Pagina 1 di 1

Pre 2A3: perchè no?

Inviato: 05 dic 2013, 22:54
da iperv
Saluti.
Avrei una mezza idea di costruire un pre di 2A3 a catodo comune, con carico induttivo, uscita a condensatore e bias fisso (-15V/125V/50-60mA).
Al di là del tipo di carico o della polarizzazione scelta, vorrei chiedere a chi ne sa più di me se è (decisamente) meglio cambiare strada e utilizzare valvole di segnale.
Lo scopo è quello di avere poco guadagno (esco con 2Vrms dal PCM5102) per pilotare un finale in Classe D, ancora da autocostruire, per il quale posso settare a piacimento la sensibilità d'ingresso.
Quindi, in teoria, per il pre non ho problemi di impedenza di uscita, visto che in ingresso al finale potrò tranquillamente avere anche 100K di impedenza.

Ho visto in giro un pre di 2A3 caricato con una EL84 che mi sembra molto interessante, ma al momento sono nella fase minimal e mi piacerebbe provare il suono delle 2A3, diciamo, al natuarale.

Per cui...qualitativamente parlando si può fare molto meglio?
Voglio dire, passi lo sfizio del pre con le 2A3, ma circuitazioni e valvole più classiche, a parità o con costi simili, possono suonare molto meglio?
Secondo me no, quanto meno, non molto meglio, ma, appunto, sono qui a chiedere se mi sbaglio, e di quanto, eventualmente.
Non so, penso a un Aikido o a qualcosa di simile.
Naturalmente, buona/ottima cura nell'alimentazione (CLC), i filamenti li lascerei in alternata, molto stretti etc etc.

Buona serata.

Carmelo.

Re: Pre 2A3: perchè no?

Inviato: 05 dic 2013, 22:57
da gluca
71A + induttanza di carico, filamenti in continua. no problem.

Re: Pre 2A3: perchè no?

Inviato: 05 dic 2013, 23:02
da iperv
Non conosco la 71A, adesso la studio un po'.
Ma mi sembra un bel po' più rara della 2A3.
Non so , penso a un eventuale cambio valvole in futuro, una 2A3 sembra più facile da sostituire, e poi si può giocare col tube rolling, etc.

Ma parliamo di altri livelli, come qualità, o semplicemente la 2A3 è meglio lasciarla perdere per un pre?

Carmelo

EDIT: ok, studiata :smile:
Sembra effettivamente più indicata della 2A3, ma le curve sembrano meno lineari.
In ogni caso, mi sembra un po' complicata da trovare, su ebay non ne trovo matchate.

Re: Pre 2A3: perchè no?

Inviato: 06 dic 2013, 05:59
da mariovalvola
Ciao.
Quale 2A3?
Dovrai curare maniacalmente le alimentazioni (filamento e anodica). Il rumore sarà sempre in agguato.
L'altro problema è la microfonicità dei dht.
La 71A, si trova più facilmente e a prezzi inferiori di una 2A3.
P.s. Sul matching dei tubi, comunemente inteso, ci sarebbe da fare un bel discorso.
Se tu potessi evitare le penose repliche moderne, sarebbe meglio.
Se proprio è solo la 2A3 a intrigarti, pensa alla sua sorella a 6,3V con zoccolo octal. Nel tuo caso sarebbe preferibile perchè è più facile realizzare un alimentatore del filamento realmente silenzioso consumando circa 1A contro i 2,5A della 2A3. Le trovi a poco NOS americane o russe (sono ottime e costano il giusto.... Occhio alle strane versioni che girano in rete)
I cinesi avevano proposto dei pre dove si poteva montare la 2A3 o la 300B.
Peccato che guardando lo schema si scopriva che venivano impiegate nell'alimentazione anodica.
Era proprio il pre perfetto per i "tube roller" :)

Re: Pre 2A3: perchè no?

Inviato: 06 dic 2013, 07:20
da baldo95
Per un pre fai un pensierino amche alla 26

Re: Pre 2A3: perchè no?

