La controreazione, ovvero del Negative Feedback

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Messaggio da Giaime »

Quando mi libero e se esiste interesse in questo cercherò di postare qualcosa....

Originally posted by mauropenasa - 25/08/2006 : 13:36:38
Ma non dirlo manco per scherzo :)

Quindi, come procedere?

Continuo col "divulgare" le basi del feedback, parlando (ad esempio) delle impedenze d'uscita e d'ingresso? Per il resto, detto quello, e magari limitandomi a "tradurre" la disamina del Radiotron (cap 7) sulle componenti armoniche e gli effetti dell'NFB, non saprei dove andare a parare.

Insomma, e adesso?

Saluti termoionici


Giaime Ugliano

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Messaggio da gluca »

continua, continua ... che gli altri argomenti come necessario saranno approfonditi

gianluca (che su ebay ha solo feedback positivi ma questo non c'entra)

---------> DISCLAIMER: ooops credo di aver detto una fesseria ... scusate <---------
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Messaggio da Giaime »

Il discorso non dovrebbe essere poi cosi` controverso... oltre che a vedersi facilmente sia in pratica che nelle simulazioni, si puo` facilmente dimostrare matematicamente. Lo ha fatto ad es. di recente Fulvio Chiappetta su CHF nella serie di articoli "Controreazione, gioiello o flagello?". Moolto tempo prima di lui, lo aveva fatto anche N. Crowhurst (ho il vago sospetto che il buon Chiappetta abbia attinto a piene mani dall'articolo di Crowhurst... ;-)


Originally posted by UnixMan - 25/08/2006 : 16:03:24
C'è qualcosa disponibile in rete? Ad esempio l'articolo di Crownhurst.

Grazie :)

Saluti termoionici


Giaime Ugliano

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Messaggio da mauropenasa »

Giaime, secondo me conviene che tu finisca la tua esposizione delle equazioni di base sul tuo modello, parlando quindi degli effetti sulle impedenze di uscita ecc..., e poi si può aggiungere dei distinguo legati ad altri modelli di reazione negativa e vari plot espositivi legati anche alla tua prima parte...

Come ho detto prima (e come emerge da Piergiorgio), meglio tenere le applicazioni e le situazioni di THD IMD temporaneamente fuori o in un altro 3D.....
Attenzione che i ragionamenti di Otala sono relativi al transitorio con la TID, la situazione a regime sinusoidale singolo (THD) e complesso (IMD) sono cose differenti. E' per questo che trovo molto più istruttivo ragionare in termini di funzione di trasferimento anche se più complesso....

Hai ragione, Piergiorgio, ma a volte mi piace far emergere le "interpolazioni teoriche" che spesso non si colgono...
Caso vuole che, pure cambiando angolo di visuale, la regola regina resti fondamentalmente identica (dinamica, banda passante ed adeguato concatenamento interstadio in primis....).
Anche io ho qualche conclusione sulle vicende TIM, ma sinceramente condivido di più i termini di dimensionamento di Ivo che quelli di Otala (Ivo parla di problemi ancora attuali, Otala di problemi di saturazione che non si trovano più da decenni, e che le realizzazioni audiophile di pregio non hanno mai avuto.....).

ciao



Mauro
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Messaggio da Giaime »

Vabbè, speriamo però che il tema delle distorsioni e intermodulazioni sia affrontato, perchè mi interessa molto.

Ah, ho deciso di dividere, da qua in poi, visto che le cose si vanno a fare serie, la trattazione in capitoli: così anche quando saremmo ad un livello molto avanzato, sarà più facile fare riferimento alle spiegazioni precedenti.

Perdonatemi se alcune cose verranno ripetute rispetto ai primi post, ma libro di elettronica alla mano, preferirei riprendere il discorso da capo per metterci dentro delle formuline e dei simboli che cercherò di tenere per tutta l'esposizione.

Per cui riavvolgiamo il nastro e ricominciamo da capo:



Paragrafo 1: I principii della controreazione.

Riassumiamo, abbiamo visto che la controreazione, o reazione negativa, ha l'effetto di diminuire il guadagno di un amplificatore, ma lo stabilizza (indipendenza dalle variazioni dei componenti) e lo "allarga" ad un range di frequenze più ampio.

Fino adesso abbiamo dato delle spiegazioni molto "alla buona", e condite da esempi pratici. Adesso vediamo di affrontare la cosa con un pelo di teoria in più, aiutandoci con gli schemi a blocchi.

