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Inviato: 12 dic 2006, 18:07
da riccardo
Ora, vediamo se vi piace questo, sopratutto per i romani ...Riccardo!
http://cgi.ebay.it/THERMALTAKE-BGA-HEAT ... dZViewItem


Buon AudioFaidate!

Ciao
Roberto


Originariamente inviato da mrjam - 12/12/2006 :  09:03:32
NOn ridere, ma già li uso sul tda e sul SAA, solo che a) dopo aver indebolito la colla termica li ho incollati, e b) non sapendo dove portarli a massa per ora li ho lasciati flottanti.
Idee?

Saluti

R.R.

Inviato: 12 dic 2006, 19:04
da mrjam
AAAhhhhhh!!!
Diavolo di un Riccardo!! :grin: :D

Hai piazzato una bella antenna, pronta a captare la RF prodotta dai segnali digitali, vicino ad un integrato delicato come il DAC!
Se consideri la capacità parassita fra lo schermo - in questo caso l'antenna! - e il silicio + i pin I/O, tutta la VHF che passa di li la stai accoppiando ai percorsi e modulando i segnali.
Lo schermo è tale solo se connesso a massa, altrimenti è un pezzo di metallo inutile o, peggio, deleterio!

La massa (digitale) migliore è quella vicino all'IC. Meglio ancora se connessa al telaio attraverso uno o più MLCC da 10-100nF e una colonnina metallica, in modo da deviare nel modo più diretto la RF evitando che inquini l'area circuitale circostante.
Ah, per lo schermo non usare il collegamento 'pigtail' (coda di suino!), cioè un pezzetto di cavo, troppa induttanza per lasciar transitare liberamente la RF. Meglio un ritaglio di rame largo il più possibile, spazio permettendo.


Buon AudioFaidate!

Ciao
Roberto

Inviato: 12 dic 2006, 19:43
da mrttg
Credo che la soluzione ideale sia schermare le varie sezioni/aree del circuito con box metallici abbondantemente connessi a massa.
Ovviamente è più indicato per una scheda ex-novo piuttosto che per un prodotto finito, ma in alcuni casi ci si può riuscire.
Ciao Roberto,
concordo con quanto dici sopra.
mrttg
non sei daccordo che i problemi di RFI nei circuiti digitali siano dovuti proprio a quelle 'insignificanti' armoniche prodotte da clocks e ripidi fronti dei bits che si estendono fino a circa ft=0.5/tr ;)
Sono daccordo.... ;)
Volendo risparmiare sul rame si può acquistare dalle ditte che producono grondaie per il deflusso delle acque piovane ...tanto la colla del nastrino di rame si cuoce quando si salda il collegamento a massa! mhh.. non è che lo incollate? ..eh!? ..pessima idea!
Voi continuate ad insistere con il rame... all' interno dei cellulari hò sempre visto roba in lamiera o acciaio :)

Comunque ho ritrovato un testo sull' argomento
"Wireless Communications Design Handbook" vol 3 Interference into circuit di Reinaldo Perez... a tempo debito indago.

Ciao Tiziano

Inviato: 12 dic 2006, 20:06
da mrttg
NOn ridere, ma già li uso sul tda e sul SAA, solo che a) dopo aver indebolito la colla termica li ho incollati, e b) non sapendo dove portarli a massa per ora li ho lasciati flottanti.
Idee?

Saluti

R.R.
Ciao Riccardo,
la massa dei bypass che circondano i tuoi IC dovrebbe essere accessibile :)

Tiziano

Inviato: 12 dic 2006, 20:22
da mrjam
all' interno dei cellulari hò sempre visto roba in lamiera o acciaio
Esatto!
Però permettimi di indirizzare la tua valutazione verso l'aspetto economico di prodotti destinati ad essere prodotti in enormi quantità come i cellulari.
Se tu fossi responsabile di scelte che possono incidere notevolmente sul budget di un progetto, di conseguenza differenti margini di utile, cosa utilizzeresti: il lamierino di rame o di ferro dolce?
:D ..dai, la decisione è semplice! :D

Il lamierino di ferro è sufficientemente schermante, ma mai quanto il rame. La conduttività non è paragonabile! ..e parlando di onde RF è molto importante.
Il ferro o meglio i mu-metal sono più indicati a frequenze basse.

A costo di sembrare ripetitivo ribadisco il consiglio di studiare il testo di Henry Ott ...sta tutto li! (per i più smaliziati, sguinzagliate il mulo! ..chi vuole intendere.. )


Buon AudioFaidate!