Inviato: 06 dic 2013, 12:06
da iperv
Mi consigliate valvole, 71a e 26, che secondo me sono più difficili da trovare, e in generale più costose.
A questo punto vi chiederei qualche link utile, visto che eBay non sembra venirmi incontro.

Avevo pensato alle 6s4s, ma alla fine credevo che i 2.5V delle 2a3 classiche fossero intrinsecamente meno rumorose e meglio suonanti.
Del resto si fa un gran chiasso attorno a una delle caratteristiche della 2a3 sicuramente migliore rispetto alla 300b, che è appunto l'alimentazione dei filamenti molto bassa.

Comunque, avevo individuato le volgari sovtek 2a3, che con la loro costruzione monoplacca, e le comunque almeno buone opinioni in giro, mi sembravano un'ottima scelta, anche visto il costo.

Carmelo

Re: Pre 2A3: perchè no?

Inviato: 06 dic 2013, 13:03
da gluca
ma veramente io ne vedo con prezzi sotto i 20$ in USA.

Re: Pre 2A3: perchè no?

Inviato: 06 dic 2013, 15:02
da iperv
Mah,
io non ne trovo.
Quanto meno, nos matched non ne vedo.

Re: Pre 2A3: perchè no?

Inviato: 06 dic 2013, 15:12
da gluca
non è essenziale che siano matched; cmq, spesso, quelle che vendono come matched non sono accoppiate per trasconduttanza ma solo per bias in un punto, quindi praticamente saresti nella stessa condizione di una coppia 'spaiata'

71A, 26, UX201, RE134 e altre vecchiette sono spesso usate in pre linea di basso guadagno per la loro eufonia (e anche minori costi). nulla vieta di usare la 300B o persino la 211 come certi sciocchi.

l'alimentazione del filamento in alternata o continua (ad alta impedenza!) non è solo una questione di rumore 50Hz residuo ma anche della contaminazione alle altre frequenze. per la mia esperienza il filamento delle DHT è persino più importante e critico per il risultato finale dell'alimentazione anodica. quelle valvoline elencate sopra sono, ovviamente, anche più semplici da gestire per il filamento.

Re: Pre 2A3: perchè no?

Inviato: 06 dic 2013, 15:34
da mariovalvola
Quoto gluca
Il vantaggio delle 6S4S, è che sono NOS. Suonano bene.
Il discorso della tensione di filamento vale ovviamente se confronti le nos e, soprattutto solo se le accendi in AC dove il rumore residuo risulta molto più basso con le 2A3.
In un pre sei obbligato ad accenderle sicuramente non in AC. Il problema non si pone.

Re: Pre 2A3: perchè no?

Inviato: 06 dic 2013, 17:34
da iperv
Mmm...
Quindi come funziona?
Prendo 2 tubi non matched e basta?
Devo prevedere dei piccoli aggiustamenti supplementari per il bias (potenziometri)?
Questa cosa un po' mi spiazza.
Invece, per quanto riguarda i filamenti, credevo che le 2a3 in alternata 'fatta bene' fossero una tomba.
Per cui, hai ragione mariovalvola, dal momento che dovrò alimentare i filamenti in continua, allora meglio le 6s4s, che poi erano la mia prima scelta.
Mi spiegate un po' meglio questa cosa che non serve che siano matchate (cioè che se non sono matchate per trans conduttanza, allora tanto vale utilizzarne 2 spaiate)?
In ogni caso, sono sicuro di aver visto su ebay più di una coppia di 6s4s accoppiate per transconduttanza.

Tornando all'origine, la 6s4s sarebbe comunque una soluzione meno qualitativa rispetto, ad esempio, ad una 71a?
Quanto meno per impedenza d'uscita la russa dovrebbe essere superiore.

Per quanto riguarda le alimentazioni, ho intenzione di utilizzare questo pre come pratica per tutte le pagine studiate sull'alimentazione valvolare.
A tal proposito, per HT pensavo a un CLC calcolato come si deve, con una raddrizzatrice a vuoto, e per i filamenti ad un qualcosa a la salas.