Immagine
All'interno dei blocchi si usa scrivere qual'è la relazione che lega il segnale in ingresso con quello in uscita: si chiama funzione di trasferimento, e nel caso degli amplificatori in tensione, e in casi molto semplificati è ciò che noi fino adesso abbiamo chiamato guadagno (rapporto tra la tensione d'uscita e quella in ingresso), ed è indicato nel disegno con A.

(parentesi: la funzione di trasferimento comunque non rappresenta solo il guadagno, ma tutto ciò che avviene: sfasamenti, distorsioni...)

Anche la rete di controreazione, il rettangolo in basso, ha una sua funzione di trasferimento, che indichiamo con H, chiamato coefficiente o fattore di reazione, sempre definito come rapporto tra il segnale in uscita e quello in ingresso: nei circuiti pratici più comuni |A| > 1 e |H| < 1.

Poi c'è il cosiddetto "nodo sommatore", rappresentato nel disegno dal cerchietto col simbolo dell'addizione dentro.

Occhio al segno! Se ho messo l'addizione, vuol dire che l'amplificatore A è un amplificatore invertente, ossia inverte la fase di quello che entra, prima di presentarlo all'uscita (e ciò si rappresenta dicendo che A < -1, ossia un guadagno in modulo maggiore di uno ma negativo). Cosìcchè al nodo sommatore arrivi un segnale attenuato ma fuori fase rispetto al segnale Vi, per cui Vi è sempre di segno opposto rispetto a Vr, nel caso della reazione negativa. Però nella trattazione considereremo sempre il modulo di A, lasciando perdere il segno.

(se A non fosse invertente, ossia A > 1, il nodo sommatore avrebbe un "meno" dentro, e ciò starebbe a dire che avviene una sottrazione, non una somma di segnali).

Come modificheremmo il disegnino di cui sopra se A fosse un amplificatore a più stadi? Magari composto da 3 stadi con amplificazioni A1, A2 e A3 rispettivamente.

Semplice: è del tutto equivalente, se prendiamo A = A1 * A2 * A3.
E ciò è ovvio, se ho 3 circuiti in cascata, uno che amplifica 2, l'altro 3 l'altro 5, l'amplificazione totale sarà (2 * 3 * 5) = 30 (e non 2 + 3 + 5...).

Sciolto anche questo nodo, passiamo alle cose importanti.

Immaginiamo che in gioco ci siano le quattro tensioni sinusoidali presenti nel disegno, ossia:
  • Vu il segnale di uscita dell'amplificatore;
  • Vi il segnale applicato all'ingresso;
  • Vr il segnale di reazione, o d'errore;
  • Vs il segnale risultante dalla somma algebrica di Vi e Vr.
Sappiamo sicuramente, per come abbiamo definito A, che

Vu = A * Vs (1)

Poi, per come girano le cose, diciamo che

Vs = Vi + Vr (2)

Vr = H * Vu (3)

Sostituiamo la (3) nella (2), e abbiamo:

Vs = Vi + H * Vu (4)

E la (4) nella (1) (perdonatemi se mollo gli asterischi, sono pallosi e confondono. Due numeri accostati si moltiplicano, spero sia chiaro):

Vu = A(Vi + HVu) = AVi + AHVu

che a me piace più scritta così:

Vu(1 - AH) = AVi

Oh finalmente. Adesso indichiamo con Ar l'amplificazione dell'ampli controreazionato (qualche post fa l'abbiamo chiamata Acl):

Ar = (Vu / Vi) = A / (1 - AH) (5)

(i più ganzi mi contesteranno l'incoerenza del segno. Ma se qualche post fa era più, perchè adesso è meno là dentro? Ricordate la storia del segno di A? Ecco che ne stiamo tenendo conto adesso! Poichè se H è negativo, A dev'essere positivo, oppure come nel nostro caso, abbiamo H positivo e A negativo perchè è invertente, ma sappiamo che quella roba là sotto la frazione deve essere positiva, per cui ci mettiamo un meno, e dormiamo tranquilli).

E ccché vor dì?

