La prima frase è quella legata alle differenze percepibili al variare di DF in condizioni controllate (strumentalmente). Questo genere di test, spero che si capisca, è molto diverso dal panel di cui si discuteva nel 3D da cui hai estrapolato la seconda frase.
Premessa, per così dire, "metodologica".
Avendo (ma pare che molta gente semplicemente non se ne accorga!) linkato direttamente il tuo messaggio, io ho riportato un estratto, ma non estrapolato - nel senso di manipolato - alcunché, se questa è la tua preoccupazione riguardo le mie intenzioni dell'altro giorno: credo (e credevo) di aver dato tutti i riferimenti (tramite il link al post originale) al contesto delle frasi (contesto che, chi volesse leggere cum grano salis, ha dunque a disposizione).
Mi si faccia capire:
- da una parte alcuni amici sostengono l' assoluta necessità di fare una taratura ad orecchio di un intero sistema
- dall' altra mi si contesta la possibilità che si possano riconoscere semplici differenze di emissione di un sistema con il variare dello smorzamento
Io qui ci vedo una idiosincrasia enorme....
Se posso esser io a "farti capire", non so (e non credo).
Personalmente ho semplicemente risposto al tuo assunto che la percezione umana sia, in un contesto di test, da considerarsi una "costante" (nota o incognita?), portando quelli che sono miei "dubbi" (non paraculate, dubbi) sullo stesso contesto da te considerato.
Non contesto (scusa il calembour) certo che ci siano differenze tout court, per es, variando il DF: esprimo il dubbio che le eventuali differenze rilevate abbiano una significativa incidenza sulla effettiva "fedeltà" del sistema di riproduzione rispetto a quanto inciso sul supporto e nei confronti di un ipotetico ascoltatore umano.
Sono stato un filo meno criptico?
Non so, ma ci sto provando.
Soprattutto, ti prego di notare, io non metto fuori discussione il fatto che io possa stare dicendo una (ora come l'altro giorno) corbelleria (o più di una): io "interpreto" le tue parole, e posso in conseguenza capire male, avere dentro di me dei concetti sbagliati e fuorvianti, etc.
Questa attività soggetta e foriera di errori, io lo chiamo discutere per imparare (e considero te una persona con cui poter discutere e da cui poter imparare).
Ma veramente vuoi puntualizzare con me con questi argomenti ?
Io non sto "puntualizzando" CON TE (con te? Perché, chi sei "te"? Un mio "nemico"? Uno su cui riportare "vittorie"? Dio? O una persona preparata nel suo campo - elettronica -, simpatica ed intelligente, e con cui ho più volte tranquillamente già interloquito in passato a proposito della mia ignoranza, sia in pubblico, sia in privato?).
Ancora, io non sto "puntualizzando" con te un bel niente: quando dico "mi pare", "credo", non sono espressioni azzimate ed ipocrite, se io dico "a me sembra" significa che "mi sembra" e che sono conscio della possibile fallacia dell'impressione.
Se vuoi fare come certi personaggi, che vedono "nemici" o "contraffattori" spuntare dappertutto, accomodati pure: a questo punto però io mi ritiro in buon ordine, perché non mi interessa fare polemica con chicchessia.
Infine: io non mi arrogo alcun "sapere", non ho verità da portare o contestare. L'unico diritto che faccio mio è quello di dire, a chiunque, "non ho capito", se costui spiega qualcosa in maniera per me non chiara o per me non esaustiva.
In confronto a te io so meno di niente: come scrisse una volta Luca Chiomenti, io sono meno di un autocostruttore, sono circa un mero assemblatore (e dei meno bravi): pur così, fammi capire, il fatto che tu "sappia" qualcosa, significa che sempre e comunque ti riesce di trasmetterla nei termini e modi che tu ritieni giusti ed opportuni?
Ti do 2 lezioni gratis:
Dammene anche di più se puoi, io ho bisogno e piacere di imparare!
1. Prenditi un set di resistenze... ma questo elementare test dovrebbe dare una rassicurazione di base sulle tue perplessità "gemellari".
Vorrei specificare ulteriormente: le frasi riportate erano parte della tua risposta ad una domanda di plovati:
Se non ti ho capito male tu hai risposto (anche) che la maniera migliore di eseguire test di ascolto significativi (il "top"), almeno, tesi ad evidenziare differenze e non scale di valori, sia quanto ho riportato nel mio ultimo msg. Salvo poi aggiungere dei doverosi distinguo, per es. sulla temperatura, sul burn-in, su tutte quelle condizioni al contorno che influiscono sul test quanto e più della metodologia impiegata (inferisco male?).