Infine, dato che ho realizzato che costruire/acquistare un'ottima impedenza di carico anodico esula un po' dal tipo di approccio economico e qualitativo che ho intenzione di dare alla cosa, sto effettivamente optando per un ccs/c4s.
Voi cosa ne pensate in questo senso?

PS: Gluca, cosa intendi con alimentazione 'ad alta impedenza'? Un generatore di corrente?

Re: Pre 2A3: perchè no?

Inviato: 06 dic 2013, 20:50
da baldo95
L'alimentazione in continua su un pre sopratutto DHT è obbligatoria se non vuoi avere rumore
La qualità tra 6S4s, 71A,2A3 è più personale e in base al tuo impianto; la 71A,01A,26 sono valvole nate per l'audio; per la 26, 71A a mio parere posso solo parlare bene, semplici da usare e molto godibili
Per i filamenti usa i Coleman sul sito trovi molta documentazione, sono già pronti e sono economici

Re: Pre 2A3: perchè no?

Inviato: 07 dic 2013, 09:08
da plovati
Poor man version:

6Y6G a triodo con carico resistivo relativamente basso (Ip sui 15-20mA).

Perché:
riscaldamento indiretto, meno problemi di ronzii
bella forma
parente della 6V6 che a triodo come pre linea non è per nulla disprezzabile
transconduttanza più alta della 6V6
buona simmetria meccanica, indice quasi certo di ottima resa sonora (ok, ci sarebbe da discutere..)
ottima reperibilità e bassi costi

Non è una 2A3? Ok ok, sono fuori tema. Ma in buona compagnia peró, mi pare..

PS: vogliamo stare sulla roba ''strana''? 3C24

Re: Pre 2A3: perchè no?

Inviato: 07 dic 2013, 10:32
da mariovalvola
Torniamo al discorso "matched"
il rischio è quello di avere due tubi che guadagnano in modo lievemente diverso. Il problema è facilmente gestibile.
Il fatto che abbiano punti di lavoro un poco differenti non ti crea in sé problemi grossi.
Mi viene però da chiedere:
-le due sezioni del potenziometro del volume sono realmente "matched"?
-Che finale usi? E' anche lui senza controreazione?
-Che altoparlanti usi? sono "matched" pure loro?
Il matched dei tubi moderni,come giustamente ha ricordato gluca, non è, molto spesso, una cosa seria.
Se sei alle prime armi ti consiglierei di provare davvero la 6Y6. Sicuramente ti fai le ossa e ti semplifichi la vita. Se ne vuoi, facci sapere.
Per il CCS e consimili, non sono la persona più indicata. Mi sento già troppo moderno quando li utilizzo nell'alimentazione. Oltre non mi piace andare. E' una contaminazione comoda e moderna ma non è priva di risvolti negativi.
Un buon componente avvolto lo trovo più coerente e corretto.
Per essere un poco razionali, dovremmo riflettere sulle funzioni di un pre.
-Che guadagno ti serve?
-Che impedenza d'uscita ti serve?

Re: Pre 2A3: perchè no?

Inviato: 07 dic 2013, 12:55
da iperv
plovati ha scritto:Poor man version:

6Y6G a triodo con carico resistivo relativamente basso (Ip sui 15-20mA).

Perché:
riscaldamento indiretto, meno problemi di ronzii
bella forma
parente della 6V6 che a triodo come pre linea non è per nulla disprezzabile
transconduttanza più alta della 6V6
buona simmetria meccanica, indice quasi certo di ottima resa sonora (ok, ci sarebbe da discutere..)
ottima reperibilità e bassi costi

Non è una 2A3? Ok ok, sono fuori tema. Ma in buona compagnia peró, mi pare..

PS: vogliamo stare sulla roba ''strana''? 3C24

Beh,
direi che siamo parecchio lontano da dove eravamo partiti.
Insomma, il problema è il riscaldamento diretto?

