OK, in attesa che tu mi tiri fuori lo studio del secolo, ti erudisco su alcuni semplici elementi che possono trarti in inganno:
Se usi 1000uF su 200V i Joule sono elevati (energia accumulata elevata), ma quel parametro (importante) non era oggetto del mio concetto.
A prescindere dalla tensione di esercizio, una cella LC per eseguire un adeguato effetto rifasatore tiene conto del valore L e di C (a seconda della struttura della cella, serie parallelo o complessa).
1000uF sono controbilanciabili da una L moderatamente bassa, quindi fattibile anche per potenze elevate senza perdite enormi di energia, mentre aumentando C di 1 o 2 ordini di grandezza la cosa cambia....
Carico reale o realistico:
Se prendi le simulazioni di diffusore del amico Ingrast o Graham Maynard, (apparse in un 3D sulle back emf a cui tu avevi partecipato), a livello simu sei abbastanza tranquillo, specie se medi con un TU.
Poi già analizzare la cosa da un punto di vista "nodale", cioè anche solo mettendo in causa il solo ampli +PSU, ipotizzando un carico resistivo, avresti comunque un bel da fare e molte sorprese. Diciamo che non si passa dal nulla a un modello completo di sistema, meglio andare per gradi...
NFB: Ovviamente lungi da me riprendere le diatribe su questo elemento.
Voglio ribadire una volta per tutte che credo sia VERO che lavorare con questo sistema sia MOLTO COMPLESSO e quindi aduso ad ambienti non specialistici.
La sola cosa che contesto è che non esiste in natura nulla che non sia REAZIONATO. Come dico sempre, io non ho mai visto un sistema elettronico attivo (che funzioni) che non sia reazionato almeno localmente. Ecco, quello che non sopporto è spacciare la propria ignoranza come alibi per usare definizioni senza consapevolezza. Anche i dispositivi a tubo hanno una loro inerzia (enorme peraltro) interna, cosi come qualsiasi elemento al silicio. tutti questi sistemi funzionano SOLO grazie a questa inerzia.
Il brevetto antico sul NFB si poneva solo la questione di controllare queste dinamiche dando un senso "strutturale e ripetibile" alla cosa, nulla più.
A titolo informativo, la NFB nasce con i tubi, e le migliori realizzazioni audio del dopo NFB ne fanno largo uso, eventualmente è il suo abuso che fa danni, ma questo è un' altro capitolo....
Pilotaggio in potenza:
Calma calma, con "sta fissa".

La prima domanda che ti devi porre non è dove trovo il moltiplicatore, ma dove trovi un sistema di altoparlanti predisposto per questo genere di situazioni. Un ampli, secondo me, deve avere come peculiarità quella di pilotare decentemente quanti più sistemi di altoparlanti commerciali possibili, non il contrario. La messa a punto di un sistema di altoparlanti da per assodato che il generatore di tensione che lo pilota sia tale ed abbia una sua "coerenza di fase" e di impedenza serie. Gli esempi che ponevo nel altra risposta non sono indicativi perchè fanno chissà cosa su un piano elettrico, ma perchè scompigliano le carte nelle celle di rifasamento, nelle ipotesi di allinemento meccanico e nei filtri cross dei sistemi a valle.
Io credo che pochi degli astanti, pure laureati, abbiano ben chiaro la differenza tra concetto di tensione e concetto di corrente su una situazione reale, ed ancor più come si cogniugano le situazioni miste.
Il generatore di tensione puro è caratterizzato dall' avere una tensione generata (ovvio) ed una impedenza interna nulla
Il "generatore di corrente" non è capito da nessuno, perchè è più teorico che reale. Ossia, esso genera una corrente (ma per farlo non prescinde da un generatore di tensione, ovviamente.....) ed è caratterizzato da una impedenza interna infinita. Per capirci è un generatore di tensione infinita con in serie una resistenza infinita (ecco perchè non è capito, è un concetto astratto).
Nella realtà le componenti tensione corrente si combinano in modi molto complessi, ma per arrivare al punto:
Le uniche differenze tra un ampli in corrente ed uno di tensione stanno nella sua resistenza serie interna. Un ampli in corrente avendo una resistenza serie elevata, non rappresenta per un carico a bassa impedenza "un riferimento" di nessun tipo, perchè la tensione che si crea nel nodo di connessione Rout-Rload è "funzionale alle condizioni di minima impedenza", quindi di Rload (per farla breve, un ampli in corrente si adatta in fase ed ampiezza di tensione a qualsiasi situazione a minore impedenza che trova in uscita).
La maggiore conseguenza di questo è che se misuri la tensione e la corrente ai capi del carico pilotato in corrente non trovarai mai una variazione di fase, perchè l' ampli "si sposta" con la fase relativa istantanea del carico. Di per se questo è un vantaggio enorme, ma per esempio in questo modo le celle cross LC (progettate per lavorare con un generatore di tensione) cosi come in casi estremi pure lo stesso altoparlante (progettato ed installato con gli stessi criteri), cambiano in modo drastico i loro punti di lavoro e le loro risposte in frequenza...
Ecco perchè ho scelto di usare una struttura come My_ref:
l' energia è fornita da un sistema che eroga corrente (impedenza interna moderatamente elevata rispetto al carico) che non forza fasi relative nel sistema carico. La cella NFB (in tensione) si pone il problema di portare le cose su un piano "in tensione" adatto ai diffusori impiegati, generando una bassa impedenza interna virtuale ed "attiva".
(**questo concetto può essere "udibile o non udibile" ma fa sempre la differenza su un piano teorico ed analitico, per non dire strumentale. La differenza sottile tra dinamiche "di innesco" e dinamiche "di controllo", temporalmente ben distinte anche se all' atto pratico apparentemente sovrapposte ed ordinarie, sono alla base ad esempio del funzionamento current dumping e stasis, dove le differenze concettuali tra corrente, "caduta di tensione" e generatore di tensione sono fondamentali per il loro funzionamento )
Sulle differenze tra SE e PP, beh, troppo lunga per un forum. Voglio sperare che tu sia consapevole che in un SE (ribadisco, a prescidere dalla topologia), il carico venga pilotato "in corrente" dal dispositivo "pompa", corrente che in genere o gestisce direttamente un TU o fa capo ad un generatore di corrente attivo per bilanciare le polarizzazioni, mentre se sul carico si lavora con elementi a bassa impedenza tipico dei PP ed affini si parla di pilotaggio in tensione, proprio perchè nel primo caso l'anodo, il collettore o il Drain esibiscono una "elevata impedenza interna rispetto la carico" mentre un catodo, un emitter o un source esibendo una impedenza interna non alta si possono definire "ad impedenza non elevata rispetto al carico" quindi con "pilotaggio in tensione" del carico.....
Close OT
ciao
Mauro
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