Essenzialmente vuol dire che l'amplificazione in presenza di controreazione viene ridotta, rispetto a quella senza reazione, del termine 1 - AH.
Giaime Ugliano
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Messaggio da Badra69 »

(intervento di moderazione preventiva)


Questo è il problema dell’argomento proposto, se si vuole arrivare da qualche parte si devono utilizzare strumenti e ragionamenti da iniziati. Altrimenti ci si perde in guerre di religione su casi particolari, come è sempre avvenuto quando è stato toccato l’argomento controreazione in passato.
Discutere di un caso pratico non aiuta a far luce sull’argomento reazione che è molto più generale e complesso. Già la discussione sul solo effetto sulla distorsione riempirebbe pagine intere e qui si è impostata una discussione ancora più vasta su tutti gli aspetti della controreazione.
Si tratta anche di usare il buonsenso e non pretendere che un principiante che fatica a comprendere la legge di Ohm pretenda di capire tutto e subito. Per quello ci sono libri ben fatti che è altrettanto inutile replicare qui.
Abbassare il livello in questo caso vorrebbe dire semplificare troppo (come hanno fatto spesso personaggi ben più quotati) e prendere lucciole per lanterne, oltre che allontanare i contributi di gente qualificata che non posta per timore di essere contestata su ogni punto da ignoranti (nel senso buono, che non conoscono) o perditempo (nel senso cattivo, che lo fanno perdere ad altri). A me piacerebbe leggere i contributi di alcuni nostri iscritti che hanno molto da dire ma che per ragioni diverse so già che non interverranno in una discussione sbragata.

Consiglierei la lettura della pagina 308 e 309 del Radiotron
L’articolo di Aloia su CHF48
Jan Didden, "Feedback---Curse or Blessing?," in Audio Electronics (janneman di Diyaudio, magari potrebbe autorizzarci a postarlo)
E magari se fosse possibile recuperarlo l’articolo che citava drpaolo

Consiglierei altresì di evitare di utilizzare il principio di autorità (l’ha detto il tale o come mai non l’ha detto il talaltro). Aristotele non ha parlato della controreazione, significa pertanto che non esiste? Se quanto viene letto non è rielaborato personalmente e magari collettivamente grazie al forum, resta un grumo di inchiostro su carta.

(PS Calogero, guarda che non è una critica rivolta a te.)
Scusami Piergiorgio, ma non ho capito bene la portata del tuo post, se sono sato offensivo o è sembrato di voler portare la discussione a livello da ignoranti quale io sono me ne scuso.
La mia provocazione voleva solo far notare che, secondo me, non si può prescindere di parlare di NFB senza parlare della risposta in frequenza di un ampli su carico reale.

Calogero

P.s. Il mio riferimento attuale è composto da un ampli anni "70 con 80 Db di NFB, il mio monotriodo con risposta in frequenza pari all'impeennza
della cassa che gli si collega è in soffitta a prendere polvere.
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Messaggio da plovati »

Scusami Piergiorgio, ma non ho capito bene la portata del tuo post, se sono sato offensivo o è sembrato di voler portare la discussione a livello da ignoranti quale io sono me ne scuso.
La mia provocazione voleva solo far notare che, secondo me, non si può prescindere di parlare di NFB senza parlare della risposta in frequenza di un ampli su carico reale.

Calogero
Scusami tu se nonostante il PS sono sembrato arrogante. Vedrò di spiegarmi meglio: mi riferivo alla proposta di non usare la matematica ma di esemplificare un caso pratico comprensibile a chi è meno ferrato nella materia. La controreazione è proprio l'argomento per il quale o si usa la matematica o si continua a discutere all'infinito, se non addirittura si passa agli insulti. Se hai seguito qualche discussione su questo argomento recente o meno in diversi forum non potrai che darmi ragione.
E' un po' come il paradosso di Zenone: Achille o chi per esso scaglia una freccia che va diretta verso il bersaglio, la freccia prima di giungere alla distanza del bersaglio deve percorrere la metà della distanza e prima della metà la sua metà cioè un quarto e prima ancora... insomma la freccia non arriverà mai.
Confutare con argomenti logici o peggio visioni filosofiche questo paradosso porta a discutere per secoli (come è stato fatto). Conoscere la matematica delle serie infinite permettere di risolvere la questione in dieci minuti (e qualche anno di studio precedente).
Esattamente nella stessa maniera gli effetti della controreazione, non solo sulla distorsione, dipendono in maniera essenziale dalla caratteristica dell'amplificatore (dalla sua risposta in frequenza come hai detto ma anche dal comportamento dinamico degli elementi attivi e dal livello del segnale nei vari punti del circuito).
Ci sono aspetti che vanno al di là della trattazione scolastica della reazione specie se si vuole cercare di correlarla con le sensazioni d'ascolto. Non è possibile affrontarli senza conoscere approfonditamente la teoria sottostante e sopratutto i limiti delle semplificazioni adottate. Io sono il primo ignorante perchè molte cose di quello che ho letto, studiato (non è la stessa cosa che leggere) e provato non mi quadra del tutto e mi piacerebbe leggere qualche intervento di persone che so che ci leggono e potrebbero chiarirmi molte cose. Ma è obiettivamente molto difficile che costoro possano intervenire in una discussione di livello tecnico non sufficientemente approfondito, rischierebbero di passare la maggior parte del tempo a confutare piccoli e grandi incomprensioni se non addirittura polemiche più o meno strumentali.