Ciao
Roberto

Inviato: 12 dic 2006, 21:43
da riccardo
NOn ridere, ma già li uso sul tda e sul SAA, solo che a) dopo aver indebolito la colla termica li ho incollati, e b) non sapendo dove portarli a massa per ora li ho lasciati flottanti.
Idee?

Saluti

R.R.
Ciao Riccardo,
la massa dei bypass che circondano i tuoi IC dovrebbe essere accessibile :)

Tiziano


Originariamente inviato da mrttg - 12/12/2006 :  14:06:03
Infatti, il dilemma fu dato dal telaio interamente plastico.
txs


Saluti

R.R.

Inviato: 12 dic 2006, 22:22
da Dragone
Mi ricordo del Marantz cd-17 kis signature, che ha telaio in rame e molti integrati schermati con lamine di rame. Gli schermi sono saldati allo stampato

Immagine


Saluti, Stefano

Inviato: 13 dic 2006, 05:03
da Piercarlo
Mi riallaccio come al solito a una moltitudine di indicazioni reperibili in rete, fra cui T.L. ex TNT e molti altri. (...) E quali sono i circuiti e gli IC, in audio, che meritano questo tipo di cure?
Grazie
Non saprei dire adesso se sono efficaci o no i foglietti di rame incollati sugli integrati. A sentimento direi che, se sono incollati e basta, non servono praticamente a nulla. Però...

Questa estate, mentre andavo un po' dietro ad alcune questioni postemi da un amico in merito al possibile "suono" dei telai che si ritrovano in un sito dedicato ai grundig vintage curato da Massimo Ambrosini (con tanto di forum dedicato), mi sono fatto alcune prove sul mio CDP - un vetusto Philips 600 - e a un altro che poi ho praticamente regalato a un amico - un Sony MDP 11 o qualcosa del genere.

Da quello che è emerso le schermature o meglio il modo in cui sono connesse "suonano" e pure parecchio. Non sto adesso a riportare tutti gli antefatti ma mi limito soltanto a riportare qui quella che mi è parsa una regola generalizzabile: più la schermatura è "specializzata" (cioè dedicata e mirata agli stadi che deve schermare) e migliori sono i risultati sonori ottenibili.

Oltre a questo, specie nei CDP o comunque in apparecchi che per vari motivi funzionano anche oltre la banda audio, occorre curare che non si formino, oltre agli anelli di massa "palesi" (che cioè risultano tali già per connessione ohmica), anche anelli di massa "occulti" (che cioè sono tali per via di accoppiamenti capacitivi spurii che, salendo in frequenza, "chiudono" verso massa sezioni di telaio o collegamenti che si comportano a quelle frequenze "come se" fossero normali anelli di massa).

Non potendosi evitare del tutto la formazione di questi loop di massa ad alta frequenza, occorre adottare gli accorgimenti più opportuni in modo da ottenere che la loro "chiusura" non avvenga verso collegamenti di massa a caso ma piuttosto avvenga di preferenza verso collegamenti di massa prestabiliti a priori. Ciò, per quel che sono riuscito a cavarci io (qualcosa, anche se non certo miracoli), lo si ottiene o chiudendo esplicitamente verso masse predefinite tali potenziali anelli, oppure aumentando ad arte le capacità parassite verso determinate "fughe" di massa in modo da favorire una via di scarico per i disturbi che li indirizzi dove è più conveniente, cioè lontano dalle masse destinate a fare da ritorno ai segnali che interessano (audio o di altro tipo).

Per quel che riguarda la faccenda "suono dei contentori" i rimedi sembrerebbero riassumibili in una sola regola: oltre al contenitore destinato alla schermatura generale dell'apparecchio dai disturbi ricevuti o trasmessi verso l'esterno, occorre costruire un livello intermedio di schermatura (più "locale") interposto tra i singoli stadi principali del circuito (DAC, sezione di uscita, decoder digitale, controller, alimentatore e anche front-end analogico del lettore CD) che si occupi, oltre che di rafforzare la schermatura verso disturbi provenienti dal mondo esterno, anche di instaurare una schermatura da interferenze e diafonie *proveniente dagli stadi adiacenti interni*, prima di tutto quelli dell'altro canale stereo dell'apparecchio.
E, buon ultimo non fidarsi mai troppo delle "basse impedenze" d'uscita dei vari stadi per permettersi il lusso di fare a meno, per esempio, dei cavetti schermati all'interno di un'apparecchio. Questo perché alle frequenze in cui i disturbi sono più vivi che mai (oltre la banda audio) la cosiddetta "bassa impedenza di uscita" (specie se ottenuta solo a furia di controreazione) potrebbe rivelarsi non sufficientemente bassa da "uccidere" i disturbi che dovessero incidere sul circuito che, presunto "autovaccinato", poi tanto vaccinato potrebbe non esserlo affatto.

