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Inviato: 21 dic 2006, 16:38
da marziom
visto che ci sono molti chimici in lista.... volevo aprire questo 3D sui trattamenti che è possibile fare a livello casalingo..... penso a ramature, bruniture, etc.....

per esempio: posso ramare il case metallico che sto mettendo giu adesso??

marzio

Inviato: 21 dic 2006, 16:56
da MBaudino
Possibilità? Si e no.

L' estetica è importante? L' aderenza? Resistenza alle vibrazioni e ai cicli termici?

Non è facile fare un bel lavoro: un conto è studiare un bagno che funzionicchi, un altro è fare un bel lavoro su un pezzo di notevoli dimensioni, pieno di spigoli.
Ho il Bertorelle (Trattato di galvanotecnica), purtroppo solo un volume (l' altro è andato perso in qualche trasloco): qualche indicazione si può trarre, ma sono formulazioni vecchie ed indicative. Chi fa prodotti per galvanica normalmente ottimizza un sacco di aspetti al fine di facilitare il lavoro a chi poi usa i bagni.
Esistono bagni ''chimici'' in cui la deposizione avviene autonomamente, e bagni ''elettrolitici'' (che usano la corrente).
Il tipo di bagno dipende dal tipo di materiale da depositare (ovviamente) ma anche (e molto) dal tipo di metallo del supporto.
Nella pratica io lo farei fare a qualcuno.
Se vuoi continuare la discussione, tieni presente che:
- molti materiali sono difficilmente reperibili
- la durata dei bagni non è eterna
- alcuni supporti (tipo l' alluminio) prediligono ( o richiedono) una seire di trattamenti successi (tipo decapaggio --> stagnatura chimica --> nichelatura o ramatura) e quindi le complicazioni aumentano di molto
- i bagni non durano all' infinito
- dovrai smaltire molte sostanze e acque tossiche
- spenderai un sacco di soldi e di tempo per ottenere risultati dubbi.

Comunque, se ti interessa proseguire, indica in quale materiale è il telaio. Con il 50% di probabilità, ci sarà qualche cosa sull' unico volume del Bertorelle.
Mauro

PS: tantissime e preziose info si trovano anche nella letteratura brevettuale on line ( http://www.google.com/patents e tante altre). Bisogna farci la tara sui brevetti.

Inviato: 21 dic 2006, 17:11
da carmine
se si tratta di ramare l'acciao non dovresti spendere molto, ma devi fare qualche prova, procurarti del solfato di rame pentaidrato ai consorzi agrari e acido solforico , la soluzione che si aggiunge alle batterie è acido solforico, ed un pezzo di rame da sospendere come anodo, la corrente va regolata a 1/2 ampere x dcq o mantenere la tensione di scarica a 0,6 0,7 V.
Ovviamnete il pezzo va sgassato e poi trattato con soluzione diluita di acido cloridrico....e poi provare.
mauro forse che ha sottomano un testo può essre più preciso nei dettagli, es a quanto regolare il ph e le concentrazioni in Cu++ dei bagni-.

carmine.
:) :) :)

Inviato: 21 dic 2006, 17:14
da marziom
bè non voglio fare e non mi aspetto di fare trattamenti professionali e perfetti....

quello a cui pensavo e poter ramare qualche piccolo schermo metallico che faccio oppure brunire qualche manopola o parte esteriore delle cose che faccio......
farlo fare da qualche centro specializzato mi costerebbe molto in relazione all'oggetto e finirei per comprare i contenitori belli e pronti dalle ditte specializzate.

Nel mio caso concreto sto facendo il contenitore per il pre riciclando alcuni pezzi di lamiera che avevo (credo sia acciaio normale .... diciamo Fe37) e mi era venuto il pallino di ramare la parte interna per migliorare le doti schermanti dell'oggetto.....
.....oppure, piùtosto che usare la mia fida bomboletta di nero RAL9005, di fare una brunitura esterna......

marzio

Inviato: 21 dic 2006, 18:17
da MBaudino
Questa sera guardo.
L' acciaio deve essere comunque sgrassato /lavato / decapato / lavatoAlternativa alla sgrassatura, può essere la sabbiatura o la carteggiatura profonda.
Sgrassare è facile.
Per il decapaggio puoi utilizzare o acido cloridrico ( problemi di vapori corrosivi e di eventuali residui di cloruri sul ferro che ti porterebbero a prematura corrosione) o acido solforico - meglio tiepido(non da vapori, ma è molto pericoloso sulla pelle - se concentrato). Ti darò anche le concentrazioni degli acidi.
Mauro

PS: ma qualche micron di rame migliora veramente l' efetto schermante?

Inviato: 21 dic 2006, 18:42
da carmine
aspetto anch'io le concentrazioni, occhio! il tutto va fatto in acqua deionizzata
io ci avevo provato oltre 40 anni fa e le cose non vennero male, per regolare la corrente usavo un OC16, ma oggi cosa si può usare? forse un circuitino con il solito 2N3055...


carmine.
:) :) :)

Inviato: 21 dic 2006, 19:00
da marziom
PS: ma qualche micron di rame migliora veramente l' efetto schermante?
Secondo il libro di W.Ott che sto leggendo, si!
anzi da quello che ho capito il ferro con una copertura in rame è la soluzione migliore per EMI e RFI sia a bassa che alta frequenza.

marzio

Inviato: 21 dic 2006, 19:04
da freccia
Alcuni anni fa si trovava in commercio una specie di "pistola" con delle cartucce di cotone imbevuti di soluzione(intercambiabili) che riusciva a placcare piccoli oggetti.
Non so se è ancora in commercio e che risultati si potevano ottenere....lo dico solo per portare a conoscenza.....magari si potrebbe fare qualcosa del genere con un aggeggio a pila.
Tra elettronici e chimici vuoi vedere che..........

Saluti:
Francesco

Inviato: 21 dic 2006, 19:05
da MBaudino
Mi è arrivato un paio di giorni fà, dopo 45 gg dall' ordine. Ha fatto il giro:
Francia (ordine) -> Florida (centrale) -> Nuova zelanda (spedizione, il posto piu' comodo) -> Italia (arrivo) :D
Non l' ho ancora aperto.
Mauro

Inviato: 21 dic 2006, 19:17
da carmine
se l'acido solforico concentrato viene a contato colla pelle non usate subito acqua, la reazione di idratazione dell' acido solforico è molto esotermica, vi ustionereste! toglietelo con uno straccio e poi lavate con acqua e bicarbonato Per lo stesso motivo per diluire aggiungete acido all'acqua molto lentamnete, non l'acqua all'acido e usate guanti e occhiali!

carmine.
:) :) :)

Inviato: 21 dic 2006, 19:23
da Arge
Io anni addietro realizzai in collaborazione alla Almeco, un impiantio galvanico, e senza entrare nel dettaglio ti assicuro che un trattamento anche il più semplice richiede molta attenzione,gli strumenti specifici,e sopratutto bisogna avere esperienza a riguardo, ti consiglierei di lascia stare.
per farti un esempio, la vasca ( in totale erano 25) per il nikel va realizzata in acciaio 316, saldata ad elettrodo ( ha il suo motivo) e rivestita in mopren....e stiamo solo parlando di una vasca....se vuoi una vaschetta in 304 posso regalartela, però siamo lontani ancora....
inoltre le sostanze in gioco si chiamano acidi... 8) e vanno prese tutte le precauzioni del caso.....

Non so: per me se contiamo il risultato/pericolo/soldi spesi non vale la pena provarci...

JOE

Inviato: 21 dic 2006, 19:36
da marziom
scusa, ma stando a quello che sta venendo fuori, per provare a fare una ramatura (sicuramente non professionale) mi basta:

1) una vaschetta/bacinella di plastica (la stessa che uso con le basette)= COSTO 0
2) uno sgrassante .... quello per i piatti va bene?!?! = COSTO 0
3) dell'acido muriatico, cioè acido per gabinetti = COSTO 0
4) dell'acido solforico diluito...... ok lo devo comprare ma quanto costera?!??!?
5) del solfato di rame.... vado a casa di papa e lo prendo (lo usa per l'orto :) ) = COSTO 0
6) un pezzo di rame..... del filo di avanzo = COSTO 0
7) un alimentatore........ secondo te ce l'ho gia??? = COSTO 0

insoma costoso non direi proprio....certo non sarà una cosa professionale.... ma chi se ne frega, se pure viene male, scartavetro tutto e ci do giu di bomboletta spray!

Inviato: 21 dic 2006, 20:05
da Arge
scusa, ma stando a quello che sta venendo fuori, per provare a fare una ramatura (sicuramente non professionale) mi basta:

1) una vaschetta/bacinella di plastica (la stessa che uso con le basette)= COSTO 0
2) uno sgrassante .... quello per i piatti va bene?!?! = COSTO 0
3) dell'acido muriatico, cioè acido per gabinetti = COSTO 0
4) dell'acido solforico diluito...... ok lo devo comprare ma quanto costera?!??!?
5) del solfato di rame.... vado a casa di papa e lo prendo (lo usa per l'orto :) ) = COSTO 0
6) un pezzo di rame..... del filo di avanzo = COSTO 0
7) un alimentatore........ secondo te ce l'ho gia??? = COSTO 0

insoma costoso non direi proprio....certo non sarà una cosa professionale.... ma chi se ne frega, se pure viene male, scartavetro tutto e ci do giu di bomboletta spray!




Originariamente inviato da marziom - 21/12/2006 :  13:36:04
No, scusami te, non sono un chimico ma un semplice operaio che avendo avuto a che fare con la galvanotecnica, ha riportato la sua personale opinione,certo non pensavo di insegnarti qualcosa,ripeto, scusami te,non ti disturberò più...
rimane il fatto che io nel mio piccolo ho gia avuto esperienze a riguardo, quindi non penso di aver parlato a casaccio o solo per il gusto di farlo...
... son curioso,prova se non costa nulla e si può fare facilmente, vale senz'altro la pena,al massimo c'è la bomboletta.

ciao a tutti da JOE,un semplice metalmeccanico, costo del tempo = 0




...

Inviato: 22 dic 2006, 04:31
da MBaudino
Ha ragione Arge :) . Fare un impianto galvanico è una cosa complicata; ancora di piu' gestirlo. Ma ha anche torto Arge :( , nel senso che nel tuo caso è sufficiente arrivare a fare delle ramature decorose su piccoli pezzi, senza particolari specifiche che non siano l' evitare che la ramatura si stacchi dopo poco giorni.

Cominciamo dalle brutte notizie. La ramatura galvanica è sul volume che mi manca.
La buona è che qualche ricetta la da anche il vecchio Turco (Ricettario Chimico); molto vecchia ma adatta allo scopo.

Cominciamo con l' escludere la ramatura chimica; i bagni sono instabili e complessi; difficilmente riusciresti a procurarti tuttte le sostanze necessarie.

Quindi ramatura galvanica.
Esistono tre principali famiglie di bagni, in ordine di importanza:
- bagni al fuoborato. Molto rapidi, sono quelli in voga attualmente. Scartiamoli perchè il fluoborico è difficile da trovare e pericoloso.
-bagni al cianuro: sono gli storici bagni, usati da sempre. Ottima aderenza, basse tensioni superficiali ecc. Di trovare il cianuro non se ne parla, di usarlo neppure. Scartati
- bagni all' acido solforico. Sono usati essenzialmente per elettroformatura (fare oggetti in rame utilizzando la corrente). Questi ci devono piacere per forza, perchè non ci sono alternative.
Comunque direi che sono piu' che accettabili per l' uso.

