L' esperienza della ''panchina'' di usare un TU con nucleo in aria, troverebbe IMHO una interessante applicazione nel TU di un finale a tubi destinato alla gamma alta.
Tanto per vedere come si poteva utilizzare il TU Universale per una sperimentazione in questo senso, ho provato a vedere come variava la risposta in frequenza con tre diversi assemblaggi del nucleo.
Le condizioni di prova sono state le seguenti:
a) Resistenza interna del generatore: 470 ohm. Ovviamente è la situazione identificata dalla pubblicità nello slogan ''ti piace vincere facile''. Una bassa Rint del generatore migliora le prestazioni del TU sia in gamma bassa che in gamma alta. E' comunque la situazione di una EL504 SE configurata a triodo (500 ohm), o quella di alcune delle valvoline russe del tipo 6CxxC ( con la 6C33C come piu' esuberante rappresentante).
b) il TU è stato configurato con tutti i primari in serie e tutti i secondari in serie. RL= 8,2 ohm
c) la risposta è stata misurata senza alcuna corrente continua circolante nel primario, tanto per non complicarsi la vita.
d) la misura è stata eseguita secondo lo schema classico, interponendo una resistenza fra generatore di segnale ed una delle estremità del primario (di valore uguale a quella scelta come Rint del tubo finale). La tensione del generatore è stata mantenuta costante misurando la sua tensione di uscita con un millivoltmetro AC. La tensione sul secondario è stata misurata con un altro millivoltmetro AC. Quando presente, il nucleo è stato posto a massa. In tutti i casi, una delle estremità del secondario è stata posta a massa.
Le prove sono state fatte in 3 condizioni, con i risultati riportati nel grafico successivo:
1) NUCLEO EI con lamierini incrociati 3x3 (linea rossa tratteggiata). La risposta in alto è molto buona, in quanto la bassa resistenza interna del triodo ipotizzato stronca gli effetti della induttanza dispersa. Tuttavia attorno ai 20 K si ha un rigonfiamento della risposta che potrebbe prefigurare nulla di buono in termini di andamento della fase nell' intorno dei 15-30K (almeno penso)
2) TU in aria ( alla ''PANCHINA'', linea fucsia tratteggiata ) Buon andamento della risposta in alto, ma calo di 0,5dB a 600 Hz e di -3dB a 270 Hz. Non male comunque, dipende quindi dalla frequenza di taglio. In questa configurazione il comportamento del TU dovrebbe essere del tutto indipendente dalla corrente di bias ( se usato in un SE) ed assolutamente ''lineare'' a tutti i livelli elettrici del segnale (a parità di frequenza). Non dovrebbe inoltre esserci distorsione introdotta dal TU, il che è positivo. Tagliando con il cross attorno ai 3KHz, il TU universale (senza alcun nucleo) dovrebbe funzionare bene. verificherò in seguito la risposta in fase e la distorsione in questa configurazione
3) TU con solo i lamierini ''E'' montati - senza gli ''I'' (linea nera).E' in pratica il modo con cui sono montate le induttanze con nucleo in ferro nei cross dei diffusori. Rispetto alla situazione con nucleo in aria ovviamente migliora di molto la risposta ai bassi, mantenendosi sembre buona la risposta lato acuti. La presenza di un nucleo (sia pure con traferro molto alto, quasi infinito ) dovrebbe portarsi dietro alcune delle problematiche tipiche dei TU con nucleo, in termini di : possibile introduzione di distorsione (armoniche dispari), non linearità in funzione del livello elettrico, sensibilità alla corrente di bias. Il fatto che il traferro sia 'quasi'infinito probabilmente rende poco influenti questi aspetti.

Sia nel caso del TU con nucleo in aria che con nucleo aperto, aumenta purtroppo la Rint del finale vista dal carico. Questo è sicuramente un grosso problema nel caso in cui si voglia utilizzare il nucleo in aria o il nucleo aperto in un finale che copra tutta la banda audio e con cui si in cui si dovrebbero pilotare anche woofer o largabanda.In tal caso sarebbe indispensabile un massiccio ricorso alla controreazione. Nel caso della multiamplificazione, limitatamente alla via degli acuti, il problema potrebbe invece essere poco importante o ininfluente nel caso di tweeter a impedenza costante e praticamente resistiva.
Altre interessanti prove con il TU Universale, sempre pensandolo impiegato nella via degli acuti di un sistema multiamplificato, potrebbero essere quelle di ridurre progressivamente il quantitativo di ferro impiegato ma mantenendo però la chiusura del circuito magnetico attraverso l' uso anche dei lamierini di tipo I. In pratica si sfrutterebbe la ridotta induzione che si ottiene al crescere della frequenza per ridurre il ferro necessario, migliorando presumibilmente per questa strada la risposta sugli acuti. Per questa strada si dovrebbe ottenere un buon compromesso anche nel caso di utilizzo di triodi finali con resistenza interna media o medio alta, diciamo utilizzando un 20% del ferro necessario per un TU a banda intera. ma è tutto da verificare.
Con queste prove non ho voluto proporre delle soluzioni, ma solo indicare un nuovo campo di utilizzo del TU Universale, che si conferma quindi estremamente flessibile per sperimentare le piu' svariate applicazioni.
Mauro