Inviato: 20 nov 2006, 00:42
Io mi sono tenuto distante da quei 3 concetto apposta.
Possono essere usati secondo il concetto di Roberto, ma pure in condizioni per nulla controllate su un piano strettamente lessicale (o semantico).
"Naturalezza", ad esempio. Di istinto lo si usa per qualsiasi cosa per rendere un concetto di "umanizzazione" di quello che si definisce "human interface", ossia grossomodo un surrogato di "ergonimico" legato alla percezione anzichè alla "manovrabilità". Di per se però non tutto quello che è "naturalizzato" è reale o attinente al reale, per cui "naturale" nel senso preciso del termine.
Radiografante, boh, io lo associo all' uso dello sharpness nel video, ossia capacità di aumentare o diminuire la messa a fuoco apparente dei contorni. Nel video questa tecnica, molto vistosa e di effetto, si ottiene esaltando la risposta nei gradini (esaltazione delle frequenze elevate a scapito di quelle meno elevate, quindi esaltazione dei particolare più "sottili".
Trasparenza, sensazione di non percepire filtri o mascherature intermedie, potrebbe essere considerato l' aggettivo opposto a "mascheramento", e poi in fondo lo è come significato letterale....
Alla fine credo conti di più la credibilità di chi fa uso di questi aggettivi che il significato implicito od automatico degli stessi.
Ossia intendo dire che tutti prediligono una dialettica diversa, ma la cosa importante è ottenere di "far passare il concetto" non tanto di usare una sintassi o una prosa studiata nei minimi particolari....
In fondo, molti di noi sono in grado di intuire molto anche dal "non scritto", riguardo al vissuto di un ascolto. Se un ampli piace da morire non si useranno giri di parole, se è cosi cosi ci si inventa qualche concetto simile a quello dibattuto, se fa schifo si "glissa" con frasi di circostanza, secondo la tradizione millenaria della lingua latina.....
ciao
Mauro
http://www.webalice.it/mauro.penasa/index.html
Possono essere usati secondo il concetto di Roberto, ma pure in condizioni per nulla controllate su un piano strettamente lessicale (o semantico).
"Naturalezza", ad esempio. Di istinto lo si usa per qualsiasi cosa per rendere un concetto di "umanizzazione" di quello che si definisce "human interface", ossia grossomodo un surrogato di "ergonimico" legato alla percezione anzichè alla "manovrabilità". Di per se però non tutto quello che è "naturalizzato" è reale o attinente al reale, per cui "naturale" nel senso preciso del termine.
Radiografante, boh, io lo associo all' uso dello sharpness nel video, ossia capacità di aumentare o diminuire la messa a fuoco apparente dei contorni. Nel video questa tecnica, molto vistosa e di effetto, si ottiene esaltando la risposta nei gradini (esaltazione delle frequenze elevate a scapito di quelle meno elevate, quindi esaltazione dei particolare più "sottili".
Trasparenza, sensazione di non percepire filtri o mascherature intermedie, potrebbe essere considerato l' aggettivo opposto a "mascheramento", e poi in fondo lo è come significato letterale....
Alla fine credo conti di più la credibilità di chi fa uso di questi aggettivi che il significato implicito od automatico degli stessi.
Ossia intendo dire che tutti prediligono una dialettica diversa, ma la cosa importante è ottenere di "far passare il concetto" non tanto di usare una sintassi o una prosa studiata nei minimi particolari....
In fondo, molti di noi sono in grado di intuire molto anche dal "non scritto", riguardo al vissuto di un ascolto. Se un ampli piace da morire non si useranno giri di parole, se è cosi cosi ci si inventa qualche concetto simile a quello dibattuto, se fa schifo si "glissa" con frasi di circostanza, secondo la tradizione millenaria della lingua latina.....

ciao
Mauro
http://www.webalice.it/mauro.penasa/index.html