Tetrodo a triodo non rientra nella mia idea di minimalismo ;-)

La 3cv4 è un bel po' strana, e infatti io starei su cose meno strane.

Re: Pre 2A3: perchè no?

Inviato: 07 dic 2013, 12:56
da rockin_al
Per avere bassa impedenza d'uscita ci sarebbe anche questo.....

http://www.audiofaidate.org/forum/viewt ... t=pre+6080

Re: Pre 2A3: perchè no?

Inviato: 07 dic 2013, 13:00
da iperv
mariovalvola ha scritto:Torniamo al discorso "matched"
il rischio è quello di avere due tubi che guadagnano in modo lievemente diverso. Il problema è facilmente gestibile.
Il fatto che abbiano punti di lavoro un poco differenti non ti crea in sé problemi grossi.
Mi viene però da chiedere:
-le due sezioni del potenziometro del volume sono realmente "matched"?
-Che finale usi? E' anche lui senza controreazione?
-Che altoparlanti usi? sono "matched" pure loro?
Il matched dei tubi moderni,come giustamente ha ricordato gluca, non è, molto spesso, una cosa seria.
Se sei alle prime armi ti consiglierei di provare davvero la 6Y6. Sicuramente ti fai le ossa e ti semplifichi la vita. Se ne vuoi, facci sapere.
Per il CCS e consimili, non sono la persona più indicata. Mi sento già troppo moderno quando li utilizzo nell'alimentazione. Oltre non mi piace andare. E' una contaminazione comoda e moderna ma non è priva di risvolti negativi.
Un buon componente avvolto lo trovo più coerente e corretto.
Per essere un poco razionali, dovremmo riflettere sulle funzioni di un pre.
-Che guadagno ti serve?
-Che impedenza d'uscita ti serve?
Per partire dalla fine...
come ho detto, ho bisogno di basso guadagno, e impedenza d'uscita anche non troppo bassa, ma non mi piace l'idea di fare un pre con un'alta Zout.
Non sono alle prime armi, è sicuramente la mia prima esperienza diretta con una dht, e per questo mi piacerebbe rimanere su 2a3, 6s4s, 71a, 26, etc.
Il discorso del matched, in effetti, lo condivido.
È un po' la storia della pagliuzza e della trave...

Re: Pre 2A3: perchè no?

Inviato: 07 dic 2013, 13:02
da iperv
baldo95 ha scritto:L'alimentazione in continua su un pre sopratutto DHT è obbligatoria se non vuoi avere rumore
La qualità tra 6S4s, 71A,2A3 è più personale e in base al tuo impianto; la 71A,01A,26 sono valvole nate per l'audio; per la 26, 71A a mio parere posso solo parlare bene, semplici da usare e molto godibili
Per i filamenti usa i Coleman sul sito trovi molta documentazione, sono già pronti e sono economici
Si, ormai è appurato che andrò di alimentazione continua, e adesso mi studio un po' i Coleman.

Re: Pre 2A3: perchè no?

Inviato: 07 dic 2013, 13:28
da iperv
rockin_al ha scritto:Per avere bassa impedenza d'uscita ci sarebbe anche questo.....

http://www.audiofaidate.org/forum/viewt ... t=pre+6080

Interessante,
ma lontano dall'idea iniziale:
monotriodo a riscaldamento diretto, basso guadagno, bassa impedenza di uscita.


Più che altro devo decidere il tipo di carico, oltre che il tubo ;-)

Re: Pre 2A3: perchè no?

Inviato: 07 dic 2013, 14:49
da mariovalvola
Con i Coleman, sarai contento. Creano dipendenza. Sono nemici dei tube roller: a ogni sostituzione di un tubo, devi perdere del tempo per regolarli. Io, come carico anodico, ti consiglio un bell'induttore. Ormai, si trova di tutto. Potresti anche lasciare lo spazio per un ulteriore stadio (volendo sempre DHT) ti sarebbe comodo se decidessi di utilizzare un trasformatore d'uscita con il secondario a 600 Ohm
Potresti anche pensare a un parafeed con componenti Magnequest

Re: Pre 2A3: perchè no?

