non mi pare polemica, tutt'altro.
Per dirne una, la comunicazione dei prezzi fra i consumatori, facilita la scelta e agisce come leva sulla formazione del prezzo stesso.
La panificazione nel lazio è molto costosa, i prezzi vengono fissati di volta in volta. E' normale quindi che il pane costi diversamente di regione in regione.
dalle mie parti non c'è la catena di supermarket a cui fai riferimento, e pare un peccato.
Resta la curiosa circostanza che per l'ortivo, verdure e insalate roma dipendeva anni addietro dalla enorme tenuta agricola di Maccarese, mentre oggi sembra che la merce provenga in misura maggiore dal mercato agricolo di ferentino.
Da registrare l'enormità di offerta di frutta completamente straniera, il che la dice lunga sulla dinamica di prezzo della produzioni italiana, che pare non essere competitiva con il cile, il marocco, la spagna, e via discorrendo.
Questo almeno nel supermercato che frequento, che sono obbligato per ragione di opportunità logistica a frequentare.
MI sembra comunque pazzesco, a titolo personale, che le patate possano comunque costare 1 euro e oltre, quando ricordo precisamente prezzi in lire dalle 150 alle 350 lire al kg.
Se in tale contesto dobbiamo anche considerare le voci che l'abolizione del bollo auto vedrebbe la sua compensazione nell'aumentare il prezzo dei carburanti, mi chiedo davvero se si tratta di una scelta cosciente di una politica inflattiva.
E in ogni caso, mi sembra caratteristico di una società ferma, speculare sul prezzo dei beni di prima necessità, allungando a dismisura la filiera distributiva.
Osservo l'intera dinamica dei prezzi, delle bollette, e mi pare - mi pare a me - un processo di cosciente depredazione.
In particolare, e credo che il contesto - non certo isolato- di alitalia mi lascia basito se penso che quando gli attuali pensionati hanno versato i contributi per la loro pensione, hanno dato soldi VERI, mentre oggi quell'impegno contributivo che è costato così tanto alle imprese e in definitiva al paese è sostituito con soldi giocattolo, sui quali specula incessantemente una italia confinata a succhiare reddito con un terziario da terzo mondo.
E mi chiedo, piuttosto stupefatto, se non ci sia stato davvero un modo, non "dirigista" per evitare quella speculazione iniziale, colpevole, anzi, delittuosa, a mio modo di vedere, che ha prodotto poi la frana dell'euro e del costo della vita.
Saluti
R.R.
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Atomo e vuoto sono in noi
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Riccardo
-------------------------------- "We must believe in free will. We've got no choice.''
E che ci devi fare? Un nuovo risotto?
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Piergiorgio
Originally posted by plovati - 29/04/2008 : 17:20:26
Si. Voglio provare (per tentativi) due piatti mangiati a Pieve di Cento; ristorante Buriani: grande.
Risotto ai peperoni con gelatina di nero di seppia. La gelatina fredda viene tagliata a cubetti e posizionata vicino al risotto, ma non a contatto. Quando metti un poco di riso sulla gelatina, il calore liquefà immediatamente la gelatina ed il nero di seppia si sparge colorando il risotto. Per la gelatina ieri ho trovato ragionevole mettere circa 1 cucchiaino di colla di pesce in 25 ml di acqua calda, a cui aggiungere a caldo una bustina di nero di seppia. Questa sera presento il piatto ad un'ospite e verifico il gradimento.
I lamponi invece sono per fare petto di anatra in salsa di aceto di lamponi. E' però un trucco; a poco aceto di lamponi mi pare che si debba invece aggiungere un frullato di lamponi, filtrato dai semi. Non avendo l' anatra ieri sera ho usato galletto, ma il risultato è stato mediocre: l' asprigno dei lamponi si giustifica infatti solo per accoppiarsi al gusto piuttosto 'grasso' dell' anatra. Inoltre, oltre a costare carissimi, i lamponi facevano veramente cagare: esagerattamente aspri. Insomma, lo studio della ricetta è solo all' inizio. Questo piatto lo presento 'in società' domani sera (se trovo l' anatra in tempo).
Ricette orientative e sperimentali, senza garanzie.
Mauro