Scusa Dario,
non per voler sminuire il tuo prezioso apporto (forse sono stato l'unico che ha letto con attenzione tutto l'abstract di Ando e Pompoli da te linkato in precedenza), ma il documento di Ando
si riferisce a tutt'altra cosa rispetto a quella di cui stiamo parlando.
Esso tratta di acustica architettonica e della risposta soggettiva di individui allo stimolo acustico creato da strumenti musicali che stanno suonando in un auditorium.
Noi stiamo trattando di riproduzione dei suoni musicali in un ambiente qualsivoglia e non di creazione degli stessi in un ambiente deputato , che è ben altra cosa.
Tra l'alto, nel paper di Ando e Somboli già da te citato, la capacità dell'orecchio di svolgere funzione di cross-correlazione a livello dell'orecchio interno è stata provata solo nei
gatti (così sembra risultare dalla bibliografia).
Certo, questa caratteristica può essere estrapolata all'essere umano, ma è più ragionevole supporre che, a livello di suono musicale e non di "suono di caccia" essa debba essere attribuibile al cervello, che deve compiere anche una valutazione basata su esperienza e cultura.
Anche sul discorso delle misure in ambiente (microfono che "fa le somme") ci sarebbe molto da dire.
Mi è capitato di recente sottomano, riordinando il magazzino, un vecchissimo numero di Suono (1973) quello con la Patrician Electrovoice in copertina (guarda caso !).
In esso, provando una cassa Goodmans, si confrontava la totalmente diversa risposta della cassa in camera anecoica (risposta tipo "radiolina del nonno", così definita da Suono!) con la risposta in ambiente, assolutamente regolare.
Suono concludeva (nel 1973):
così si devono progettare le casse, linearizzando la risposta in ambiente tramite le riflessioni !
Già nel 1975 Suono cambiava idea e, nella Consulenza Audio stigmatizzava la linearizzazione di risposta della cassa in ambiente ottenuta tramite riflessioni e/o l'uso degli equalizzatori ambientali ritenuti inutili e dannosi.
Rovistando sempre in magazzino, ho ritrovato un vecchio numero di Hi-Fi World (anno 1995) in cui il Direttore -Noel Keywood- in un articolo intitolato
How To Get Good Stereo scriveva così:
You cannot reflect sound, even from a dedicated acoustical mirror, without roughing it by selective absorption.This is the key reason for having a speaker fire straight to your ears; fidelity comes from direct sound, not reflected sound. That's why speakers which bounce sound all round a room never catch on, remaining forever convenient mid-fi items.
Ora, nonostante l'evidenza empirica e tutta l'acqua passata sotto i ponti dal 1973 in poi (ma andrei ancora più indietro, a Nicolich e Nicolao, anno 1959) non vedo alcun progresso, anzi solo regresso.
Ecco perchè io giudico inutili -ormai- gli approcci tradizionali al problema (e anche sui crossover e sui relativi software di calcolo avrei da dire, ma non essendo del mestiere preferisco tacere).
Cordialmente.
Paolo Caviglia