei agevolemente clonare le situazioni che citi, ma non mi interessa per le ragioni sopra descritte.

THD: Mi fai un plot di THD dei tuoi Williamson sotto i 100Hz a piena potenza ?
(condizioni su cui le nostre discussioni vertono, risonanza, massima velocità, e massime back-emf compresi tra 30 e 100Hz per un valore energetico "rilevante", altrimenti non si parla di nulla....)
Giusto per capire chi di noi conosce meglio le prestazioni dei rispettivi ampli...

La compensazione reciproca di THD, specie di ordine pari, la ipotizzai in prima persona diversi mesi fa credo anche su questo forum, non è uno scandalo per me, è una ipotesi realistica.
Il problema è che questo 3D non si intitola: "cancellazione armonica ampli-diffusore". Se mi si paventano ipotesi di pilotaggio alternativo, io ribadisco le cose che io conosco su questo tema, punto e basta. Come non vedo quantificate questi presunti vantaggi del pilotaggio in potenza, non vedo quantificate manco quelle della cancellazione armonica. Per quantificarle mi servono elementi o teorici o strumentali REALI.
Ho notato che tutti sfuggono alle mie domande finali:

E' più probabile che si sentano differenze (percezione) da un pilotaggio non adeguato per un certo diffusore (variazioni di livello acustico localizzato anche di diversi dB) o da una ipotetica o reale riduzione percentuale di THD ?

E' vero o non è vero che in un sitema con THD (che per non agitare Paolo ipotizziamo nell' ordine del 5%+1%, anzi del 4% tenendo conto della cancellazione armonica eventuale... :D ), comunque elevata e che per opinione diffusa "non si sente", una riduzione percentuale eventuale non si dovrebbe sentire ?
Sarebbe curioso che si sentisse una riduzione di qualcosa che "non si sente". In caso contrario, se si ritiene che la THD fa la differenza, direi che si dovrerbbero delle belle scuse allo stato solido....(leggi Riccardo e concetto di colorazioni varie...)

ciao



Mauro
http://www.webalice.it/mauro.penasa/index.html

Inviato: 30 ago 2006, 17:07
da rusval
Le uniche fonti di non linearita` restano le variazioni di Res (perdite meccaniche), probabilmente trascurabili, e quelle -piu` importanti- dovute agli effetti termici su Re.
Ciao Paolo,
misurata la Re a freddo e dopo una buona mezz'ora a livello medio di circa 96dB la Re si muove di pochi punti percentuali (decimi di ohm su 5,5 ohm). Ora ho il sistema di misurazione mezzo smontato altrimenti ripeteri un attimo la misura.
Con altoparlanti dalla rms elevata non sforacchiati sotto il centratore misurando l'impedenza a pochi millivolt e ad alcuni volt, a caldo e a freddo si ha una variabilità nel qms da circa 1 a circa 1,6.

Ciao!
Valerio

Inviato: 30 ago 2006, 20:30
da UnixMan
Le uniche fonti di non linearita` restano le variazioni di Res (perdite meccaniche), probabilmente trascurabili, e quelle -piu` importanti- dovute agli effetti termici su Re.
misurata la Re a freddo e dopo una buona mezz'ora a livello medio di circa 96dB la Re si muove di pochi punti percentuali (decimi di ohm su 5,5 ohm).

Originally posted by rusval - 30/08/2006 : 12:07:36
premetto che l'idea non e` mia, ma derivata dagli studi di M. Hawksford sul pilotaggio in corrente. A quanto ho capito, rispetto alla Re il problema non sono tanto le variazioni "medie" dovute al riscaldamento complessivo sul lungo periodo, ma piuttosto le variazioni istantanee localizzate in corrispondenza dei picchi di corrente. Non so` se le misure che hai fatto possano essere sensibili anche a queste ultime, ma da quel che dici ad occhio e croce direi di no... :?:


Ciao,
Paolo.

Inviato: 30 ago 2006, 20:37
da rusval
Ciao Paolo,
no, credo proprio di no. In pratica quando misuri l'impedenza a livelli più elevati per forza di cose "integri" nel tempo, ovvero non puoi sapere il livello istantaneo di ogni parametro. Stessa cosa per la variazione di temperatura istantanea, ma vi è da dire che comunque esiste la costante di tempo termica, per cui credo siano scongiurate variazioni così plateali e soprattutto repentine nella temperatura della bobina mobile.

