Cosa si deve o non si deve sentire in un disco?

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riccardo
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Messaggio da riccardo »

Un altro passo o sequenza, fa sì che si vada (pur minimamente) nella direzione per cui una pressione su un tasto dei toni gravi del piano produca note nette, che durano per un tempo lungo e sono percebibili fino a che sfumano nel silenzio più completo... intanto riesco a percepire in maniera distinta il suono della melodia espressa dagli altri tasti ed ogni nota rimane presente nell'aria col suo giusto tempo di latenza. Tutto questo mentre anche altri strumenti stanno suonando.
Il tutto è minimo.

Quale archivio come positivo e rlevante?


Originariamente inviato da nullo - 20/09/2007 :  01:43:57

Nessun coltello, non temere, il mio è solo un modo di esprimermi.. :D

T'ho quotato il brano perchè quello che hai scritto per me è scontato.Scontato perchè è un esempio di quello che cerco di ascoltare da sempre.
Non parliamo lingue diverse. Io penso che nel concreto esistano punti fermi non prescindibili, e li elenco:
a) stereofonia (con quel che comporta, dalla registrazione accademica alla riproduzione teorica)
b) supporti su cui è registrato il software punto allo stato economico sociale del tutto immodificabile. Il software e il supporto in vendita non li decidiamo noi.
Fra questi punti, esistono una sorgente, un amplificatore, dei diffusori, un ambiente, una collocazione logistica dell'ascoltatore, un sistema biologico sensoriale, un cervello che elabora e immagazzina dati prelevati nel formato stabilito dalle sue periferiche sensoriali.
Analisi di ciascun tassello?
b)

Saluti

R.R.
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Messaggio da mr2a3 »

Tutto molto interessante, certo che nonostante la corretta impostazione vedo veramente difficile dire qualcosa di oggettivo sull'argomento.
Senza ripetere quanto già detto (da sapere come è stato inciso in poi) mi sembra che valutare l'abilità nel riprodurre "il disco" sia piuttosto velleitario.

Per fortuna però mi sembra che giudicare la qualità della musica riprodotta sia molto più semplice.
In pratica se sicuramente non sono in grado di capire se il pianoforte è stato ripreso con un solo o tre microfoni, con uno dei tre magari equalizzato male (ovvero quello che c'è sul disco) altrettanto sicuramente sono in gradi di distinguere se il risultato mi soddisfa o meno, e quanto (in pratica è probabile che quello con il microfono equalizzato male non mi piaccia).

I parametri che evidenziano questa valutazione "sintetica" alla fine mi sembrano quelli davvero rilevanti, però mi fermo qui perchè mi rendo anche conto che così banalizzo un 3D che ha scopi più "oggettivi".

Ciao
Massimo (w il my-fi)
Ciao, Massimo
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Messaggio da MBaudino »

IMHO, prima dei 24 microfoni viene il brano musicale.

Pertanto la prima domanda dovrebbe essere: "Quale genere è degno di essere riprodotto in un impianto stereo di presunta buona qualità?"


Un tizio che mi pare condivida la ricerca ed il percorso di Nullo dice ''Niente strumenti amplificati''? E' questa la premessa indispensabile per poter far diventare ''perfetto'' ogni tassello della catena?
http://www.epidauro.org/forum/viewtopic.php?t=4157


si vuole il ritorno al ''plink plink pausa plink pausa'' di Aloiana memoria?
Grazie, non fa per me.

Per altro non mi è mai capitato di sentire una cantante una che cantasse non amplificata, neppure nei piccoli locali, nei jazz club, nelle cantine. E chi la sentirebbe, a fianco di una fisarmonica o un sax o una batteria o quanto altro? Usa forse microfoni migliori di quelli di Lincetto, o il suo impianto voce è forse migliore della peggiore fetecchia del TAV? E se la voce è comunque amplificata, perchè dire di no allora alla chitarra basso?
La vostra idea in merito?

