E' vero, trovo notevoli differenze, quando effettuo un ascolto switchando da uno all'altro.
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Se poi i due amplificatori non li hai in linea - e comunque si sente bene con entrambi, seppur diversamente - io mi accontento di godere di quello che sento, se è buono, e non arzigogolare su sensazioni eteree e sfuggenti.
Originally posted by pimarzu - 29/10/2008 : 09:49:04
Cioè, le differenze sono notevoli solo se li ascolti in rapida successione e diventano sfuggenti qualora gli ascolti siano fatti a distanza di tempo tale da non conservare la memoria dell'evento?
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Piergiorgio
Originally posted by plovati - 29/10/2008 : 10:06:10
E' solo questione di fisiologia dell'udito.
Il nostro orecchio è bravissimo a percepire anche lievissime differenze tra due suoni (molto ravvicinati nel tempo), ma è piuttosto scarso nell'individuare livelli assoluti.
Come, ad esempio l'occhio, può distingure bene due diverse tonalità di colore piuttosto vicine tra loro (Es. RAL 5020 E RAL 5021), se affiancate, ma, in due momenti diversi non è in grado di farcela, anche perché si adatta e compensa la diversa temperatura di colore della luce incidente; cioè non è in grado di dirti, in assoluto (cioè uno per volta, in due momenti diversi), la tonalità RAL, ma solo la rozza appartenenza ai colori dell'iride.
Analogamente, l'orecchio è in grado di discernere finissimaente anche lievissime differenze in volume, frequenza, durata, timbro, ritmo, tra due suoni in rapida sequenza.
Ma se li distanzi nel tempo, non è più così preciso.
Distingue benissimo due note spaziate di un semitono, in rapida successione; se le distanzi nel tempo, non ci riesce più.
La testa conserva anche memoria dell'evento, ma non è più affidabile in assoluto.
Quindi neanche mi ci metto a fare confronti a distanza di tempo.
Ma, se ci sono difetti udibili, quelli si riconoscono sempre (distorsioni, clipping, saturazione, ronzii e suoni estranei etc.) quelli li sentiremo sempre; il discorso si riferiva al confronto di due ampliifcatori privi di evidenti difetti.
Puoi anche avere una netta impressione generale della qualità del suono, ma in due tempi diversi, si possono prendere forti cantonate (nel senso di dare due valutazioni opposte allo stesso impianto), come i più attenti ben sanno.
A chi volesse approfondire l'argomento della fisiologia del suono, ed in genere sulla riproduzione della musica, suggerirei la lettura di un "classico":
Harry F. Olson, "Music, Physics and Engineering", Dover Publications Inc.
Harry Olson è stato Vicepresidente e Direttore Tecnico dei laboratori di ricerca elettroacustica della RCA a Princeton.
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