Ciao!
Valerio

Inviato: 30 ago 2006, 21:17
da mauropenasa
A pensarci bene, ora che sto rifacendo delle misure impulsive sugli altoparlanti (lato ampli, ovviamente), qualche vantaggio stabilizzante del DF=1 l' ho trovato... 8)

Naturalmente, dato che sono una carogna, non pubblicherò mai questi dati, magari rischio di dovermi ricredere.... :D :D
Piuttosto che dare ragione a Paolo.... :D :D

ciao



Mauro
http://www.webalice.it/mauro.penasa/index.html

Inviato: 30 ago 2006, 22:27
da UnixMan

Originally posted by mauropenasa - 30/08/2006 : 11:21:46

Bene, noto che siamo tornati al punto di partenza... :D
ogni tanto e` cosa buona e giusta... :D
La piccola diatriba sul percettivo si chiude da sola, anche perchè mi pare che non mi riguardi per nulla, dato che io alterno di continuo le misure con l'ascolto (quindi sono "omologato" alla concezione di Paolo).
assolutamente, il mio "sfogo" era generico, non personale... anche se pure tu, di tanto in tanto, tendi a prendere delle posizioni "tecnocratiche" un po` per partito preso... ;) mi sa` che pero` il problema e` che da questo punto di vista abbiamo caratteri simili, tendiamo entrambi a fare gli "avvocati del diavolo" e ad estremizzare certe posizioni. Forse e` per questo che finiamo sempre per "punzecchiarci" all'arma bianca! :D

(N.B.: nota x gli altri, a scanso equivoci: i rapporti tra me e Mauro, da che ci siamo incontrati la prima volta su diyaudio, sono sempre stati caratterizzati da una certa apparente "litigiosita`" fatta di reciproche "frecciatine" e "sfotto`", talvolta anche piuttosto "acidi" all'apparenza, ma in realta` goliardici e privi di qualsiasi reale animosita`; insomma, se a volte dovesse sembrare che ci stiamo scannando, non preoccupatevi: e` solo fumo, non sta` andando a fuoco nulla! :) ).

Se i risultati possono essere diversi dipende dal fatto che non esistono 2 persone che "percepiscono" la stessa identica sensazione a parità di stimolo acustico, per cui forse "l' arroganza" (di credere di "sentire" meglio degli altri) potrebbe essere più concreta di quella dei cosi detti "tecnocrati"...
vedi il cenno ai codec... grazie ai forti interessi in gioco, si sono fatti e si stanno facendo numerosi studi in quel settore, e si sono scoperte / si stanno scoprendo un gran numero di cose interessanti. In quel campo tutto e` centrato intorno alla percezione... nonostante le variabilita` soggettive, si sono trovati un gran numero di trend "oggettivi" e generalizzabili e sono convinto che tanto c'e` ancora da scoprire.

E` un vero peccato che nel campo della riproduzione audio in generale e di quella "Hi-End" in particolare quelle ricerche passino quasi inosservate anziche` cercare di sfruttarle a fondo per migliorare la nostra (attualmente piuttosto scarsa) conoscenza dei parametri tecnici rilevanti rispetto alla percezione uditiva.

Guarda che tanto per fare un nome, Carver, il doppio cieco lo fece, e pure in modo scientifico e certificato (uscendone pare vincente, nel senso che non si riusciva a distinguere l' originale), con tanto di commercializzazione successiva.... Non mi pare che il suo modello "T" sia stato poi cosi decantato, in seguito....
interessante, questa non la sapevo. Appena posso provo a cercare un po` di documentazione. Il punto pero` probabilmente e` vedere che cosa ha clonato...
Le mie realizzazioni (mi pare che tu ti riferisca a questo) non hanno mai preso ad esempio i suoni che tu citi, e per inciso da molto tempo (già da prima della revA) hanno una loro ben precisa conformazione "acustica", che mira il più possibile ad una trasparenza talvolta raggiunta talvolta solo ambita....
no, anche se mi riferisco spesso a quelle, in questo caso non c'entravano nulla. Come giustamente dici, non mi sembrano proprio oggetti mirati a "clonare" un sistema valvolare. Ancorche` l'obbiettivo della massima trasparenza (unito a quello affatto antitetico della massima "naturalezza") sia sostanzialmente lo stesso che perseguo anche io con i miei modesti sforzi valvolari... :D