La ricetta seguente avrà almeno un ottantina di anni:

solfato di rame 200-250 grammi/litro
acido solforico 66°Be 30-60 grammi/litro
temperatura 20-50 °C
ddc: 2-10 A/dm2

Migliora aggiungendo una delle seguenti sostanze, a scelta:
urea 0,05-0,1 g/L (uso agrigolo)
tiourea 0,005-0,01 g/Litro
colla da falegname 0,05-0,1 g/L
melassa 1-4 mL/L


Poi io agiungerei 0,1 mL/L di tensioattivo.
Domani ti converto le dosi in termini di prodotti commerciali.
Es., è inutile usare l' acido solforico a 66°Be (sturacessi) che è pericoloso -molto pericoloso- da diluire. Si può usare quello da batterie, mettendone di piu'.

Il problema dei vari additivi indicati è che sono assolutamente instabili nel bagno e in pochi giorni si degradano. Dovrai aggiungerne altri in seguito, ma poi arrivi ad ''inquinare'' il bagno.
Per il tensioattivo, i detergenti da cucina sono assolutamenti instabili. Comunque meglio di niente. Ogni tanto, butterai una manciata di carboni attivi nel bagno per levare gli organici, poi filtrerai.

Per ddc si intende la densità di corrente, cioè gli amper per dm2 che dovrai far passare. Questi amper (dati in genere da 2-5 Vdc) varieranno in funzione della temperatura del bagno e (soprattutto) dalla distanza fra anodo (in rame) e catodo (lamiera).
Trascuriamo decapaggio ecc.
L' area è di 2X 1x3= 6 dm2. La ddc la scegliamo al minimo (2A/dm2 -viene meglio il lavoro): ti servirà un alimentatore 2-5V in grado di fornire 12-15A. Dovrai disporre una cortina di anodi (es 3 per lato) in modo che ogni punto della lamiera sia abbastanza equidistante dagli anodi.

Per il momento sospendo. Tu dimmi se ti quadra tutto e se pensi di continuare. Se continui ad essere intenzionato, risolviamo i problemi step by step (farò anche io le stesse tue prove dallo sgrassaggio in poi, così vedrò i risultati in diretta).
Ciao Mauro

PS: la soluzione migliore è andare in un azienda galvanica e chiedere se ti vendono 10 litri di bagno al solfato.

Inviato: 22 dic 2006, 05:04
da Arge
Avendo ancora contatii con l' Almeco, avrei potuto procurargli senza problemi alcune "materie" prime...
Mi sono anche proposto di regalargli una vaschetta ( 10 L di acciaio inox 304 adatta all' uso....
Purtroppo il mio"aiuto" non credo sia stato gradito....


BUON NATALE A TUTTI :)

JOE

Inviato: 23 dic 2006, 04:51
da marziom
Ciao a tutti,
ringrazio Arge per il regalo, non è che non lo voglio accettare ma credo che siamo alquanto distanti fisicamente.... e quindi si dovrebbe fare una spedizione...... non voglio creati problemi, grazie lo stesso.

Per quanto riguarda la ramatura, CI VOGLIO PROVARE....
questo quello che faro questi giorni, compatibilmente con le feste:

1) preparare il supporto di ferro, devo sverniciarlo e poi sgrassarlo e decapparlo.

2) devo procurarmi l'acido da batterie (indicazioni particolari??)

3) preparo tutto l'altro occorrente

dopo di che ci sentiamo in lista, pronti per partire.... sarà d'obligo un reportage fotografico che documenterà, ...... l'insuccesso :( a futura memoria per i posteri...... o ! :) il successo!

io comincio a prepararmi allora....
fatemi sapere se devo chiedere qualcosa di speciale per l'acido da batterie (all momento l'unica cosa che mi manca)ù

marzio

Inviato: 23 dic 2006, 06:14
da MBaudino
La cosa piu' importante è che il ferro non abbia calamina. Quella non te la leva nessun acido.
L' acido per batterie va bene; domani ti converto le percentuali.

Hai visto le correnti necessarie?
Mauro

Inviato: 28 dic 2006, 16:56
da marziom
a rieccomi dopo le abbuffate natalizie.

sto avendo qualche difficoltà a reperire l'acido solforico.... avete qualche dritta? nei bricostore non ho trovato nulla, vado da un autoricambi??

per quanto riguarda la corrente, l'oggetto che voglio ricoprire sarà da circa.... 2 -3 dm2 e dispongo di un alimentatore da max 5A ... va bene?? ma che succede se la corrente è poca? ci metto più tempo? o non viene proprio?

marzio

Inviato: 28 dic 2006, 17:54
da MBaudino
In genere i supermercati, nel reparto auto, vendono l' acido per le batterie. Altrimenti un Norauto piuttosto che un qualunque elettrauto.
Ti devo ancora fare il calcolo della concentrazione da usare di acido per batterie. Piu' tardi...

Se il pezzo è da 3 dm2 per lato, fanno 6 dm2 totali. Puoi ricoprire però un lato e lavorare da una sola parte.
La corrente 'consigliata' era da 2 a 5A/dm2.
Attorno ai 2 ottieni depositi piu' uniformi, ma ci vuole piu' tempo. Attorno a 5 fai prima, ma rischi che le zone piu' vicine agli elettrodi 'rubino' la corrente alle altre e quindi il deposito non venga univorme. Per questo è meglio usare molti anodi piu' piccoli, equispaziati rispetto ai borsi della lamiera, piuttosto che uno solo centrale.
Se scendi un poco sotto i 2 A/dm2 non dovrebbe succedere nulla, ma da una certe densità di corrente in giu' diminuisce l' aderenza del rame. Non saprei però da che valore. Comunque 1A/dm2 credo che vada ancora bene.
Probabilmente ti serviranno 5A ad un paio di volt, forse 3 ma forse meno d 2V. Il tuo alimentatore scende di tensione? (nel senso che fornisce 5A da 0V a salire)
Mauro

Inviato: 28 dic 2006, 18:41
da MBaudino
Poichè il solforico ha una densità elevata, occorre prestare attenzione ai termini usati (grammi e litri)

La ricetta era:
solfato di rame 200-250 grammi/litro
acido solforico 66°Be 30-60 grammi/litro
temperatura 20-50 °C
ddc: 2-10 A/dm2


il che vuol dire che in un litro FINALE di soluzioni devi metterci dai 30 ai 60 grammi di solforico concentrato (quello usato per gli sturagabinetti).Il solforico concentrato ha densità 1,83, per cui ad esempio 50 grammi equivalgono a circa 27-30 ml ( o cc). Metti circa 0,6 litri di acqua calda (600 ml) in un recipiente di moplen o di vetro, ci sciogli il solfato di rame. Poi porti il tutto a 970 ml di volume finale e lasci raffreddare (non è ovviamente necessario essere precisissimi sui volumi.
Poi, usando occhiali e guanti e con estrema lentezza ci versi dentro i 30 ml di acido concentrato. Molto molto lentamente perchè si sviluppa calore e potrebbero partire schizzi acidi. E' finita così

Poichè il solforico concentrato è veramente pericoloso, conviene usare il solforico diluito, che trovi in genere a 30°B ( deve esserci obbligatoriamente indicata la concentrazione sull' etichetta).
Il solforico a 30°B in acqua ha densità 1,27 circa ed è aD UNA CONCENTRAZIONE del 35% IN PESO. La bottiglia conterrà invece 1 litro, ovvero il peso netto dovrebbe essere di 1270 grammi. Di questo peso il 35% è acido solforico, ovvero la tua bottiglia da 1 litro conterrà 445 grammi di solforico (sempre circa). A te ne servono circa 50 grammi. Dovrai quindi usare circa 110 ml (cc) della soluzione della bottiglia , ma se sono 90 o 120 non cambia nulla. In questo caso la preparazione sarà la seguente
Metti circa 0,6 litri di acqua calda (600 ml) in un recipiente di moplen o di vetro, ci sciogli il solfato di rame. Poi porti il tutto a circa 900 ml di volume finale e lasci raffreddare (non è ovviamente necessario essere precisissimi sui volumi).Ci aggiungi con cautela i 100-110 ml della tua bottiglietta. L' acido della bottiglietta non è pericoloso come il concentrato, ma è pur sempre fortemente corrosivo e pericoloso.

Se trovi acido diluito ad una concentrazione diversa da 30°B ( 35% in peso) fammi sapere che ricalcolo il tutto.
Sarà dura sciogliere il solfato di rame in acqua; se hai una pirofila in pirex, non metallica, puoi tenere il tutto vicino all' ebollizione fino a quando si è sciolto. Sempre far raffreddare prima dell' aggiunta dell' acido.
Fammi sapere
Mauro

Inviato: 28 dic 2006, 23:14
da Teslacoil
Hola All!

Ottimo theread, avevo provato anc'io a fare alcune ramature in
passato ottenendo risultati un po troppo deludenti ( forse perche'
avevo troppa fretta, altro che 5A/dm2, io ne utilizzavo almeno
6 volte tanto! ) .... riprovero' come consigliato qui :|

A proposito, l' acido solforico reperibile al carrefour ( prodotto dalla
Sol Bat ) e' da 31 Be.

Una domanda sorge spontanea:
si puo' conservare l' elettrolito nel tempo o dopo un po "scade"?


EDIT:
--------------------------------------------------------------------------------
Ho iniziato a giocare con il piccolo chimico! :)

Per sciogliere velocemente il solfato di rame in acqua ho usato un
metodo piu' semplice:

Ho tagliato una bottiglia di plastica a meta', ho messo l' acqua al
suo interno e l' ho fatta scaldare nel forno a microonde.

mentre l' acqua si scaldava, ho pesato il solfato di rame con una bilancia
elettronica da cucina, quindi l' ho introdotto in una seconda bottiglia di
plastica ( questa volta intera! ) usando un imbuto ( dato che i granuli
di solfato tendono ad otturare il collo dell' imbuto, bisogna forzarli giu'
delicatamente con un grosso cacciavite )

A quel punto ho introdotto nella bottiglia l' acqua calda, ho tappato e
gli ho dato una vigorosa shackerata per 4-5 minuti.
Fine del problema, il solfato si e' sciolto in un attimo ( peraltro in questo
periodo e' molto piacevole da tenere in mano una bottiglia bella calda! ) :grin:


RE-EDIT:
--------------------------------------------------------------------------------

Ho notato che sul fondo della bottiglia si sono sedimentate delle impurita'
di grosse dimensioni colore marrone-nerastro, probabilmente si tratta
di impurita' gia' presenti nel solfato di rame che ho acquistato
( chiaramente per uso agricolo! )
Ho ripiegato un po di carta assorbente ( rotoloni asciugatutto! ) a mo
di cono, l' ho adagiato nell' imbuto ed ho usato l' accrocchio come
rudimentale filtro, ha funzionato, niente piu' sedimenti, liquido di un bel
colore blu cristallino ed ovviamente carta asciugatutto ricoperta di
sedimenti.

Ciao!
Fabio.
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In questo caso, abbiamo messo insieme la teoria e la pratica:
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Inviato: 29 dic 2006, 01:28
da Teslacoil
Hola All!


