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Inviato: 16 apr 2006, 19:12
da Arge
Ciao a tutti, questa richiesta, per il tipo di forum e dei vari argomenti trattati, sicuramente e di una facilita estrema......ma io avrei tanto necessita che qualcuno mi potesse dare uno schema per aggiungere una presa cuffie al T-amp,in modo tale da escludere le casse come si inserisce il plug...
in rete ho cercato ,ma senza risultati.
grazie a tutti da Giovanni
un saluto
Inviato: 16 apr 2006, 22:24
da vexator
Non è difficilissimo, la chiave di tutto e che devi sempre assicurare al finale un carico di 8 ohm... quindi con un commutatore devi commutare il segnale dalle casse ad una (per canale) resistenza da 8-10ohm e in parallelo a questa metterci le cuffie.
Un esempio che mi viene in mente è il kit LX1240 di NE, non posso pubblicare lo schema per questioni di copyright.
In un normale ampli questo è necessario per assicurati una bassa THD e il buon funzionamento, ma per un t-amp

...
Ciao & Auguri,
Giovanni De Filippo
MEMENTO AVDERE SEMPER
Inviato: 17 apr 2006, 02:01
da Arge
ok, lo schema,dato che ho i due CD di N:E:,posso consultarlo....
grazie per la dritta!!!!
Buona Pasqua!!!
Inviato: 18 apr 2006, 04:08
da rlorello
Non è difficilissimo, la chiave di tutto e che devi sempre assicurare al finale un carico di 8 ohm... quindi con un commutatore devi commutare il segnale dalle casse ad una (per canale) resistenza da 8-10ohm e in parallelo a questa metterci le cuffie.
Un esempio che mi viene in mente è il kit LX1240 di NE, non posso pubblicare lo schema per questioni di copyright.
In un normale ampli questo è necessario per assicurati una bassa THD e il buon funzionamento, ma per un t-amp ?
Originally posted by vexator - 16/04/2006 : 17:24:51
Non conosco il kit LX1240, ma per il T-amp il problema principale da risolvere è il fatto che internamente è collegato a ponte e quindi nessuno dei 4 poli di uscita può essere unito a uno degli altri, cosa che succede con la stragrande maggioranza di cuffie.
--
Raffaele
Inviato: 18 apr 2006, 13:09
da drpaolo
Il primo problema del collegamento di cuffie al T-Amp è dovuto al fatto che l'amplificatore è configurato con collegamento a ponte, come giustamente ti è già stato fatto notare.
Il secondo problema è dovuto al fatto che, sull'uscita del T-Amp, è presente un filtro LC, calcolato su un valore nominale del carico pari a 4 Ohm, probabilmente.
Se si carica l'uscita con valori diversi (resistori in serie o serie parallelo) è probabile che la risonanza (o l'ondulazione) del filtro cada in banda audio, esaltando indebitamente la gamma delle alte frequenze (ecco perchè il T-Amp dà un effetto di presenza e di "avanzamento" della scena molto apprezzato, con diversi sistemi di altoparlanti).
Per risolvere il tuo problema puoi tentare queste due strade:
1) Separi il conduttore comune del ritorno del segnale collegato sul corpo metallico esterno del jack della cuffia e porti, per ognuno dei due auricolari della cuffia, i due cavi direttamente alle uscite altoparlanti del T-Amp.
Ciò implica, ovviamente, il taglio del cavo della cuffia e l'impossibilità del suo uso con prese di tipo tradizionale, a meno di non prevedere un apposito adattatore.
2) Usi un trasformatore di separazione stereofonico per il collegamento al T-Amp, come suggerito su altri Forum.
In entrambi i casi devi però valutare l'effetto del filtro LC sopracitato sulla risposta in frequenza complessiva del sistema.
Saluti.