Inviato: 07 dic 2013, 15:10
da iperv
Vabè,
visto che ci siamo arrivati... ;-)
Un metodo 'standard' senza troppi problemi per dimensionare il carico anodico?
Anche su questo forum, ho visto pareri (molto) divergenti.
Ho pure spulciato il Radiotron, cap.12, ma è un po' più orientato alla costruzione che al dimensionamento, e comunque c'è un po' troppo da approfondire.

Qualcosa tipo 'pappa pronta'?
Tipo:
bisogna eguagliare l'impedenza della retta di carico scelta alla Xl dell'induttore, e poi applicare la formuletta.
Quello che non ho capito è se si considera la Rp (Ra) o la Rl, insomma è un po' confusa la cosa.

Mi riferisco a quanto letto qui:
http://www.audiofaidate.org/forum/viewt ... f=1&t=9950

Poi è chiaro che a spanne riesco a dimensionarla, con una certa sicurezza di non fare danni, ma vorrei approfondire un po'.
E poi mi sembra interessante come cosa.

Re: Pre 2A3: perchè no?

Inviato: 07 dic 2013, 18:17
da plovati
Vabbè .. allora 316A (VT 191) ?

Re: Pre 2A3: perchè no?

Inviato: 08 dic 2013, 08:36
da mariovalvola
Nel tuo circuito, qualunque cosa colleghi tra la placca e l'alimentatore anodico, rappresenta il carico del tubo. (il carico anodico reale sarà ovviamente influenzato dalla resistenza di fuga di griglia dello stadio successivo trovandosi di fatto in parallelo con il carico anodico che hai scelto)
Prendendo l'insieme delle curve delle caratteristiche anodiche, dove riesci a ricavarti i tre parametri fondamentali di un tubo (Gm, Rp, e coefficiente di amplificazione) e disegnando la retta di carico, riesci a comprendere come il tubo si comporta con quello che gli hai attaccato.
Nel caso di un CCS la retta di carico è ovviamente orizzontale (in funzione, però, di cosa gli colleghi dopo) rappresentando un carico pressoché infinito.
se attacchi una resistenza, al variare del suo valore varia l'inclinazione della retta di carico (R=V/I). Più risulta alto il carico più la retta diviene orizzontale.
Con un induttore devi calcolarti la sua reattanza induttiva a una determinata frequenza. Usi quel valore per disegnarti la retta di carico. Più o meno quello che si fa con un trasformatore d'uscita o con un interstadio.

Re: Pre 2A3: perchè no?

Inviato: 09 dic 2013, 02:11
da iperv
Diciamo che fin qui c'ero.
Più che altro, che frequenza si sceglie? 1KHz? La più bassa/alta?

Z [ohm] = (Rdc + j2pfL) [ohm], con 2pfL = wL = Xl (reattanza induttiva, numero reale che moltiplicato per j dà la parte immaginaria della impedenza (complessa) della nostra induttanza, etc etc)

Tralasciando Rdc, che è piccola rispetto alla parte immaginaria, e che comunque non è un parametro di progetto ma di processo (per i nostri scopi), e nota Z (la retta di carico sulle curve di uscita del triodo), imponendo f, l'incognita diventa L, banalmente ricavabile con una divisione. (Naturalmente si tratta di un'approssimazione, sappiamo tutti che il modulo dell'impedenza è pari alla radice della somma dei quadrati delle due parti reale e immaginaria).
Ipotizzando una Z = 2.5Kohm e una f = 1KHz, ottengo una induttanza L pari a circa 0.4H, un po' troppo bassa per essere un numero realistico.
Per cui la frequenza critica a questo punto è la frequenza più bassa, ipoteticamente 20Hz.
L = 2500/(6.28*20) = 20H circa.
Certo, 20Hz in questo caso rappresentano la frequenza dello zero (filtro passa alto, pendenza 20dB/dec), quindi a -3dB, e noi non vogliamo che i 20Hz a monte del finale siano attenuati della metá (in potenza, W), per cui, per compensare, scegliamo una frequenza pari ad una decade prima di quella interessata, quindi nel nostro caso 2Hz.
Allora la nostra L, sempre senza contare l'approssimazione della Rdc, che dipende fortemente dalla Idc che attraverserà l'induttore, sará pari a circa 200H (ovviamente non serve esagerare così tanto).