Mi sono succhiato due giorni di violoncello&piano e sono ancora nervosello adesso, figuriamoci il plink plink (grazie Piergiogio, a buon rendere :D )

Mauro
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Messaggio da riccardo »

Plink plink, pausa plonk, se fa parte di una offerta commerciale distribuita e venduta presso i luoghi che prediligi e frequenti la compri e la suoni.Se no, te la fai da solo.
Il materiale registrato sul supporto in vendita NON FA PARTE del problema contingente. E' un falso problema.
Il problema è realizzare un impianto tale che il segnale sia preservato con "precisione assoluta" , fino alla sua trasmissione in ambiente.
Sbaglio?
Precisione=intero contenuto del disco prelevato e diffuso.
E vorrei dire se vi pare poco quello che c'è già nei dischi....
Il tutto va inquadrato nell'ambito teorico tecnico dei due canali stereofonici, quindi elaborando macchine riferibili a un quadro tecnico in qualche modo codificato e stabile nel tempo.
Facciamo un esempio: l'amatore che compie una serie di modifiche (tweaking) non essendo esperto supponiamo nè in fisica nè in elettronica e quant'altro, su una elettronica audio, segue un comportamento eterodotto, compie cioè operazioni di cui non conosce l'effetto preciso nell'insieme interdipendente della macchina che modifica.
Non sarà quindi in grado di prevedere l'esito finale delle diverse modifiche, e non saprà inoltre, isolare gli effetti di ciascuna modifica. Sommerà differenti fenomeni di pulizia e distorsione, inconsapevole, modificando in maniera randomica il comportamento iniziale della macchina oggetto del suo lavoro. Agisce senza VOLERE coscientemente un risultato preciso, non teorizza un obbiettivo e quindi non lo persegue. Ce casca dentro, e basta.
Diversa è la posizione in cui un tecnico cosciente e preparato si pone un obbiettivo e una ad una pone in essere le metodologie necessarie al capitolato fino al raggiungimento dello scopo previsto. Il tecnico per essere cosciente e preparato deve studiare e fare esperienza di argomenti certi, di fenomeni sperimentabili, e quindi ripetibili.

Saluti

R.R.
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Messaggio da plovati »

si vuole il ritorno al ''plink plink pausa plink pausa'' di Aloiana memoria?
Grazie, non fa per me.
(..)
Mi sono succhiato due giorni di violoncello&piano e sono ancora nervosello adesso, figuriamoci il plink plink (grazie Piergiogio, a buon rendere :D )

Originally posted by MBaudino - 20/09/2007 :  13:11:56
Non si può neanche vivere di soli tamburi giapponesi...
Le casse che sai hanno pochi bassi, ma la ricostruzione del pianoforte e dell'organo è più realistica che quelle precedenti con woofer da 20cm o con le cassettine in sospensione pneumatica.

La voce femminile (per i maschietti, chissà se vale il viceversa per le femminucce :?: ), microfonata o no, è forse il segnale con la timbrica più riconoscibile, forse a causa dell'istinto di riproduzione della specie :D

Il violoncello è dannatamente bastardo da riprodurre e credo sia più rappresentativo dovendo giudicare la bontà di un impianto con un solo brano che la chitarra elettrica distorta dalla pedalina, dall'ampli, dal mixer e dal gusto del mixatore...

Vi lascio alle dissertazioni sui massimi sistemi, invitando a organizzare più spesso incontri anche informali di ascolti incrociati.

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Messaggio da nullo »

Mauro, niente plin plon...vuoi la batteria?... oppure vuoi quello che esce dalla casse PA?

Vuoi la voce della cantante ( con tutte le chiacchere che abbiamo fatto sulla qualità della voce riprodotta), o vuoi quella che esce dalle casse PA.

Vuoi la chitarra o...Ad libitum

A me come "suonano" gli strumenti nella norma, ai concerti jazz, non piace. Vorrei di più del suono di una cassaccia PA a due vie, con dietro un ampli PA cesso.