Paolo Caviglia
Inviato: 18 apr 2006, 14:42
da Arge
Ciao a tutti, a me servirebbe qualcosa del genere
http://www.t-hifi.com/kitok.htm
che ovviamente devo fare io anche perche 20 euro per due condensatori.....
comunque per essere precisi devo fare il collegamento con una scheda che usa il chip 2022 capace di 100 Watt musicali
un saluto e grazie a tutti!!!!
da Giovanni
Inviato: 18 apr 2006, 15:30
da drpaolo
I due condensatori servono a portare ad un potenziale comune il "ritorno" del segnale (la "massa") e funzionano solo per le correnti alternate (audio) isolando la c.c. che potrebbe trovarsi sull'uscita dell'amplificatore "basso" del ponte (chiamiamolo l'amplificatore "verso massa").
I due resistori dovrebbero servire solo ad attenuare il segnale, costituendo un partitore resistivo con l'impedenza della cuffia.
Un circuito funzionerà da un punto di vista elettrico (=non dovrebbe guastare il T-Amp) ma chiamarlo hi-fi mi pare un poco eccessivo.
Sull'uscita dell'amplificatore "basso" (= la "massa", il "morsetto nero", per intenderci), dovrebbe essere presente rumore a radiofrequenza causato dai circuiti del T-Amp, che facilmente potrebbe accoppiarsi tramite il condensatore o le impedenze proprie del circuito e dei cablaggi.
Il risultato sarà un terminale di riferimeno ("massa", "morsetto nero di uscita") modulato dal rumore del circuito (720 KHz di banda, mi pare, per il T-Amp) con i nefasti risultati prevedibili. A ciò si aggiunga la già citata esaltazione della risposta verso le note acute, non prevedibile a priori perchè fortemente dipendente dall'impedenza della cuffia collegata.
Ecco perchè sconsiglio questa soluzione.
La soluzione a trasformatore è (leggermente) migliore.
La soluzione ancora migliore sarebbe quella di alimentare ogni auricolare della cuffia avendo la coppia di cavi collegata al corrispondente morsetto di uscita del T-Amp.
Chiedo scusa per questa spiegazione brutale ("massa", "lato freddo", "ritorno del segnale" etc non sono necessariamente sinonomi), ma - spero- comprensibile.
Saluti.
Paolo Caviglia
Inviato: 18 apr 2006, 18:14
da plovati
Breve OT: trovo spassosissimo il T-Dock. Solo 80 euro, un affarone!
_________
Piergiorgio
Inviato: 19 apr 2006, 02:01
da Arge
Breve OT: trovo spassosissimo il T-Dock. Solo 80 euro, un affarone!
_________
Piergiorgio
Originariamente inviato da plovati - 18/04/2006 : 13:14:36
ciao Plovati, forse hai ragione a chiamarlo spassoso.....pero gli 80 euro....considerando cose attaccato....
si puo tranquillamente sostituire il cabinet e mettere gli ingressi dorati e avanzano soldi....
comunque puo essere comodo a chi e alle primissime armi,che con poco lavoro puo avere la comodita di connessioni "pratiche" niente di piu.
la mia e una considerazione di parte,perche ho avuto a che fare con il Sig. Aldoni, che per una PCB dell alimentatore mi chiese ben 40 euro........( ai tempi con 55 euro forniva tutto il kit compreso di trasformatore) inutile dire il mio piu totale disappunto ( daccordo guadagnare,ma ........)
il risultato e che mi sono costruito un bromografo con 50 euro e ho realizzato io il tutto!!!!
ritornando al post.....
posso dedurre che un ingresso cuffie ( di buona qualita)e piu complicato del previsto, e purtroppo non vedo ancora la luce....anche se i vostri post sono utilissimi per togliermi dei dubbi....
la soluzione?.....
Ciao a tutti e grazie
da Giovanni
Inviato: 19 apr 2006, 14:04
da plovati
la soluzione?.....
Originariamente inviato da Arge - 18/04/2006 : 21:01:53
Un ampli per cuffie a valvole

stesso budget probabilmente della versione uscita cuffia per Tamp con trasformatori, resa migliore.