Esperimento in corso! :D




Immagine

Immagine

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Una curiosita', credo di aver scoperto per quale ragione i miei precedenti
tentativi di ramatura si sono sempre rivelati un grosso insuccesso, con
elevata formazione di bolle, ricopertura pesante di rame che si staccava
subito ed elettrolito che diveniva nero.................
FORSE e dico FORSE stavo esagerando con la corrente........
....... ho recuperato uno degli elettrodi che avevo usato in passato per
dei tentativi di ramatura ( spezzone di tubo in rame per idraulici ) e
mi sono accorto che l' amperometro al quale era ancora collegato NON
era da 5A fondoscala ( come pensavo di ricordare! ) ma da ben 80A
fondoscala ( e durante le prove precedenti era su quasi alla fine!!!! )
Ho ritrovato il fogliettino di appunti che mi ero scritto tanto tempo fa.....
c'era scritto "corrente 1-4 A/ cm2"
Oh, oh....... piccola svista, devo aver esagerato *LEGGERMENTE* con
la corrente, eh, si visto che i cavi da 4mmQ si erano scaldati bene!!!!!!!
:|


EDIT:
--------------------------------------------------------------------------------
Se scendi un poco sotto i 2 A/dm2 non dovrebbe succedere nulla, ma da una certe densità di corrente in giu' diminuisce l' aderenza del rame. Non saprei però da che valore. Comunque 1A/dm2 credo che vada ancora bene.
Probabilmente ti serviranno 5A ad un paio di volt, forse 3 ma forse meno d 2V. Il tuo alimentatore scende di tensione? (nel senso che fornisce 5A da 0V a salire)
Per ramare la mia rondella ho settato l' alimentatore a 2,5V - 800mA
massimi ( corrispondenti a 2,5A / dm2 ) ma noto che l' alimentatore e'
costantemente in protezione di corrente con tensione d'uscita 0.6V,
e' normale????

Ciao!
Fabio.
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Inviato: 29 dic 2006, 02:06
da MBaudino
Ottimi consigli, Fabio. Unica avvertenza: il tereftalato delle bottiglie non è il massimo in fatto di resistenza al calore. Non esagerate con la temperatura.
Il solforico non ha nessuna scadenza ragionevole. La bottiglia deve essere tenuta chiusa.
Correnti esagerate come le tue portano ad una deposizione a ''foglie'' successive, che squamano solo a toccarle. Rimanendo nei range 1-4 A/dm2 ed agitando la soluzione, si dovrebbero ottenere ottimi depositi.

La tensione è ininfluente, quello che conta sono gli amper a decimetro quadro. La tensione viene da se, in funzione sia della distanza fra gli anodi e la lastra da ramare che della conducibilità della soluzione (concentrazione dell' acido e temperatura. Aumentate la distanza se la corrente tende a salire; conviene tenere gli elettrodi abbastanza lontani dalla lastrina per facilitare l' uniforma distribuzione della corrente su tutta la superficie della lastra. Tenete presente che la corrente predilige il percorso piu' breve, quindi si scaricherà preferenzialmente nella zona della piastrina piu' vicina agli anodi; lì il deposito sarà piu' spesso. Sarà anche piu' spesso sugli spigoli.
31° Be o 30°Be ai fini pratici sono la stessa cosa.
Gran belle foto

Fatemi sapere
Mauro

PS: ma non vi interessa sapere quanto rame si deposita in un dato tempo ad una data densità di corrente? :p

Inviato: 29 dic 2006, 04:42
da Teslacoil
Hola Mauro!
Hola All!


Voila, ramatura eseguita! :D

Immagine

La rondella appare ora ricoperta da uno SPESSO strato metallico poroso,
il suo colore e' molto strano, NON sembra nemmeno rame ma qualcosa
di color rosa luccicante ( la foto NON riesce a rappresentare per nulla la
superficie reale della rondella ), il colore e' abbastanza simile a quello che
si ottiene immergendo una basetta nel cloruro ferrico e poi estraendola
per verificare che il reagente stia bagnando quello che deve rimuovere.

Ottimi consigli, Fabio. Unica avvertenza: il tereftalato delle bottiglie non è il massimo in fatto di resistenza al calore. Non esagerate con la temperatura.
Si, lo so, si restringono se scaldate troppo, ma a quelle temperature
NON e' possibile agitarla perche' scotterebbe troppo.

Il solforico non ha nessuna scadenza ragionevole. La bottiglia deve essere tenuta chiusa.
Perfetto! :)

Correnti esagerate come le tue portano ad una deposizione a ''foglie'' successive, che squamano solo a toccarle. Rimanendo nei range 1-4 A/dm2 ed agitando la soluzione, si dovrebbero ottenere ottimi depositi.

infatti questa volta il deposito e' molto solido e NON viene via nemmeno
grattandolo con il cacciavite.

La tensione è ininfluente, quello che conta sono gli amper a decimetro quadro. La tensione viene da se, in funzione sia della distanza fra gli anodi e la lastra da ramare che della conducibilità della soluzione (concentrazione dell' acido e temperatura. Aumentate la distanza se la corrente tende a salire; conviene tenere gli elettrodi abbastanza lontani dalla lastrina per facilitare l' uniforma distribuzione della corrente su tutta la superficie della lastra. Tenete presente che la corrente predilige il percorso piu' breve, quindi si scaricherà preferenzialmente nella zona della piastrina piu' vicina agli anodi; lì il deposito sarà piu' spesso. Sarà anche piu' spesso sugli spigoli.
OK, ho notato anch'io che il rame ha preferito i bordi anziche' i centri e
si e' depositato in gran parte sulla faccia rivolta verso l' elettrodo

PS: ma non vi interessa sapere quanto rame si deposita in un dato tempo ad una data densità di corrente?

Certamente!
Tutte le informazioni che riesci a fornirci saranno comunque di grande
utilita'!

Ora provo a rifinire il rame a carta vetrata e vedo se si stacca o se
invece si fa levigare uniformemente! ;)

Ciao!
Fabio.
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Inviato: 29 dic 2006, 05:14
da Teslacoil
Ed ecco come si presenta la rondella dopo la levigatura:

Immagine


Purtroppo ci sono ancora i segni delle righe trasversali che sono
difficili da eliminare perche' si dovrebbe assottigliare il rame cosi' tanto da
rischiare di far riapparire il ferro in certi punti.

Poco male cmq, ho rimesso la rondella a bagno nel liquido blu con le
striature spianate quanto possibile e rivolte orizzontalmente ( nel bagno
si erano create solo striature verticali ) nella speranza di riuscire a
combatterle del tutto; a proposito di liquido blu, dopo la prima ramatura
e' rimasto dello stesso colore blu cristallino e sul fondo sono apparsi
alcuni residui ( nei precedenti tentativi con correnti insane invece
l' elettrolito mi diventava marrone scuro con residui in sospensione )


work in progress! :D


Ciao!
Fabio.
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La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perchè.
In questo caso, abbiamo messo insieme la teoria e la pratica:
non c'è niente che funziona... e nessuno sa il perchè!"
Albert Einstein
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Inviato: 29 dic 2006, 05:57
da MBaudino
Dicesi 'attimo' l' intervallo di tempo fra quando tu decidi di fare una cosa e quando la fai ;)

Il rame è di color rosa pallido. Dovrebbe essere il colore delle PCB vergini quando gli passi sopra ( a lungo) la gomma da inchiostro. Il rame normalmente si vede rosso perchè è ricoperto da ossidi naturali moltoooo sottili.

Allora, secondo me è troppo piccola la 'vasca' del bagno, il chè ti costringe ad avere gli elettrodi troppo vicini.
Prepara piu' liquido e, se non hai altro, taglia a metà una bottiglia, ma per lungo. Usa due anodi in rame, uno per lato della rondella.
L' ideale sarebbe avere 20-30 cm fra anodo( polo positivo, pezzo di rame) e catodo (polo negativo, pezzo di ferro da ramare). A parità di corrente ci vorrà forse 0,5 V in piu', ma il deposito ti dovrebbe venire piu' liscio.
Metti qualche goccia di uno degli additivi che avevo consigliato.
In ogni caso AGITARE SEMPRE il bagno durante la deposizione
A domani
Buona notte
Mauro

Inviato: 29 dic 2006, 16:02
da marziom
:x

quanta invidia! per il tempo che riuscite a dedicare al nostro hobby....

io tra un lavoro arretrato e l'altro sono ancora fermo a trovare l'acido solforico! :(

ma tanto vi ripiglio o se vi ripiglio... :D

marzio

Inviato: 29 dic 2006, 17:52
da MBaudino
Allora:

1 amper è pari a 1 coulomb/secondo.
1 Faraday è pari a 96500 coulomb (Faraday, non ''Farad'')
1 Faraday deposita 1 grammo equivalente di sostanza
1 grammoequivalente è pari al peso atomico del metallo diviso il suo numero di ossidazione.

Il rame ha numero di ossidazione 2 ( Cu++); dividendo il peso atomico del rame per due si ha il grammoequivalente di rame, ovvero 31,77 grammi. Il che vuol dire che per depositare 31,77 grammi di rame devo far passare 1 Farady, ovvero 96500 coulomb, ovvero 96500 amper/secondo.
In funzione della corrente totale che passa e del tempo in secondi si calcola il numero di faraday.

Facendo un esempio

5 amper x 1 ora= 5A *3600 secondi = 18000 coulomb= 18000/96500 Faraday= 0,187 Faraday

Poichè:

1Faraday : 31.77 gr di rame depositato = 0,187 Faraday : X grammi di rame depositato

avrò: grammi di rame depositato= 31.77 * 0.187 = 5.93 gr


In realtà interessa depositare un certo spessore di rame, supponiamo 25 micron.
Il volume del rame da depositare sarà pari al prodotto fra la superficie della lastrina di ferro (S - ) per lo spessore ( Spess) .Il peso del rame sarà il volume per la densità ( 8.96) Ovviamente superficie e spessore vanno indicati nelle stesse unità di misura.
Facendo un esempio in cm, vogliamo depositare 37 micron di rame sui due lati di una lastrina di ferro 10x10cm.
La superficie totale delle due faccie sarà 200 cm2; lo spessore 0,0037cm.
Il volume di rame da depositare sarà: V (cm3) = 200 cm2 *0.0037 cm= 0.74 cm3
ovvero 0.74 cm3 x 8.96 gr/cm3 = 6.63 grammi
I Faraday necessari saranno pari a 6.63/31.77= 0.21 equivalenti a 0.21*96500= 20265 Coulomb
Per avere un buon deposito supponiamo di lavorare ad una densità di corrente di 2A/dm2; il nostro alimentatore dovrà fornire 4A in totale per ambedue i lati di deposizione.
Per depositare 37 micron sui due lati, abbiamo visto che occorrono 20265 Coulomb e l' alimentatore sarà regolato per fornire 4A. Il tempo di deposizione sarà quindi secondi= 20265 coulomb/ 4 amper = 5066 secondi, ovvero poco piu' di un ora e mezzo.

Formuletta finale:

secondi di deposizione = (96500 x (Sup x spess x 8.96))/ ( 31.77 x Amper)

dove sup e spess sono in cm2 e cm, Amp è la corrente in A fornita dall' alimentatore

Suggerirei di fermarsi a 15-20 micron di spessore.