Riccardo, non è cercare ( girotondo) o volere..... ma domandarsi cosa fa sì che non funzioni come dovrebbe il nostro ipianto.

Se siamo ancora al suono dei condensatori, della valvola A e di quella B.... si sta come sempre ad un bel punto fermo, od al limite si gira intorno.

Non è vero che non esista l'oggettivo, si tratta di preparare le condizioni per incamminarsi in quella direzione... dici, ma sul disco non posso intervenire.. beh direi che c'è molto da fare prima di quello.. si può cominciare laddove sia nelle nostre possibiltà.

Digerire quello è già uno sforzo grandioso!

Se deciderai di fare le giuste domande, proveremo insieme a tentare alcune risposte..

Per il girotondo, non me la sento più... ho già girato abbastanza.

Qundi:

Come deve essera fatto un braccio, un gira, una cassa, un altoparlante, un....ecc.

Questo aiuta a scegliere ed a capire cosa dobbiamo ritenere in futuro come dati acquisiti ( oggettivamente), se continuiamo a palrlare di questo MI piace e questo NON MI piace, questo mia ccontanta e quaesto no...... torno a leggere senza intevenire, tanto se si gira in tondo non si va lontano e prima o poi, vi ritrovo nei paraggi :grin:

Ciao, Roberto
Ciao, Roberto

Conoscete qualcuno che scelga i propri apparecchi ed accessori con le misure e non con l'ascolto degli stessi in un particolare contesto?
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Messaggio da mr2a3 »

Il violoncello è dannatamente bastardo da riprodurre e credo sia più rappresentativo dovendo giudicare la bontà di un impianto con un solo brano che la chitarra elettrica distorta dalla pedalina, dall'ampli, dal mixer e dal gusto del mixatore...
Secondo me non è per niente scontato, se la chitarra distorta suona un po' moscia ti garantisco che lo becchi subito (e per me la "vivacità" è il parametro più importante).

Vi lascio alle dissertazioni sui massimi sistemi, invitando a organizzare più spesso incontri anche informali di ascolti incrociati.

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Piergiorgio


Originariamente inviato da plovati - 20/09/2007 :  13:51:16
Questo forse è l'unica cosa veramente "oggettiva" di questo 3D.
L'essere dei solitari è forse il maggior difetto di noi "ascoltatori di musica riprodotta".
A me come "suonano" gli strumenti nella norma, ai concerti jazz, non piace. Vorrei di più del suono di una cassaccia PA a due vie, con dietro un ampli PA cesso.
Questo invece, chiarendo per differenza, è proprio l'opposto di quello che intendo io.
Per qualche ragione che in realtà mi sfugge riesco ad essere affascinato anche dal suono degli "andini" per strada (chitarra, tamburo e flauto di pan solitamente) il più delle volte amplificati con apparecchi "da prendere la scossa solo a guardarli".

Ciao
Massimo
Ciao, Massimo
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Messaggio da MBaudino »

Non capisco quale sia il nesso con i tamburi giapponesi. Sono entusiasmanti, ma rappresentano una nicchia; sono per altro utili inoltre a valutare alcuni aspetti timbrici e dinamici di un impianto, inutili per altri fini. Ma finisce lì.

Certo che se casualmente un impianto riproducesse il flauto che accompagna i tamburi con un' intensità molto superiore ai tamburi stessi, qualche dubbio potrebbe venire.... Per caso, qualche neopossessore di diffusori a tromba è per caso dotato di animo giocherellone e burloso ed è disposto ad accettare una scommessa al buio ??? Esempio, una cena subito dopo il test. 8)



Neppure è necessario pensare al metal o generi analoghi, in cui si ha una forzatura assolutamente non lineare di alcune frequenze in tutta la catena di produzione del suono. Mi basterebbe semplicemente che la catena (dalla registrazione all' ambiente) fosse in grado di riprodurre in maniera equilibrata una piccola, tranquilla orchestrina rock (batteria e altre percussioni, basso, chitarra elettrica, cantante, magari un sax e poco altro) e ogni tanto una fisarmonica o un ensamble di tango o di fado o di musica pugliese tarantolata. Il tutto ad un volume possibilmente superiore a quello tipico delle sale di aspetto.
Sono convinto che una catena in grado di fare ciò, avrà ottime probabilità di avere i requisiti minimi per riprodurre i plink plink; ho dubbi sul fatto che possa avvenire l' opposto. Leggucchiando VHF si legge di un costante rifiuto di far ascoltare al TAV i CD non i linea con la direttiva PlikPlonk.