P.s. Il mio riferimento attuale è composto da un ampli anni "70 con 80 Db di NFB, il mio monotriodo con risposta in frequenza pari all'impeennza
della cassa che gli si collega è in soffitta a prendere polvere.
Anche qui non si tratta di una impostazione di base per cui la retroazione deve essere bandita. Nè di stato solido o valvole. Evitiamo queste divisioni manichee altrimenti non se ne viene più fuori. A me piaccciono le valvole, mi diverto molto di più, ma ho spinto ad esempio il progetto del Myref e sto cercando di convincere un bravo progettista per un progetto a stato solido da pubblicare sul sito. Si tratta di capire che effetti ha la retroazione nei vari casi. Se leggi il testo citato del Radiotron, dice sinteticamente ma molto giustamente che per esempio la distorsione con la reazione si comporta diversamente a seconda del grado di reazione: nessuna, poca o tanta fa differenza. Ecco che si concilia la visione del tuo ampli a stato solido con 80dB di reazione (e la mia della valvolina con 0 o 6dB di feedback. E non è volontà di cercare la visione ecumenica sulla reazione (politically correct direbbe qualcuno) ma di capire bene dove e come applicarla. Non è facile e lo sarebbe ancora meno se si pretendesse di fare ragionamenti a sensazione o per sentito dire.

PS (che non centra, solo una curiosità)
(con risposta in frequenza pari all'impeennza della cassa che gli si collega) immagino significhi DF=1?

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Messaggio da Badra69 »

Scusami tu se nonostante il PS sono sembrato arrogante. Vedrò di spiegarmi meglio: mi riferivo alla proposta di non usare la matematica ma di esemplificare un caso pratico comprensibile a chi è meno ferrato nella materia. La controreazione è proprio l'argomento per il quale o si usa la matematica o si continua a discutere all'infinito, se non addirittura si passa agli insulti. Se hai seguito qualche discussione su questo argomento recente o meno in diversi forum non potrai che darmi ragione.
E' un po' come il paradosso di Zenone: Achille o chi per esso scaglia una freccia che va diretta verso il bersaglio, la freccia prima di giungere alla distanza del bersaglio deve percorrere la metà della distanza e prima della metà la sua metà cioè un quarto e prima ancora... insomma la freccia non arriverà mai.
Confutare con argomenti logici o peggio visioni filosofiche questo paradosso porta a discutere per secoli (come è stato fatto). Conoscere la matematica delle serie infinite permettere di risolvere la questione in dieci minuti (e qualche anno di studio precedente).
....per chiudere il discorso penso che non si possa prescindere l'analisi matematica dall'analisi, come dici tu, dalla analisi filosofica, è come se ad un mio cliente gli dicessi che per i suoi dipendenti farò una busta paga "perfetta" senza spiegarli qunato costa un dipendente che benefici può avere dalla sua assunzione e che problemi potrà averne con essa.


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Messaggio da UnixMan »

Il discorso non dovrebbe essere poi cosi` controverso... oltre che a vedersi facilmente sia in pratica che nelle simulazioni, si puo` facilmente dimostrare matematicamente. Lo ha fatto ad es. di recente Fulvio Chiappetta su CHF nella serie di articoli "Controreazione, gioiello o flagello?". Moolto tempo prima di lui, lo aveva fatto anche N. Crowhurst (ho il vago sospetto che il buon Chiappetta abbia attinto a piene mani dall'articolo di Crowhurst... ;-)
C'è qualcosa disponibile in rete? Ad esempio l'articolo di Crownhurst.


