lisina77 ha scritto:Se poi mi dici che tale scelta genera problemi nella risposta in alto..azz ?!
non proprio. Quello che accade è che si crea una interazione indesiderata tra gli stadi.
Dato che qualsiasi conduttore non ha mai resistenza ne tanto meno impedenza pari a zero, una corrente che ci scorre impone sempre ai suoi capi una (sia pur piccola) tensione. Che puoi ritrovarti iniettata dove non dovrebbe. Se poi su uno stesso conduttore confluiscono correnti diverse queste si sommano, ed altrettanto fanno le tensioni prodotte da queste ai suoi capi.
L'entità di tali "perturbazioni" ed interazioni indesiderate è spesso trascurabile ma, ove appena possibile, è sempre meglio evitarle alla radice.
Problemi inattesi sono sempre dietro l'angolo. Talvolta macroscopici e quindi immediatamente riconoscibili (ad es. evidenti autooscillazioni), più spesso subdoli e difficilmente identificabili.
Il medesimo fenomeno si verifica per qualsiasi collegamento, come è particolarmente evidente in ambito RF (e/o laddove si ha a che fare con segnali molto veloci), dove anche un solo cm di filo non è più un semplice "collegamento" ma rappresenta a tutti gli effetti un vero e proprio circuito risonante (R)LC di entità non trascurabile. In ambito audio il problema è molto meno pressante e di solito trascurabile ma, non di meno, non va mai sottovalutato a priori. Specie quando si hanno più correnti diverse che confluiscono su una linea comune, cosa che può portare ad interazioni impreviste ed indesiderate tra parti diverse del circuito. Come ad es. è tipicamente il caso di gran parte delle linee di massa e di alimentazione.
In generale, non bisogna mai far scorrere le correnti di uno stadio di potenza sulle stesse linee (conduttori) di massa ed alimentazione dove scorrono le correnti degli stadi di segnale. Così come, in un circuito stereo o multicanale, non bisogna mai far passare le correnti di canali diversi attraverso un conduttore comune.
Nel tuo caso, tra le altre cose hai una (piccola) frazione del segnale di uscita che viene iniettato all'ingresso dell'amplificatore. Si tratta della tensione (variabile) prodotta sul filo di massa dalla corrente (modulata==segnale!) che scorre da C5 attraverso TU, tubo finale e zener e da li torna a C5. Tensione che, attraverso lo stesso filo di massa, si sovrappone a quella di ingresso dell'ampli attraverso il catodo del primo stadio.
Ti ricorda qualcosa? Esatto. È un imprevisto quanto indesiderato loop di retroazione tra lo stadio di uscita e quello di ingresso. Se il tuo ampli avesse un guadagno molto elevato e/o una banda passante molto ampia (ed a seconda dei rapporti di fase tra i segnali, che possono rendere il feedback negativo o positivo, ed anche cambiare di segno in funzione della frequenza), questo potrebbe bastare ed avanzare per trasformare l'ampli in un potente oscillatore.
In casi meno eclatanti, come potrebbe essere il tuo, piccoli effetti di questo tipo possono comunque essere più che sufficienti per introdurre "colorazioni" sensibili (ed apparentemente incomprensibili) sul suono.
Non fosse altro perché qualsiasi conduttore non è mai perfettamente resistivo ma presenta sempre anche componenti reattive, col che l'effetto di un tale loop di retroazione imprevisto ed indesiderato è sicuramente dipendente dalla frequenza. In modi sostanzialmente imprevedibili ma sicuramente via via più rilevanti al crescere della frequenza stessa.
Faresti quindi meglio ad utilizzare conduttori separati per ciascuna alimentazione e per ciascun ritorno di massa, cioè separare i vari loop di corrente.
Ciascun conduttore di massa e di alimentazione "chiude" un loop di corrente (di segnale e/o di alimentazione) e deve farlo nel punto che consente di minimizzare le dimensioni del loop stesso nonché di evitare o almeno minimizzare le interazioni indesiderate.
Nel tuo caso, tutte le connessioni di massa del primo stadio del canale sinistro (incluse quelle dell'ingresso e della R di fuga di griglia del secondo stadio) devono giungere
separatamente, attraverso altrettanti fili diversi, al centro stella locale del primo stadio, costituito dal terminale negativo di C4, mentre quelle dello stadio finale (in questo caso il solo zener) andranno portate allo stesso modo al terminale negativo di C3. I terminali negativi di C3 e C4 andranno poi riuniti (sempre attraverso fili separati) sul centro stella generale, rappresentato dal terminale negativo di C1. Stessa cosa ovviamente per l'altro canale.
Prima di ricablare ridisegna lo schema completo, senza separare la parte di alimentazione dal resto e disposto (all'incirca) come nella realizzazione pratica. Non usare i simboli per la massa ed Indica esplicitamente nel disegno tutte le varie linee distinte di masse ed alimentazioni. Su una copia del disegno indica inoltre il percorso di tutti loop di corrente, sia DC che di segnale. Poi posta qui i disegni...
Ciò detto, una causa più probabile per un eventuale prematuro roll-off così evidente (se non è imputabile al TU) potrebbe essere un problema di accoppiamento all'ingresso.
A memoria non ricordo più le caratteristiche di quel tubo, ma temo che la capacità di ingresso aumentata dall'effetto Miller non lasci troppo margine per impedenze troppo alte in serie all'ingresso. Che valore hanno il potenziometro di volume e la grid-stopper? Con cosa piloti l'ampli? (==che impedenza ha la sorgente?)
A proposito di possibili errori, verifica i valori delle grid-stopper, sia sul primo che sul secondo stadio. Se per sbaglio hai montato resistori di valori molto più elevati di quelli previsti...
Altra possibilità è un valore errato (ed eccessivo) dei resistori di carico anodico del primo stadio.