Mi stupisco semplicemente che la quasi totalità del mondo ''HiEnd'' (si fa per dire) si rirovi a sentire un piccola nicchia della produzione discografica attuale. Un poco come dire che il mondo dei lettori di libri legge solo scritti antecedenti al 700. Forse è un limite del mezzo.

Il mio è comunque semplice stupore nell' essermi accorto che si salti subito al microfono di Lincetto senza aver definito quali generi musicali il microfono debba registrare (supponendo poi che servano sempre i microfoni). In fondo, nel definire un progetto o un impianto, si deve sempre partire dall' inizio.


Mauro
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Messaggio da plovati »

Per caso, qualche neopossessore di diffusori a tromba è per caso dotato di animo giocherellone e burloso ed è disposto ad accettare una scommessa al buio ??? Esempio, una cena subito dopo il test. 8)

Originally posted by MBaudino - 20/09/2007 :  15:55:14
OT
Va bene, ma cosa dovrebbe fare il malcapitato?
/OT


PS: il quartetto per la fine dei tempi di Messiaen è probabilmente il CD più plink plink... apparentemente. Ha in realtà un adinamica tale da poter essere apprezzato solo con diffusori di efficienza veramente alta. (immagino mariovalvola rotolato sul pavimento) :D
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Messaggio da MBaudino »


OT
Va bene, ma cosa dovrebbe fare il malcapitato?
/OT
L' ipotetico malcapitato, supponendo che esista? Nulla di speciale; ospitare me ed Andrea (Natali, che per altro non sa nulla di tutto ciò: è però testimone di uno o due concerti dei Kodo) in qualità di giudice/ testimone.
Solo per capire se e come viene riprodotto lo spirito del concerto, con strumenti rigorosamente acustici, senza troppe sofisticazioni e seghe mentali.

Mauro

fine OT
PS: per onestà, la riproduzione con il Tipolo è stata definità ''non male... ma dal vivo è tutt' altra cosa'', mentre le Sachiko (valutazione mia) trasformano il tutto in un concerto per flauto con tamburi di sottofondo. Lasciando perdere i Jap, lo stesso effetto si ha per ogni tipo di percussione, nacchere escluse (che sono in realtà riprodotte molto bene dalle trombe).

Ora, mi viene un poco difficile capire come si possa parlare di HiFi nel secondo caso, se non rimanendo nell' ambito di una gamma molto limitata di generi musicali e con maggiore attenzione all' aspetto olografico che all' equilibrio fra gli strumenti. Il fatto di riprodurre un perfetto xilofono non trasforma l' altoparlante con cui sto giocando (che è ancora un altro rispetto ai nominati) dal cesso galattico che è all' ottava meraviglia del mondo.

Di quì ho suggerito l' opportunità di porsi preliminarmente la domanda su quale musica deve riprodurre un impianto (domanda che si poneva gia' Aloia, il quale tendeva ad escludere solo alcuni tipi di musica da lui definita 'psicadelica', zeppa di bizzarrie tonali create con i sintetizzatori).
Risolti i problemi timbrici e dinamici (e ritengo che l' esecuzione mono aiuti a non distrarsi con titillamenti olografici ) ci si può chiedere se la focalizzazione della mano del pianista è corretta e così via.

