Ciao a tutti, spiacente per il ritardo ma non ho alternative causa lavoro.
Un ringraziamento a Giaime per l'RDH4 sul suo sito, ottima iniziativa, lo sto stampando e lo rilegherò, devo trovare un scan della copertina e del dorso.
A proposito dello stadio d'uscita, avendo intento didattico in particolare verso me stesso, dopo aver letto la serie di articoli di N.H. Crowhurst Audio Classroom - Glass Audio, reperibili in internet, ho intuito che progettare uno stadio PP costruendosi le caratteristiche composite non è uno scherzo

. Infatti olte al tedio di dover disegnarso le suddette per vari p.ti di lavoro, c'è anche il rischio di avere una buona imprecisione dovuta all'errore di lettura dei grafici di partenza.
Quindi ritengo soluzione saggia, almeno all'inizio, basarsi sui punti di lavoro già calcolati dal costruttore (che ne dovrebbe capire).
In particolare sul datasheet mullard c'è una bella pagina che comprende il caso di due EL84 in PP, con le varie configurazioni, a pentodo, carico distribuito al 20% (max potenza) e al 43% (minima distorsione), triodo.
Ritengo questo un buon punto di partenza che ci consente di soddisfare una specifica iniziale, l'elasticità di realizzazione. Così potremo optare, fermo restando i primi stadi, per una delle configurazioni o provarle tutte.
Uscire fuori dai punti di lavoro consigliati è possibile certo, ma prima creiamo l'ossatura di tutto il progetto, sviluppando la teoria progettuale, poi passiamo a caratterizzazioni più spinte. Ad esempio potremo in futuro adottare un p.to di lavoro più aggressivo e meno conservativo, come ha fatto la Dynaco per il suo celebre ST-35.
P.S. sto cercando di mettere nero su bianco il Capitolo "Stadio Finale".
Per lo chassis, partirei dal dubbio amletico: aperto o chiuso? Aperto consente di vedere le valvole accese, ma anche i mammozzi neri detti anche trasformatori, chiuso è più raffinato ma ogni volta che dobbiamo metterci mano.... Comunque lo chassis non è un dettaglio finale, ma da affrontare al più presto per non rimanere buggerati dal non aver predisposto qualche punto di fissaggio o la disposizione dei pezzi ottimale.
Consideriamo per le dimensioni della zona trasformatori, presumibilmente dietro, che il trasformatore d'alimentazione sarà grosso modo un EI96 con spessore di pacco 50mm, quindi un ingombro di L=90 P=96 H=80 mm montato a 90° rispetto agli altri, col pacco lamellare frontale. I trasfo d'uscita, per comparazione con i modelli in commercio, montandoli frontali, hanno dimensioni indicative L=64, P=56, H=77 mm. Supponendo 10-15mm di distanza tra loro e dai bordi ho: 64*2+90+15*2+15*2= 278mm, quindi 280 mm di larghezza utile.
La profondità è dettata dal trsformatore d'alimentazione quindi 100mm minimo. La zona trasfomatori deve essere 280*100mm. Anteriormente ho la zona valvole, supponiamo due piastre da 110 * 90 mm (esperienza pregressa), e al centro la zona alimentazione, da definire, comunque considerando l'impiego di condensatori elettrolitici da 470uF/450V, questi hanno un diametro di 35 mm, utilizzandone due lo spazio massimo orizzontale nel peggiore dei casi è di 35*2+5*10mm di guardia =80mm. Allora se dispongo le piastre in un modo ho la necessità di una larghezza pari a 110*2+80=300mm , se in un altro ho =90*2+80=260mm, scegliamo questa disposizione. Quindi la profondità necessaria sarà 100mm dal trasformatore + 110mm le piastre + 10mm di guardia, quindi 220mm di profondità utile.
Poi c'è da pensare al materiale, amagnetico come l'alluminio o il rame, alla disposizione verticale, ecc. ecc.
Ciao a tutti.