Insomma, alla fine della fiera, quando acquisto un'induttore da, ad esempio, 40H, a che frequenza quell'induttore vale 40H?
A naso a circa 20/30Hz, ma a naso non funziona.
Nelle specifiche degli induttori non mi pare sia indicato, almeno che io sappia.
Che frequenza si considera?

Re: Pre 2A3: perchè no?

Inviato: 09 dic 2013, 08:59
da gluca
purtroppo lo indicano in pochi. il meglio sarebbe avere curve di H a varie frequenze e con varie correnti continue nell'induttanza come fa slagle (intacaudio.com), corrente di saturazione e il massimo segnale a bassa frequenza. regola generale: l'induttanza non è mai abbastanza, più ne hai meglio è e per un pre questo vale ancora di più.

Re: Pre 2A3: perchè no?

Inviato: 09 dic 2013, 09:01
da mariovalvola
Vero! Con l'unico limite del comportamento in alto.

Re: Pre 2A3: perchè no?

Inviato: 11 dic 2013, 00:43
da iperv
Come mai limite in alto?
Effetti parassiti, difficoltà costruttive ad elevate impedenze?

Immagino sarebbe bene rimanere, tipo, sugli 80H.

Re: Pre 2A3: perchè no?

Inviato: 11 dic 2013, 01:28
da iperv
iperv ha scritto:Diciamo che fin qui c'ero.
Più che altro, che frequenza si sceglie? 1KHz? La più bassa/alta?

Z [ohm] = (Rdc + j2pfL) [ohm], con 2pfL = wL = Xl (reattanza induttiva, numero reale che moltiplicato per j dà la parte immaginaria della impedenza (complessa) della nostra induttanza, etc etc)

Tralasciando Rdc, che è piccola rispetto alla parte immaginaria, e che comunque non è un parametro di progetto ma di processo (per i nostri scopi), e nota Z (la retta di carico sulle curve di uscita del triodo), imponendo f, l'incognita diventa L, banalmente ricavabile con una divisione. (Naturalmente si tratta di un'approssimazione, sappiamo tutti che il modulo dell'impedenza è pari alla radice della somma dei quadrati delle due parti reale e immaginaria).
Ipotizzando una Z = 2.5Kohm e una f = 1KHz, ottengo una induttanza L pari a circa 0.4H, un po' troppo bassa per essere un numero realistico.
Per cui la frequenza critica a questo punto è la frequenza più bassa, ipoteticamente 20Hz.
L = 2500/(6.28*20) = 20H circa.
Certo, 20Hz in questo caso rappresentano la frequenza dello zero (filtro passa alto, pendenza 20dB/dec), quindi a -3dB, e noi non vogliamo che i 20Hz a monte del finale siano attenuati della metá (in potenza, W), per cui, per compensare, scegliamo una frequenza pari ad una decade prima di quella interessata, quindi nel nostro caso 2Hz.
Allora la nostra L, sempre senza contare l'approssimazione della Rdc, che dipende fortemente dalla Idc che attraverserà l'induttore, sará pari a circa 200H (ovviamente non serve esagerare così tanto).

Insomma, alla fine della fiera, quando acquisto un'induttore da, ad esempio, 40H, a che frequenza quell'induttore vale 40H?
A naso a circa 20/30Hz, ma a naso non funziona.
Nelle specifiche degli induttori non mi pare sia indicato, almeno che io sappia.
Che frequenza si considera?