Con i Jap comunque non è un problema solo di hertz, probabilmente non si scende sotto i 70 Hz.
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Messaggio da Giaime »

(domanda che si poneva gia' Aloia, il quale tendeva ad escludere solo alcuni tipi di musica da lui definita 'psicadelica', zeppa di bizzarrie tonali create con i sintetizzatori).

Originally posted by MBaudino - 20/09/2007 : 16:24:27
Eh no eh! E io cosa faccio sennò? 8)

Non sottovalutate il metal registrato bene, per valutare la timbrica dell'impianto, specialmente con un chitarrista metal come vicino di casa, che ti può dare qualche dritta. Sebbene sembrino dediti più alla birra, ci mettono molto impegno alla ricerca del loro suono, fino nei minimi dettagli...

... tant'è che memorabili sono i litigi tra chitarristi metallari e fonici / mixeristi e quant'altro, in merito.

Era un intervento stupido, lo so. Per sottolineare che il plink plonk non lo tollero...

Ciao!
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Messaggio da plovati »

L' ipotetico malcapitato, supponendo che esista? Nulla di speciale; ospitare me ed Andrea (Natali, che per altro non sa nulla di tutto ciò: è però testimone di uno o due concerti dei Kodo) in qualità di giudice/ testimone.

Originally posted by MBaudino - 20/09/2007 :  16:24:27
E gluca? Sempre ammesso che esista l'ancora ipotetico malcapitato, immaginiamolo (per assurdo) possessore di un diffusorone da 104dBWm :D

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Messaggio da MBaudino »

L' ipotetico malcapitato, supponendo che esista? Nulla di speciale; ospitare me ed Andrea (Natali, che per altro non sa nulla di tutto ciò: è però testimone di uno o due concerti dei Kodo) in qualità di giudice/ testimone.

Originally posted by MBaudino - 20/09/2007 :  16:24:27
E gluca? Sempre ammesso che esista l'ancora ipotetico malcapitato, immaginiamolo (per assurdo) possessore di un diffusorone da 104dBWm :D

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Originariamente inviato da plovati - 20/09/2007 :  19:42:27
Gluca utilizza un Onken per la sezione bassi, e quindi sostanzialmente un bass reflex, in un sistema multiamplificato . Le trombe sono solo sulla sezione medi ed acuti.
Ottimo sistema di diffusori, molto interessante. Mi ha riconciliato con gli Onken e rimpiangere di non avere spazio a sufficienza. Soddisfa perfettamente il requisito minimo da cui partire, e cioè la riproduzione di una banda sufficientemente estesa da poter potenzialmente riprodurre qualunque genere musicale.

Sul sistema di diffusori di GLuca ha potenzialmente senso iniziare la valutazione di tutto quello che viene oltre ai minimi requisiti di risposta in frequenza, per qualsiasi genere musicale: esempio, possibilità o meno per un diffusore così grande di ricostruire un' immagine credibile, sui possibili effetti dell' ambiente ecc.
Il sistema di GLuca potenzialmente consentirebbe queste valutazioni (magari per arrivare alla fine ad un giudizio negativo, ma questo è ininfluente); dico potenzialmente perchè nella pratica il sistema di Gluca è un laboratorio in evoluzione e quindi è piu' facile fare un 13 che trovare due canali uguali sul suo impianto.
Naturalmente lui è nella fortunata situazione di essere temporaneamente single e di non avere problemi di spazio, cosa questa che non si verifica per la maggior parte degli appassionati hifi. La sua azienda poi lo strapaga perchè è molto bravo ed indispensabile, per cui non ha neppure problemi economici :D . E' però nella sfortunata condizione di essere un bravo ragazzo, timoroso dei vicini, quindi oltre i 90 dB non arriva.