Mauro

Inviato: 29 dic 2006, 22:01
da MBaudino
Qualche info commerciale sugli additivi
http://www.surtec.com/Kataloge/Electroplating.html
http://www.platingintermediates.com/copper_plating.html
http://cat.inist.fr/?aModele=afficheN&cpsidt=4594010

non sono facili da trovare per un privato

Nell US Patent 4376685 reperibile in http://www.freepatentsonline.com/437668 ... 9c625b0fe9

sono dettagliati una serie di additivi.
Per cominciare conviene aggiungere 60mg/litro di cloruro di sodio (sale da cucina) al bagno finito pronto all' uso. Con una bilancina per pesare la posta conviene preparare mezzo litro di soluzione concentrata di sale da cucina in acqua ( 3grammi di sale in mezzo litro di acqua del rubinetto). Mescolare bene; prenderne 10 ml (cc) e aggiungerli al bagno di ramatura.
Qualche cosa da solo fa.
Per livellanti, brillantanti ed additivi organici devo trovare una soluzione facilmente reperibile.
Mauro

x FABIO: hai provato a saldare a stagno sulla rondella ramata? E' la prova del 9 per vedere se il deposito è aderente

Inviato: 29 dic 2006, 23:52
da carmine
ma quanto costa far ramare un telaio di acciaio?
qualcuno ha idea o indirizzi?

carmine
:) :) :)

Inviato: 30 dic 2006, 00:12
da freccia
Altra cosa da tenere in considerazione...... la lucentezza del deposito di rame dipende molto dalla lucentezza del pezzo da ramare: più è poroso e meno viene lucido (oltre all'uso di un brillantante che è quasi d'obbligo).

Saluti:
Francesco

Inviato: 30 dic 2006, 00:54
da Teslacoil
Hola All!
x FABIO: hai provato a saldare a stagno sulla rondella ramata? E' la prova del 9 per vedere se il deposito è aderente

Detto.....fatto! :D

La saldatura a stagno e' stata eseguita senza nessun problema ( salvo
il solito problema dell' ampia superficie metallica che disperde il calore )
apparentemente sembrava essere una saldatura normale,
Immagine


ho fatto quindi una prova di trazione brutale del filo saldato.....

tira, tira, tira....... e si e' staccato all' incirca intorno al mezzo quintale.....

...... la cosa bella e' che si e' staccato perche' ha ceduto lo stagno, il
rame e' rimasto ben attaccato sulla rondella ;)

Immagine


Preciso che nella soluzione usata c'era soltanto solfato di rame, acqua ed
acido solforico

Per cominciare conviene aggiungere 60mg/litro di cloruro di sodio (sale da cucina) al bagno finito pronto all' uso
Provo!
PS: per chi come me NON ha a disposizione una bilancina da spacciatore
ma solo una banale bilancia elettronica da cucina con risoluzione 1g
puo' essere molto d' aiuto la preparazione di una soluzione di 9g in 1,5
litri d' acqua, tanto il sale costa poco! ;)

ma quanto costa far ramare un telaio di acciaio?
qualcuno ha idea o indirizzi?

Costa circa 10€ per solfato di rame ed acido solforico, quanto all indirizzo,
prova con quello di casa tua! :p

Ciao!
Fabio.
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Inviato: 30 dic 2006, 01:16
da MBaudino
Sei un mito Fabio.
Puoi anche usare una soluzione di sale piu' concentrata, tipo 30 g/litro (se ti è piu' precisa la pesata). Fino ad un 50 g/litro il sale si scioglie bene. Ovviamente poi dosi in proporzione o fai diluizioni intermedie. L' importante è che nel bagno di rame ci finiscano 0.06 grammi/litro
La prova della saldatura è ampiamente superata.
Fai sapere se con il sale diventa piu' lucido.
Mauro

PS: erroraccio :x Avevo letto male il brevetto. Ci vogliono 60 mg/L di ioni cloruro e NON di sale. Facendo la conversione, ci vogliono circa 100 mg/Litro di sale da cucina Quindi la soluzione concentrata va fatta a 10 grammi / litro di sale da cucina

Inviato: 02 gen 2007, 04:31
da marziom
eccomi qua!
approfitando delle feste natalizie....sono riuscito a fare qualche esperimento.....con esito negativo però :(
allora, ecco le foto del risultato:

Immagine

Immagine

come potete vedere il problema è che la ramatura non è aderente sul pezzo, basta carteggiare un'po che inizia a staccarsi e viene via che è una bellezza....
dove ho sbagliato?? problemi di decappagio? qualche consiglio?

il pezzo l'ho prima carteggiato/spazzolato per benino e poi l'ho sgrassato con del detersivo per i piatti.
subito dopo averlo sciaquato l'ho immerso nell'acido muriatico (frizzava leggermente).
dopo 5-6 minuti l'ho immerso nella soluzione blu (interessante il fatto che appena lo immergevo subito si copriva di rame, anche senza applicare la tensione).

a proposito di soluzione, ho seguito la ricetta per avere circa 5 litr, quindi:

3 litri di acqua
1,1 Kg di verde rame
0,5 litri di acido per batterie (35%)
30ml circa di soluzione salina come descritto.

ecco la foto del bagno:

Immagine

Immagine


ad occhio il colore mi sembra più blu di quello di teslacoil.....inoltre rispetto a quanto detto nel forum ho trovato una resistenza maggiore dell'elettrolita.....con il pezzo più grosso per far passare 5A ci sono voluti quasi 5V.

.... altra cosa che ho notato è che si sono formati nel liquido strani residui intorno al rame (una poltiglia bianca)....

qualche idea???

marzio

Inviato: 02 gen 2007, 05:08
da Teslacoil
Hola Marzio!
approfitando delle feste natalizie....sono riuscito a fare qualche esperimento.....con esito negativo però
come potete vedere il problema è che la ramatura non è aderente sul pezzo, basta carteggiare un'po che inizia a staccarsi e viene via che è una bellezza.....

La tua ramatura somiglia moltissimo alle ramature che ottenevo io PRIMA
di avere la formula piu' corretta e sopratutto PRIMA di aver aggiustato la
corrente ai livelli ideali.

Secondo me hai un problema di elettrodo positivo, probabilmente e'
troppo piccolo rispetto alla grande superficie del pezzo che vuoi ramare:
la corrente in questo frangente va dove trova la resistenza piu' bassa,
cioe' quasi tutta al centro e pochissima ai bordi ( e con la corrente troppo
elevata, l' ho sperimentato io piu' volte, il rame tende a depositarsi a
strati che si sfogliano con l' abrasione ).

se la ramatura tende a staccarsi al centro e sembra essere perfetta ai
bordi, quasi sicuramente e' un problema di errata distribuzione della
corrente.

ad occhio il colore mi sembra più blu di quello di teslacoil.....inoltre rispetto a quanto detto nel forum ho trovato una resistenza maggiore dell'elettrolita.....con il pezzo più grosso per far passare 5A ci sono voluti quasi 5V.

Nel mio primo esperimento ci sono voluti 800mV, poi man mano che
l' anodo si ricopriva di schifezze, la tensione e' salita progressivamente.
ah, dettaglio, ho usato un alimentatore da laboratorio con regolazione in
corrente ( la tensione l' ho lasciata libera di salire e scendere fino ad
un massimo impostato di 2,5V )

NON saprei dirti quanto sia blu la mia soluzione e se e' piu' o meno blu
della tua, quello che posso dirti e' che vista dal vivo appare appena piu
scura rispetto a quella della foto ( sono state scattate con flash nonostante
fossero macro e supermacro! )
Quello che pero' posso dirti e' che si tratta di un colore blu' cristallino,
senza residui, ci si puo' vedere attraverso benissimo.
dalla foto che hai mandato tu invece sembra che si faccia piu' fatica a
vedere attraverso all' elettrolito.
... altra cosa che ho notato è che si sono formati nel liquido strani residui intorno al rame (una poltiglia bianca)....
Quale rame?
il rame elettrodeposto o l' elettrodo positivo?
Perche' appiccicato sopra al mio elettrodo positivo ci ho trovato una
poltiglia marrone colorata a sprazzi di altri colori, inoltre si erano formati
sopra numerosissimi cristalli di solfato di rame ( molto scenici anche se
diminuiscono la superficie utile dell' elettrodo isolandolo dal liquido )

Ciao!
Fabio.
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Inviato: 02 gen 2007, 14:39
da MBaudino
X MARZIO
''......3 litri di acqua
1,1 Kg di verde rame
0,5 litri di acido per batterie (35%)
30ml circa di soluzione salina come descritto......''


Controlla il volume finale; dovrebbe essere di poco piu' di 4 litri ( il verderame si scioglie e non aumenta proporzionalmente il volume).
Porta il tutto a 5 litri circa finali. Non dovrebbe cambiare di molto, però.

Problema anodo: gli anodi possono avere una superficie piu' piccola del catodo, ma non troppo. Diciamo 1/5 della superficie del catodo, meglio di piu'. Quindi non conviene usare un pezzo di rame troppo piccolo. Come ho già detto, meglio mettere in parallelo piu' anodi equidistanziati dalla lamiera. Con un anodo troppo piccolo hai un problemo aggiuntivo, che la ddc all' anodo è troppo alta e la corrente ti ''sbriciola'' il rame dell' anodo o te lo ossida, facendolo annerire e creando una poltiglia. All' anodo non si devono vedere bollicine di gas (come al catodo).

La scarsa aderenza del deposito, per ferro ben decapato e sgrassato, dovrebbe essere dovuta a corrente troppo alta, come ti ha detto Fabio. Verifica le correnti e mantieni gli elettrodi piu' distanti. Dopo il decapaggio con acido cloridrico, sciacqua bene la lamiera prima di immergerla nel bagno. E' normale che il rame si autodepositi anche senza corrente su superfici meno nobili (come appunto il ferro): ottieni un deposito molto sottile, pochi micron. Poi la deposizione si arresta. Il problema è che questo deposito non ha aderanza: il rame che andrai a depositare sopra quindi sarà poco legato al ferro, ed è il tuo caso.
COnviene applicare immediatamente corrente o meglio accora, dare tensione prima di immergere gli elettrodi.

X FABIO:
mettendo il sale, è cambiato qualche cosa?

Buon anno
Mauro

Inviato: 02 gen 2007, 20:53
da marziom
allora, rispondo a caso:

ho calcolato il volume del liquido, ho aggiunto qualche decilitro d'acqua e ora la soluzione dovrebbe essere di circa 5 litri.
in effetti con il colore io volevo dire che la mia soluzione sembra meno limpida di quella di teslacoil.....sarà perchè lui l'ha filtrata??

Per quanto riguarda la corrente, non credo che sia quello il problema,...l'alimentatore non è in grado di andare oltre i 6/7A ... e io l'ho monitorato, è stato sempre sotto i 5A... anzi alla fine è andato anche sotto i 2A.

Elettrodo positivo, l'ho visto adesso, è abbastanza pulito, solo su qualche angolo c'è della robba bianca..... poi stranamente adesso che è asciutto si nota una brillantezza superficiale, come se ci fossero dei microsopici cristalli sopra..... sarà il sale che ho messo?