Originariamente inviato da Giaime - 25/08/2006 :  16:27:49
si`, quell'articolo l'ho trovato in rete... pero` purtroppo non ricordo + i riferimenti, neanche il titolo. :(

Prova a cercare con google totto quello che riguarda Crownhurst... che tanto i suoi scritti sono tutti interessanti e vale comunque la pena di leggersi tutto quello che si trova! :)

Comunque, l'imbeccata su un procedimento matematico x capire cosa succede te l'hanno data... ; )

Nell'articolo di Chiappetta su CHF invece c'e` anche una simpatica spiegazione intuitiva del fenomeno, che utilizza un vecchio esempio "pratico" (che oggi verrebbe considerato affatto "politicaly correct", ma tant'e` :D ).

...se qualcuno avesse tempo e voglia di trascriverlo qui`, credo che ci starebbe bene. 8)

(e non venitemi a parlare di copyright: quegli esempi venivano usati nelle accademie militari USA gia` piu` di 50 anni fa`, per cui casomai sarebbe "il nostro" ad essere in torto non avendo citato le fonti... ; ) )


Ciao,
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Messaggio da plovati »

....per chiudere il discorso penso che non si possa prescindere l'analisi matematica dall'analisi, come dici tu, dalla analisi filosofica, è come se ad un mio cliente gli dicessi che per i suoi dipendenti farò una busta paga "perfetta" senza spiegarli qunato costa un dipendente che benefici può avere dalla sua assunzione e che problemi potrà averne con essa.

Originariamente inviato da Badra69 - 26/08/2006 :  15:28:36
Ho il massimo rispetto per la filosofia, ma quando entra dove basterebbe un poco di matematica fa danni grossi.
La matematica parla, bisogna pero' conoscerne la lingua ed è un peccato che la cultura umanistica (una volta) o quella televisiva (ora) abbia sopraffatto lo studio di questa affascinante lingua.
[Chiuso OT]

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Messaggio da Giaime »

La matematica parla, bisogna pero' conoscerne la lingua ed è un peccato che la cultura umanistica (una volta) o quella televisiva (ora) abbia sopraffatto lo studio di questa affascinante lingua.

Originally posted by plovati - 26/08/2006 : 15:58:59
S T R A Q U O T O.

E adesso esco, oggi niente continuazione sulla controreazione :)

Saluti termoionici


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Messaggio da UnixMan »

Piccolo OT:
P.s. Il mio riferimento attuale è composto da un ampli anni "70 con 80 Db di NFB, il mio monotriodo con risposta in frequenza pari all'impeennza della cassa che gli si collega è in soffitta a prendere polvere.

Originariamente inviato da Badra69 - 26/08/2006 :  11:20:24
permettimi di suggerirti che se il tuo "riferimento" e` un oggetto del genere, hai bisogno di aggiornarti... ; )

Nonostante dalle prime battute di questo 3D (o dalle trattazioni superficiali dei testi scolastici e perfino -talvolta- di quelli universitari!) sembri tutto "rose e fiori", la realta` e` molto piu` complessa e ci sono una infinita` di "pitfalls" (che spero riusciremo ad esaminare almeno in parte nel seguito di questo 3D) legati al NFB. La maggior parte degli ampli anni '70 e '80 (ma anche moltissimi di quelli odierni, purtroppo) ne sono pieni. Se vuoi sentire cosa puo` fare il NFB applicato come si deve e con poca spesa ti suggerirei vivamente di realizzare il my_ref o ancora meglio il "My evolution" del ns. Mauro. 8)

...se sei abituato al suono "anni '70" (ed il resto della tua catena lo permette) non crederai alle tue orecchie, fidati! ; )

Per quanto riguarda il monotriodo, se gli hai preferito un aggeggio del genere puo` voler dire solo due cose: o era una ciofeca (monotriodo non vuol dire necessariamente buon suono, se non e` fatto come si deve) oppure avevi preteso l'impossibile accoppiandolo a diffusori non adatti... un ampli a valvole e tanto piu` un monotriodo puo` esprimere il suo potenziale _solo_ se accoppiato con diffusori adatti, che non vuol dire necessariamente monovia, trombe od altissima efficenza, ma sicuramente neanche modelli "buco nero" e/o con carichi impossibili...

(che che ne dicano molti sostenitori dello SS, non e` affatto vero che invece un ampli SS possa pilotare qualsiasi cosa: per avere un buon suono anche lo stato solido ha bisogno di diffusori adatti a lui!)

Chiuso l'OT, scusate.



