Mi sono ripromesso di tenermi sempre più al di fuori da ogni discussione complessa o problematica (oltre che da quelle tecniche perché non sono preparato).
Tuttavia voglio lasciare quello che è solo uno spunto di riflessione, ad uso degli uomini di buona volontà, sulla questione del tempo e della percezione, con riguardo particolare all'analisi in frequenza mediante FFT, ricordando in particolare che la risposta in frequenza è la trasformata di fourier della risposta all'impulso di un sistema lineare o, per dirla poeticamente, che il microfono (et assimilati) fa le somme, e l'orecchio le differenze.
Sono benvenuti (alla riflessione) tutti i "pazienti" della ns. amata clinica "Saldador Mundi", compresi i "cani arrabbiati", i "ma ti vuoi mettere a discutere con me", gli "io questo lo sapevo già ma significa un'altra cosa", coloro i quali "la convoluzione se mi dimentico di quest'ipotesi aggiuntiva agisce in maniera corretta", i "Giaime" (scherzo Giaime! ; ) ), quelli del diagramma polare e chi sa che i problemi sono semplici ma soprattutto sono altri.
Sia chiaro, ognuno di costoro gode comunque della mia simpatia ed empatia, ed in alcuni casi anche della personale stima (per quel che gliene importi), malgrado l'incomunicabilità talvolta verificatasi.
Pensare il Suono - Analisi e Rappresentazione mediante FFT (Conservatorio di Verona)
e per un conciso e preciso appoggio, rigoroso ma (ancora) didattico:
Analisi ed Elaborazione del Suono - Università di Padova
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Ciao, Luca
Dominio del tempo, FFT, sonogrammi
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www.cs.cmu.edu/~rms/BinauralWeb/papers/modchap.pdfper dirla poeticamente, che il microfono (et assimilati) fa le somme, e l'orecchio le differenze.
(dalla url si capisce la fonte dello studio)
Il secondo link segnalato contiene molto di quello che si dovrebbe sapere quando si vuole parlare (mica è obbligatorio farlo...) di rapporti tra misurazione e percezione.
E' il background analitico necessario per capire i modelli attuali della percezione uditiva. Se hai (e per chi ha) pazienza di leggerlo, ti consiglio un articolo (da leggere dopo l'articolo di Di Federico) che riassume la storia di questi modelli:
Quindi, riassumendo, l'articolo di Di Federico serve per avere gli elementi analitici necessari, capire cosa sia una finestra temporale o cosa sia uno spettrogramma.
Sono assunti questi che prima la neuofisiologia poi certa ricerca acustica ha fatto propri da decine di anni.
Poi, l'articolo che ti ho segnalato, ti farà capire quanto dire che i microfoni sommano e il cervello sottrae non sia poetico, ma sbagliato. Semmai il microfono rileva una pressione in un punto, un emisfero del cervello autocorrela due diverse pressioni in due punti (i timpani), un altro emisfero crosscorrela le stesse pressioni.
E poi ancora, se si vuole, si potrà vedere come risalire a questi descrittori neurofisiologici a partire da particolari misure microfoniche.
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d_oris, sembra che nel tuo post manchi come "qualcosa": sbaglio?
Originariamente inviato da d_oris - 31/10/2007 : 14:12:37
EDIT: data l'attitudine al "fire and forget" da "top gun" correggimi solo (almeno) se sbaglio: il tuo precedente post è forse da leggersi spostando il link iniziale:
appena dopo i due punti di:www.cs.cmu.edu/~rms/BinauralWeb/papers/modchap.pdf
(dalla url si capisce la fonte dello studio)
Originariamente inviato da d_oris - 31/10/2007 : 14:12:37
mentre quando scrivi:ti consiglio un articolo (da leggere dopo l'articolo di Di Federico) che riassume la storia di questi modelli:
Originariamente inviato da d_oris - 31/10/2007 : 14:12:37
ti stai riferendo al secondo link che ho segnalato io, e non ad un eventualmente mancante secondo link (non) segnalato da te.Il secondo link segnalato contiene molto di quello che si dovrebbe sapere quando si vuole parlare (mica è obbligatorio farlo...)