Per quando riguarda l'aderenza.... è tutta uguale, si stacca anche sui bordi, escludo quindi un problema di uniformità della corrente.
a proposito, nelle prove ho notato che in alcune parti, quasi alla fine del bagno, si creavano degli aglomerati si rame.....tipo una sabiolina di rame che con il getto d'acqua è andata subito via.

comunque credo che il problema stia nel decappagio o nel deposito inziale, questa sera se ci riesco riprovo pulendo molto bene il pezzo e dandogli subito tensione.....

intanto se avete altri consigli per la prova di stasera...

marzio

Inviato: 02 gen 2007, 23:29
da marziom
fatta seconda prova...
... esito negativo!!! :? :? :? :? :x :x :( :(

allora due foto con qualche commento:
il pezzo dopo la sgrassatura
Immagine

il pezzo a bagno nell'acido muriatico
Immagine

il pezzo dopo la decappatura..... visivamente è a posto no?!
Immagine

il pezzo e stato messo a bagno applicando la tensione prima dell'immersione.
notare, ho spostato gli elettrodi in modo da avere una distanza superiore (il rame, anodo, è una striscia che corre sul lato basso)
il pezzo è appeso tramite 4 fili di ferro....
Immagine

dopo....10-15minuti..... il pezzo appena tirato fuori

sopra
Immagine
sotto

Immagine

notare la parte marroncina (+ scura) è quella specie di sabbiolina/fanghiglia che si forma.... sono agglomerati di rame credo
bhè proprio li l'aderenza è minore e basta il getto d'acqua per staccare tutto:


Immagine
Immagine

sui bordi è poco poco più aderente...ma se tiro viene via lo stesso.

..... :( .... da notare invece che i fili di ferro che tenevano appeso il pezzo sono ramati perfettamente!!! :x


e now!?? ......
marzio

Inviato: 03 gen 2007, 00:10
da MBaudino
A occhio è un pezzo 20*15 cm.
Sono 3 dm2 per lato

Totale 6 dm2 sui due lati.
Che corrente hai dato? Dovevano essere almeno 6-10A.


Domanda fondamentale: non è che la lamiera sia di inox???
Prova a cambiare lamiera

L' anodo dovrebbe essere almeno di 1-2 dm2, equidistante dal centro e bordi lamiera.

Prova con un pezzo piu' piccolo; nessuno al primo montaggio in vita sua monta un SE di 211 :D

Mauro

Inviato: 03 gen 2007, 00:14
da MBaudino
Lamiera in orizzontale? No buono.
Agita durante la deposizione (eventualmente un filino di aria compressa)

Mauro

Inviato: 03 gen 2007, 00:23
da marziom
corrente data circa 5A ... può essere meno (visto che il carico non è stabile e scende con il tempo)

ogni tanto ho agitato la soluzione...diciamo ogni 5 min.

ho gia provato con un pezzo più piccolo....vedi prima foto....ma.......

se non ci sono altre indicazioni....farò un 'ultima prova cambiando l'elettrodo di rame e facendo in modo che ricopra tutta la base del contenitore (oppure come un grata ma che sta sul fondo).

INOX?!..... ma che..... dopo 1 ora dagli esperimenti il pezzo è gia coperto di rugine e devo ogni volta scartavetrarlo per benino....

marzio

Inviato: 03 gen 2007, 00:29
da MBaudino
Veramente strano....
Metti del nastro di carta da carrozziere sul retro. Non sarà interessato dalla ramatura e potrai utilizzare tutta la corrente per una faccia.
Inizia con 10*10cm da un lato solo, e fai passare un paio di amper.
Prova ad agitare in continuazione.
Prova a cambiare tipo di lamiera, non si sa mai. Magari comincia con una piattina di ferro, se ne hai.

Rimane sempre l' acqua di Lourdes, ma c'è ancora tempo.
Mauro

Inviato: 03 gen 2007, 04:04
da Teslacoil
Hola Mauro!
Hola Marzio!
Hola All!

mettendo il sale, è cambiato qualche cosa?
A prima vista direi assolutamente niente, ma devo ancora fare delle
prove piu' approfondite.

.... da notare invece che i fili di ferro che tenevano appeso il pezzo sono ramati perfettamente!!!
La fortuna e' cieca, ma qualcun'altra ci vede benissimo! ;)

Se sui fili di ferro il rame si e' depositato perfettamente, allora significa
che e' proprio da questi che dovresti partire nella sperimentazione, cosa
succede se provi a grattarli, sgrassarli & decaparli?

Prova magari ad eseguire la ramatura al soli fili di ferro, con un pezzo
di filo originale, uno solo grattato, uno solo sgrassato, uno solo decapato
e magari anche qualche altro filo con la combinazione di queste due cose,
se il problema e' in una fase della lavorazione, con questo metodo
dovresti riuscire a "sgamarlo" facilmente. ;)


Ti preciso a proposito che i miei pezzi ramati NON sono stati decapati
ma sono solamente stati grattati con una spazzola abrasiva rotante
a setole sintetiche per trapano ( vedi foto )


Immagine


Buone ramature!
PS: fossi in te proverei anche a filtrare l' elettrolito come ho fatto io,
ti basta un inbuto, mezzo strappo di rotolone asciugatutto e..... tanta
pazienza perche' il liquido scola lentamente....... :D

Ciao!
Fabio.
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Inviato: 04 gen 2007, 04:55
da marziom
OK, allora nella prossima prova faro:

1) filtro la soluzione
2) faccio in modo che l'elettrodo di rame si disposto sul fondo e lo ricopra quasi intermanete...un griata sul fondo insomma
3) provo con il particolare più piccolo
4) spazzolo il pezzo e lo pulisco con un panno e basta (magari il detersivo per i piatti lascia qualche sorta di brillantante....che però dovrebbe essere andato via con l'acido.... mà....)
5) per la corrente che faccio???? do gas o limito ancora di più la dose??.... stavo riflettendo sul fatto che il problema si manifesta maggiormente al centro del pezzo, e nell'ultima prova era più evidente sulla faccia in basso (quella vicina all'anodo), ciò mi fa venire in mente un problema di eccessiva densita di corrente.... o no??

marzio

Inviato: 04 gen 2007, 05:22
da MBaudino

5) per la corrente che faccio???? do gas o limito ancora di più la dose??....

Originariamente inviato da marziom - 03/01/2007 :  22:55:21
Facciamo così. Dato che nessuno ha esperienza di ramatura, ..... polarizziamo la 300B secondo i datasheet della WE..... poi vedremo se si puo' fare di meglio... :D
Delimita un area di 10cm x 10cm (il resto della faccia ed il retro ricoprili con nastro da carrozziere), dai 2-3 A /dm2, parti con una soluzione sui 20-25°C, agita per tutto il tempo della deposizione, usa un anodo da almeno 0,3 dm2, cambia lamierino, grattalo bene con carta vetro fine ( 180-400 ), tieni il tutto per almeno 40 minuti, dai tensione prima di immergere il pezzo, verifica che i fili di ferro con cui sostieni il pezzo facciano un buon contatto ..... e poi si vedrà. Buena suerte
Ciao Mauro

Inviato: 04 gen 2007, 22:46
da marziom
OK, agli ordini!

a proposito.... non abbiamo parlato dell'accrocco con cui alimento gli elettrodi...
si tratta di un alimentatore da PC in grado di fornire 12V 8A e 5V 20A, per controllare l'erogazione ho messo semplicemente sull'uscita 2 MOSFET IRF230 in parallelo pilotati da un potenziometro (centrale del pot sul gate).
L'uscita la prendevo sul source... ora che ci penso però mi conviene prendere l'uscita sul drain in modo tale da far funzionale l'accrocco quasi come un generatore di corrente (viste le caratteristiche del MOSFET), IMHO dovrebbe essere meglio visti i presupposti....

P.S.
non è che avete sottomano/mouse un circuitino fatto benino e semplice cosi è la volta che mi sistemo l'alimenatore come si deve?!.....

marzio

Inviato: 04 gen 2007, 22:59
da MBaudino
..non abbiamo parlato dell'accrocco con cui alimento gli elettrodi...
si tratta di un alimentatore da PC in grado di fornire 12V 8A e 5V 20A, per controllare l'erogazione ho messo semplicemente sull'uscita 2 MOSFET IRF230 in parallelo pilotati da un potenziometro (centrale del pot sul gate).

Originariamente inviato da marziom - 04/01/2007 :  16:46:49
Fortemente OT, ma visto che ci siamo... e se vuoi rispondermi.
Come faccio a far partire un alimentatore da PC; presumo che ci siano due fili che debbano essere cortocircuitati. Mi dici quali? Così provo anche io a ramare. Lunedì sento una zincatura mio cliente, può darsi che faccia anche ramature.
Grazie.
Mauro

Inviato: 05 gen 2007, 01:12
da Giaime
Tra i fili che escono ne troverai uno solo di VERDE, quello lo devi mettere in corto con un qualsiasi filo nero (che sono le masse).


Saluti termoionici
Giaime Ugliano

http://giaime.altervista.org

Inviato: 05 gen 2007, 01:15
da MBaudino
Grazie Giaime

Solo un 'colpetto', tipo pulsante, o stabilmente connesso a massa per tutto il periodo di utilizzo??
Mauro

Inviato: 05 gen 2007, 02:01
da Giaime
No no devi proprio tenerlo in corto, non è a pulsante. Vivamente consigliato, se il tuo SMPS dispone di interruttore vicino alla presa di corrente, di saldare internamente il cavetto verde ad una massa, così ti togli il problema del ponticello volante.

Più di una volta ho fatto andare i grossi tubi trasmittenti col filamento da 5V con gli alimentatori da PC :D


Saluti termoionici
Giaime Ugliano

http://giaime.altervista.org

Inviato: 07 gen 2007, 02:10
da marziom
:( :( :( :x :x

allora ho filtrato la soluzione, ho rifatto gli elettrodi del rame (adesso sono due tipo una grata e sono ai lati corti della bacinella), ho ripulito i pezzi senza però decappare e ho modificato l'alimentatore per usarlo come generatore di corrente.
ho preso il pezzo più piccolo, l'ho misurato e la superficie era di circa 1.2dmq, ho regolato la corrente per 3,5A
risultato identico al precedente....pero ho notato una cosa che prima mi è sempre sfugita:
appena immergo il pezzo di ferro si formano delle leggere bollicine (tipo ferrarelle :D ) che poi scompaiono.....e sapete dove vanno a finire??
l'ho scoperto dopo che ho tirato fuori il pezzo di ferro, mi sono soffermato a notare le zone scure della ramatura (le potete vedere anche nelle foto) ebbene avvicinando l'orechio mi sono accorto che si sentiva friggere e gurdando attentamente ho capito che il friggere (le bollicine) era localizzato sotto lo strato di rame... insomma sotto il rame ribolliva tutto e cosi si staccava e si creavano delle fessure nello strato elettrodeposto.
Che è????????? è normale??? credo di no........


marzio

Inviato: 07 gen 2007, 02:15
da MBaudino
Potrebbe essere idrogeno. Se riesci a raccoglierne un minimo, guarda se prende fuoco.
Non è normale. Avviene solo se non c'è rame a sufficenza in soluzione. Ad esempio, avessi solo acqua e solforico, otterresti idrogeno al negativo e ossigeno al positivo (usando un positivo di grafite e non di rame ovviamente)
Capita quando qualche cosa non va. Sei sicuro :
di aver usato vero solfato di rame
di averne messo il quantitativo giusto

Magari era un preparato per viticoltura a" base" di solfato di rame
Mauro

Inviato: 07 gen 2007, 06:21
da Teslacoil
Hola All!
Potrebbe essere idrogeno. Se riesci a raccoglierne un minimo, guarda se prende fuoco.
Non è normale. Avviene solo se non c'è rame a sufficenza in soluzione.