Tutto imho e tutto sperimentato più o meno a braccio. Attendo conferme o smentite da chi ha fatto altre prove. In buona sostanza si tratta di problemi di compatibilità (o anche autocompatibilità) elettromagnetica che fanno capolino, non del tutto a sorpresa, anche negli apparecchi audio, soprattutto modellandone e "colorandone" il rumore di fondo.

Ciao
Piercarlo

Inviato: 15 dic 2006, 05:39
da titano
Però permettimi di indirizzare la tua valutazione verso l'aspetto economico di prodotti destinati ad essere prodotti in enormi quantità come i cellulari.
Se tu fossi responsabile di scelte che possono incidere notevolmente sul budget di un progetto, di conseguenza differenti margini di utile, cosa utilizzeresti: il lamierino di rame o di ferro dolce?
:D ..dai, la decisione è semplice! :D

Il lamierino di ferro è sufficientemente schermante, ma mai quanto il rame. La conduttività non è paragonabile! ..e parlando di onde RF è molto importante.
Il ferro o meglio i mu-metal sono più indicati a frequenze basse.]
Mah, mi sembra che le considerazioni fatte siano piuttosto superficiali.
Non mi pare sia stato specificato cosa si voglia schermare e da che tipo di disturbi.
Parlare di "frequenze" ha senso fino ad un certo punto, bisogna prima valutare se vogliamo schermare un disturbo di natura elettrostatica, magnetica o elettromagnetica.

La conduttività ha valenza principalmente nel caso di schermi elettrostatici, nei quali si pone un percorso "verso massa" a bassa impedenza per un segnale di disturbo elettrostatico. Gli si fornisce una via di fuga che non crei una sovrapposizione di effetti tra segnale di disturbo e il segnale che vogliamo mantenere coerente con l'informazione in ingresso.
Nel caso magnetico/elettromagnetico la conduttività ha importanza relativa, quello che conta è la pearmabilità magnetica, che deve essere inferiore a quella del mezzo circostante (solitamente l'aria) per “guidare” le onde EM nella direzione voluta, evitando concatenamenti con aree di loop interne al circuito.
Una lastra di rame connessa a massa non ha alcun effetto su segnali elettromagnetici, che si concateneranno comunque con i circuiti sensibili. In RF, per le stazioni radio militari per esempio, si usano schermi di ferro dolce di notevole spessore…un foglietto di rame connesso a massa è come non ci fosse se il problema è un disturbo creato da una spira percorsa da corrente variante nel tempo.

L'utilizzo della spira di rame attorno ai trasformatori ha diversa funzione (prevengo illazioni a tal proposito)
In quel caso la spira formata attorno al pacco è messa in posizione tale da concatenarsi col flusso disperso dal trasformatore (legge Faraday Neumann). E' un percorso chiuso su sé stesso, non connesso a massa che non ha lo scopo di fermare la propagazione nello spazio di un treno d’onde, quanto piuttosto di generare una corrente nella spira dovuta alla variazione nel tempo del flusso concatenato, avente verso tale da opporsi alla variazione del flusso che la genera. In pratica non scherma il flusso disperso, si oppone ad esso limitandone la risultante.


Argomento delicato e dalla risposta non univoca. Diciamo che con grossi integrati digitali e stadi di uscita a discreti la cosa potrebbe evere un senso.
Caso tipico del cd-17 kis. L'hdam altro non è se non un diamond buffer a discreti... ;)

Marco

Inviato: 15 dic 2006, 16:58
da mrjam
Il "punto di domanda" si rivolge ai nostri circuiti "digitali" audio, cdplayer, Dac separati
i problemi di RFI nei circuiti digitali siano dovuti proprio a quelle 'insignificanti' armoniche prodotte da clocks e ripidi fronti dei bits che si estendono fino a circa ft=0.5/tr
parlando di onde RF
:D Elettromagnetiche!! :D

Buon AudioFaidate!

Ciao
Roberto

Inviato: 15 dic 2006, 20:39
da mrjam
:) :)

Un pò di materiale utile a proposito di shielding:

Immagine



Buon AudioFaidate!