(BTW, a proposito di "cloni"; non ricordo se te lo avevo gia` detto: ad un certo punto, una delle "evoluzioni" del prototipo del powertotem, sentito a casa di George, era pressoche` indistinguibile dal suo revC! :o)

Io potrei agevolemente clonare le situazioni che citi, ma non mi interessa per le ragioni sopra descritte.
peccato, perche` sarei decisamente curioso di provare a sentire cosa ne uscirebbe fuori... :p

(BTW, a me resta il dubbio che tu abbia qualche preconcetto sul "suono valvolare" ;) legato forse ad esperienze con oggetti che hanno caratteristiche sonore magari piu` o meno gradevoli ma che nulla hanno a che vedere con la mia idea di buon suono, che forse non e` poi cosi` lontana dalla tua).

THD: Mi fai un plot di THD dei tuoi Williamson sotto i 100Hz a piena potenza ?
volentieri. Quando torno dalle ferie appena ho un attimo vedo di farteli... :)

La compensazione reciproca di THD, specie di ordine pari, la ipotizzai in prima persona diversi mesi fa credo anche su questo forum, non è uno scandalo per me, è una ipotesi realistica.
Il problema è che questo 3D non si intitola: "cancellazione armonica ampli-diffusore".
e infatti non mi pare che si stesse discutendo di quello... era solo una punzecchiatura a margine del discorso gia` di per se` marginale (rispetto a questo 3D) relativo all'annosa questione della rilevanza della THD sulle impressioni di ascolto. :D
Se mi si paventano ipotesi di pilotaggio alternativo, io ribadisco le cose che io conosco su questo tema, punto e basta. Come non vedo quantificate questi presunti vantaggi del pilotaggio in potenza, non vedo quantificate manco quelle della cancellazione armonica. Per quantificarle mi servono elementi o teorici o strumentali REALI.
senza dubbio, ma per poter fare verifiche strumentali (e prove di ascolto, aggiungo io... ;) ) bisogna prima mettersi daccordo su cosa fare, poi capire come farlo ed infine tradurre il tutto in rame e silicio... :D

Sul piano teorico, fare una analisi puntuale e dettagiata a priori e` qualcosa al di sopra delle mie conoscenze e capacita` in materia per cui, x quanto mi riguarda, e` fuori questione. Se qualcuno e` in grado di farlo e` il benvenuto!

Tutto quello che potevo dire in proposito credo di averlo detto, e onestamente da quanto detto di possibili vantaggi se ne intravedono diversi sia per quanto riguarda l'ipotesi del pilotaggio "a potenza attiva costante" che, se pure in maniera minore e con un maggior numero di possibili svantaggi, anche per l'ipotesi di pilotaggio "a potenza apparente costante".

Ho notato che tutti sfuggono alle mie domande finali:

E' più probabile che si sentano differenze (percezione) da un pilotaggio non adeguato per un certo diffusore (variazioni di livello acustico localizzato anche di diversi dB) o da una ipotetica o reale riduzione percentuale di THD ?
ovviamente la prima delle due... ma, ripeto, mi sembra che tu "ti dimentichi" sempre delle variazioni lagate alla effettiva risposta in ambiente reale ed al posizionamento, che possono facilmente essere di gran lunga maggiori. Ovvio che cambiando l'impedenza di uscita "cambia" il suono prima di tutto a causa di questi effetti, ma tipicamente questi si possono facilmente compensare "lavorando" sul posizionamento e/o sull'acustica ambientale.

