Inviato: 17 nov 2006, 15:57
Dopo l' idillio, posso anche dire la mia in un senso più compiuto...
La questione budget secondo me è secondaria, se ragioniamo in termini di materiali. Io credo che quasi tutte le scelte che Aloia (o chi per lui, a questo punto...
) siano incentrate per il classico "suono ruffinano", più che a questioni di costo.
Usare 10 Bjt di segnali in più o meno, anche all' epoca (ma in realtà io quei giochini li facevo anche negli anni 80', negli anni 90' c' era ben altro da "copiare" in giro per il mondo....
), costava un migliaio di lire.
L' alimentazione duale praticamente non incide sul trafo (più facile trovare le prese centrali che il contrario....), non incide sui diodi, e manco sugli Elcaps di filtro, visto che una duale permette di toglierne uno dall'uscita e metterlo semplicemente a fare il pari sul duale. Se poi consideriamo che in questo modo si può togliere ( o considerare opzionale) la regolazione di potenza, una versione "lusso" di questo lavoro costa esattamente come una versione "volks". Quello che cambia è solo il lavoro del progettista nel selezionare una struttura polarizzata nel modo giusto....
Di certo un ampli con queste modifiche (current source sui differenziali, regolazione delle tensioni dei driver, degenerazione locale sui piloti ecc....) suonerebbe in modo diverso, nel senso che mancherebbe quasi totalmente quella bella caratteristica di THD discendente postata da Roberto, con buona pace per l'audiofilia. Infatti un ampli con le caratteristiche citate da Piercarlo diventa un "classico Stato solido" che distorce poco o pochissimo, che per la maggioranza della gente "suona freddo" o "suona male" a tavolino.
Riguardo i PSU induttivi o con celle induttive versus suono, beh, tutto relativo nella vita. Se andiamo ad analizzare la funzione di trasferimento complessiva di un amp, scopriamo che il suo PSU è sempre parte di essa, ed interagisce con la sua struttura. Inserire ulteriori elementi reattivi al PSU significa introdurre variabili lineari e non lineari alla già complessa situazione. Il fatto che "si sente" e peggio, che "si senta in meglio" non depone molto a favore di questa tecnica, per la semplice ragione che di norma il soggettivo è sensibile a "quello che c'è", non a quello "che manca" (storia lunga....).
Insomma, io prediligo la messa a punto di sistemi attivi mirati rispetto all'uso di elementi reattivi di potenza.
ciao
Mauro
http://www.webalice.it/mauro.penasa/index.html
La questione budget secondo me è secondaria, se ragioniamo in termini di materiali. Io credo che quasi tutte le scelte che Aloia (o chi per lui, a questo punto...

Usare 10 Bjt di segnali in più o meno, anche all' epoca (ma in realtà io quei giochini li facevo anche negli anni 80', negli anni 90' c' era ben altro da "copiare" in giro per il mondo....

L' alimentazione duale praticamente non incide sul trafo (più facile trovare le prese centrali che il contrario....), non incide sui diodi, e manco sugli Elcaps di filtro, visto che una duale permette di toglierne uno dall'uscita e metterlo semplicemente a fare il pari sul duale. Se poi consideriamo che in questo modo si può togliere ( o considerare opzionale) la regolazione di potenza, una versione "lusso" di questo lavoro costa esattamente come una versione "volks". Quello che cambia è solo il lavoro del progettista nel selezionare una struttura polarizzata nel modo giusto....
Di certo un ampli con queste modifiche (current source sui differenziali, regolazione delle tensioni dei driver, degenerazione locale sui piloti ecc....) suonerebbe in modo diverso, nel senso che mancherebbe quasi totalmente quella bella caratteristica di THD discendente postata da Roberto, con buona pace per l'audiofilia. Infatti un ampli con le caratteristiche citate da Piercarlo diventa un "classico Stato solido" che distorce poco o pochissimo, che per la maggioranza della gente "suona freddo" o "suona male" a tavolino.
Riguardo i PSU induttivi o con celle induttive versus suono, beh, tutto relativo nella vita. Se andiamo ad analizzare la funzione di trasferimento complessiva di un amp, scopriamo che il suo PSU è sempre parte di essa, ed interagisce con la sua struttura. Inserire ulteriori elementi reattivi al PSU significa introdurre variabili lineari e non lineari alla già complessa situazione. Il fatto che "si sente" e peggio, che "si senta in meglio" non depone molto a favore di questa tecnica, per la semplice ragione che di norma il soggettivo è sensibile a "quello che c'è", non a quello "che manca" (storia lunga....).
Insomma, io prediligo la messa a punto di sistemi attivi mirati rispetto all'uso di elementi reattivi di potenza.
ciao
Mauro
http://www.webalice.it/mauro.penasa/index.html