Comunque, segui le indicazioni di
drpaolo e prova a buttar giù uno schema, carico da 4 ohm, partitore resistivo per la cuffia e condensatori di disaccoppiamento. Poi immagino lo stesso Paolo sarà felice di verificare il tuo compito (
per la serie: non dare il pesce ma insegnare a pescare).
_________
Piergiorgio
Inviato: 19 apr 2006, 14:24
da drpaolo
Poi immagino lo stesso Paolo sarà felice di verificare il tuo compito (per la serie: non dare il pesce ma insegnare a pescare).
Volentieri, Piergiorgio !
Il data sheet dell'integrato Tripath è qui:
http://www.tripath.com/downloads/RB-TA2022_new.pdf
Prendi in considerazione una resistenza di uscita nulla (o bassissima) per l'integrato e una resistenza di uscita bassissima per gli induttori (che si può calcolare, dal momento che nel data sheet è dato il diametro del filo, il materiale del nucleo e il valore dell'induttanza).
Cordialmente.
Paolo Caviglia
Inviato: 20 apr 2006, 05:21
da Arge
Poi immagino lo stesso Paolo sarà felice di verificare il tuo compito (per la serie: non dare il pesce ma insegnare a pescare).
Volentieri, Piergiorgio !
Il data sheet dell'integrato Tripath è qui:
http://www.tripath.com/downloads/RB-TA2022_new.pdf
Prendi in considerazione una resistenza di uscita nulla (o bassissima) per l'integrato e una resistenza di uscita bassissima per gli induttori (che si può calcolare, dal momento che nel data sheet è dato il diametro del filo, il materiale del nucleo e il valore dell'induttanza).
Cordialmente.
Paolo Caviglia
Originariamente inviato da drpaolo - 19/04/2006 : 09:24:06
Ragazzi grazie per il Vostro interessamento,ma dovete fare i conti con uno che e all inizio,quindi non sono in grado di buttare giu uno schema,o potrei farlo ma senza cognizione di causa .....(la cosa peggiore al mondo!!!)
mi sarebbe assai utile che qualcuno dal cuore buono(cioe tutti Voi) facesse il compito e poi mi spiegasse la teoria......per poter imparare ,e in un futuro prossimo poter fare i compiti da solo........
PERO SE QUALCUNO VUOLE LEZIONI DI PESCA........
SI POTREBBE FARE SCAMBIO
UN SALUTO A TUTTI da Giovanni
Inviato: 20 apr 2006, 13:45
da plovati
Nossignore. Non facciamo come i bambini moderni che pretendono che il papà gli faccia i compiti. Siamo un po' all'antica, come noterai dalla nostra biblioteca...
Garantito che Paolo è il migliore e più paziente insegnate del forum (si diverte anche).
Quindi mano a carta e penna, come i vecchi tempi. Vietati internet e suggerimenti.
_________
Piergiorgio
Inviato: 20 apr 2006, 15:18
da drpaolo
Quindi mano a carta e penna, come i vecchi tempi. Vietati internet e suggerimenti.
Beh, un piccolo suggerimento mi sento di darlo: l'Application Note n° 9 della Tripath, che puntualizza l'uso dei filtri in uscita e della rete di carico smorza-oscillazioni...
http://www.tripath.com/downloads/an9.pdf
Tra l'altro questa Application Note può essere preziosa anche per quanto riguarda il generico sviluppo di un layout circuitale in amplificatori di una certa potenza per cui, Piergiorgio, guarda se vale la pena di inserirla nella documentazione di AudioFaidate.
(Attenzione, l'adattatore per cuffia che funziona con il T-Amp può non funzionare con il T-2020 o T-2022; la soluzione migliore è quella di un amplificatore esterno, come già consigliato da Piergiorgio; nulla è impossibile, però...).
Cordialmente.
Paolo Caviglia
Inviato: 21 apr 2006, 19:54
da mr2a3
Ciao Paolo,
se posso approfittare della tua disponibilità ti vorrei chiedere come si fa a capire che gli schemi dell'application note che suggerisci sono di ampli a ponte.