Originariamente inviato da d_oris - 31/10/2007 : 14:12:37
Am I missing some (further) point? Thanks in advance, sir.
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Non del tutto OT:
LO SPETTROGRAMMA - In un’era di ringtones e jingles per telefonini, giochi a computer e pubblicità, gli eredi dell’autore vogliono proteggere l’urlo con un copyright internazionale, ed eventualmente rivenderlo ai fans sotto forma ufficiale. Ma l’ufficio brevetti dell’UE ha rifiutato anche quest’ultima richiesta, sostenendo che il suono prodotto dall’urlo di Tarzan non sarebbe riconducibile a precise note musicali. Poche settimane fa, gli eredi avevano infatti presentato un “accurato spettogramma”, ripreso oggi dal Times, in cui l’urlo viene spezzettato in un totale di 3 secondi come: «Aaaaah-ah-ah-ah-aaaah-ah-ah-ah-aaaah!», e lo hanno accompagnato con una descrizione dettagliata dello yodel del signore della giungla: «L’urlo consiste di 5 fasi distinte: suono sostenuto seguito da modulazione, seguita da suono sostenuto ad una frequenza più alta, seguito da modulazione, che riconduce il suono alla frequenza iniziale».
LA VOCE - La voce utilizzata per la richiesta era quella di Weissmuller, tuttora considerata la migliore e più iconica fra tutte. Ma l’organismo europeo per la protezione del copyright ha respinto la proposta, sostenendo che, «nella forma attuale, è impossibile capire se il suono che si cerca di brevettare provenga da voce umana, da uno strumento musicale o da un cane che abbaia. Inoltre, nessuno sarebbe in grado di canticchiare il suono descritto guardando lo spettogramma fornito».
da
http://www.corriere.it/cronache/07_nove ... o_ue.shtml
_________
Piergiorgio
LO SPETTROGRAMMA - In un’era di ringtones e jingles per telefonini, giochi a computer e pubblicità, gli eredi dell’autore vogliono proteggere l’urlo con un copyright internazionale, ed eventualmente rivenderlo ai fans sotto forma ufficiale. Ma l’ufficio brevetti dell’UE ha rifiutato anche quest’ultima richiesta, sostenendo che il suono prodotto dall’urlo di Tarzan non sarebbe riconducibile a precise note musicali. Poche settimane fa, gli eredi avevano infatti presentato un “accurato spettogramma”, ripreso oggi dal Times, in cui l’urlo viene spezzettato in un totale di 3 secondi come: «Aaaaah-ah-ah-ah-aaaah-ah-ah-ah-aaaah!», e lo hanno accompagnato con una descrizione dettagliata dello yodel del signore della giungla: «L’urlo consiste di 5 fasi distinte: suono sostenuto seguito da modulazione, seguita da suono sostenuto ad una frequenza più alta, seguito da modulazione, che riconduce il suono alla frequenza iniziale».
LA VOCE - La voce utilizzata per la richiesta era quella di Weissmuller, tuttora considerata la migliore e più iconica fra tutte. Ma l’organismo europeo per la protezione del copyright ha respinto la proposta, sostenendo che, «nella forma attuale, è impossibile capire se il suono che si cerca di brevettare provenga da voce umana, da uno strumento musicale o da un cane che abbaia. Inoltre, nessuno sarebbe in grado di canticchiare il suono descritto guardando lo spettogramma fornito».
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http://www.corriere.it/cronache/07_nove ... o_ue.shtml
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Un ulteriore e piccolo spunto, l'argomento è collaterale, per chi abbia voglia di porsi dubbi amletici o solo superflui (e non di dirimerli): una sintesi del saggio di M. Chion "L'Audio-vision; son et image au cinéma", Ed. Nathan, Paris, 1990.
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Ciao, Luca
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