CHF, Diego Nardi e una strana coincidenza

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Luc1gnol0
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Messaggio da Luc1gnol0 »

Sei tu che evidentemente non hai capito quello che hai letto e riportato.
Non ti confondere: è ben possibile che io non capisca, anzi, ma l'articolo di Preisman lo segnalava/riportava plo'.

Precisato tale dettaglio, la questione che a me interessava era il tuo appunto iniziale, frettoloso e gratuito al punto che secondo me non aveva diritto di cittadinanza (in pratica avevi parlato tanto per parlare).
Ora, se tu chiedessi una spiegazione in modo un po` meno arrogante, irritante ed indisponente magari ti risponderei anche
Paolo, tu sei una persona entusiastica, molto cordiale, ed altrettanto disponibile, ma una convinzione ho maturato tramite le tue discussioni su audiofaidate, e cioé che di spiegazioni in elettronica per me è preferibile non cercarne da te, ed in conseguenza a tale convinzione mi comporto.
e` un problemino da III ITIS, mica (come direbbero gli ammericani... :D ) "rocket science"!
Originally posted by UnixMan - 29/10/2009 : 11:55:11
Bullshit: non è (solo) questione di ITIS, che per altri versi grace a dieu non ho fatto; mi son riferito alle note di Slagle/Bench/Beck e mi son ingegnato con le simulazioni indicate, senz'altro più comode dei calcolettiterzaitis.

Mi son fatto l'idea che le variazioni da imporre alla corrente di carico per ottenere sbilanciamenti significativi siano tali (almeno per la 6DJ8) da farmi ritenere alternativamente sbagliata la topologia adottata in base alle prestazioni richieste (il principale limite della catodina/concertina è sempre la massima tensione d'uscita), ovvero sbagliata la scelta degli specifici dispositivi: della serie, una catodina di 6DJ8 pilota un paio di 6BQ5 in maniera sensibilmente diversa da una coppia di 6AS7.

Per dare i numeri, con i 15mA da 6DJ8 si ottengono sbilanciamenti rilevabili con differenze di carico di almeno 30-50pF (divertiti a calcolare a quanti µA di corrente corrispondano nei vari scenari), mentre per es. (son un gerontofilo) una 300B, che passa per essere una griglia non semplice, ha una capacità in ingresso dichiarata di circa 8pF.

OH! (© by gluca) Come l'altro giorno, scusa il ritardo...

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Ciao, Luca

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UnixMan
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Messaggio da UnixMan »

Boh, c'e` qualcosa che non capisco... alla fine della fiera mi pare che stiamo dicendo esattamente la stessa cosa?!


Ciao,
Paolo.
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Re:

Messaggio da plovati »

Luc1gnol0 ha scritto: Per uno scambio tra Ivo e Tiziano in altra sezione, ho trovato una piccola ma interessante discussione di Dave Slagle su alcune ispirazioni di Steve Bench ed altri, che per certi versi fa il paio con quell'articolo di Preisman (citato da plo') sull'interdipendenza tra tensione ed impedenza d'uscita su ciascun ramo dell'invertitore a catodo ripartito, e ve la segnalo.
Nella discussione riportata al link mi pare ci sia qualche probabile cantonata spice. Le impedenze viste da anodo e catodo sono diverse, nient'affatto uguali.

Il punto della questione che ha generato tante inconprensioni per lo sfasatore catodina è che sebbene le IMPEDENZE di uscita anodica a catodica siano DIFFERENTI (di un fattore mu^2), i guadagni di TENSIONE restano BILANCIATI molto meglio di quanto la differente impedenza di uscita lascia affrettatamente inferire.

Ha definito in maniera esemplare la questione Albert Preisman nell'ottimo ottimo articoletto di due pagine pubblicato su AUDIO, Aprile 1960, scaricabile dal link diretto o anche qui allegato:
cathodyne.pdf
Molto sinteticamente e in maniera approssimata, chiamate Z le due impedenze anodiche e catodiche comprensive di capacitè e altri carichi pilotati (UGUALI) e mu il prodotto gm*Ra della valvola, nello sfasatore catodina si verifica la seguente condizione:
- il catodo viene pilotato dalla tensione di ingresso Vin tramite una impedenza (bassa) dell'ordine di R/mu
- l'anodo invece vede tutto il guadagno del tubo, quindi la tensione di pilotaggio sarà mu*Vin e verrà applicata alla resistenza di carico anodico tramite l'impedenza equivalente interna mu*R
Le due tensioni di uscita quindi varranno entrambe (circa) mu/mu+1 volte la tensione di ingresso e saranno uguali almeno fino a quando i due carichi connessi ad anodo e catodo resteranno uguali.
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Piergiorgio
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