Io (da ignorante) vedo che l'AP ha il + collegato tra due transistor e il - a massa . . . . come un'ampli normale . . . . e oltre non vado
Grazie e ciao
Massimo
Inviato: 21 apr 2006, 22:46
da drpaolo
se posso approfittare della tua disponibilità ti vorrei chiedere come si fa a capire che gli schemi dell'application note che suggerisci sono di ampli a ponte.
Ciao, Massimo,
in effetti l'Application Note n° 9 è un documento generico che si riferisce alla progettazione di amplificatori "switching" ad uso audio e quindi non necessariamente ad amplificatori collegati a ponte.
Parliamo invece del TA 2022 che è l'amplificatore tirato in ballo da Giovanni.
Questo amplificatore può essere collegato a ponte, nel funzionamento, o no.
Se il TA 2022 si collega a ponte persistono, ovviamente, i problemi già individuati, per creare un riferimento comune valido per l'ascolto in cuffia.
Se l'integrato
non si usa con il collegamento a ponte, potrebbe sembrare che questi problemi spariscano; invece no ! (credo io) in quanto il TA 2022 per il corretto funzionamento, necessita di due pin di monitoraggio differenziale delle correnti che circolano nel nodo di "power ground".
Se il collegamento in comune non viene fatto con la dovuta accuratezza (escludendo per il momento il problema della staratura del filtro di uscita dovuta all'errato carico) si ripropone - secondo me- il grave problema della presenza, in uscita, delle spurie derivanti dall'oscillatore switching.
In sintesi, sia che l'integrato venga collegato a ponte, sia che non lo sia, occorre un minimo di studio per realizzare una presa per cuffia con una pretesa di "alta fedeltà".
Ecco perchè ritengo sia impossibile suggerire a Giovanni, senza avere mai visto l'oggetto, un circuito che non sia progettato e sperimentato sulla basetta che, effettivamente, Giovanni ha davanti.
Questo è il mio pensiero, ovviamente.
Cordialmente.
Paolo Caviglia
P.S. il data-sheet (e non l'application note) del TA 2022 si trova qui:
http://www.41hz.com/downloads/TA2022.pdf
Inviato: 22 apr 2006, 03:23
da Arge
per Drpaolo:
Si, in effetti e come dici te......
quindi ritengo sia piu vantaggioso e sicuramente piu sicuro un ampli esterno,lasciando il 2022 per i fatti suoi......
per Plovati:
condivido la tua line di pensiero, infatti la pratica e senza dubbio la migliore scuola,a patto che ci sia anche un sapere dietro....
ecco il perche avevo chiesto uno schema.....
un saluto a tutti da Giovanni e grazie

Inviato: 22 apr 2006, 14:58
da mr2a3
Se l'integrato non si usa con il collegamento a ponte, potrebbe sembrare che questi problemi spariscano; invece no ! (credo io) in quanto il TA 2022 per il corretto funzionamento, necessita di due pin di monitoraggio differenziale delle correnti che circolano nel nodo di "power ground".
Se il collegamento in comune non viene fatto con la dovuta accuratezza (escludendo per il momento il problema della staratura del filtro di uscita dovuta all'errato carico) si ripropone - secondo me- il grave problema della presenza, in uscita, delle spurie derivanti dall'oscillatore switching.
E' da ieri che ci penso (bhe, non proprio in continuazione

) ma proprio non ci arrivo.
Escludendo come dici la staratura del filtro, se il collegamento del comume lo facciamo con un C in serie (per canale ovviamente), perchè mai questo dovrebbe evidenziare le spurie derivanti dall'oscillatore switching?
Ti prego usa parole semplici e se non è possibile mi basta un "credimi sulla parola", non voglio farti perdere tempo e purtroppo . . . . . quasi non sò di cosa sto parlando
Ancora grazie e ciao.