L' elettrolisi avviene anche con la soluzione satura, basta esagerare
un po con la tensione e vedi quante bollicine saltano su!

Ripeto che nella ramatura che ho fatto la tensione di lavoro si attestava
attorno agli 0,8V che tendevano a salire un poco man mano che l' anodo
si ricopriva di schifezze.


Ad ogni modo io NON ho visto bollicine sull' oggetto da ramare (catodo) ma
soltanto qualche bolluccia sull' anodo che si formava solo con elettrodo
pesantemente ricoperto di detriti.

Magari era un preparato per viticoltura a" base" di solfato di rame

Magari solfato di rame addittivato a qualche pesticida o
acido per batterie addittivato con un prodotto antisolfatazione!
:( :( :( :( :( :(


Ciao!
Fabio.
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La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perchè.
In questo caso, abbiamo messo insieme la teoria e la pratica:
non c'è niente che funziona... e nessuno sa il perchè!"
Albert Einstein
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Inviato: 07 gen 2007, 06:41
da MBaudino
Non deve formarsi idrogeno al negativo. Se questo avviene i casi sono:

a) corrente troppo alta (ovvero tensione troppo alta, come dici tu). Passano così tanti elettroni che il rame ionico in soluzione non riesce a portarsi per diffusione vicino al catodo. Soluzioni: agitare moolto di piu', ridurre la corrente ( o meglio, la densità di corrente)

b) come a), ma solo perchè c'è poco rame in soluzione
c) lega bastarda ( non normale acciaio)

Stesso discorso all' anodo. Se è piccolo, rispetto al catodo, avrà una densità di corrente esagerata. La tensione di elettrodo sale ed occorre applicare maggior tensione per mantenere la ddc. Il rame inoltre si ossida, inizia a produrre ossigeno ossidandosi ancora di piu' e richiedendo piu' tensione che produrra' piu' ossigeno che...



Comunque a noi serve solo buttare un po di rame su una lastrina di ferro.
Strano che a Marzio venga così male. Comunque suggerisco di provare con una lastrina diversa e di verificare il solfato di rame
Mauro

Inviato: 07 gen 2007, 07:00
da Teslacoil
Hola All!
Strano che a Marzio venga così male. Comunque suggerisco di provare con una lastrina diversa e di verificare il solfato di rame

Prova con una rondella, una vite, un dado, una barra filettata e in
generale un qualunque pezzo di minuteria meccanica in ferraccio zincato
come ho fatto io e trova il modo di fare stare bassa la tensione....

Se ci sono riuscito io, dovresti riuscirci anche tu, altrimenti significa
che la tua soluzione contiene qualcosa che NON dovrebbe contenere..... :evil:


A proposito di ossigeno, oggi ho acquistato un cannello da taglio/saldatura
a propano-ossigeno usato bello grosso e massiccio ( pagato 15€ al
mercatino di Cormano! ), passi per il gas, che e' facile da reperire ad
un prezzo contenuto e dura parecchio, ma come faccio per l' ossigeno?
Al castorama ci sono le bombole ad alta pressione da 100 litri per 20€
( piu' 18€ per il regolatore di pressione ) ma con quelle bomboline il
cannello ce lo tengo acceso al massimo per 30-40 minuti....
esiste una soluzione piu' economica per procurarsi l' ossigeno?
quanto costano i bomboloni alti e stretti alta pressione e relativo riduttore?

Ciao!
Fabio.
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Inviato: 07 gen 2007, 07:07
da freccia
Vediamo se migliora qualcosa:
1) il pezzo da ramare deve essere agitato continuamente
2) l'anodo dovrebbe essere in rame fosforoso...in mancanza di meglio un pezzo di rame il più puro possibile
3) l'anodo va messo in un sacchetto di cotone che fermi le impurità
4)partire con una corrente molto bassa per una decina di minuti e poi aumentare leggermente per altri venti minuti: più la deposizione è lenta e migliore è il risultato
5) mettere gli anodi e l'oggetto in verticale ed agitare il pezzo per 3-4 cm avanti-indietro in modo da muovere tutto il liquido (nelle galvaniche si usa un motoriduttore con eccentrico che muove continuamente il liquido)
6) se il deposito tende al rosso ed è rugoso, la corrente è troppo alta e si concentra solo in alcunii punti
7) fate sapere se le cose migliorano......

Saluti:
Francesco

Inviato: 07 gen 2007, 16:06
da marziom
allora, quello che ho messo dentro era sicuramente verde rame.... poi se conteneva pesticidi non so......
comunque oggi farò queste prove giusto per vedere se cambia qualcosa:

provo a corrente fortemente ridotta, max 1A e vediamo che succede

provo un pezzo di lamiera diverso e qualche bullone/rondella.....

appena provo vi faccio sapere.

marzio

Inviato: 07 gen 2007, 16:50
da carmine
e se controllassi la tensione e non la corrente? se si scarica l' H2 la tensione è troppo alta, certamente baudino saprà calcolare la tensione teorica di scarica del Cu...


carmine.
:) :) :)

Inviato: 07 gen 2007, 19:12
da Teslacoil
Hola All!
1) il pezzo da ramare deve essere agitato continuamente
2) l'anodo dovrebbe essere in rame fosforoso...in mancanza di meglio un pezzo di rame il più puro possibile
3) l'anodo va messo in un sacchetto di cotone che fermi le impurità
4)partire con una corrente molto bassa per una decina di minuti e poi aumentare leggermente per altri venti minuti: più la deposizione è lenta e migliore è il risultato
5) mettere gli anodi e l'oggetto in verticale ed agitare il pezzo per 3-4 cm avanti-indietro in modo da muovere tutto il liquido (nelle galvaniche si usa un motoriduttore con eccentrico che muove continuamente il liquido)
6) se il deposito tende al rosso ed è rugoso, la corrente è troppo alta e si concentra solo in alcunii punti

1) io NON l' ho mai agitato
2) il mio anodo e' in rame ricotto ( tubo in rame per idraulica )
3) l' ho lasciato senza sacchetto
4) ho lasciato la corrente fissa ad un livello intermedio di circa 2,5A/dmq
5) il mio liquido era inesorabilmente fermo
6) la deposizione del rame e' avvenuta egregiamente su entrambe le
facce della rondella nonostante ci fosse un solo anodo rivolto verso una
sola faccia ( il retro e' venuto ramato con minor spessore )

NON saprei che dirvi altro, perche' a me funziona e a Marzio no???? :evil:

e se controllassi la tensione e non la corrente? se si scarica l' H2 la tensione è troppo alta, certamente baudino saprà calcolare la tensione teorica di scarica del Cu...
Ci ho gia' provato io, il metodo NON e' affatto buono perche' la resistenza
dell' elettrolita e' molto variabile in funzione della distanza degli elettrodi e
del loro stato, settando la tensione ad 1,5V ottenevo all' inizio consumi
superiori a 5A ( l' alimentatore si sedeva andando in protezione ) e alla
fine consumi irrisori.


Io per la mia ramatura ho usato alimentatori DA LABORATORIO,
quelli cioe' regolabili sia in tensione che in corrente ( a seconda di quale
delle due grandezze cerca di eccedere l' alimentatore limitera' la sua
uscita in automatico: per le mie deposizioni ho settato l' alimentatore a
800mA di corrente costante fino ad un massimo di 2,5V )


Immagine


In foto si vedono gli alimentatori usati per la prova e due oggetti che
ho provato a ramare:

Passi per l' alimentatore piu' in basso ( quello con i voltmetri analogici,
l' ho autocostruito io una decina di anni fa ), ma adesso ci sono cose piu'
moderne a prezzi decisamente contenuti: gli alimentatori che vedete con
i display rossi e verdi sono da 0-30V 0-5A con doppia regolazione fine e
grossa di corrente e tensione e costano solo 39€ cadauno nelle fiere,
sono un acquisto sicuramente consigliato ( magari addirittura due da
mettere in parallelo!!! )


Buoni esperimenti.


Ciao!
Fabio.
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Inviato: 08 gen 2007, 03:59
da marziom
a rieccomi qua, con i risultati delle prove: pessimi!..... :( :x

sconfortato allora ho attrezzato velocemente un esperimento per verificare l'influenza della corrente nel processo, ho preso allora 5 pezzi di ferro tutti uguali:

Immagine

ho calcolato la superfice e quindi le correnti, i valori li potete vedere sul foglio segnati a penna
poi, seguendo i valori calcolati ho fatto le 5 prove ognuna con la corrente che avevo calcolato (tempo circa 5 minuti a pezzo), questo è il risulato:


Immagine
pessimo direi....
questo il dettaglio:
Immagine
Immagine

poi colto ancora più dallo sconforto ho preso un pezzo similare e lo immerso nella soluzione senza corrente alcuna.......
Immagine
e rispetto a tutte le prove devo dire che il risulato è senz'altro il migliore... a parte lo spessore esiguo della ramatura
insomma sembra che il processo peggiori con il tempo di immersione e/o con l'accumularsi del rame sull'elettrodo.....

Comunque se non riesco a venirne a capo, visto che la mia ramatura sarebbe stata solo per migliorare l'effetto schermante uso la soluzione della semplice immersione, e poi una volta ramato vernicio tutto.... meglio di cosi sembra che non si possa fare... :evil: :evil: :( :evil:

comunque, dai risultati ottenuti sembra che la corrente non è la causa del problema.... o perlomeno non è la sola causa.
gli elettrodi?, ecco una foto:
Immagine
non credo che per il pezzo che dovevo ramare siano insufficenti...

la soluzione??
questo è l'acido che ho utilizzato:
Immagine
l'acqua è quella del rubinetto, il solfato di rame quello per agricoltura (purtroppo era in una busta anonima, quindi non so altro....)
in più come consigliato da mauro c'è qualche mg di sale....

nella foto potete vedere anche il risultato ottenuto su delle viti...sempre uguale...
ricapitolando sembra che inizialmente la deposizione è buona poi con il tempo iniziano a formarsi dei "grumi" rossastri e comincia a staccarsi tutto......una cosa, quel rosso che si forma ....quasi quasi mi ricorda la rugine, non è che c'entra qualcosa?? parte qualche reazione con il ferro??

che dite?
marzio

Inviato: 08 gen 2007, 06:10
da freccia
Un'occhiata qui forse può chiarire qualche dubbio:
http://www.ing.unitn.it/~colombo/TRATTA ... matura.htm

Saluti:
Francesco

Inviato: 08 gen 2007, 06:11
da Teslacoil
Hola Marzio!
Hola All!


No, qui' i risultati sono decisamente troppo differenti dai miei per poter
pensare che si tratta di un errore di procedimento o di corrente.

i miei oggetti si sono placcati a meraviglia senza troppe seghe mentali,
i tuoi invece no, e questo senza alcuna apparente spiegazione.


Tre' domande:
- l' oggetto da placcare lo metti sull' anodo o sul catodo?
- hai provato ad usare acido e/o solfato di rame di altre marche?
- hai provato a rifare l' elettrolito ( magari solo un litro ) per controllare
se hai sbagliato le dosi o se il bagno iniziale e' stato irrimediabilmente
inquinato da qualcosa involontariamente introdotta?