Ciao,
Paolo.
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Messaggio da Giaime »

Nonostante dale prime battute di questo 3D (o dalle trattazioni superficiali dei testi scolastici e perfino -talvolta- di quelli universitari!) sembri tutto "rose e fiori", la realta` e` molto piu` complessa e ci sono una infinita` di "pitfalls" (che spero riusciremo ad esaminare almeno in parte nel seguito di questo 3D) legati al NFB.

Originally posted by UnixMan - 26/08/2006 : 16:19:12
Paolo, l'idea è proprio questa. Ma se non partiamo da un minimo di basi condivise, che fare?

Perchè piuttosto di *sperare* che si trattino questi argomenti, non aspetti che faccia la piccola dimostrazione sulle distorsioni, e intervieni spiegando PERCHE' negli amplificatori reali NON E' tutto rose e fiori.

Penso che in molti stiano criticando l'approccio troppo didattico/semplice di questo thread, bene, spero non siano gli stessi che poi quando il gioco inizierà a farsi duro, NON interverranno.

Saluti termoionici


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Messaggio da UnixMan »

Paolo, l'idea è proprio questa. Ma se non partiamo da un minimo di basi condivise, che fare?
[...]
Penso che in molti stiano criticando l'approccio troppo didattico/semplice di questo thread, bene, spero non siano gli stessi che poi quando il gioco inizierà a farsi duro, NON interverranno.

Originariamente inviato da Giaime - 26/08/2006 :  20:16:40
Giaime, mi hai frainteso!!! io non volevo assolutamente criticare il thread, ne` come lo hai impostato (anzi, tutt'altro!).

Quello che intendevo dire e` che per ora, essendo all'inizio, le parti critiche non sono state ancora neanche sfiorate. Non per demerito, ma banalmente per questioni di... tempo! :D

Per quanto riguarda gli interventi: qualche vaga, modesta e confusa idea forse ce l'ho anche io e, se ci sara` occasione, tempo permettendo non manchero` di esporla... ma i veri esperti di NFB sono altri! :)


Ciao,
Paolo.
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Messaggio da Giaime »

Benissimo, chiarita questa piccola incompresione tra me e Paolo,
diamo per buona la speranza che "gli esperti" intervengano prima o poi, quando ne sarà il momento,

io continuo e vi parlo di:



Paragrafo 2: Proprietà della controreazione in tensione.

a) Stabilità nell'amplificazione.

Ci eravamo lasciati con la relazione (5) l'altra volta:

Ar = (Vu / Vi) = A / (1 - AH) (5)

Bene. Supponiamo che l'amplificazione "open loop" subisca una variazione infinitesima dA, dovuta per esempio ad invecchiamento della valvola, o tolleranze dei componenti passivi, o qualsiasi altra cosa.

In corrispondenza di questa variazione, l'amplificazione totale del sistema controreazionato, ossia Ar, subisce una variazione che si ottiene differenziando la relazione (5).

(eccoci qui, adesso qualcuno ci ha perso. E che vor dì "differenziare"? Qualcosina spero vi ricorderete della matematica delle superiori: ebbene quello che andrò a fare sarà derivare la relazione numero (5), ossia voglio andare a studiare, in parole semplici, verso che direzione si sposta quella relazione. Più semplice di così francamente non vi saprei dire, 3 esami di matematica ti cambiano il cervello. Per eventuali problemi, un bell'approfondimento su un qualsiasi testo di analisi matematica non fa mai male.)

Allora la vogliamo differenziare la relazione (5)?

Immagine





Se non vi è chiara, basta che ricordate come si fa la derivata di un rapporto, riconoscerete il quadrato al denominatore, e i due prodotti al numeratore.

Adesso moltiplico sopra e sotto per A, e tengo presente cosa mi dice la relazione (5), ottengo:

Immagine







Cosa è successo? La relazione qui sopra, numero (6), dimostra che a fronte di una variazione percentuale del guadagno in assenza di controreazione, corrisponde una variazione percentuale (1-AH) volte minore nell'amplificatore controreazionato.
Questa è la chiave del discorso della stabilità dell'amplificazione che qualche post fa ho spiegato in modo molto rudimentale.



Saluti termoionici


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Messaggio da Giaime »

b) Banda passante.

Oh dunque, come già arrabattatamente spiegato (o tentato di spiegare) qualche post fa, la controreazione allarga la banda passante di un amplificatore.