Viceversa, alcune caratteristiche del suono sono difficilmente imputabili a questioni di risposta in frequenza e sono talmente generalizzate rispetto a impianti ed ambienti completamente diversi tra loro da rendere IMHO piuttosto inverosimile che questa ne possa essere la causa. Ad es., le variazioni sulla risposta in freq. di un diffusore ad una, due, tre, quattro o piu` vie rispetto alle variazioni di impedenza della sorgente sono ovviamente diverse tra loro e dipendono dai tagli, dal tipo di xover, dalle Ft, etc... eppure, vari esempi di sistemi cosi` diversi tra loro hanno mostrato tutti indifferentemente lo stesso tipo di differenze se pilotati da un SS ad alto DF piuttosto che con un valvolare a basso DF. Coincidenze? mi pare alquanto improbabile...

E' vero o non è vero che in un sitema con THD (che per non agitare Paolo ipotizziamo nell' ordine del 5%+1%, anzi del 4% tenendo conto della cancellazione armonica eventuale... :D ), comunque elevata e che per opinione diffusa "non si sente", una riduzione percentuale eventuale non si dovrebbe sentire ?
Sarebbe curioso che si sentisse una riduzione di qualcosa che "non si sente".
ROFL... :)

su questo non ti so` rispondere. La mia tesi e`: proviamo e sentiamo, dopo di che cerchiamo di capire quello che abbiamo sentito e perche`...

BTW, ripeto, secondo me la cosa piu` importante dal punto di vista "percettivo" non e` sicuramente la THD, ma casomai la risposta ai transienti e quindi la risposta impulsiva.

IMHO, a livello di pura "intuizione informata", :D la cosa fondamentale in campo audio potrebbe essere l'ottenimento dello "smorzamento critico" nelle risposte impulsive.

E questo non solo per quanto riguarda i diffusori, ma per tutto cio` che ha a che fare con l'audio, dalla sorgente ai diffusori passando per tutte le elettroniche.

Se questa ipotesi si rivelasse esatta, potrebbe anche spiegare ad es. alcuni effetti negativi solitamente imputati all'uso del NFB, che ovviamente ha tra i suoi effetti tipicamente quello di modificare la risposta all'impulso del sistema... ed ovviamente sarebbe anche relativamente semplice risolvere il problema progettando ed ottimizzando accuratamente il sistema per raggiungere il risultato voluto. Ma questo e` un altro discorso... :)

P.S.: ragazzi, ci siamo... finalmente parto x le agognate ferie. Ci si risente a fine Settembre!

Oh, se magari al mio ritorno mi faceste trovare un bel progettino di un ampli in potenza... ;)


Ciao,
Paolo.

Inviato: 31 ago 2006, 16:12
da mauropenasa
Paolo, Buone ferie... :)

Codivido la storia delle "punzecchiature", ammetto anche io che, pur mettendo a dura prova il mio self-control notoriamente labile :D , non mi faccio certo il sangue cattivo, anzi, almeno posso "non dire" cose utili per il gusto di vederlo "friggere" di suo... :D :D

Riguardo la cosa a cui si gira sempre intorno, la questione percezione ed altro, credo sia chiaro che la mia posizione, spesso esposta nella posizione dell' avvocato del diavolo, è semplicemente quella di uno che ci è già passato. In pratica tu sei più o meno nei miei panni diversi anni fa, ed io sto solo cercando di impedirti di fare errori di analisi che io stesso feci, nulla più....
Mi rendo conto che però forse questo atteggiamento è sbagliato, nel senso che forse è meglio che tutti ci sbattano il naso, cosi come ho fatto io. In fondo, da quelle esperienze pure io ho acquisito un buon bagaglio di conoscenze ed esperienze, come dire, un percorso obbligato di conoscenza.

