audiofanatic ha scritto:
mi pare che tu abbia fatto una tromba, altro che attenuazione, quello è un amplificatore
Filippo
Questo a prescindere da quello che ci metto dentro, da dove finisce l'onda e/o da come la tappo? Non sei stato un poco precipitoso?
Anche con il carico che usa Imai il suono viene spinto verso l'esterno, variando l'inclinazione delle pareti si diminuisce la possibilità che l'onda venga riflessa verso la membrana, il problema sarà dunque assorbirlo massimamente, prima che crei danni, che essi siano all'interno o all'esterno, sempre danni sono.
PLEASE:
Puoi postare la figura 1.9, cioè quella dove si specificano le dimensioni degli oggetti su cui sono stati rilevati i grafici ? Puoi descrivere inoltre come viene fatta la misura? C'è qualcosa che vorrei capire meglio.
audiofanatic ha scritto:sai come la penso al riguardo
MAIONESE
cioè che se non ci si rende conto di cosa succeda ad un uovo, un limone e dell'olio che incontrano il nostro palato, dopo essere stati "sparati" in un ambiente digerente ( sempre considerando l'ottica che ciò che assaggiamo è frutto anche di ciò che è successo un attimo prima), parlare di alterazioni di quella fatta, è solo una goccia nel mare. Una delle tante variabili che ci separano da una fruizione decorosamente attinente a quanto ci si aspetterebbe di assaggiare, la degustazione di un sapore già successo in altro tempo e luogo
Esempio sbagliato:
primo, gli ingredienti non li mescoli in bocca o peggio ancora nello stomaco, sennò, non è maionese, lo è invece se la sento tramite il gusto e l'olfatto ( se poi non l'ho mai assaggiata, come so cos'è la maionese?)
secondo, se la maionese mi entra in bocca e contemporaneamente altra rimbalza nel muro e poi raggiunge la bocca, sempre maionese è, aumenta il tempo di somministrazione e la quantità, se il suono rimbalza nel muro e poi raggiunge l'orecchio, non è più suono, ma
RUMORE, una bella differenza.
terzo, la maionese, rimbalza nel muro in maniera decisamente diversa dal suono, oppure anche in quel caso la lunghezza d'onda incide?
audiofanatic ha scritto:
CINEMA
cioè che se non ci si rende conto di cosa succeda ad una immagine che incontra il nostro occhio, dopo essere stato "sparata" in un ambiente buio ( sempre considerando l'ottica che ciò che ascoltiamo è frutto anche di ciò che è successo un attimo prima), parlare di alterazioni di quella fatta, è solo una goccia nel mare. Una delle tante variabili che ci separano da una fruizione decorosamente attinente a quanto ci si aspetterebbe di vedere, la riproduzione di un evento già successo in altro tempo e luogo
Eh no, l'ambiente buio va bene, mica a caso i cinema lo sono e sono scure e non riflettenti le pareti al loro interno, è l'ambiente luminoso che crea problemi semmai, ma la similitudine andrebbe fatta con l'ambiente riflettente. Una stanza piena di specchi, quella sì che riflette! Sai le capocciate che danno quelli che vogliono correre fra agli specchi! Succede perché le riflessioni ti impediscono di trarre le giuste conclusioni, riducono la possibilità di dare un significato certo ed univoco a ciò che vedi.
Se metto una lampada nell'angolo di una stanza rivestita di specchi, ottengo più luce, dice qualcosa di simile anche chi mette la cassa nell'angolo o a ridosso della parte di fondo per avere più bassi. Verissimo!... ma quante lampade vedi, se guardi nell'angolo? ... e quante sorgenti sonore percepisci?
audiofanatic ha scritto:
...e si può andare avanti con qualunque cosa abbia a che fare con l'essere umano, i cinque sensi, i suoi gusti e la sua cultura, in pratica pippe mentali
quello di cui stavamo parlando non ha nulla di misterioso e, fondamentalmente non prende in considerazione la parte soggettiva dell'ascolto
ma solo la parte oggettiva e pratica delle emissioni di più sorgenti alla stessa frequenza poste su un pannello...
sarà anche solo teoria, ma almeno non si discute di aria fritta, e ciò che accade è fisicamente (e financo banalmente) spiegabile
Prego? Perché quando tu fai una scelta la fai in funzione di quello che ti racconta il microfono davanti ad una cassa? L'altro giorno ho letto uno su VHF che rispondeva ad un'altra persona che scriveva più o meno quello che dici tu, dicendogli che aveva lasciato un microfono ad ascoltare musica e quello ( il microfono) si stava
divertendo un mondo.
Dipende cosa interessa e di conseguenza da cosa la tua attenzione è attratta. Sono pippe se non te ne frega niente, è il massimo, se ti interessa quello!
A proposito di pippe, sabato sera eravamo in un ristorante a Cesenatico, era quasi vuoto, ma non ci si riusciva a capire da una parte all'altra del tavolo.
Avevo appena fatto le misure sul mio amico, microfono ravvicinato e finestra temporale stretta, ed era
OGGETTIVAMENTE perfetto, era sempre lui, con lo stesso timbro e la stessa intensità, ma proprio non lo riuscivo a capire ad un metro. Gli altri erano come me, tutti intenti a chiedere repliche, perché non riuscivamo ad interpretare ciò che ci si diceva, un vero sollievo uscire da lì!
Non ci crederai, appena in strada, potevamo chiacchierare nella notte, con un filo di voce, e ci si intendeva che era un piacere. Oh, magari sono pippe (le mie ovviamente), però era davvero bello non sostenere fatica ed inutile concentrazione durante l'ascolto delle chiacchiere.