Mi autoquoto perchè ho trovato, nel blog dell'utente mrttg, alcune formule relative al calcolo dell'induttanza del primario di un trasfo di uscita, che fanno riferimenti a dei grafici (non disponibili online).
Il calcolo è un po' diverso e, a parte una certa approssimazione, fa riferimento anche alla Rout del tubo caricato, a differenza di quanto ho scritto prima.
Insomma mi sembrano più corrette, anche se un po' 'as is':

Da http://mrttg.net/blog/se-gm70-losfizio- ... azione-tu/ :
" [...] Si procede ora alla valutazione dell’ induttanza primaria richiesta ipotizzando che
XL/Req = 6
Calcoliamo ora la Req data dal parallelo della resistenza del trasformatore e quella interna del tubo:
Req = (Ra x Ri) / (Ra + Ri) [...] "

Insomma, L = 6Req/2pf, invece di L = Ra/2pf.
Quindi, nel nostro caso, un po' a spanne ma in maniera ragionevole, si può ipotizzare una Ri=800ohm (2A3), che in parallelo ai 2.5Kohm fa circa 600ohm.
Allora Xl = 3600ohm, ma soprattutto L = 3600/6.28*20 = 29H circa, a fronte dei 20H circa che risultavano dalla formula precedente.

Ovviamente, aggiungo, vale anche qui il discorso dei -3dB etc etc, quindi non cambia poi molto, visto che è sempre bene aumentare un po' il valore dell'impedenza, però la formula mi sembra più precisa.

Mi rimane, a questo punto, da chiarire quale soglia è bene non superare per evitare problemi alle alte frequenze (e soprattutto perchè).

Carmelo


Edit:
per un overkill si potrebbe pretendere di far passare i 20Hz senza attenuazione, quindi ci si riferirebbe ai 2Hz nella formula, ottenendo un valore di induttanza L = 290H circa. E, se non ci fossero limiti alle alte frequenze, sarebbe anche una strada percorribile, immagino.

Re: Pre 2A3: perchè no?

Inviato: 11 dic 2013, 08:17
da gluca
più H hai meglio è, le capacità parassite limitano la risposta in alto solo se chi ti ha avvolto l'induttanza ha fatto male il suo lavoro ... starei abbastanza tranquillo in generale. considera che alta induttanza significa maggiore attenzione al montaggio per evitare pick up di rumore, maggiore attenzione alla saturazione del nucleo (per corrente continua e segnale), maggiore resitenza in continua della bobina. ad alta frequenza diventa preponderante il carico dell'amplificatore a valle.

ciò detto un induttore da 290H per 30mA è una bestia di qualche kg che non esiste in commercio (e non potrebbe esistere neanche). 40H/30mA è un valore comune che ti mette in assoluta sicurezza.

Re: Pre 2A3: perchè no?

Inviato: 11 dic 2013, 09:25
da mrttg
Secondo me Carmelo stai facendo un poco di confusione:
- il dimensionamento dell' induttanza di un trasformatore di uscita deve tenere conto che il volume per l' avvolgimento del primario e circa la metà di quello disponibile e altre menate (poco pratiche per un carico anodico induttivo)
- in un induttanza hai tutta la finestra disponibile per un dato nucleo e puoi abbattere i parassiti in alto usando più cave.
- capisci più facilmente come si comporta il circuito simulandolo con i parassiti dell' induttanza
- se vuoi induttanze alte devi usare il nichel ottimo il suggerimento di glu di rivolgersi a Slangle

Tieni conto che un un coso grande come il TUU si fanno 50H con buone prestazioni.

Re: Pre 2A3: perchè no?