Comunque si è perso un poco il senso del mio intervento; non intendo giocare a chi lo ha piu' grosso ed ancora meno a chi scende piu' in basso (in frequenza, non in senso etico).
Quello che intendo dire è che la ricerca di quello che esiste nel disco è sottomessa a quello che l' impianto può riprodurre ed al modo in cui lo riproduce. Nella pratica ci troviamo tutti davanti a limitazioni di spazio, soldi e tempo.
La menata dei Kodo la cito giusto per sottolineare come esecuzioni musicali di grossi tamburi alternati ad esempio ad un flauto, vengano nella pratica di molti impianti (quasi tutti) trasformati in un concerto con flauto con dei tamburi in lontananza. E questo avviene anche molto piu' banalmente per una voce solista accompagnata da una batteria o da un contrabbasso o da piccole ensamble. Da Rosa Paeda, ai Madredeus ai Gotan- nulla di difficile quindi. Ora, l' obiezione può essere la solita, ovvero il non sapere cosa effettivamente c'è sul disco. Tuttavia, se di norma nelle esecuzioni dal vivo di questo genere musicale esiste un equilibrio fra la voce e gli strumenti, mi aspetto -per deduzione statistica- piu' o meno di trovare un equilibrio analogo nella riproduzione musicale. O i tecnici del suono li riteniamo tutti imbecilli? Questo equilibrio di massima avviene puntualmente con diffusori tipo quello di GLuca, i tipolo che abbiamo sentito a Carnate (non voglio dire che siano il massimo, ma solo che hanno dei requisiti minimi per uscire dal plinplinkpausaplonk) . Questo equilibrio si perde invece ad esempio con diffusori Fostex, comunque implementati (parlo della mia schifezza, ma anche dei sample Maclementon portati a Sonora o della vecchia tromba di PPoli -senza offesa per gli sforzi di ognuno), ma presumo che driver Supravox o quelli di Olimpia non siano poi così diversi (sempre senza offesa ed a grosse linee).
Banalmente, è un problema di priorità. O anche di doversi accontentare, cosa che capita spesso e non solo nell' hifi.

Gli impianti virtuali, da F1 nel mondo dei blog e dei forum, non fanno storia.
Mauro

PS: un ultima cosa, poi la pianto. Prendete una catena di riproduzione qualunque, purchè un minimo estesa in frequenza. Con un condensatore opportuno tagliatela a 100-120Hz, anche 150 (primo ordine, meglio seondo). Dalla sorgente emergeranno dettagli mai sentiti prima, la focalizzazione diventerà stupefacente. Meglio poi se esiste una leggera esaltazione fra i 2 ed i 5 Khz. Meglio ancora se il baffle crea poche diffrazioni e l' ambiente è un minimo trattato.
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Messaggio da gluca »

Naturalmente lui è nella fortunata situazione di essere temporaneamente single e di non avere problemi di spazio, cosa questa che non si verifica per la maggior parte degli appassionati hifi. La sua azienda poi lo strapaga perchè è molto bravo ed indispensabile, per cui non ha neppure problemi economici . E' però nella sfortunata condizione di essere un bravo ragazzo, timoroso dei vicini, quindi oltre i 90 dB non arriva.
Tutto falso. E soprattutto io parto da 90dB. :D

Gianluca

PS Ho già in mente altre importanti modifiche (ad un solo canale)


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Messaggio da Giaime »

PS: un ultima cosa, poi la pianto. Prendete una catena di riproduzione qualunque, purchè un minimo estesa in frequenza. Con un condensatore opportuno tagliatela a 100-120Hz, anche 150 (primo ordine, meglio seondo). Dalla sorgente emergeranno dettagli mai sentiti prima, la focalizzazione diventerà stupefacente. Meglio poi se esiste una leggera esaltazione fra i 2 ed i 5 Khz. Meglio ancora se il baffle crea poche diffrazioni e l' ambiente è un minimo trattato.