Io non odio affatto il suono ottenibile da sistemi (buoni) termoionici, anzi, potrei ritenerlo anche un riferimento, più o meno assoluto. La mia strada però è quella (non dissimile da quella di molti altri) di "smontare" il giocattolo per vedere come funziona, non di usarlo e basta. In questa ottica, l' unica cosa che posso fare è mantenermi su un terreno il più possibile attinente alle mie conoscenze e sotto il mio totale controllo, mettendo mattone su mattone le basi che mi permettono di distinguere gli elementi utili (ad un buon ascolto) da quelle dannose od inutili (come energia dispersa inutile, THD controproducenti ecc..). Trovo forviante usare per questa mia ricerca tecnologie che per una ragione o per un'altra non sono in grado di isolarmi in modo univoco le singole problematiche. Esiste poi una questione costi/reperibilità/riproducibilità che mi spinge ad usare lo stato solido. Per ultima ma non ultima , anche la sfida ai luoghi comuni.... ;)
In fondo se non hai uno stimolo forte, non raggiungerai mai un risultato ampio. Io trovo lo stimolo anche nei luoghi comuni. Più sono amplificati più io "divento forte"... 8)
In pratica non ho difficoltà ad accettare che un valvolare vada molto bene, ma mi innervosisce quando il suo progettista mi dimostra che in fondo non sa le ragioni di fondo per cui il suo ampli va cosi bene. Nel mio caso, quel poco che uno si trova davanti è frutto di precise valutazioni si tecniche che di causa/effetto, in pratica io so perchè l' ampli va meglio o peggio ed in che direzione muovermi per ottenere altri risultati. Se usassi sistemi con maggiore THD o criticità intrinseche non sarei in grado di isolare i problemi cosi bene come ho potuto fare sinora, tutto qui. Se in futuro mi troverò sulla strada qualche meraviglia che va clonata a tutti i costi, magari potro anche decidere di farlo. Per ora non mi è capitato....

ciao



Mauro
http://www.webalice.it/mauro.penasa/index.html

Inviato: 20 set 2006, 16:09
da UnixMan
A pensarci bene, ora che sto rifacendo delle misure impulsive sugli altoparlanti (lato ampli, ovviamente), qualche vantaggio stabilizzante del DF=1 l' ho trovato... 8)

Naturalmente, dato che sono una carogna, non pubblicherò mai questi dati, magari rischio di dovermi ricredere.... :D :D
Piuttosto che dare ragione a Paolo.... :D :D


Originariamente inviato da mauropenasa - 30/08/2006 :  16:17:31
NOOOOOOOOOOO, puoi mica metterci la pulce nell'orecchio :p e lasciarci cosi` con la curiosita`?!? :(

...per farti "sbottonare" basta che ti preghi in ginocchio :oops: o ci vuole la tortura? :D :grin:


Ciao,
Paolo.

Inviato: 20 set 2006, 16:38
da mauropenasa
NOOOOOOOOOOO, puoi mica metterci la pulce nell'orecchio e lasciarci cosi` con la curiosita`?!?
Suvvia, non è nulla di apocalittico... :D

E' sempre una questione di punti di vista, ossia se si guarda la cosa dall' ampli o dal diffusore. Le analisi fatti finora hanno fatto luce sulle dinamiche di scambio. Gli elementi di analisi sono già presenti.... ;)

Se tu guardi i plot (non simulati, ma misurati) che ho fatto qui: http://www.audiofaidate.org/forum/viewtopic.php?t=1243

vediamo che in un' ampli "in tensione" (Rg<<Re) la fase di assestamento meccanico impone una fase di "assestamento" o di "inseguimento" se si preferisce, di corrente erogata.
Questo per evidenti ragioni (mantenere costante l' ampiezza del segnale in tensione presente in uscita).

Anche in base alle simulazioni, se aumenti Rg a valori prossimi o maggiori di Re, questo fenomeno di modulazione della corrente viene ad attenuarsi in modo proporzionale, a scapito di una instabilità nella tensione.

Come a dire: Una amplificazione in potenza o con DF=1 da un colpo al cerchio ed uno alla botte, dividendo le condizioni di instabilità nei transienti tra tensione ai capi del altoparlante e corrente erogata.

Il vantaggio potrebbe essere in una minore energia istantanea erogata a parità di situazione, specie in termini di corrente.

Lo svantaggio nel fatto che questo vale solo se si pilota un altoparlante singolo, mentre la situazione con filtri passivi rimane quasi inalterata....

Insomma, la questione resta come prima: Un pilotaggio "non in tensione" può dare vantaggi in casi specifici, senza reti reattive in serie al segnale e in presenza di moderate ondulazioni di modulo e fase. (ma questo lo sapevamo già....)