Ovvero, salvo ricorrere all'uso di un singolo amplificatore, ma ricadendo nelle imprecisioni percettive e mnemoniche del singolo tester.
Allora io mi chiedo: ma se un test siffatto diventa talmente complesso, è esso realizzabile, intendo, si possono ottenere risultati significativi ed affidabili? Un ipotetico test a cui premettere tante controindicazioni, cautele ed avvertenze, non rischia di essere solo ipotetico e non realizzabile in pratica (non realizzabile avendo come scopo il rilevamento efficace ed affidabile di percezioni significative)?
Anche perché la tua frase che mi aveva colpito, su come in certi test (e qui ritorniamo al presente thread) la percezione umana sia da prendersi come una "costante" - al di là del mio non essere in prima battuta nemmeno d'accordo su come una percezione si possa inserire come costante in un set up di misura - riprendeva lo stesso concetto di test (o così l'ho inteso io) in risposta ad un'altra considerazione di plo' (di questo thread appunto) che diceva:
A prescindere dal fatto principale di porre le tue legittime assunzioni e convinzioni nei confronti di plo', dicendo in sostanza che o non aveva capito una beneamata mazza del test di reverse driven, o semmai il problema riguardava quello che diceva in conseguenza, io ti ho rappresentato il mio "mi sembra di non poter essere d'accordo" intervenendo sul seguente aspetto.
Hai detto (e qui realmente estrapolo, tu correggimi prontamente se ti ho male interpretato) che a te non interessa vendere verità assolute, ma peraltro l'assoluta serietà delle tue considerazioni, campate su test prolungati, ti portano a ribadire che sei in grado di riprodurre ad libitum le prestazioni soniche ritienute ideali, semplicememente misurando i parametri che tu credi importanti.
Tuttavia, se poi, parlando in particolare del DF, specifichi che nel contesto della variazione aleatoria di quel parametro, che determina reazioni complesse nei filtri cross e nella risposta dello AP (risposta che nasconde tutta una sequela di altre condizioni), che in questo contesto le variabili percettive umane restano una costante, mentre le prestazioni del diffusore mutano palesemente, allora a me dubbi si condensano, assumono lo status di un'obbiezione che io personalmente non so superare, su quest'aspetto (ed in parte anche sulle relative premesse come poc'anzi evidenziate).
Come fai a dire che sono una costante, quando la stessa natura del test (come sopra specificato nei due thread, se ho errato a specificare aiutami tu!) le pone tra le eventuali condizioni al contorno in grado di inficiare il risultato? Come fai, ammettendo che il test non sia soggetto a questa prima obbiezione, a correlare in maniera esaustiva e consistente le variazioni di DF con la percezione umana, della quale non si hanno che modelli simulatori? Ed infine, tornando ad argomentazioni di altro tenore, come fai a considerare costante una percezione tempo variante da parte di un recettore/elaboratore non lineare, ancor più quando tu dici che mutano le prestazioni del sistema di trasduzione elettroacustica?
Tu mi contesti che "...in tal modo si provi qualcosa solo nei confronti dell'interfacciamento tra i due..."
Secondo te, cosa verifico, quando parlo di DF ?
...Di grazia, quanto pensi che divergano i diffusori che io uso per i miei test dalla media mondiale di diffusori analoghi ?
Originariamente inviato da mauropenasa - 06/04/2007 : 13:23:41
La frase che io ho commentato diceva:
se noti differenze esse sono da attribuire alle diversità introdotta negli ampli
Che un progettista di elettroniche debba considerare i problemi di interfacciabilità dei propri prodotti lo considero sacrosanto.
Che se ne debba preoccupare un utilizzatore (o un assemblatore pasticcione) mi pare già meno cogente.
Almeno, ed in questo considero - forse erroneamente - la tua posizione affine alla mia, io rimango fermo a quanto ho già affermato in un post precedente di questo stesso thread:
Pertanto mi pare di poter dire che l'ipotetico test di cui si discute, ancorché io non l'abbia capito, possa provare qualcosa di QUEL particolare interfacciamento (usato nel test): che a te, progettista, questo dica qualcosa in più, in prima battuta posso anche pensarlo, concederlo. A me, utilizzatore/assemblatore, tale caso particolare mi par che dica molto meno.
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Ciao, Luca