Originally posted by MBaudino - 20/09/2007 : 20:47:06
Qualche post fa, eri tu a chiedere quali fossero questi taroccamenti effettuati con consapevolezza, che permettono a quell'ampli di suonare in quel modo, o quel diffusore in quell'altro. Diciamo che ci sei andato vicino: la fisica delle basse frequenze non è assolutamente fenomeno paranormale, nè (date le lunghezze d'onda in gioco) ignoto dalla scienza tradizionale, e per questo è facile valutare interazioni ed effetti in questi termini. La tua "provocazione" và di pari passo alla mia, quella dell'impedenza d'uscita degli amplificatori (e del fatto che, se i diffusori dessero come specifica l'impedenza d'uscita che vorrebbero vedere, saremmo tutti più contenti).
Almeno in questo ambito (le basse freq.) le correlazioni misure-ascolto si possono fare eccome :)

Ciao!
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Messaggio da marziom »

Prendete una catena di riproduzione qualunque, purchè un minimo estesa in frequenza. Con un condensatore opportuno tagliatela a 100-120Hz, anche 150 (primo ordine, meglio seondo). Dalla sorgente emergeranno dettagli mai sentiti prima, la focalizzazione diventerà stupefacente. Meglio poi se esiste una leggera esaltazione fra i 2 ed i 5 Khz. Meglio ancora se il baffle crea poche diffrazioni e l' ambiente è un minimo trattato.

Originariamente inviato da MBaudino - 20/09/2007 :  20:47:06
come dire: woofer non più grandi di un 6" e senza caricamento....
e mauro è andato.....tra poco lo troveremo appeso con gli elastici :D


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Messaggio da riccardo »

Mi capita quanto segue, e so di non essere il solo a aver sperimentato il fenomeno:
al calare della distorsione (parlo di sorgente o amplificatore), tanto più consistente è il grado di pulizia raggiunto, tanto più cambia la percezione delle basse frequenze.
Prendiamo, a caso, il basso di anima blues, il brano che Piergiorgio conosce: il giro di basso diventa molto molto nitido ( splendido rendimento timbrico, diversamente da sistemi con un grado di distorsione "commerciale") ma allo stesso tempo, se prendiamo a riferimento i rendimenti intermedi "buoni" sembra essere più leggero.
C'avete fatto caso? E se si, a cosa imputate questo fenomeno?
Il basso è fatto spesso, di rumore aggiunto?Anche quando è ben smorzato?

E e e, tante volte, non è proprio per questo che si predica di adottare AP di maggiore rigidezza e minor diametro?

Saluti

R.R.
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Messaggio da mariovalvola »

scusami, di che distorsione parli? come la misuri? sai a bassa frequenza quanto distorcono i tuoi altoparlanti?
(non voglio fare il Giaime della situazione :D ) però non basta etichettare (come??) certi fenomeni, certe percezioni per eliminare questo tanto vituperato approccio soggettivo.


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Messaggio da riccardo »

L'esperienza è tratta ad orecchio, come dicevo, scusa Mario.
L'impressione, tra gli altri, mi è venuta col brano del chitarrista di Finardi.
Per calo della distorsione intendo, se riesco a spiegarlo, l'ottenere una riproduzione dove i suoni conservano la loro indipendente autonomia espressiva, se vuoi un netta impressione di riproduzione realistica di correttezza sia del particolare minuto che del naturale e più ampio contrasto. Più sopra Nullo rendeva abbastanza l'idea parlando, a puro titolo di esempio, del decadimento della nota di pianoforte. Non vorrei fare ricorso a termini propri di un linguaggio che non condivido, ma è evidente che la completa emersione delle linee di basso, nel pieno (ragionevolmente soggettivo ma responsabile) è una caratteristica positiva nell'economia generale di uno stereo.
A volte nel bilancio totale, se riesco a esprimermi, l'alone sonoro pur smorzato, prevale rispetto alla timbrica tipica. La domanda è se ne hai o avete avuto sensazione o esperienza di questo, se no, no.

Saluti

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Messaggio da MBaudino »

C'avete fatto caso? E se si, a cosa imputate questo fenomeno?
Il basso è fatto spesso, di rumore aggiunto?Anche quando è ben smorzato?