In casi ordinari, con filtratura cross classica ecc... il sistema "in tensione" è molto più preciso (in ampiezza di emissione) ma impone all'ampli una capacità di erogazione (di corrente) istantanea adeguata (non mostruosa ma precisa e senza incertezze vistose)....

Woofer pilotato in tensione:
Immagine

In rosso, la corrente si assesta, mentre la tensione, in blu è stabile.

Woofer + 8ohm in serie (DF=1):
Immagine

Le 2 grandezze tendono a subire una variazione mutuata (si assestano entrambe)

Cassa completa, DF=1:
Immagine

Qui invece si nota che un DF=1 non mutua l' assestamento in presenza di filtri passivi interposti, ed il grafico è analogo a quello postato con ampli in tensione nel altro 3D.

Mauro
http://www.webalice.it/mauro.penasa/index.html

Inviato: 23 set 2006, 23:59
da UnixMan
Se tu guardi i plot (non simulati, ma misurati) che ho fatto qui: http://www.audiofaidate.org/forum/viewtopic.php?t=1243
argh, altro 3D interessantissimo che mi ero perso... :(
vediamo che in un' ampli "in tensione" (Rg<<Re) la fase di assestamento meccanico impone una fase di "assestamento" o di "inseguimento" se si preferisce, di corrente erogata.
Questo per evidenti ragioni (mantenere costante l' ampiezza del segnale in tensione presente in uscita).


gia`... il problema, come accennavo di la`, e` vedere pero` cosa succede realmente "dall'altro lato", quello che sentiamo noi!

Siamo poi cosi` sicuri che quello che sentiamo segua sempre cosi` fedelmente la tensione ai morsetti dell'AP (e solo quella) e che i transienti "meccanici" non producano effetti acustici?

Non sara` piuttosto invece che quello che sentiamo dipende anche dalla corrente nonche` dall'entita` dei transienti meccanici? ;)

E che le maggiori accelerazioni imposte al sistema meccanico dovute alle maggiori correnti iniettate nell'AP dai sistemi con alto DF peggiorino sensibilmente la situazione, potendo in linea di principio perfino innescare fenomeni di "break-up" delle membrane?
Anche in base alle simulazioni, se aumenti Rg a valori prossimi o maggiori di Re, questo fenomeno di modulazione della corrente viene ad attenuarsi in modo proporzionale, a scapito di una instabilità nella tensione.

Come a dire: Una amplificazione in potenza o con DF=1 da un colpo al cerchio ed uno alla botte, dividendo le condizioni di instabilità nei transienti tra tensione ai capi del altoparlante e corrente erogata.

Il vantaggio potrebbe essere in una minore energia istantanea erogata a parità di situazione, specie in termini di corrente.
e ti pare poco? minore energia istantanea su quell'interfaccia significa meno stress sulla "biella" virtuale di cui all'altro thread, il che a naso si dovrebbe tradurre in meno "spurie" prodotte sul lato acustico a causa di fenomeni meccanici...
Lo svantaggio nel fatto che questo vale solo se si pilota un altoparlante singolo, mentre la situazione con filtri passivi rimane quasi inalterata....
aspetta... quella misura a cosa si riferisce, ai morsetti della cassa (come presumo) od a quelli di uno degli altoparlanti della stessa?

Comunque sia, resta il fatto che per capirci qualcosa dovresti ripetere la misura andando a guardare l'effettiva uscita acustica.

E` solo li` che c'e` quello che sentiamo e quindi e` solo cosi` che si puo` effettivamente provare a capire qualcosa di quello che davvero succede.

Personalmente sono convinto che, confrontando la forma d'onda all'uscita del microfono con quelle dei segnali (corrente/tensione/potenza) di pilotaggio avresti delle belle sorprese... ;)
Cassa completa, DF=1:
Immagine

Qui invece si nota che un DF=1 non mutua l' assestamento in presenza di filtri passivi interposti, ed il grafico è analogo a quello postato con ampli in tensione nel altro 3D.
prova un po` a plottare il prodotto VI nei due casi... ma, soprattutto, guarda cosa c'e` all'uscita di un microfono nelle due condizioni!



Ciao,
Paolo.