Inviato: 11 dic 2013, 16:08
da iperv
plovati ha scritto:Vabbè .. allora 316A (VT 191) ?
Acc...mi era sfuggito...
Sì, come detto, preferirei rimanere su tubi dalla reperibilità (e diffusione) un po' più elevata.

gluca ha scritto:più H hai meglio è, le capacità parassite limitano la risposta in alto solo se chi ti ha avvolto l'induttanza ha fatto male il suo lavoro ... starei abbastanza tranquillo in generale. considera che alta induttanza significa maggiore attenzione al montaggio per evitare pick up di rumore, maggiore attenzione alla saturazione del nucleo (per corrente continua e segnale), maggiore resitenza in continua della bobina. ad alta frequenza diventa preponderante il carico dell'amplificatore a valle.

ciò detto un induttore da 290H per 30mA è una bestia di qualche kg che non esiste in commercio (e non potrebbe esistere neanche). 40H/30mA è un valore comune che ti mette in assoluta sicurezza.
Certo, è chiaro che i 290H erano assolutamente teorici, e non percorribili.
Però così il problema budget inizia a farsi sentire o comunque un paio di induttori come si deve, per questi scopi, con un centone si riescono a portare a casa?
Inizialmente pensavo di abbandonare e di passare al ccs proprio per evitare di utilizzare induttori di bassa qualità.

mrttg ha scritto:Secondo me Carmelo stai facendo un poco di confusione:
- il dimensionamento dell' induttanza di un trasformatore di uscita deve tenere conto che il volume per l' avvolgimento del primario e circa la metà di quello disponibile e altre menate (poco pratiche per un carico anodico induttivo)
- in un induttanza hai tutta la finestra disponibile per un dato nucleo e puoi abbattere i parassiti in alto usando più cave.
- capisci più facilmente come si comporta il circuito simulandolo con i parassiti dell' induttanza
- se vuoi induttanze alte devi usare il nichel ottimo il suggerimento di glu di rivolgersi a Slangle

Tieni conto che un un coso grande come il TUU si fanno 50H con buone prestazioni.

Beh, sicuramente un po' di confusione ce l'ho, e infatti sto provando a dipanare la matassa :smile:
Però sono in buona fede, perchè sono andato a spulciare il radiotron, e nel paragrafo del dimensionamento degli induttori di carico rimanda direttamente al dimensionamento del primario dei trasformatori di uscita, per cui ho fatto 2+2 e ho pensato che con le formule sul tuo blog avrei potuto risolvere serenamente.

Prima di utilizzare software di simulazione (per l'audio), mi piacerebbe approfondire lo studio delle formule, visto che, tutto sommato, si tratta di argomenti gestibili.
In generale preferisco dimensionare a mano piuttosto che con i software, fermo restando che così facendo mi fermerò ad un grado di precisone delle simulazioni, diciamo, del primo ordine, che per quanto mi riguarda è più che sufficiente.

Approfondisco un po' il sito di intact audio.


Carmelo.


Edit: come non detto, i prezzi iniziano a diventare...interessanti :shake:

Re: Pre 2A3: perchè no?

Inviato: 11 dic 2013, 17:01
da mrttg
iperv ha scritto: Beh, sicuramente un po' di confusione ce l'ho, e infatti sto provando a dipanare la matassa :smile:
:wink: come vedi stiamo cercando di darti una mano.
Però sono in buona fede, perchè sono andato a spulciare il radiotron, e nel paragrafo del dimensionamento degli induttori di carico rimanda direttamente al dimensionamento del primario dei trasformatori di uscita, per cui ho fatto 2+2 e ho pensato che con le formule sul tuo blog avrei potuto risolvere serenamente.
Quelli sono conti formalmente corretti, mi sono spiegato male facendo un carico induttivo ti resta uno spazio di manovra nettamente superiore a quella che si ha con un TU.
Prima di utilizzare software di simulazione (per l'audio), mi piacerebbe approfondire lo studio delle formule, visto che, tutto sommato, si tratta di argomenti gestibili.
Importantissimo capire le formule e i principi che ci stanno dietro.
In generale preferisco dimensionare a mano piuttosto che con i software, fermo restando che così facendo mi fermerò ad un grado di precisone delle simulazioni, diciamo, del primo ordine, che per quanto mi riguarda è più che sufficiente.
Il software in questo caso è complementare e ti sarebbe di grande aiuto:
- facendo lo step dell' induttanza vedi sullo stesso grafico diverse risposte in basso, e le confronti.
- metti la capacità parassita della valvola e quella stimata dell' induttanza e vedi la risposta in alto.