Massimo
Inviato: 24 apr 2006, 15:07
da drpaolo
Ti prego usa parole semplici e se non è possibile mi basta un "credimi sulla parola", non voglio farti perdere tempo e purtroppo . . . . . quasi non sò di cosa sto parlando
Scusa, Massimo, se non ti ho risposto prima, ma non stavo molto bene
Quanto ho affermato si basa sul fatto che, negli schemi applicativi
degli amplificatori a ponte Tripath è presente un condensatore
Cdo che funziona da:
Differential output capacitor. Differential noise decoupling for conducted emissions. Must be located near chassis exit point for maximum effectiveness
Dato che questo condensatore è collegato elettricamente proprio al nodo in cui si dovrebbe andare a collegare il condensatore elettrolitico e dato che io non so niente della rete di controreazione (in parte nel dominio digitale ?) delll'integrato Tripath (che è mantenuta riservata), ne ho dedotto che inserire in serie parallelo a questo condensatore reattanze e resistenze varie non fosse buona cosa.
Tu giustamente mi potresti chiedere: ma solo su questa base ipotetica hai sconsigliato a Giovanni di costruire l'accrocchio per cuffia ?
In realtà io sono una personcina curiosa e, non appena Giovanni mi ha indicato il link al sito che fornisce l'apparecchietto, io me ne sono costruito - in quattro e quattr'otto - uno.
Risultato: collegando il tutto ad un T-Amp (che ha un chip TA 2024) e ascoltando tramite un CD player un disco test Telarc, in confronto all'uscita cuffia del CD player il risultato è stato
pessimo .
Suono molto "schiacciato" e indurito" tipico di una forta dose di distorsione (di intermodulazione, ma non solo). Questa distorsione può venire fuori solo da intermodulazione con il rumore di switching o da un'alterato funzionamento della rete di controreazione (di cui però non si conosce il funzionamento in dettaglio).
Questo è il mio parere. Non sono riuscito a misurare il rumore perchè in laboratorio non ho un amplificatore differenziale di isolamento con banda
passante sufficientemente estesa, ma prima o poi lo farò.
Paolo Caviglia
Inviato: 25 apr 2006, 14:58
da mr2a3
Dato che questo condensatore è collegato elettricamente proprio al nodo in cui si dovrebbe andare a collegare il condensatore elettrolitico e dato che io non so niente della rete di controreazione (in parte nel dominio digitale ?) delll'integrato Tripath (che è mantenuta riservata), ne ho dedotto che inserire in serie parallelo a questo condensatore reattanze e resistenze varie non fosse buona cosa.
Prima ero convinto bastasse una bella R in parallelo per poi "potermi prendere il segnale come mi pare".
Ora comincio a capire che, vista la tecnologia più complessa, garantire il carico corretto possa non essere sufficiente.
Tra l'altro il fatto che effettivamente suoni male (è sempre una bella soddisfazione quando la pratica conferma la teoria

) mi sembra abbastanza conclusivo.
Chissà forse coi trafi, che in qualche modo assomigliano di più ad un AP, sarebbe meglio.
Resta però che circa con quella cifra ci si può fare un ampli anche a tubi (sfruttando la stessa alimentazione):
http://www.fa-schmidt.de/YAHA/index.htm
e vuoi mettere?
Grazie e ciao.
Massimo
Inviato: 25 apr 2006, 18:18
da Arge
Bhe effettivamente,il grosso problema,oltre che alla qualita del suono, era proprio la spesa...
io ho trovato dei "validi" trasformatori,che facevano il caso mio (forse)
ma che se si considera il prezzo, c e da chiedersi se era il caso anche solo proporli,dato il loro utilizzo.
sulla qualita non discuto,ma per il prezzo
fate voi:
http://www.audiokit.it/ITA/Frames/prese ... otale1.htm
saluti a tutti da Giovanni
Inviato: 26 apr 2006, 16:26
da drpaolo
Chissà forse coi trafi, che in qualche modo assomigliano di più ad un AP, sarebbe meglio.
Per quello che può servire (non prendetelo come una generalizzazione) il suono del T-Amp collegato alla mia vecchia cuffia Stax -
accoppiata a trasformatore- è decisamente più piacevole e privo di quelle caratteristiche sgradevoli che ho descritto prima.
Cordialmente.
Paolo Caviglia