Ciao
Roberto

Inviato: 15 dic 2006, 20:41
da mrjam
Immagine

Buon AudioFaidate!

Ciao
Roberto

Inviato: 15 dic 2006, 20:44
da mrjam
Immagine

Ho cercato di mantenere una buona risoluzione delle immagini senza caricare troppo l'upload.
Spero si vedano bene! ;)

Sorry per chi non mastica l'inglese! :(

Buon AudioFaidate!

Ciao
Roberto

Inviato: 15 dic 2006, 20:55
da Arge
Mi ricordo del Marantz cd-17 kis signature, che ha telaio in rame e molti integrati schermati con lamine di rame. Gli schermi sono saldati allo stampato

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Saluti, Stefano


Originariamente inviato da Dragone - 12/12/2006 :  16:22:13
il rame è solo superficiale, quindi è una ramatura....fatta nei bagni galvanici, usati per molti altri scopi.
Un telaio in rame non avrebbe la solidità necessaria, sopratutto nell' ordine che va dai 2/10 fino ai 5/10 e giu di li.
Inoltre su una produzione industriale avrebbe un costo paurosamente alto!!!!! impensabile.....
( Vai a vedere Phatos per risparmiare cosa ha fatto...ho chiedi a Tiziano )

ciao da JOE

Inviato: 15 dic 2006, 21:07
da titano
Immagine

Ho cercato di mantenere una buona risoluzione delle immagini senza caricare troppo l'upload.
Spero si vedano bene! ;)

Sorry per chi non mastica l'inglese! :(

Buon AudioFaidate!

Ciao
Roberto


Originally posted by mrjam - 15/12/2006 : 14:44:00
Si vede bene. Molto interessante. Mi piacerebbe saperes e c'è qualche notizia in più sul set up di misura. Nella descrizione si legge solo che la misura è stata fatta nel campo vicino, con sorgente e riceventa distanti 2.54cm (1 pollice) con uno schermo di spessore tra 3 e 60mils.

Sarebbe interessante capire come è stato implementato lo schermo. Se era schermata la sorgente, il ricevente o entrambi.
Hai informazioni a riguardo?

Marco

Inviato: 16 dic 2006, 03:53
da ungern
Mi ricordo del Marantz cd-17 kis signature, che ha telaio in rame e molti integrati schermati con lamine di rame. Gli schermi sono saldati allo stampato

Immagine


Saluti, Stefano


Originally posted by Dragone - 12/12/2006 :  16:22:13
Anche TEAC nei suoi VRDS vari schermava gli integrati con un foglio di rame. Da qualche parte lessi il suggerimento di smorzare gli integrati incollandovi sopra dei materiali assorbenti tipo sorbothane. Non ho mai provato.
Però proverò a schermare le mie 26 DHT :?
Buon divertimento,
Armando

Inviato: 16 dic 2006, 19:14
da mrjam
Sarebbe interessante capire come è stato implementato lo schermo. Se era schermata la sorgente, il ricevente o entrambi.
Se ti interessa la trattazione completa sulle schermature ti rimando al post nella pagina precedente in cui ho consigliato il testo da cui ho estrapolato queste informazioni.

Giusto per inquadrare il problema: per quale motivo ti chiedi che set-up sia stato usato?
A mio avviso l'efficaci della schermatura prescinde di per se dalla posizione della sorgente di radiazioni. Al contrario è il contesto generale del circuito da valutare caso per caso.
Praticamente, se avessi un generatore di clock che irradia RF inquinando tutto ciò che gli sta attorno, schermerei la sorgente piuttosto che tutto il resto del circuito (anche perchè è sufficiente un solo cavo esterno alla schermatura per captare la RF).
Se ho un chip DAC, naturalmente vicino alla circuitazione digitale, e voglio preservare il segnale analogico a bassissimo livello da esso prodotto, lo schermerei senza indugio, agendo stavolta sul lato ricevente.
Non so se è questo che intendevi :?:

Se hai un analizzatore di spettro ad alta frequenza ti consiglio di fare una sessione di sperimentazione con una antennina adeguatamente amplificata, misurando le emissioni RF attorno ad un circuito digitale di prova (è sufficiente, anzi ottimale, un modulo generatore di clock con uscita TTL) configurato per poter ospitare varie tipologie di schermatura.
Meglio di mille libri! ;)
..anche quello di Mr. Ott :D :D

Buon AudioFaidate!

Ciao
Roberto