Per i miei esperimenti ho utilizzato esattamente questi prodotti:

"Solfato di rame verderame (granitello) 98/99%" della ZAPI

"Elettrolito speciale per batterie al piombo cariche secche 31Be" della
Sol.Bat di Bologna

"Sale marino alimentare grosso" della Clever

E ti posso assicurare che con questi tre ingredienti la deposizione
del rame funziona benissimo....

Ciao!
Fabio.
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Inviato: 08 gen 2007, 15:21
da carmine
ma si può sapere la tensione ai capi di anodo e catodo?

carmine.
:) :) :)

Inviato: 08 gen 2007, 15:35
da carmine
perchè se superi il volt si scarica anche l'H2, prova a stare sotto il volt. Ricordo di una esercitazione di analisi elettrogravimetrica, depositavamo i metalli selettivamente su catodo di platino semplicemente controllando la tensione di scarica, ed il deposito era compatto.


carmine.
:) :) :)

Inviato: 08 gen 2007, 15:57
da carmine
testacoil che alimentatore usi? per me gli alimenatori usati da marziom non sono adatti, meglio un bel trafo e un ponte, anche senza filtro e un bel reostato a transistor per controllare corrente stando attenti a non superare la tensione di scarica del rame!
baudino fatti vivo con la tensione di scarica del rame!

carmine.
:) :) :)

Inviato: 08 gen 2007, 16:40
da marziom
Rispondo un'po a tutti:

1) l'anodo (il più) è collegato al rame, il meno al ferro

2) non ho provato a rifare la soluzione semplicemente perchè ho finito il solfato che avevo "rubato" a papa e perchè sono abbastanza sicuro delle percentuali usate... però ci posso sempre riprovare.

3) dal link che ha postato freccia sembra che sul ferro si crei una seconda reazione?!?!.....

4) che è il cloruro??

5) secondo voi in quale condizione della tabella "problemi" mi ritrovo?

6) nelle ultime prove l'alimentazione del bagno è stata fatta a corrente costante....e quando misuravo la tensione mi trovavo con valori molto diversi a seconda del pezzo e della durata dell'immersione, i valori andavano da 0,8V a 5V, se devo controllare anche la tensione fatemi sapere che provvedo....

marzio

Inviato: 08 gen 2007, 17:36
da MBaudino
La tensione applicata all' anodo e catodo non ha nulla a che fare con la tensione di elettrodo, che si misura in tutt' altro modo (serve un probe idraulicamente connesso ad un elettroco di riferimento, in grado di andare a pochi micron dalla superficie dell' elettrodo). La tensione dell' alimentatore deve vincere:
1) principalmente le resistenze ohmiche dell' elettrolita (che dipendono dalle distanze, dai volumi, dalla concentrazione di acido e, in miura trascurabile) dalla concentrazione del rame
2) il potenziale di polarizzazione del catodo
3) come 2) ma dell' anodo

2) e 3) inizialmente sono sufficienti a provocare il deposito di rame, senza corrente impressa. Un poco di rame si deposita sul catodo in ferro in maniera spontanea. Pochi micron e poi si ferma la reazione quando il ferro è coperto da un velo di rame. Il deposito è sottile e poco aderente e non serve a nulla.

In una piccola vaschetta le tensioni anodo catodo dovrebbero essere attorno al volt, max 2; impossibile che servano 5 volt - deve esserci un problema di contatti inadeguati fra filo e piastrina, o poco acido. Soprattutto non sono possibili sbalzi tra 0,8V e 5V.
La tensione non deve essere stabilizzata; si controlla solo la corrente e la tensione viene di conseguenza.

Il cloruro è cloruro di sodio, sale da cucina

Rifarei tutto, cambiando rame, acido e ferro.
Ciao Mauro

Inviato: 08 gen 2007, 18:23
da marziom
il deposito "spontaneo" è tutt'altro che poco aderente... per il momento è l'unica cosa che resiste al grattare con le dita....

l'escursione che ho riportato è valida solo in relazione alla enorme differenza di area tra i vari pezzi, per i pezzi simili la differenza di tensione è stata di qualche volt.

rifare tutto??.... si potrebbe ma che cambio?
l'acido è quello... il rame gia l'ho cambiato rifacendo gli elettrodi e il ferro pure, vedi le ultime prove.

una domanda, ma va bene l'acqua normale? o ci voleva quella demineralizzata?

marzio

Inviato: 08 gen 2007, 18:39
da carmine
marzion ha riferito di bollicine all'anodo e al catodo, si scarica l'acqua, quindi si tratta di tensioni non corrette e di alimentatore non adatto, aspettiamo di sentire che testacoil ci dia le caratteristiche o lo schema del suo alimentatore.

carmine.
:) :) :)

Inviato: 08 gen 2007, 22:56
da MBaudino
<< l'escursione che ho riportato è valida solo in relazione alla enorme differenza di area tra i vari pezzi, per i pezzi simili la differenza di tensione è stata di qualche volt.>>
Qualche volt in galvanotecnica sono un enormità, in termini di potenza sprecata.
Gli ultimi alimentatori che ho usato erano da 5000 A quello piccolo e 25000 A quelli grandi.
Gli alimentatori erano semplici raddrizzatori, la tensione era quindi pulsata
Non esitono tensioni non adatte, ma solo densità di corrente adatte o non adatte.
Mauro

Inviato: 08 gen 2007, 23:20
da MBaudino
<<il rame gia l'ho cambiato rifacendo gli elettrodi >>
Intendo il rame in soluzione.
Se la soluzionne è agitata e se la densità di corrente è quella giusta, NON può liberarsi idrogeno al catodo, a meno di avere poco rame in soluzione.
Mauro

Inviato: 09 gen 2007, 00:00
da marziom
vorrei aggiungere solo questo particolare che però dalle cose che dite sembra essere molto importante:
con le prove che ho fatto ieri (i 5 pezzettini) le bollicine non si sono mai formate.
A dire la verità le bollicine le ho viste solo nelle prove fatte con il pezzo di ferro più grande, e solo nelle ultime volte (quando cioè ho impostato correnti dell'ordine dei 3-5A).
Puo essere che la corrente non si distribuisca uniformemente sul pezzo di ferro superando in alcune aree il valore ottimale?
Teslacoil, come hai appeso la tua rondella? o meglio come gli hai dato tensione?

Ad ogni modo questo non spiegerebbe il risultato sui cinque pezzettini di ferro (poca corrente e assenza di bollicine).

marzio.

Inviato: 09 gen 2007, 01:12
da carmine
ogni reazione elettrochimica è caratterizzata da un potenziale di elettrolisi ben determinato. Il potenziale applicato dipende essenzialmente dalla densità di corrente agli elettreodi ed esiste una tensione minima necessaria affinchè inizi la elettrolisi.
qualora siano possibili più reazioni elettrochimiche si verifica per prima quella cui compete il potenziale di elettrolisi minore, quindi al crescere dell'intensità di corrente cresce la sovratensione corrispondente, il potenziale dell'elettrodo cresce e può raggiungere il valore proprio di elettrolisi di una seconda reazione in parallelo alla prima reazione.
cf Albenga, Perucca, dizionario tecnico industriale.

Come vedi la tensione è importante per non avere la scarica di NaCl e H2O. E' pur vero che la tensione viene controllata attraverso la corrente, ma tutta l'elettrochimica si basa sui potenziali.

Carmine.
:) :) :)

Inviato: 09 gen 2007, 03:54
da MBaudino
OK continua pure tu che hai studiato. Ormai ho dimenticato quasi tutto dei quattro anni in cui ho fatto l' elettrochimico.

Nota solo che:
- nel caso specifico, dopo i primi micron di rame depositato ( e la deposizione avviene anche spontaneamente, seppur con mediocre aderenza) hai due elettrodi di rame e NON uno di ferro e uno di rame. Quindi non esiste una tensione minima a cui avviene la reazione. Nell' istante iniziale addirittura la reazione è spontanea, essendo termodinamicamente favorita la riduzione spontanea del rame al catodo. Dopo i primi micron, la deposizione spontanea del rame si ferma e per il proseguire della deposizione contano solo:
- le sovratensioni di polarizzazione sui due elettrodi, che sono dunzione della densità di corrente, del tipo di lega, dell' elettrolita ecc (ma trascurabili e comunque proporzionali alla ddc ed agli eventuali gradienti di concentrazione)
- la resistenza dell' elettrolita

Nella pratica di questo bagno:
- almeno l' 80 % della tensione applicata se ne va a vincere la resistenza ohmica dell' elettrolita
- tutte, ma proprio tutte le ricette di galvanica lavorano in ddc e MAI in tensione? Questo per qualunque tipo di deposito galvanico, non solo del rame acido. Ci sarà un motivo?
- interrompendo l' elettrolisi, i potenziali dei due elettrodi sono uguali e la tensione misurabile deve essere uguale a zero, proprio perchè dopo i priimi micron il tutto è diventato un sistema reversibile. Qualche decina di millivolt in realtà ci sarà, perchè lo stato fisico superficiale di anodo e catodo non può essere uguale, e questo corrisponde a minime differenze nei potenziali di elettrodo.

Molto diversi i casi a cui hai pensato tu (elettrolisi dell' acqua e cloro soda), in cui si utilizzano elettrodi insolubili, tipo quelli di grafite rivestiti con ossidi semiconduttori. Erano quelli a cui mi riferivo in un 3d sul carbon block. Li praparavo rivestendo con biossido di piombo la grafite e venivano drogati proprio per ridurre la tensione di elettrodo e le tensioni di polarizzazioni, ma sono una applicazione completamente diversa. Un esempio commerciale sono gli elettrodi DeNora per l' elettrolisi dell' acqua o per utilizzo nei cloro soda. In questi casi all' anodo hai l' ossidazione di un gas (esempio ossigeno) e non la solubilizzazione dello stesso metallo costituente l' anodo. Per questo sono detti insolubili.

Un minimo effetto di questo tipo c'è l'hai anche sugli anodi solubili, tanto è vero che nel caso di rame si usano pellets di rame dotati di maggiore superficie specifica rispetto alle barre; ma tale effetto è assolutamente secondario.

Comunque non mi interessa l' argomento, mi occupo di chimica già per lavoro e non vedo perchè dovrei dedicare del tempo alla resistenza di polarizzazione di un elettrodo e alle curve I/V. L' argomento ramatura l'ho trattato solo perchè funzionale alla ramatura di uno schermo. Teslacoil c'è riuscito, Marzio no. Non è un problema di teoria ma di qualche cosa di pratico che ci sta sfuggendo.

Prosegui tranquillamente tu, non ho intenzione di dover sofisticare su argomenti marginali o perdere tempo ad esprimere in modo formalmente corretto ogni concetto. Tu mi sembri molto piu' interessato a questi aspetti e sicuramente molto piu' competente

Inviato: 09 gen 2007, 05:14
da Teslacoil
Hola All!
aspettiamo di sentire che testacoil ci dia le caratteristiche o lo schema del suo alimentatore

Assolutamente nulla di speciale, si tratta di un normalissimo alimentatore
DA LABORATORIO ELETTRONICO di qualunque tipo, basta che ce la
faccia con le tensioni e le correnti in gioco ( per la tensione possiamo
stare tranquilli, un alimentatore da laboratorio deve partire da zero e
quasi sempre arriva oltre i 15V, per la corrente invece dipende dall'
area: generalmente gli alimentatori da laboratorio sono da 3 o 5A
massimi quindi inadatti per trattare pezzi troppo grossi ).