Ossia, chiamiamo con f1 e f2 le due frequenze, rispettivamente quella in basso e quella in alto nello spettro, alle quali il guadagno dell'amplificatore si è oramai ridotto di un fattore radice di due, ossia è diventato circa 0.7 volte quello in centro banda.

Occhio però, che qua c'è spazio per fraintendimento, come mi fa notare Piergiorgio qualche messaggio più sotto. In realtà, la controreazione non può avere nessun effetto sugli elementi reattivi all'interno dell'amplificatore, ossia quelli che determinano la risposta in frequenza. La controreazione non fa altro che abbattere il guadagno in centro banda, cosicchè effettivamente a parità di "curve" della risposta, il punto di -3dB va ad allontanarsi dal centro banda. Non perchè, appunto, la risposta inizi a calare dopo, quasi se la controreazione avesse "diminuito" qualche capacità parassita: ma bensì perchè avendo diminuito il guadagno complessivo, f1 e f2 non si situeranno più a -3dB rispetto al centro banda, ma molto meno (di un certo fattore che adesso andremo a guardare). Per cui le effettive frequenze di -3dB si allontanano tra di loro.

Bene, è possibile dimostrare (tralascio) che l'amplificazione, sotto la frequenza f1, è funzione della frequenza secondo la seguente legge:

Immagine






Chiaramente, secondo quanto precedentemente visto, il guadagno una volta inserita la controreazione, diventa:

Immagine





da cui, sostituendo la (7), si ha:

Immagine














e, dividendo numeratore e denominatore per (1 - A0 * H):

Immagine








dove ho posto:

Immagine






Dal confronto della (8) con la (9), si vede benissimo che la frequenza di taglio inferiore è diventata f1r, adesso, e altrettanto bene si vede che essa è minore di f1 per un fattore (1 - A0 * H). Abbiamo ottenuto un'allargamento della banda passante verso il basso, introducendo controreazione.




Alle alte frequenze il discorso è totalmente analogo. L'amplificazione, oltre f2, vale:

Immagine





e dopo un'analoga dimostrazione si arriva a dire che l'amplificazione una volta inserita la controreazione diventa:

Immagine






dove come prima si è posto

Immagine




Ed eccoci qui: guardando la (11) e la (12) come prima si vede che la frequenza di taglio superiore dell'amplificatore è diventata più grande di un fattore (1 - A0 * H).

Alla prossima, dove analizzeremo rumore, distorsione, e alcune note riguardo gli amplificatori reali, non "idealizzati" come li stiamo pensando noi adesso.

Saluti termoionici


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Messaggio da Giaime »

Ragazzi scusate, mi servirebbe una piccola controreazione da parte vostra.

Voi dai vostri PC le vedete le immaginine con le formule? io oggi pomeriggio le ho caricate su tinypic ma sembra siano già sparite.

Uffa! devo fare l'upload presso AudioFaiDaTe... è lunga adesso.

Saluti termoionici


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Messaggio da gluca »

non tutte ....

---------> DISCLAIMER: ooops credo di aver detto una fesseria ... scusate <---------
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Messaggio da plovati »

b) Banda passante.

Oh dunque, come già arrabattatamente spiegato (o tentato di spiegare) qualche post fa, la controreazione allarga la banda passante di un amplificatore.
Originally posted by Giaime - 27/08/2006 :  15:13:52

Questo è un concetto che ho visto prestarsi spesso ai fraintendimenti. La controreazione più che allargare la banda abbatte il guadagno a centro banda e quindi i punti a -3dB si spostano, ma la curva agli estremi di frequenza alti e bassi non si sposta. Il comportamento agli estremi banda resta quello dell’amplificatore ad anello aperto (un disegnino dei soliti con un singolo polo aiuta a capire in maniera semplice). La controreazione cioè non puo’ modificare il comportamento reale dell’amplificatore (non interviene sulle capacità intrene) ma solo correggere i suoi errori e questo lo puo’ fare solo se c’è del guadagno da sacrificare alla causa. Agli estremi banda il guadagno cala e non è sufficiente a sostenere la correzione del segnale.

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Messaggio da Giaime »

Giustissimo Piergiorgio,

dopo un po' di head-scratching c'ero arrivato, mi sa che per chiarezza aggiungerò una nota. E metterò a posto la storia delle immagini. Abbiate un po' di pazienza...

EDIT: PROBLEMA IMMAGINI RISOLTO.

Saluti termoionici


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