Non so se qualche mia piccola esperienza può esserti utile. Nel comportamento dei woofer terrei conto di due aspetti.
Il primo è che distorcono sempre ( ... spesso,.. qualche volta) molto piu' di tutto il resto della catena (*). Trovare distorsioni del 2-5% è normale, cosa che invece non capita alle elettroniche specie se a s.s. e ben fatte come la tua . Tenendo conto che la risposta dell' orecchio crolla al diminuire della frequenza, il contributo percettivo delle armoniche generate dal woofer ( a frequenza piu' alta rispetto alla fondamentale, quindi con maggiore sensibilità dell' orecchio) può diventare importante.

In un ambiente come il mio i bassi profondi e 'continui' fanno molti danni; per fortuna li ritrovo raramente nella musica che ascolto. Una prova fatta sentendo un CD di quello strano strumento che si trova solo nelle chiese, quello con tante canne verticali, si è trasformata nel mio ambiente in una tortura. Meglio evitare strumenti di quel genere o modificare per quanto possibile sistema ed ambiente :D Diverso è il basso impulsivo, del quale viene soprattutto percepito il differenziale di pressione.
Sulla base delle mie poche esperienze fatte giocando con i generatori e le onde, nel primo caso (bassi continui) le armoniche giocano un ruolo notevole nella localizzazione e soprattutto nella percezione: un 2% di 3° armonica è, a mio avviso, piu' avvertibile a 50 Hz che a 400. A 400Hz il riconoscimento della presenza del 2% di 3° armonica è per me abbastanza aleatorio (7 su 10, ma come dice GLuca, sono sordo). A 50 Hz la individuo con discreta sicurezza. Nel caso invece di impulsi (burst, piuttosto che tamburone), la mia impressione è che la percezione complessiva nasca dalla somma dei contributi dell' onda di pressione sul corpo ( trasmissione endossea, imho non sensibile agli aspetti armonici, anzi con sensibilità calante al crescere della fequenza) e della pressione all' orecchio ( sensibilita incrementata per le armoniche). Il mio tipolo a 40 Hz è già molto dopo la frutta, tutto quello che c'era da dare lo ha già dato: i 40 Hz si intuiscono, ma le armoniche si sentono benissimo e si vedono perfettamente con la FFT ( il microfono farà anche le somme, ma non dice solo s*****ate)
Ho fatto fino ad ora troppe poche prove per avere qualche ulteriore elemento di comprensione di ciò che tu dici; non sò se il basso è fatto di rumore aggiunto, ma certamente ne aggiunge tantissimo portando ad una notevole caoticità di segnali, a causa di tutte le nuovi sorgenti che mette in movimento.


Woofer piccolo e rigido? A chi ti riferisci? Diciamo che la moda audiofila è la focalizzazione, il nero infrastrumentale ecc. il tutto infarcito da piccoli ambienti domestici, affollati, da condividere con altre esigenze. Il woofer piccolo e rigido consente una buona dispersione al crescere della frequenza, la membrana si comporta quasi come un pistone ideale ecc. Kevlar, carbonio, l' aerogel degli Audax di cui parla l' ing. Russo ecc. sono ottime soluzioni. Al TAV c'erano diversi piccoli diffusori con ottimi bassi (ma sensibilità bassa). Non mi è ancora capitato di vedere piccoli woofer in grado di emettere bassi profondi con sensibilità da monotriodo. Se ti riferivi in particolare all' ing. Russo, credo che lui abbia motivazioni piu' articolate, compresa la necessità di avere un baffle minimo ed una struttura idealmente rigida (**) in banda di lavoro del woofer. Non conosco però la sensibilitò dei suoi diffusori, e non ho trovato alcuna descrizione della qualità di riproduzione del suo sistema in banda bassa utilizzando programmi musicali dotati di opportuno contenuto energetico.

Supponi di avere la sorgente perfetta e la parte rimanente della catena imperfetta: cosa vorresti utilizzare del segnale in ingresso? Quale componente privilegiare?
Mauro

(*) lato bassissime frequenze
(**) mi riferisco alla rigidità del mobile, oltre che del cestello e della membrana.
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