Le caratteristiche di un alimentatore da laboratorio elettronico sono presto
indicabili, regolazione in tensione e in corrente in maniera continuativa
DA ZERO fino al valore massimo di targa ( spesso ottenuta con 4
potenziometri, tensione grossa, tensione fine, corrente grossa e corrente
fine! ) possibilita' di funzionare come generatore di tensione costante con
corrente massima limitata o come generatore di corrente costante con
tensione limitata, resistenza al cortocircuito permanente ( in questa
condizione NON deve andare in protezione spegnendosi ma comportarsi
come un generatore di corrente costante e tensione d' uscita zero! )
resistenza alle tensioni dirette o inverse erroneamente applicate alla sua
uscita, resistenza ai disturbi RF condotti sui morsetti d' uscita, ripple
virtualmente zero, voltmetro ed amperometro integrati....... insomma,
il tipico alimentatore che si usa in laboratorio per fare collaudi,
esperimenti o simili senza troppi rischi di vedere bruciare tutto, possibile
che NON ne abbiate in casa almeno uno, sono quelli che si usavano anche
a scuola!!!! ;)

Se cercate in internet dovreste trovare qualche schema idoneo, ma
sinceramente oggi come oggi ve lo sconsiglierei ( io l' avevo costruito
una decina d' anni fa perche' a quei tempi erano ancora troppo costosi:
adesso un alimentatore da laboratorio si porta via per 40€ in fiera,
nemmeno il costo del trasfo+mobile+strumenti da pannello digitali! ) :D

Teslacoil, come hai appeso la tua rondella? o meglio come gli hai dato tensione?

Se guardi le foto nella prima pagina lo noti subito:
ho usato uno spezzone di filo di RAME NUDO RICOTTO prelevato spellando
uno spezzone di doppino telefonico e l' ho attorcigliato attorno alla
rondella.
peraltro il filo di rame durante l' esperimento si e' "accresciuto" NON poco!

EDIT:
----------------------------------------------------------------------------------
L' alimentatore che vi consiglio e' il PS-305D
Lo si puo' trovare a 39€ presso molte fiere ( ad esempio il Radiant
di Novegro, vicino all'aeroporto di Linate a fine mese )
http://www.pianetaradio.it/community/ca ... ofiere.htm
----------------------------------------------------------------------------------


Ciao!
Fabio.
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Inviato: 09 gen 2007, 16:44
da carmine
solo per la precisione, la cossiddetta deposizione spontanea tanto spontanea non è. Dove c'è una riduzione deve esserci una ossidazione, gli elettroni che Cu++ acquista debbono essere ceduti da qualcuno, visto che la corrente è staccata, è il ferro ad ossidarsi ed andare in soluzione. ovviamnete poi è protetto dal rame in superfice e non può più ossidarsi e la riduzione di Cu++ cessa. Si misura la corrente, ma questa deve restare entro certi limiti, perchè? perchè la tensione di scarica deve essere al disotto di certi limiti. Esiste pure la legge di ohm, se varia la corrente ai capi di una resistenza varia la tensione ai capi drella resistenza.. L'anodo può non essere solubile, si usano anodi solubili perchè la soluzione si impoverisce in ione Cu++. L'elettrogravimetria controllando la tensione di scarica ed usando elettrodi insolubili di platino separa i metalli non ferrosi depositandli in maniera compatta. é pur vero che per misurare la tensione di scarica usavo un ponte salino e un elettrodo di riferimento a calomelano o ad idrogeno, ma quella che variavo era la tensione ai capi dei due elettrodi. Ti prego di non arrabbiarti, ho sempre pensato che teoria e pratica siano la stessa cosa.
Comunque per tagliare la testa al toro, cari marzion e testacoil diteci i volt misurati ai capi degli elettrodi, a me è parso di capire che c'è un rapporto di oltre 2 tra i due, testacoil parla di 0,6 V e marziom di circa 2 V, a me pare una enormità!!!

carmine.
:) :) :)

Inviato: 09 gen 2007, 17:32
da marziom
Comunque per tagliare la testa al toro, cari marzion e testacoil diteci i volt misurati ai capi degli elettrodi, a me è parso di capire che c'è un rapporto di oltre 2 tra i due, testacoil parla di 0,6 V e marziom di circa 2 V, a me pare una enormità!!!
che tensione vuoi sapere? o meglio in quale condizione/polarizzazione?

marzio

Inviato: 09 gen 2007, 17:59
da carmine
ne puoi misurare solo una, quella ai capi degli elettrodi del bagno, mi pare di aver letto in uno dei post di testacoil che lui ha 0,6 V, e tu?
ciao!

carmine.
:) :) :)

Inviato: 09 gen 2007, 18:49
da marziom
ma a vuoto, cioè senza che io applico corrente o con la corrente applicata, e in questo caso che corrente vuoi che applico? che pezzo?

marzio

Inviato: 09 gen 2007, 20:17
da carmine
con la corrente attaccata e la corrente che normalmente hai usato, cioè nelle condizioni di lavoro usate.
ciao, carmine.

Inviato: 13 gen 2007, 03:07
da MBaudino
Visto che a breve dovrò ramare degli schermi di trasformatori, provo anche io. Anche per vedere se teoria e pratica posso convivere.

FASE 1: preparazione della soluzione.

Adotto la seguente ricetta:

solfato di rame 250 grammi/litro
acido solforico 66°Be 50 grammi/litro
sale da cucina 100 mg/Litro
acqua quanto basta ad 1 litro di volume finale
additivi per il momento nessuno


Ho sciolto il solfato di rame in circa 700 ml di acqua calda,agitando a lungo. Ho aggiunto il sale da cucina e l' acido solforico. Alla fine, aggiungere l' acqua necessaria per portare ad 1 litro il volume della soluzione.

Ho usato il solforico concentrato, ma, essendo molto pericoloso, vi consiglio di usare il solforico a circa 30°Be per batterie ( usarne circa 110 ml ogni litro finale di soluzione).

Ho usato acqua deionizzata; a Torino non sarebbe necessario, però in alcune zone costiere l' acquaa potabile puo' contenere parecchi cloruri che vanno a sommarsi a quelli che aggiungiamo sotto forma di sale da cucina. Poichè ho visto una bottiglia di acqua minerale sarda con quasi 1 grammo/litro di cloruri disciolti ( la soluzione va preparata invece a 0,06 grammi/litro di cloruri, pari a 0,1 grammo/litro di sale da cucina), consiglio di usare acqua deionizzata (quella in vendita per le batterie o per i ferri da stiro).

La soluzione finale mi è risultata perfettamente limpida, senza torbidità o parti indisciolte.
Il risultato è quello della foto
Domani preparo la vaschetta e gli elettrodi
Mauro
Immagine

Inviato: 14 gen 2007, 18:18
da marziom
ciao,
ormai mi sono quasi arreso.... ho fatto l'ultima prova i risultati sono più o meno i soliti ... a proposito la tensione che ho misurato è stata al massimo 1,6V per il pezzo più grande.
Ormai credo di aver capito che ci sono due problemi di fondo:
1) la ramatura non aderisce al supporto, probabili cause:
- il pezzo di ferro non è idoneo...(chissa perche poi)
- ci sono degli inquinananti nella soluzione...
2) con il tempo sulla superfice del pezzo si formano delle chiazze scure che danno l'idea che c'è troppa corrente

in buona sostanza visto che di rifare lo schassis con dell'altra lamiera non ho proprio voglia e che non saprei cosa combiare nella soluzione, se non l'uso di acqua demineralizzata.... per il momento mi fermo qui.
provo a verniciare i supporti ramati e vedo che tenuta ha il tutto.

:evil:
marzio

Inviato: 15 gen 2007, 02:07
da Arge
ciao,
ormai mi sono quasi arreso.... ho fatto l'ultima prova i risultati sono più o meno i soliti ... a proposito la tensione che ho misurato è stata al massimo 1,6V per il pezzo più grande.
Ormai credo di aver capito che ci sono due problemi di fondo:
1) la ramatura non aderisce al supporto, probabili cause:
- il pezzo di ferro non è idoneo...(chissa perche poi)
- ci sono degli inquinananti nella soluzione...
2) con il tempo sulla superfice del pezzo si formano delle chiazze scure che danno l'idea che c'è troppa corrente

in buona sostanza visto che di rifare lo schassis con dell'altra lamiera non ho proprio voglia e che non saprei cosa combiare nella soluzione, se non l'uso di acqua demineralizzata.... per il momento mi fermo qui.
provo a verniciare i supporti ramati e vedo che tenuta ha il tutto.

:evil:
marzio



Originariamente inviato da marziom - 14/01/2007 :  12:18:04
Non disperarti.......

Immagine

La soluzione è dietro l' angolo.... :D

JOE

Inviato: 15 gen 2007, 03:54
da marziom
ah...ah...ah....

a proposito, stavo riguardando uno dei pezzi che dovevo ramare, mi sembra che si sia formata una strana patina superficiale..... non è rugine.....il colore è griggio tendente un'po la verde....che può essere?

marzio

Inviato: 15 gen 2007, 06:48
da Teslacoil
Hola Marzio!
Hola All!

in buona sostanza visto che di rifare lo schassis con dell'altra lamiera non ho proprio voglia e che non saprei cosa combiare nella soluzione, se non l'uso di acqua demineralizzata.... per il momento mi fermo qui.

finora hai fatto tanto, arrenderti ora NON serve a nulla! :(


Ma hai provato a ramare i fili di ferro come ti avevo detto?
se l' unica cosa che riuscivi a ramare bene erano i fili di ferro di
sostegno del pezzo, avresti dovuto partire da quelli provando a
decaparli, raschiarli, sgrassarli ecc ecc fino a trovare qual'e' il
procedimento errato che ti manda all' aria tutto il lavoro..... :o

Su, forza, per la bomboletta spray c'e' ancora tempo ( magari
dopo la ramatura! ) ;)

Ciao!
Fabio.
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La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perchè.
In questo caso, abbiamo messo insieme la teoria e la pratica:
non c'è niente che funziona... e nessuno sa il perchè!"
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Inviato: 15 gen 2007, 18:54
da marziom
difatti sono arrivato alla conclusione che ci sono stati due problemi di fondo:
1) usare l'acqua comunale non è stata una grande idea.... in più dovevo prestare più attenzione a mantenere la soluzione più pura possibile, nelle ultime prove ho notato che si formavano strani residui sui pezzi ramati.....
2) il ferro che dovevo ramare.... aveva qualcosa che non va... tanto più che avevo deciso di ramarlo perche la vernice che c'era all'origine (vi ricordo che è materiale surplus) gia si era staccata.
deve essere proprio una lamiera bastarda! :)

comunque ora ho filtrato di nuovo il liquido (doppio strato di carta) e l'ho messo da parte per riprovare in futuro su qualcos'altro.

dei pezzi che dovevo ramare (3), su due sono riuscito ad applicare un leggero strato (qualche micron) con una aderenza appena sufficente, sul terzo non c'è stata storia e quindi ho mollato.
su quest'ultimo poi ho notato che si è formata sul pezzo una strana patina che quasi non va via neanche con la carta vetrata.... probabilmente è quello.

comunque questa mattina ho gia verniciato tutto, stasera vedo come va...

marzio